midnjght
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“Ogni cosa è un colore. Ogni emozione è un colore.
Il silenzio è bianco. Il bianco infatti è un colore che non sopporto: non ha confini.
Passare una notte in bianco, andare in bianco, alzare bandiera bianca, lasciare il foglio bianco, avere un capello bianco… Anzi, il bianco non è neanche un colore.
Non è niente, come il silenzio. Un niente senza parole e senza musica. In silenzio: in bianco.
Non so rimanere in silenzio o da solo, che è lo stesso.
Mi viene un dolore poco sopra la pancia o dentro la pancia, non l’ho mai capito, da costringermi a inforcare il mio bat-cinquantino, ormai a pezzi e senza freni (quando mi deciderò a farlo riparare?), e girare a caso fissando negli occhi le ragazze che incontro per sapere che non sono solo.
Se qualcuna mi guarda io esisto. Ma perché sono così? Perdo il controllo.
Non so stare solo. Ho bisogno di… manco io so di cosa. Che rabbia!
Ho un iPod in compenso. Eh sì, perché quando esci e sai che ti aspetta una giornata al sapore di asfalto polveroso a scuola e poi un tunnel di noia tra compiti, genitori e cane e poi di nuovo, fino a che morte non vi separi, solo la colonna sonora giusta può salvarti.
Ti sbatti due auricolari nelle orecchie ed entri in un’altra dimensione. Entri nell’emozione del colore giusto.”
— Alessandro D’Avenia (Bianca come il latte, rossa come il sangue)

“Prima ti dicono 'devi essere autentico, devi esprimerti, devi essere te stesso!'
Poi, quando cerchi di mostrarti come sei, 'non hai identità, ti comporti come tutti gli altri.' Ma che razza di ragionamento è? Bah, chi lo capisce: o sei te stesso o sei come tutti gli altri.
Tanto a loro non va mai bene niente.”
— Alessandro D’Avenia (Bianca come il latte, rossa come il sangue)

“Ma l’amore è un’altra cosa.
L’amore non dà pace.
L’amore è insonne.
L’amore è elevare a potenza.
L’amore è veloce.
L’amore è domani.
L’amore è tsunami.
L'amore è rossosangue.”
— Alessandro D’Avenia (Bianca come il latte, rossa come il sangue)

“Aspetto due cose: che qualcuno mi salvi o semplicemente che il mondo finisca in questo momento.
La seconda è più facile della prima.”
— Alessandro D’Avenia (Bianca come il latte, rossa come il sangue)

“Possibile che a sedici anni sei convinto che la vita sia la scuola e la scuola sia la vita?
Che l’inferno siano i prof e il paradiso i giorni di vacanza?
Che i voti siano il giudizio universale?
È possibile che a sedici anni il mondo abbia il diametro del cortile della scuola?”
— Alessandro D’Avenia (Bianca come il latte, rossa come il sangue)

“Mi sento un errore, un errore di ortografia.
Una doppia dove non ci va, un “fà” con l’accento.
Un colpo di bianchetto e io sparisco, come tutti gli errori. Il foglio resta bianco, pulito, e nessuno vede il dolore nascosto dietro quello strato bianco.
La poesia è una balla con le rime. Dante, fottiti!”
— Alessandro D’Avenia (Bianca come il latte, rossa come il sangue)

“Non ho niente da dire, perché quando non c’è l’amore le parole finiscono.
Le pagine diventano bianche, manca inchiostro alla vita.”
— Alessandro D’Avenia (Bianca come il latte, rossa come il sangue)

“Ci sono due modi per guardare il volto di una persona.
Uno è guardare gli occhi come parte del volto.
L’altro è guardare gli occhi e basta, come se fossero il volto.
E' una di quelle cose che mettono paura quando le fai.
Perché gli occhi sono la vita in miniatura.”
— Alessandro D’Avenia (Bianca come il latte, rossa come il sangue)

