Recensioni per
Corte Sconta, Corte Arcana
di Francine

Questa storia ha ottenuto 84 recensioni.
Positive : 84
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
21/02/15, ore 00:04

Ma che bellezza è questa storia?
Mu non è mai stato il simpaticone del mio cuore, ma raccontata con questa delicatezza la sua vita - e in particolare quell'episodio - assume contorni troppo belli per essere ignorati. 
Mi è piaciuto moltissimo il parallelismo che hai fatto tra la figura del mago e quella di Mu, mi ha incantata - letteralmente. 
La forza di tutto è poi racchiusa nelle immagini che riesci a trasmettere, come il crepaccio che nessuno vuole attraversare, così ben definito da vederselo davanti agli occhi. 
Io sto esaurendo i complimenti, per cui posso limitarmi a sbudinare come una scema e squittire come uno pterodattilo in calore?

*squittisce fortissimo e frantuma i vetri di casa* 

Bravissima, come al solito! ♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥

*tè caldo? Ho un freddo stasera!*

 

Recensore Master
19/02/15, ore 14:07

Anche se con due giorni di ritardo - disonore su di me e sulla mia mucca (?) - eccomi qui pronta a recensire!
Francine, sarò sincera: io rischio di diventare una ripetitiva rompi scatole e di fare anche la figura della fan sfegatata. Eppure, ti giuro, dopo la Luna e il mare, hai centrato un altro elemento che amo alla follia: le Stelle, soprattutto le stelle cadenti.
Ma chi, in fondo, non è mai rimasto affascinato dallo sbrilluccichio della volta celeste? Se hai mai avuto l'occasione di andare in montagna - non è necessario salire di molto - dove c'è meno inquinamento e l'aria è più pulita, avrai avuto modo di assistere ad uno spettacolo mozzafiato!

Sorvolando il preambolo, passiamo alla recensione.
Ti confesso che nell'opera originale de Kuru mi sarebbe piaciuto conoscere meglio la figura di Aiolos. Se adesso mi chiedessi di dirti che penso di lui, non saprei davvero cosa risponderti: che è coraggioso, ovviamente; che è retto e giusto, che è fedele ad Athena e che probabilmente si sacrificherebbe altre diecimila volte per salvarle la vita. Ma a parte questo, Aiolos è un rebus irrisolvibile per me.
Tuttavia, posso dirti che a mio parere è uno di quei personaggi che si apprezzano a prescindere, di cui non è necessario conoscerne ogni sfaccettatura del carattere per amarlo.
Mi piace leggere di lui e ho adorato il modo in cui l'hai presentato, perchè in un certo senso sei riuscita a "spogliarlo" delle vestigia di Santo e lo hai reso un semplice ragazzo che, dopo chissà quanti anni, si ritrova insieme ad amici vecchi e nuovi, al tempo stesso uguale e diverso da com'era in passato.
E il parallelismo fra il "prima" e il "dopo" è incantevole e riesce a strapparti un sorriso. Mi fa quasi pensare alla teoria dell'eterno ritorno dell'uguale di Nietzsche o all'idea ciclica che i greci avevano della storia: per quanto tu possa impegnarti affinchè il futuro sia diverso dal presente, ti ritrovi al punto di partenza. Cambiato, forse, ma comunque al punto di partenza.

Aiolos lo sapeva? Eh, caro Saga, credo che non ne verremo mai a capo!
I desideri a volte si avverano, ma non sempre come vogliamo noi... se poi la "stella più splendente" è una certa divinità di nostra conoscenza, beh, non si può mai sapere che piega prenderà la storia.

Secondo te, se mi presentassi anch'io alla Nona, verrei cacciata a pedate? :P
Complimenti e alla prossima!
un bacione,
Ele

Recensore Master
18/02/15, ore 01:14

Avrei dovuto leggere le altre, prima di questa, ma sono entrata veloce in EFP e ho visto quest'aggiornamento
 
... prima di andare a dormire,  ti dico che mi hai quasi commossa e io mi commuovo più per la bellezza che per la tristezza.
Ho immaginato la scena, la malinconia che traspare nei gesti, nelle parole... qualcosa che si prova solo perché sai già che cosa c'è oltre quella quotidianità.

