OnlyAShadow
Membro dal: 02/04/08
Recensore Junior (195 recensioni)

Di tutto conosciamo il prezzo, di niente il valore {Friedrich W. Nietzsche}

Volevo il movimento, non un’esistenza quieta. Volevo l’emozione, il pericolo, la possibilità di sacrificare qualcosa al mio amore. Avvertivo dentro di me una sovrabbondanza di energia, che non trovava sfogo in una vita tranquilla {Lev Tolstoj, Family Happiness}

Non ci sono molte cose utili da sapere su di lei.

Ama la montagna, i libri e lo yaoi.

Ha una passione per Stephan Siegrist, Jon Krakauer, Gerard Way, Chris Mc Candless, Cam Gigandet e Friedrich Nietzsche (per motivi evidentemente diversi)

Ha un ossessione per le cose pericolose e probabilmente lascerà la pelle su una delle sue adorate cime e/o parete verticali.

Coltiva sogni impossibili, quali scalare il Cerro Torre ed è una piccola testarda a volte, anzi molto spesso.

direi che è tutto, vi lascio alle sue storie!

A tenermi attaccato alla montagna, a tenermi attaccato al mondo, erano solo due sottili chiodi di molibdeno al cromo piantati in un centimetro di acqua congelata. Eppure più mi arrampicavo più mi sentivo a mio agio.
Al principio di ogni scalata, specialmente se solitaria, senti costantemente il richiamo dell’abisso alle spalle, e per resistere devi compiere uno sforzo tremendo e consapevole, non puoi permetterti di abbassare la guardia un solo istante. Il vuoto, con il suo canto di sirena, ti fa salire i nervi a fior di pelle, rende i movimenti incerti, goffi, scoordinati. Ma proseguendo la scalata, ti abitui all’esposizione, a stare gomito a gomito con il destino, finisci per credere nell’affidabilità delle tue mani, dei tuoi piedi, della tua testa, finisci per fidarti del tuo autocontrollo.
Poco a poco l’attenzione si focalizza con tanta intensità che smetti di far caso alle nocche sbucciate, ai crampi alle cosce, allo sfinimento per la concentrazione costante.
I tuoi sforzi calano in una sorta di stato di trance, l’arrampicata diventa un sogno ad occhi aperti, le ore scivolano come minuti e la zavorra accumulata giorno per giorno –le bollette non pagate, le opportunità sprecate, la polvere sotto il divano, l’inevitabile prigione che ti circonda- temporaneamente svanisce, esclusa dai pensieri da chiarezza di propositi e dalla serietà dell’obbiettivo contingente.
In simili frangenti senti nel petto qualcosa di prossimo alla felicità, non però quel genere di emozione sul quale contare.
Nelle scalate in solitaria l’intera impresa è tenuta in piedi da una certa temerarietà, un adesivo non molto affidabile.

{Jon Krakauer, nelle terre estreme}

Attenzione: l’aggiornamento di ‘The monster inside me’ è momentaneamente sospeso mentre cercherò di aggiornare al più presto ‘Il silenzio del vento’ (impegni permettendo)

Meglio essere folle per proprio conto che saggio con le opinioni altrui {Friedrich W. Nietzsche}

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