“- Leuos: Bianco. Da questa deriva la parola italiana “luce”.
- Aima: Sangue. Da questa deriva la parola italiana “ematoma” (grumo di sangue).
[Se metti insieme quelle due parole paurose, ne viene fuori una ancora più terribile: leucemia]
[Un nome che deriva dal greco e significa “sangue bianco”]
[Lo sapevo che il bianco è una fregatura. Come può il sangue essere bianco?]
[Il sangue è rosso e basta]
[Le lacrime sono salate e basta]
[Silvia me lo ha detto in lacrime]
- Beatrice ha la leucemia.
[E le sue lacrime sono diventate le mie]”
— Alessandro D’Avenia (Bianca come il latte, rossa come il sangue)

“«Le tue spalle non saranno mai come quelle di nessun altro per me.
Quando sei tu a darmi le spalle,è la vita che mi da le spalle.»”
— Alessandro D’Avenia (Bianca come il latte, rossa come il sangue)

“Bestemmio ripetutamente, più volte, con forza. E ora mi sento meglio.
E capisco che Dio esiste, altrimenti non mi sentirei meglio.
A prendertela con Babbo Natale non stai meglio. Se te la prendi con Dio, sì.”
— Alessandro D’Avenia (Bianca come il latte, rossa come il sangue)

“Viene il giorno che ti guardi allo specchio e sei diverso da come ti aspettavi.
Sì, perché lo specchio è la forma più crudele di verità. Non appari come sei veramente.
Vorresti che la tua immagine corrispondesse a chi sei dentro e gli altri, vedendoti, potessero riconoscere subito se sei sincero, generoso, simpatico… invece ci vogliono sempre le parole o i fatti.
È necessario dimostrare chi sei. Sarebbe bello doversi limitare a mostrarlo.
Sarebbe tutto più semplice.”
— Alessandro D’Avenia (Bianca come il latte, rossa come il sangue)

“Ci abbracciamo come si abbracciano due pezzi di lego.
«A me sembra che combaciamo perfettamente» le sussurro all’orecchio.
Silvia mi risponde abbracciandomi più forte. Grazie a quell’abbraccio sento i miei spigoli, i miei difetti, le mie spine. E li sento smussarsi, addolcirsi, e incastrarsi con dolcezza nei vuoti di lei.”
— Alessandro D’Avenia (Bianca come il latte, rossa come il sangue)

“Perché quando c’è di mezzo l’amore le persone a volte si comportano in modo stupido.
Magari sbagliano strada, ma comunque ci stanno provando.
Ti devi preoccupare quando chi ti ama non ti ferisce più, perché vuol dire che ha smesso di provarci o che tu hai smesso di tenerci.”
— Alessandro D’Avenia (Bianca come il latte, rossa come il sangue)

“Il t9 è l’invenzione del ventunesimo secolo.
Ti risparmia un sacco di tempo e ti regala quattro risate, perché quando tu vuoi scrivere una parola lui ne intuisce un’altra, che a volte è quella opposta.
Per esempio quando devo scrivere “scusa”, la parola che viene fuori è “paura”. È una coincidenza singolare, perché quando io devo chiedere scusa per qualcosa ho sempre una gran paura.”
— Alessandro D’Avenia

"Colore?
Beatrice è rosso.
Come l’amore è rosso.
Tempesta, uragano che ti spazza via.
Terremoto che fa cadere il corpo a pezzi.
Così mi sento ogni volta che la vedo.”
— Alessandro D’Avenia (Bianca come il latte, rossa come il sangue)

“Quella dei sogni è una balla colossale. Lo sapevo. L’ho sempre saputo.
Perché poi arriva il dolore e niente ha più senso.
Perché tu costruisci, costruisci, costruisci e poi all’improvviso qualcuno o qualcosa spazza via tutto.”
— Alessandro D’Avenia (Bianca come il latte, rossa come il sangue)


Federica.
Io sono il bianco, senza valore, vuota, il silenzio.


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