La consapevolezza di ciò che viene dopo, l'onniescienza che otteniamo sapendo "come va a finire" amplifica le emozioni...

quindi.

Clap clap, Francine

e good night ;)

Recensore Veterano
17/02/15, ore 20:06

Muoio.

E'...è... *versi inarticolati e incomprensibili*

La rimpatriata improvvisata. Sui gradini. Con la caponata, e il liquore, e le stelle e... *fangirla*

Aiolos è un amore. E Shura (Baby Shuraaaaaa! *spupazza capretta*) che chiede scusa... Saga che fa il primo passo. Portandosi dietro il fratello 'perché devi socializzare anche tu'. Phro egocentrico come pochi. E Death, che è l'esperto delle invasioni di Gold Saint versione Unni affamati che si preoccupa delle sedie.

Li amo. TUTTI. E adoro te perché scrivi di loro. Athena ti benedica.

Non credo di poter articolare qualcosa di più complesso. Il mio piccolo cuore trabocca d'aMMore.
Caffè con panna. E frittella allo zabaione, per l'ultimo giorno di Carnevale!
JudithlovesJane

Recensore Master
17/02/15, ore 16:24

*piange fortissimo e inonda casa a Francine*

ODDEI, qui andiamo a battere su due cose che io, personalmente parlando, amo sia leggerne che scriverne: i fantasmi che tornano e che ti mollano un colpo durissimo. 
Sarà che ho una passione proibita per le storie in cui il povero protagonista si trova a fare i conti con il suo passato attraverso spettri/allucinazioni, ma questa storia mi ha fatto malissimo. 
I Santi che tornano uno a uno, che ripropongono una vecchia abitudine e tu, lettore innocente, ti ritrovi a sovrapporre crudelmente la loro immagine bambina con quella adulta - ma sai che sono solo fantasmi, anime a cui Athena ha concesso un momento ancora tutti insieme, un istante per perdonarsi e per ridere ancora sotto le stelle. 
Soffro. Soffro di quella sofferenza dolce del ricordo e per questo GRAZIE: al solito, sbadilate di complimenti. ♥♥♥♥♥♥♥♥♥

*allunga zeppola e continua a piangere* 

 

Recensore Master
17/02/15, ore 14:27

Che bel convivio! Mi immagino questi fantasmi materializzarsi uno per uno (Death Mask con caponatina incluso. LO AMO!) nel cortile della Nona grazie all'intercessione della Venere-Atena. Un momento rubato all'eternità sotto il cielo stellato del Santuario e tanta pace. Un momento di magia che, immagino, passerà veloce come il riflesso di una meteora. Ma me lo sono gustato fino in fondo.
A presto cara!
S.

Recensore Master
13/02/15, ore 10:54

Ciao, Francine! :)
Perdona il ritardo. Ogni volta che Tempo m'incontra, fugge via urlando e non ne capisco il motivo...
Ma eccomi qui, alla fine sono riuscita ad afferrarlo per i capelli!

"Athena. Saori. O tutt'e due".
Ti ho già detto che con te non si può mai sapere, vero? Sì, l'ho detto. Ma questa volta non lo riconfermo, perchè sono arrivata ad una conclusione, ovviamente personale, ma comunque una conclusione che riesce a mettermi l'animo in pace: Athena è diventata capricciosa come Saori, mentre Saori è diventata pretenziosa come Athena. Riuscirò a spiegarmi meglio? Ci provo: qui abbiamo una divinità-ragazzina che compie la scelta di riportare in vita uno solo dei suoi Saints e, all'inizio, sembra che lo faccia per "amore materno", per offrire al proprio figliol prodigo una nuova occasione per redimersi; ma poi, quel "sorriso complice" che gli rivolge alla fine, sembra voler dire: "Non farti illusioni, probabilmente non cambierà nulla, ma tu mi servi ancora". La dea si approfitta della ragazzina e dei suoi sentimenti, mentre Saori glielo lascia fare perchè... beh, forse si diverte, chi lo sa? In fondo, una dea guerriera che si lascia rapire o uccidere così facilmente è davvero poco credibile...

