|Storia scritta a sei mani|
Ω Ω Ω
Louis si era accorto piuttosto prematuramente di non trovare alcun tipo di curiosità nello sbirciare le undicenni, che si cambiavano dopo l'ora di ginnastica, dal buco sul muro che dava sullo spogliatoio femminile. Non quanto gli piaceva osservare i suoi compagni che uscivano dalla doccia con solo un asciugamano avvolto intorno ai fianchi.
Ω Ω Ω
Jonhatan stava seduto con le gambe distese. Era già annoiato. Si voltò per proporre a Jason di mollare le ragazze lì e andare via: tanto assorte quanto erano probabilmente non se ne sarebbero accorte, ma, invece, incontrò un paio di occhi nocciola. Conosceva quegli occhi da anni… da quando erano così belli?

La gente crede che il nostro sia il secolo delle illusioni.
Menzogne, il nostro è un secolo dove la gente ha bisogno di sentirsi superiore e quale modo miglior di criticare chi è più debole? Nessuno, appunto.
La gente combatte solo se in cambio riceve qualcosa, non corre il rischio di farsi male in guerre che non lo riguardano. La nostra è una società che non permette errori, e a quanto pare amare chi si vuole, è un errore.
Ma io sono del detto «Ama, chi ti ama.» e se lui lo ama, io sono d'accordo.
Combatterò una guerra che non mi appartiene, per loro.
-Contenuti forti. Se non vi piace il genere, non criticate.
Si prega di non plagiare, grazie.-