Marguerite Tyreen
Membro dal: 03/10/10
Recensore Junior (156 recensioni)
       

In un vecchio film western di Sam Peckinpah, Tyreen era il personaggio errante, cavalleresco e sognatore. E Marguerite ama definirsi un moderno cowboy di frontiera, come ama fantasticare sulle praterie dell’Ovest, sul vento tra i capelli, sui cavalli al galoppo e i grandi ideali.
Lettrice per passione, cinefila per mania e scribacchina per vocazione, adora l’arte, sotto ogni sua forma, come unico vero ossigeno per i polmoni.
Vive di accenti, di piccole cose, di conversazioni ascoltate per caso su un tram, di sguardi incrociati nella folla e di tutto quello che possa portare una buona ispirazione.
Abita in epoche lontane e viaggia – rigorosamente senza bagagli – fra il vecchio West, il Messico, Parigi e l’Irlanda, senza avere mai visto nemmeno uno di questi luoghi e senza aver ancora deciso, da esule, dove vivere, un giorno.

Aspetta l’illuminazione giusta per scrivere e si affida alla Yourcenar, a Bassani a Hugo e a Bulgakov, nel caso tardi ad arrivare. E quando proprio Milady Ispirazione si dimostra particolarmente capricciosa, ricorre alla musica, fra le note di Morricone e le parole di Vecchioni. S’inchina ai versi di Shelley e a quelli di Shakespeare, senza dimenticare di litigare con Yeats, forse perché un po’ vi si riconosce.
Quando è triste si rifugia nel the caldo, nelle ricette di cucina, meglio ancora nei film, in quelle patinate atmosfere d'altri tempi - magari in bianco e nero - capaci di portarci altrove o magari dentro noi stessi. Perchè il cinema è la più splendida delle lanterne magiche, come diceva Bergman, la proiezione di ciò che siamo, vogliamo, temiamo.
In fondo è ancora un po' bambina, Marguerite, e non ha perso la voglia di stupirsi davanti alle parole e alle immagini.
E spesso si lascia andare a mille sproloqui, forse un po' egocentrici e noiosi, come avrete capito: per tanto si scusa.
Ma, soprattutto, scrive e non si tira indietro quando c’è da mettere la penna al servizio delle storie d’amore.