Passiamo ad Aphrodite.
Non mi sono mai soffermata su di lui, non mi ha mai stimolata abbastanza per provare a comprenderlo o apprezzarlo. Poverino, è sempre così bistrattato solo perchè è stato sconfitto da quella mezzacartuccia di Shun...!
Per me è un personaggio "nuovo", per cui mi limiterò a scrivere ciò che mi ha trasmesso in questo scritto: Aphrodite è un esteta, ma è ben lontano dal mio ideale (sono un'accanita adoratrice di D'Annunzio e per me - anche se alla fine risulta "perdente" - l'esteta per eccellenza è Andrea Sperelli); Pisces è un guerriero e vede nella battaglia la massima espressione della bellezza e questo cozza con quello che è il suo aspetto esteriore. La sua, infatti, è una beltà delicata, femminea, abbagliante e che non ha nulla a che vedere con il sangue, con la terra e con il sudore dei cambi di battaglia: Aphrodite uccide con le sue rose, uccide senza sporcarsi le mani con il più ovvio e alto simbolo di bellezza (infatti, la rosa era il fiore sacro alla dea Afrodite).
Ecco, lui mi sembra un ossimoro vivente: altro che la kalokagathia degli eroi omerici, Pisces è un crossover uscito male fra Achille e Tersite (e, quel che è peggio, c'è anche uno Shun nei panni del mio amato Odysseo...)!
Inoltre i suoi discorsi, seppur sensati, sono al tempo stesso privi di logica. Aphrodite è un sadico pieno di sè, egocentrico ed egoista, che - sempre secondo me - si nasconde dietro al culto del bello solo per primeggiare.
E il tuo testo mi ha fatto notare un'altra contraddizione: lui dice di essere un guerriero, ma non sembra affatto accettare la Morte. I guerriri lo sanno che il loro destino è di perire in battaglia, ma lui accetta di tornare in vita, nonostante sappia che "c'è la fregatura". La mia domanda è: perchè? Della dea pare non gli importi nulla e ho come l'impressione che abbia accettato l'offerta propostagli - alla faccia del "e i miei compagni?" - solo per poter tornare alla vita del passato, alla battaglia dove a vincere è il più bello, è lui.

Non credo di essere riuscita a spiegarmi come avrei voluto. Purtroppo Aphrodite è una bella incognita, che non mi piace nemmeno tanto...
Ma ora che ci penso: se tornerà di nuovo in vita, Shun sarà costretto a darsi alla macchia. Che sia la volta buona, per quella povera anima di Ikki, di levarsi dalle scatole il fratellino che tutti non vorrebbero avere?? :P
Come sempre ti faccio i miei complimenti!!

un bacione,
Ele

Nuovo recensore
13/02/15, ore 02:31

Aphrodite più di tutti gli altri Saints è per me sempre stato un'incognita. Sì, va be', è un esteta tronfio e dalla dubbia moralità, fin qui ci sono arrivato, ma a parte questo?
Di tutti i Saints 'cattivi' o convertiti sulla via di Damasco Saga pover'uomo soffre di una malattia psichica non indifferente e di una specie di complesso di inferiorità o invidia verso Aiolos, Death Mask ha la concezione molto comune che la giustizia sia di chi se la fa da solo, Shaka è un fondamentalista che prende alla lettera solo le parti della religione che gli fanno comodo al momento (tematica purtroppo sorprendentemente attuale), Milo povero cristo è nato sotto un segno bastardo quindi da copione deve fare il cattivo almeno all'inizio, Shura è stato plagiato da Saga da quando aveva dieci anni ed in più pensa di essere stato doppiamente ferito dal tradimento di Aiolos come amico e come compagno d'armi, Camus è una specie di ateo a cui pare non importi nulla di Athena ma solo alla soddisfazione personale del suo ruolo di mentore (poi è francese, il che sicuramente non lo rende Mr. Nicey McNice)... Aphrodite è per me l'unico fuori da coro, cattivo per il gusto di esserlo.

