Primo capitolo:
Sorride, “dovresti tornare a casa, i tuoi ti vogliono bene” “ah si? E tu che ne sai?” gli domando ironica prendendo una lunga boccata dalla sigaretta che stringo tra le labbra con rabbia, “so che domani mattina quando busseranno alla tua porta per andare a messa e non ti troveranno impazziranno [..]” la guardo e non capisco, “ma chi sei tu davvero?” gli chiedo seria mentre lei mi guarda e sorride “che ne dici invece di tornare nella tua camera, metterti a letto, e domani mattina dopo la messa fare un giro con me? Potrei mostrarti l’inferno se credi sia quello il posto giusto per te”

-Anno 3027
-Giorno 245
-Ora 13:00
Ricordo tutto del giorno in cui fui fatta Sentinella. Il più bello della mia vita... Nonché l'unico.
Avevo compiuto quattordici anni appena il mese prima ed ero assolutamente, completamente, senza dubbio pronta per la Selezione.
Ricordo di essermi seduta in seconda fila, vicino alla mia compagna Suzi Warhol ed ero così eccitata all'idea di essere chiamata sul palco e di sentirmi annunciare a tutta la città con il mio nuovo nome. Non riuscivo a stare ferma sulla sedia, ero troppo contenta all'idea di ricominciare una nuova vita. Di ricevere una nuova casa. Di crearmi un futuro, il mio futuro.
Oh...quanto mi sbagliavo.

Lo scrittore principale di Mass Effect desiderava che il finale di ME3 si concentrasse sull’energia oscura, che stava per distruggere l’universo.
"The Reapers as a whole were 'nations' of people who had fused together in the most horrific way possible to help find a way to stop the spread of the Dark Energy. The real reason for the Human Reaper was supposed to be the Reapers saving throw because they had run out of time. Humanity in Mass Effect is supposedly unique because of its genetic diversity and represented the universe's best chance at stopping Dark Energy's spread" (Drew Karpyshyn).
Da qui, dalla forza devastante dell’energia oscura, tema appena sfiorato in ME2 e poi rapidamente abbandonato, trae lo spunto questa mia storia.