_xciwannabeaunicorn
     
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Nuovo recensore (18 recensioni)
Passeggiavo in un parco, non ricordo dov'era di preciso.
Vedevo passeggiare, dondolare sull'altalena bambini aventi piu' o meno la mia eta'.
Mi fermai e mi sedetti su una panchina, ma dopo poco, vidi un figura avvicinarmisi.
" Avra' la stessa eta' della nonna ", pensai sul momento cercando di scorgerla. Lui, con un filo di voce, mi chiese se era possibile che si accomodasse sulla panchina, accanto a me; io in risposta, sorrisi ed annuii.
Non ricambio' il mio sorriso, ne mi rivolse alcuno sguardo.
Teneva nella mano destra un bastone, e non fissava mai lo sguardo su nulla, se non verso l'alto.
Sembrava stesse scrutando il cielo per cercare in esso una fine, una via d'uscita.
Nella mano sinistra, teneva stretto un diario, foderato in pelle rosa.
Notai che lo teneva stretto al cuore, come si fa con i neonati.
Lo teneva come se fosse la sua unica ragione di vita.
Dopo qualche minuto, si girò verso di me, e mi domando' di che colore fosse il cielo in quel preciso istante.
Io confusa, risposi con sicurezza " Azzurro", le porsi uno sguardo stranito, " Ma vedo che lei lo fissa da quando e' arrivata. Perche' me lo chiede? " continua non capendo, con l'innocenza che solo una bambina di otto anni poteva avere.
Lei attese un paio di secondi e sospiro' scuotendo il capo: " Io sono cieca, sono diversa. Per vedere ho bisogno dell'aiuto degli altri da, oramai, quasi vent'anni ", rispose calma, come se, oramai, a quelle cose, fosse abituata
Io, mi spostai dalla panchina a davanti il corpo, inerme, della donna, mettendomi a gambe incrociate.
Poco interessata al fatto che la mamma mi avrebbe sgridata vedendomi arrivare con i pantaloni sporchi d'erba
" Ma quindi, lei non e' nata cosi'? " chiesi interessata alla donna, che prima di rispondere, si chino' per rivolgermi una carezza affettuosa.
" No, tesoro " rispose calma, quasi glaciale.
" E potrei chiederle come lo è diventata? " chiesi, quasi imbarazzata.
La donna, abbozzo' un sorriso.
" Vedi tesoro, un giorno, tornando a casa dal lavoro, vidi il corpo di mio marito inerme, con screziature di sangue sul petto; segno di un colpo al cuore. Cosi', chiamai l'agenzia funebre, e senza far celebrare un funerale, feci dare una degna sepoltura al mio amato marito. Tornata a casa, presi il mio diario, dove conservavo, avidamente, ogni mio ricordo, ogni mia riflessione, ogni suo gesto, ogni sua foto, e passai notte e giorno ad imparare. Memorizzai con successo tutto cio' che c'era nel diario. Poi, mi feci cavare gli occhi " fece una breve pausa " mai piu', avrei voluto vedere una simile scena " termino'.
" Quindi lo hai fatto per amore? " chiesi.
Lei annui'.
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