È interessante leggere della sua iniziale diffidenza all'offerta di Athena, solo e vulnerabile e impotente. Strafottente pure da morto, ché la morte mica cambia quello che sono veramente le persone. Pure Athena che sotto sotto vuole un po' umiliarlo (in modo benevolo s'intende!) costringendolo ad accettare un'offerta che non potrà rifiutare – ovviamente lei sottolinea seraficamente quanto lui sia libero di declinare, tanto per gettare sale sulle ferite dell'orgoglio. Aphrodite ha trovato chi può tenergli testa con la stessa grazia e bellezza che lui tanto ammira.
Bella questa nuova faccia del cavaliere dei Pesci, ma lo preferisco un tantino meno morto come in Moonchild (sto aspettando che tu pubblichi un capitolo ispirato a Dance of Death, poi posso anche morire felice), dove riesco davvero a visualizzarlo attraverso le tue descrizioni che calzano alla perfezione con l'idea che mi sono fatta del personaggio*.


Spero si sia capito che il cemento, lo stucco e la cazzuola della recensione precedente erano per incoraggiarti a proseguire col tuo lavoro di tappa-buchi, non certo per murare vivo il povero Kurumada!




* macchè messiè Givenchy, per me lui è decisamente un tipo Ralph Lauren. Me lo immagino così -> http://goo.gl/gB3jRw

Recensore Master
12/02/15, ore 18:40

Quando ho visto il titolo di questo capitolo mi sono immaginata di leggere qualcosa di totalmente diverso. Invece tu mi hai stupito, come spesso riesci a fare, mia cara. Saori che va nell'oltretomba a recuperare personalmente Aphro. Interessante... Ora, confesso di aver scavato un po' nella memoria e di non essere riuscita a collocare questo episodio da nessuna parte. Deve trovarsi in qualche OAV o in ND o in Omega, tutta roba che non ho mai letto/visto/approfondito. Ma non importa. Anche così mi è piaciuto questo incontro fatto di sì e no 10 parole in croce e tanti sguardi. Due giocatori di Poker. Vedo, rilancio, lascio. C'è tutta la scaltrezza di Atena in questo scambio di battute. Cosa potrebbe combinare una ragazzina come Saori davanti a un uomo/soldato, e così bello per giunta? Invece la Dea sa dove pestare il chiodo.
Ammiro molto la tua scelta di approfondire Aphro. Se tu mi chiedessi di descriverne il carattere con tre aggettivi io mi fermerei a "vanitoso". Non riesco proprio a dargli uno spessore. Chi è Aphro? Un mistero, ecco cos'è.
Un abbraccio
S.

Recensore Veterano
12/02/15, ore 18:39

Uuuh, che bello, si entra un po' di più nell'ambito dei ritorni...
Della serie, da una morte ad una risurrezione. C'è un che di biblico in tutto ciò.

Phro è sospettoso come un gatto selvatico, verso Saori che ha l'aspetto di una ragazza e il Cosmo della Dea. E se lo chiede da subito, dove sia la fregatura nel giochino. Ovviamente Athena non gli ha mica detto 'vai tranquillo, che tanto vi resuscito tutti.' Mica scema, così era troppo facile.
Gli chiede una cosa parecchio difficile: crederci. Perché forse sarò io che non l'ho inquadrato bene, ma a me è sempre parso che allo svedesone, di Athena, fregasse ben poco. Anche meno che a Camus. A lui bastavano le sue rose e le sue battaglie. Ah, certo, e la bellezza. La bellezza della battaglia è discutibile, ma d'altronde lui è un guerriero, non ha conosciuto molto altro, giusto...?

