[ Giulia ]
Mi devo rassegnare all'idea nuda e cruda che,
pur con tutto l'entusiasmo possibile,
pur con la convinzione
che il carattere sia il destino,
niente è reale,
passato o futuro,
quando sei sola in camera tua,
sola con il ticchettio dell'orologio
che rimbomba nello scintillio
falsamente allegro della luce elettrica.
E se non hai né passato né futuro,
che a ben vedere costituiscono il presente,
allora puoi benissimo sbarazzarti del guscio vuoto
del presente e suicidarti.
Ma la fredda, razionale materia grigia che ho nel cranio
e che ripete a pappagallo "penso, dunque sono"
mi sussurra che ci sono sempre un'alternativa,
un miglioramento,una nuova svolta.
Così aspetto.
A cosa serve un certo fascino?
A garantirsi una sicurezza temporanea?
A cosa serve il cervello?
Semplicemente a dire:
"Ho visto, ho compreso"?
Oh, sì, mi odio perchè non sono scesa di sotto senza tante storie
a cercare conforto in mezzo alle altre.
Mi odio perchè me ne sto qui seduta a lacerarmi per non so nemmeno
io che cosa dentro di me.
Me ne sto qui, fascio di ricordi del passato e di sogni futuri
racchiuso in un fascio di carne passabile.
Annientare il mondo annientando se stessi
è l'apice illusorio di un egoismo disperato,
la più comoda via d'uscita da ogni piccolo vicolo cieco
sulle cui pareti di mattoni ci spezziamo le unghie.
Smettila di pensare egoisticamente a rasoi e autolesioni
e a uscire e farla finita.
Non è la tua stanza la prigione.
Sei tu.
Nessuno ha il potere di curarti,tranne te stessa.
(Sylvia Plath)