Recensioni per
Corte Sconta, Corte Arcana
di Francine

Questa storia ha ottenuto 84 recensioni.
Positive : 84
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
07/02/15, ore 22:49

Un. Colpo. Al. Cuore. 

*soffre tantissimo*

Bellissima. 
Se potessi incidermela sulla pelle lo farei, perché il senso di perdita e dolore e rabbia è così forte che straccia la pagina e ti prende a pugni in faccia. 
L'orribile sensazione d'essere rimasti e che ci manchi qualcosa - la spietata verità che nessuno di noi è mai pronto ad accettare. 
Milo deve andare avanti, deve continuare, deve essere, ma Camus non sarà più con lui. 
L'amico, il rivale, il compagno, il Santo, tutto si è spento in quell'unico momento e a chi rimane resta solo l'amaro compito di sopportare il dolore - di venire a patti con un buco che inghiotte tutto e non lascia scampo. 
I se e i ma diventano tanti - troppi - in queste situazioni e la sofferenza stringe tutto quello che può, dalla gola allo stomaco. 
Milo è vivo - vivissimo - in queste righe e pare senza pelle, un fascio di carne viva che brucia dalla sofferenza. 
E il mare, silenzioso. 
Il mare, che era anche Camus, e nel quale cerchiamo risposte (non ce ne sono mai abbastanza) 
Il mare, che per un po' rapisce, ma che prima o poi ributta sempre a galla, verità che non rimangono mai a fondo per molto tempo. 
Bellissima, davvero; non ci sono parole per descrivere l'angoscia nella quale mi hai gettato. ♥♥♥♥♥♥♥♥♥
Vado a piangere nel mio angolino. 

*lascia a Francine una cioccolata calda e poi decede nel suo angolino* 

Recensore Veterano
07/02/15, ore 19:55

Lo ammetto, la prima frase sono caduti i miei occhi è stata: «Togli quella dannata paperetta dal diadema» e mi è venuto tantissimo da ridere.

Poi però ho letto tutto il resto. E non so se riuscirò a sopravvivere ai feels di questa cosa. Perché tu, maledettah, mi pianti davanti questa situazione il giorno del compleanno di Camus.
E come si fa, dico io, ad essere così meravigliosamente malefiche?

Milo. MILO. Piccolo, addolorato, incazzato, ubriaco, piangente Milo. Mi hai fatto venir prurito alle mani per il desiderio di abbracciarlo forte forte.
Maledizione a te, dannato francese, che ti sei lasciato morire. Va bene, hai reso Hyoga più forte, fantastico... darti una pacca sulla spalla da solo e farlo passare ti pareva brutto? *rotea pugno in direzione del suddetto*

Mi devi una cioccolata calda, dopo questo agglomerato di angst. Però io intanto metto tutto nei preferiti, tanto per.
JudithlovesJane

Nuovo recensore
04/02/15, ore 00:38

Posso ringraziarti per avermi fatto appezzare Death Mask? Non parlo solo di questo capitolo, ma in generale di tutti gli episodi dove prendi questo siculo becero e bidimensionale e lo trasformi in una persona – stronza quanto ti pare – con dei pensieri, degli obbiettivi, delle motivazioni, delle aspirazioni, un essere umano che interagisce con altri esseri umani. Che poi è proprio quando metti fianco a fianco un personaggio con un altro che viene fuori il meglio. Mask vs. Aphrodite (rapporto da pari a pari), Mask vs. Fransuà (rapporto da superiore ad inferiore), Mask vs. Saga (rapporto da inferiore a superiore) sono tutte accoppiate che esaltano un certo aspetto dei vari personaggi che altrimenti non riuscirebbero a far emergere stando da soli.
Questa storia in particolare, anche se non c'è tantissima interazione, dipinge Mask non come una marionetta appoggiata su uno sfondo di cartapesta, ma come un individuo pienamente inserito in un suo contesto. Si sbircia in questa fanfic con l'occhio curioso del lettore appassionato e quello che si intravede pare reale e plausibile, forse sta realmente accadendo in un mondo parallelo, forse Mask è veramente un personaggio a tutto tondo in un altro universo...

Umilmente, oso dire che dal punto di vista della forma questa è la tua migliore storia su Saint Seiya.

Recensore Master
03/02/15, ore 09:57

Ciao Francine!
Sai che questo primo capitolo si è trasformato in un mio sogno, stanotte?
Sembra assurdo, ma Deathmask e la Luna mi hanno tenuto un po’ di compagnia. Evidentemente, quando l’ho letto mi ha colpita più di quanto avessi pensato!

Tu mi vuoi male, ammettilo.
Hai narrato del mio adorato Deathmask (amo i casi umani, non posso farci niente), dandogli quella profondità spirituale che ho sempre pensato meritasse, e lo hai inserito in un paesaggio notturno, dominato da una Luna iridescente che, non so perché, mi ha fatto pensare allo Stregatto e al suo sorriso.
Insomma, mi hai fatto trovare un racconto con tre elementi che io amo profondamente: Cancer, la Notte (soffro d’insonnia, ma non mi lamento: trovo, infatti, che la notte sia il momento migliore della giornata per “partorire” le idee più belle) e la Luna.
 