Però Phro pur di tornare al suo giardino e assicurarsi che non gli siano morti tutti i roseti può anche fare lo sforzo di crederci. E va bene così, si fa quel che si può.

Caffè?
JudithlovesJane

Recensore Master
12/02/15, ore 01:17

*si porta le mani sotto il mento e dondola fortissimo*

Bellissima. 
Sto esaurendo gli aggettivi per le tue storie, perché ogni volta mi sorprendono e, in particolare, questa raccolta è un tuffo al cuore continuo. 
Il momento della rinascita di Aphrodite è dettato da una scelta: Athena vuole che lui scelga, che decida - che creda. 
Subire le decisioni altrui è a volte una strada facile, il poter dire "non è stata colpa mia" e scaricare le responsabilità su qualcun'altro. 
Ma per Athena questo non è un percorso accettabile, non è valido; è un po' come barare. 
Athena vuole che ci sia consapevolezza, che ci sia coscienza, che alla vita Aphrodite torni con una decisione, non con un'imposizione. 
E qui Saori è proprio una dea, senza se e senza ma, il suo Cosmo che ha brillato attraverso la pagina e mi ha bruciato gli occhi, mi ha fatto sentire piccola e un po' intimidita. 
Io spero che il mio OMG, BELLISSIMA, MUOIO, possa bastare come complimento, perché sono un po' a corto di aggettivi, ma sappi che sto apprezzando tantissimo questa raccolta! ♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥

*porge tè all'arancia*

 

Nuovo recensore
10/02/15, ore 18:12

Francine, tu stai qui a tappare i buchi della trama che se ci fossi stata tu sul Titanic non sarebbe affondato...

Perchè quella cialtrona di Saori si prende la briga di viaggiare nel tempo per salvare Seiya (così mi pare di aver capito dai riassunti di Next Dimension, opera che credo non leggerò mai) ma quando si tratta di Camus, cavaliere tutt'altro che perfetto ma sicuramente un essere umano decente, lo ignora manco fosse la zingara che ti chiede l'elemosina all'uscita dal supermercato. Come reagisca Milo a questo favoritismo non indifferente non ci è dato sapere.
Da una parte sono contento che Camus rimanga tra i più (ignoriamo allegramente La Leggenda dei Guerrieri Scarlatti), il fatto che sia morto dà più peso alle azioni che costui ha compiuto in vita, ti insegna che uno sbaglio si paga a caro prezzo e non con un buffetto sulla mano e poi amici come prima. Tuttavia il potenziale narrativo di questa serie di intrecci Isaac-Hyoga-Camus-Milo-Athena è rimasto inespresso per lasciare la ribalta all'eroismo stucchevole di Seiya.
Mi consolo sapendo che al mondo c'è gente che ha come hobby scrivere storie su SS cercando di dare una parvenza di dignità ai personaggi ed agli eventi bistrattati dal loro stesso creatore.

Però, troppo buono questo tuo Scorpione che non riesce ad odiare Athena e si rimette alla volontà divina. Non abbassava così tanto la cresta col vecchio sacerdote...



Vedo che c'è una specie di tradizione nella sezione commenti che m'impone di offrirti un qualche tipo di specialità gastronomica, io ho il frigo perennemente vuoto e non mi permetterei mai di proporti uno dei miei aborti culinari. Ti offro cemento, stucco e cazzuola. Sai cosa farne.

