LeMuseInquietanti
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Recensore Veterano (367 recensioni)

The life and lies of Ladymarie


Malinconica. Amara. Rompiscatole, Ironica. Anacronistica.

Innamorata perennemente dell’arte in ogni sua forma.
Curiosa circa le regole del mondo, certa di non poterle scoprire.
Come lacerare il velo di Maya? A volte si dice che sia meglio non tentarci, eppure questo è il suo pensiero fisso. Abissale la differenza tra essere e dover essere, le capita di cadere in letargo nel mezzo del punto zero. Ama mescolare le varie correnti filosofiche senza appartenere pienamente a nessuna. Kantiana “gnoseologicamente” parlando.
Crede che l’anima non sia altro che una manifestazione del cervello, ha una estrema fiducia nelle capacità di questo organo, è sicura che il genere umano sia incapace per il momento di sfruttarne le infinite potenzialità.
Poco meno ottimista di Leopardi.
Convinta riguardo la dottrina leopardiana-schopenauheriana del dolore/gioia/ennui
Qualcuno ha avuto il coraggio di dire che attraversa la materia.
Innamorata del Vecchio Continente, della storia, della letteratura. A volte atea. A volte, codarda come sono, ritorno agnostica. Ancora un tantino illusa riguardo l’esistenza di un Ente superiore nei momenti di crisi. Ma quando torna savia, rinnega l’errore e si batte fortemente contro l’oscurantismo e il perbenismo della Mater Ecclesia.
Sacra vestale dei poeti maledetti e di Bukowski.
Vorrebbe vivere al Vittoriale, e pavoneggiarsi come seguace dell’Estetismo.
Vorrebbe recarsi al Pantheon di Parigi e inginocchiarsi davanti alla tomba di Hugo, il cui unico sbaglio è stato forse far sposare Cosette e Marius.
Lei è dalla parte di Eponine, lei è sempre stata dalla parte di Eponine. Ma le piace pensare che, in virtù del finale tragico, il vero grande amore nei Miserabili sia proprio quello tra Eponine e Marius.
Amore immortale che lei, e solo lei, vede in suddetto libro.
Vorrebbe passeggiare nella Parigi dei secoli scorsi con il cappello frigio e il tricolore che saetta nel vento cantando la Marsigliese. Anche farsi decapitare l’avrebbe trovato divertente.
Vorrebbe dipingere quadri metropolitani impressionisti nei locali dove tette culi e reazioni fisiologiche sono all’ordine del giorno.
Occhio critico sul mondo, eticamente corretta, evade grazie al suo lettore cd scassato che risale al vecchio secolo affondato nell’abisso.
Asfittica, convinta che il male del secolo sia la mancanza di ossigeno.
Ossigeno naturalmente è una metafora.
Persevera nel vizio dell’alcolismo, prediligendo sostanze ambrate che infuocano la gola. E vodka, non è da sottovalutare il suo fascino bolscevico.
Ha ideali anacronistici che niente e nessuno potrà realizzare o attualizzare, tantomeno lei.
Perdutamente innamorata del passato, intrappolata in una ragnatela di ricordi.
Mangerebbe cioccolata bianca e pizza fino a scoppiare.
Divorerebbe romanzi fino a esplodere.
Scrive storie tragiche, tendenzialmente chilometriche.
Incapace sostenitrice dell’ermetismo. Contempla ma non tocca.
Seguace ideale del Carpe Diem, le manca il coraggio per agire.
Paradossale connubio tra perfetto e piuccheperfetto.
Il presente la lascia indifferente, le capita spesso di militare nell’imperfetto.
Resterebbe ore a contemplare la misera condizione umana, e spesso la si può vedere nel suo mondo di carta e inchiostro con gli occhi lucidi. Piange perché è debole. O forse non lo è davvero.
Convinta che l’esistenza sia una gabbia di specchi in cui smarrire il proprio sguardo.
In bilico tra santi e falsi dei persegue solo la ricerca del vero.
Illusa, delusa, s’incanta nell’incontrare persone disincantate.
Facilmente perde la testa per la bellezza malinconica, vedere i diari intimi di Baudelaire per una descrizione accurata.
Feticista della lingua italiana.
Ama anche i computer, quelli con msn e word installati, si capisce.
E venera l’amore ideale e tragico. Il lieto fine non è ammissibile, in un mondo dove vice la regola del determinismo.
Indignata per la crisi economica, oltraggiata dalle baggianate della religione.
Le piacciono solo i parroci di buon cuore i vescovi corrotti dei romanzi.
Le piace Dante, la Divina Commedia, Farinata.
La musica che fluisce rabbiosa nelle cuffie le trasmette un’energia molesta che si converte facilmente in pensieri e parole.
S’innamorerà di un comune stronzo che le riempirà la mente di altre follie e insieme naufragheranno in un abisso melmoso fatto di sogni di latta. E soffocheranno, certo.
Le piacerebbe vivere tra mostre, esibizioni, presentazioni letterarie, caffè intellettualoidi e librerie in una città in continua evoluzione.
Un giorno, terrà per bene la destra e saprà perfino mettere la retromarcia. Parliamo di automobili, eh.
Non passa dal piano logico all’ontologico con superficialità.
Scrive sempre di lei pur parlando d’altri.
Tiene malamente i segreti. È solo sbadata, non si è ancora appurato quanto lo sia realmente.
La sua ingenuità è in continua espansione, come l’universo.
Tutto è relativo, ma tutto fa assolutamente schifo.
Un giorno sarà neurologa, e vi leggerà nella mente rivoltandovi come calzette vecchie linde di bucato.
Crede che gli occhi siano lo specchio dell’anima.
Le piace indugiare morbosamente nella descrizione dello sguardo, delle labbra, di una parola non detta.
La metafisica l’affascina, ma è nichilista, alla resa dei conti.
Ha sempre desiderato di cadere intrappolata in un silenzio imbarazzante.
I complessi sono il suo mestiere. È talmente paranoica che alla voce paranoia dell’enciclopedia troverete la sua foto. È anche timida, non si fa mancare niente.
La sua autostima è pari al tasso di natalità dei paesi industrializzati. Sotto zero.
È maledettamente irata con la chiesa, perché assilla e monopolizza le menti del mondo intero.
“La chiesa non è fuori di noi, ma è qui, nella nostra testa”, è una sua frase abituale.
Vorrebbe credere nell’illusione del libero arbitrio ma persegue la dottrina del determinismo.
Stanca di descriversi in terza persona per parere più importante.
La sua unica religione è la letteratura.
La sua unica arma, una biro nera.


Malinconica. Amara. Rompiscatole, Ironica. Anacronistica.
Maria.


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hermionem@hotmail.it

Pensieri e attimi dei personaggi che mi hanno pił colpito di A Song of Ice and Fire. Oggi inizio con Arya Stark, serva del Dio dei Mille Volti.
Autore: LeMuseInquietanti | Pubblicata: 26/12/15 | Aggiornata: 26/12/15 | Rating: Giallo
Genere: Generale, Introspettivo | Capitoli: 2 - Raccolta di One-shots | In corso
Tipo di coppia: Het | Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Personaggi: Arya Stark, Bran Stark, Eddard Stark, Un po' tutti
Categoria: Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones |  Leggi le 0 recensioni