Ho la costante convinzione di essere nata nell'epoca sbagliata. Adoro i libri. Il rumore delle pagine che si sfiorano, l'odore legnoso e salato che hanno tutti i romanzi appena comprati. Adoro leggere l'ultimo rigo della fine di ogni libro; mia madre dice che così facendo rovino solo la sorpresa del finale. Forse è proprio per questo che lo faccio, perché odio le sorprese e rimanere col dubbio fino alla fine. Adoro anche il mare. Però non mi piace in estate, col caldo e i centinaia di bagnanti che fanno rumore e schizzano dappertutto. Adoro il mare quando regna il silenzio sulla spiaggia deserta, quel mare che ti mette quasi tristezza ma ti impedisce di distogliere lo sguardo dall'orizzonte perché è meraviglioso, anche se fa male. Adoro il sarcasmo, la capacità di trovare sempre la risposta giusta in ogni situazione e le persone che non hanno paura di urlare in mezzo a tanta gente per farsi sentire. Le ammiro, e mi piacerebbe essere così. Purtroppo però, sono l'esatto opposto di ciò che vorrei essere. E la timidezza e il restare in silenzio rappresentano tutto ciò che sono. Non parlo mai, e se lo faccio riesco sempre a non farmi capire. È per questo che scrivo; le parole sembra escano meglio attraverso le mie mani che attraverso la mia bocca. Mi sono innamorata dei romanzi inglesi delle vecchie epoche e del modo di fare dei giovani intraprendenti di allora, della loro freddezza raffinata nell'affrontare le cose. Ma anche degli Arctic Monkeys e delle loro giacche di pelle, della musica che fa rumore ma permette di riflettere meglio del silenzio, di mia sorella quando mi sorride e della felicità ad alto volume che scalda l'anima e fa venire voglia di ballare.