Recensore Master
10/02/15, ore 09:40

Che peccato che io non abbia tanto tempo per recensire questa perla come si deve. Maledizione. Piuttosto che non sfogare subito l'emozione che mi hai dato preferisco scrivere di getto i miei pensieri subito e, magari, elaborarli fra un po'.
Dunque prosegue con Milo la sequenza di notturni cominciata con Death Mask nel primo capitolo. La notte è introspezione, ma com'è diverso il modo in cui questi due saint vivono lo stesso momento! Un inno alla vita per Death Mask. Il dolore della privazione per Milo. Mi si è stretto il cuore calandomi nel dolore inconsolabile che hai descritto magistralmente. Milo ha perso una guida e un amico, e soffre. Nonostante l'armatura, nonostante l'addestramento. E' solo un ragazzo, in fondo.
E che dire di Atena? Non se l'è sentita di richiamare indietro un suo santo? Mi si è tappata la vena quando ho letto questa giustificazione insulsa. Proporio lei, che per salvare il suo bronzino alato attraversa N dimensioni e ribalta il fluire del tempo? Ma fammi il piacere! No, non è Atena quella che ha parlato. E' Saori che non ha voluto richiamare indietro Camus, semplicemente perché per lei non era importante come gli altri. Perché non lo aveva mai incontrato. Perché non sapeva che aveva fatto una promessa a un amico, che ora ha il cuore spezzato.
Brava, penso che questa flash fic sia una delle tue migliori per intensità e stile. Hai creato immagini bellissime ed evocative che mi hanno lasciato con l'amaro in bocca, come se fossi anche io su quella spiaggia sferzata dal vento d'autunno a piangere un amico morto.
Ora vado a prendermi un caffè, va, sperando che il blues in cui mi hai cacciato scemi un po'.
Un abbraccio
S.

Nuovo recensore
09/02/15, ore 16:41

Leggo EFP da anni ma, pigramente, mi sono iscritta tempo dopo e non recensisco mai. Dunque perché non cominciare da una delle migliori storie che abbia letto da diversi mesi a questa parte (anche il capitolo 1, eh? Ma questo capitolo è un gioiellino).
Premessa: credo che tutti noi abbiamo odiato Saori. L’abbiamo odiata profondamente quando ha lasciato Camus congelato nella XI casa riportando indietro il solo Hyoga; e io personalmente l’ho odiata ancora di più quando ho appreso che nel Next Dimension starebbe – il condizionale è d’obbligo, non avendo io letto nulla direttamente - mettendo a soqquadro passato e futuro solo ed esclusivamente per salvare il ronzino (in tal caso, credo che non leggerò mai Next Dimension. Questa volta Kurumada ha toppato, evviva la meravigliosa Sasha di Lost Canvas).
Ciò posto, mentre leggevo, mi sono resa conto che ho una visione leggermente diversa da quella che trapela dal tuo racconto.
Io credo che Camus non abbia lasciato Milo solo di sua volontà. Credo che davvero avrebbe voluto sempre proseguire al suo fianco. Se ha dovuto spingersi sino al sacrificio di se stesso, è stato solo perché non c’era nessun altro modo di far arrivare il suo allievo dove voleva arrivasse. E' vero che è stato appagato dal risultato. E’ plausibile che avesse intuito quanto questo risultato fosse importante, anche in vista delle guerre future. E’ vero che è morto con il sorriso sulle labbra (v. manga). Ma non credo neanche per un momento che non sarebbe tornato indietro, là dove c’era Milo, ad aspettarlo, e c'era la vita, per quanto breve potesse ancora essere. Quindi, non posso offrire alcuna scusante a Saori e ogni volta che ripenso a questo episodio la odio intensamente, come da sua stessa cortese richiesta: doveva riportarli indietro TUTTI. Mannaggia. Quasi mi fa odiare anche i Bronze, che invece ho sempre amato.
Per cui, Milo, asciugati le lacrime: se dolore dell’assenza rimane, non sentirti tradito in alcun modo. E, ogni tanto, dispensaci altre perle di ironia e buonumore che sono proprio da te, come quella del paperotto da levare dal diadema (quant'è vero!!).
Ti ringrazio per questa bellissima storia. E’ stato un vero piacere leggerla – anche una sofferenza, a dire il vero, ma mi hai toccato il cuore.

