Anne era lì, seduta sul tappeto arancione che occupava gran parte della sua camera, con le proprie cuffiette nelle orecchie a sparare musica random dal pop commerciale, al folk, all'indie, fino al metal più duro.

Anne scriveva, perché le piaceva scrivere. Una canzone, una notizia del telegiornale, una foto, ma anche un oggetto bizzarro, un paesaggio, un pensiero particolare ed eccola lì che costruiva castelli in aria.

Anne era una ragazza solitaria. Alla compagnia dei suoi familiari o dei suoi coetanei, lei preferiva quella dei personaggi usciti dalla sua testa.

Anne utilizzava i suoi personaggi per fare le cose che lei stessa aveva paura di fare.

Anne, scrivendo, viaggiava, ma soprattutto amava.

Anne viveva nel suo mondo, fatto di storie, musica infinita e cioccolato, tanto cioccolato.

Anne stava bene nel suo mondo, si sentiva a suo agio, si sentiva normale.

Anne non era amata da nessuno e, forse per questo, non sapeva amare.