Recensore Master
08/02/15, ore 11:09

Ciao Francine!
Sto cercando di riprendermi e di tornare a riva, nella speranza di sentire la voce dei miei pensieri che il rombo delle onde ha surclassato.
Questa volta è toccato a Milo (al mio amatissimo Milo) fare i conti con se stesso, con con la Luna, ma soprattutto con il mare.
Ed ecco che mi hai presentato un altro elemento che sento vicino e che amo: il caro, vecchio mare!
Vivo sulla costa dell'Adriatico selvaggio che verde è come i pascoli dei monti e il mare ha sempre fatto parte della mia vita, soprattutto d'autunno e in primavera, quando la spiaggia è ancora semi-deserta ed è possibile percorrerla, accompagnati dal canto del vento e delle onde.
Quale posto migliore per pensare? A chi altri affidare il proprio dolore? In questi casi si ricerca un abbraccio consolatorio e il mare è davvero in grado di dartelo, con quel suo movimento che - come hai detto tu - sembra simile al dondolio di una nonna che culla il nipote. Di notte, poi, è più facile lasciarsi andare, perchè il mare lo senti, ma non lo vedi: si può piangere, al buio, perchè non si ha la sgradevole sensazione di essere giudicati, nemmeno dalle onde che ti lambiscono i piedi.
Mi piace l'accento che hai posto a quest'atto così umano (il pianto), ma anche così difficile da fare: "Ed un uomo non dovrebbe lasciarsi andare così. Non dovrebbe commuoversi fino a farsi sfocare la vista dalle lacrime" è una frase che mi ha spinta a riflettere, perchè se da una parte è vero che un uomo dovrebbe reagire e non abbandonarsi a inutili "piagnistei", dall'altra non si deve dimenticare che anche lo splendente Achille, prima che all'ira, si è abbandonato ad un pianto disperato alla notizia della morte di Patroclo...

E qua e là vediamo entrare in scena anche Athena (o Saori? Con te ho sempre il dubbio...), che cerca di far capire a Milo il motivo per cui non ha salvato anche Camus. E ti confesso che sembra quasi che voglia giustificarsi e che stia chiedendo scusa per quello che le sembra stato un errore (è Athena che sbaglia? O è Saori? O entrambe?): ma la dea sa, sa che se avesse richiamato indietro l'Acquario, sarebbe stato un gesto egoistico che andava contro il volere del suo Santo. Forse è questo che Milo non riesce a capire, forse è per questo che soffre: si concentra solo su ciò che desiderava lui - avere il suo migliore amico accanto - senza curarsi del fatto che avrebbe reso Camus infelice. Ma forse è stato Camus ad essere egoista, considerando quel "io ti seguirò" che aveva le connotazioni di una promessa? Può darsi, ma ormai lui non c'è più e il dolore è solo di chi resta, di Milo...

Meravigliosa l'immagine finale e il parallelismo fra Milo e la bottiglia, fra Milo e quel cielo nuvoloso, grigio e indefinito, fra Milo e i relitti, fra Milo e, implicitamente, le reti dei pescatori che rimarranno vuote. Perchè è così che è rimasto: vuoto e nudo.
Lo Scorpione ha perso qualcosa in mare e, sì, dovrà imparare a farne a meno. Ma sai cosa penso? Che quando si perde qualcosa, è perchè siamo stati noi - consciamente o no - ad averlo lasciato andare via...

E ti ringrazio anche questa volta, cara Francine, perchè adesso ho voglia di uscire e di andare a fare una passeggiata lungo la spiaggia, di sentire "la sabbia umida sotto le scarpe" e di affidare al mare un paio di pensieri che mi pesano sul cuore...
Magari incontro Milo, chi lo sa? :)

un bacione,
Ele