Mi sono persa fra le tue parole, nella notte che descrivi e fra i raggi argentei che lambiscono le spalle di Deathmask l’assassino, uomo come tanti altri.
Molte volte ho cercato d’immaginare come sarebbe stata la vita di Cancer se gli fosse stata offerta una seconda e vera opportunità (quella di Hades non vale!) e, te lo confesso, ho sempre pensato che non sarebbe mai riuscito a cambiare del tutto, ma che avrebbe trovato una via di mezzo, un compromesso.
“Sì, dormire quando in cielo splende una luna così grande e vicina che se allunghi la mano hai l’impressione di potertela mettere in tasca, è un delitto. Altro che i suoi. Athena lo sa. È per questo che ha chiuso un occhio, ché quando nelle tue fila hai un cacciatore – un predatore – certi incidenti sono prevedibili come la pioggia di Novembre o le stelle cadenti di Agosto”. Perdona la citazione un po’ troppo lunga, ma la riporto perché con questa frase hai fuso insieme il Deathmask del passato – il maniaco pluriomicida che prova piacere nell’uccidere – con quello del presente – l’uomo che non può (o non vuole?) rinnegare il proprio ieri, ma che nel suo oggi ha aperto i propri orizzonti.
E mi piace da impazzire questo confronto finale, questa dicotomia di sapori (dolce/amaro) e di aspettative (sogni/delusioni), perché non fa altro che rafforzare l’unione fra ciò che è stato e ciò che è e, forse, sarà. Deathmask osserva, come la Luna, ma a differenza del nostro Satellite che tante volte ha fatto sognare gli artisti, Cancer sa che non è un semplice spettatore, ma uno dei protagonisti. Sta a lui, questa volta, decidere se essere infelice o no e, soprattutto, se togliere la Maschera o calcarla meglio sul volto...
 
La concludo qui anche se vorrei dire di più, perché credo di aver delirato abbastanza. Ormai mi conosci e sai che le mie recensioni sono un minestrone di sensazioni e pensieri del momento, molto spesso senza senso.
Ma è più forte di me: quando un testo mi colpisce – è solo un caso che ogni volta sia qualcosa scritto da te, eh! Non stolkerizzo affatto il tuo profilo! :P – è un dovere kantiano, per me, far sapere all’autore cosa mi ha trasmesso... sempre se riesco a spiegarmi!
 
Devo ripetermi e dirti che ti adoro il tuo modo di scrivere? Riesci ad emozionarmi e commuovermi ed è questo che rende le tue storie tanto belle, ancor prima della grammatica perfetta o delle frasi ben costruite o della lettura scorrevolissima.
Invece dei complimenti, ti dico grazie per avermi fatto letteralmente sognare!! :)
 
Un abbraccio,
Ele

Recensore Junior
02/02/15, ore 21:31

La Luna lo sa. E non giudica. E fa capolino oltre le foglie del pergolato di glicini. E gioca a rimpiattino con i baci degli amanti e con le lacrime d'argento. La Luna lo sa, bianca e lattea come una madre che segue un figlio ribelle ed indisciplinato.
E sorride a quegli uomini così piccoli ma così tremendamente grandi che corrono, amano e sperano, sotto il suo occhio amorevole e freddo. CHe non brucia, come il sole, che sembra voler chiedere permesso.
La luna lo sa.
Anche quando guarda lui, al di là della sua maschera.
Ché quando è piena e luminosa è un delitto non tenerle compagnia e per una volta fare di lei la protagonista in questo giro di danza.
La Luna lo sa.
E sembra voler fare finta di nulla, mentre conclude il suo cammino, con passo silenzioso e fugace e torna a dormire.
La Luna lo sa e a volte sorride, scrollandosi di dosso nuvole e stelle.
E a volte resta in silenzio, come un disco nero e vuoto, a far brillare le stelle e consolare il pianto di un neonato.
Ma dimmi, Luna, "come lo cullerai se le braccia non hai?"
Un abbraccio e una tisana?

Recensore Master
02/02/15, ore 19:46

Devo ammettere che ho scoperto il mio amore per Deathmask recentemente, dopo le fase "Shaka forever" e "Saga per tutta la vita", e mi piace moltissimo quando leggo storie in cui lui è ben caratterizzato. ^^
C'è un po' di noir nello stile di questa storia. Le descrizioni scorrono nostalgiche filtrate dalla luce bugiarda della luna.
Cancro, acqua, luna, madre (e qui ritorna un po' Jung e i suoi archetipi ). In un certo senso, morte e rinascita insieme... 
Trovo meravigliosa la simbologia che stai dando a Deathmask.
Più che essere triste questo breve componimento ha il sapore delle cose perdute. Quel sentimento romantico e indefinibile che ispirano a volte le sere un po' così. Con la luce della luna e il silenzio di contorno.
Bravissima. ^^

Recensore Veterano
02/02/15, ore 19:22

*-*... Evviva, un'altra raccolta!

Ottimo modo per cominciare, sì sì. Questo Death si fa perdonare tutte le cose brutte che ho pensato su di lui l'ultima volta! Perché wow, quando ci si mette... E poi chi meglio di un Cancro per apprezzare la Luna... *annuisce con aria saputa*

Trovi normale che mi sia fermata venti secondi a fare un facciapalma leggendo di Milo che s'è ubriacato?
Attenzione, però, a star sempre sveglio, che poi ti vengono di quelle occhiaie, ragazzo mio...!

Porto le frittole e i crostoli!
JudithlovesJane

Recensore Master
02/02/15, ore 16:45

Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai,
Silenziosa luna?
Sorgi la sera, e vai,
Contemplando i deserti; indi ti posi.
Ancor non sei tu paga
Di riandare i sempiterni calli?

E' una bestemmia, lo so. Eppure leggendo questa tua one shot nella mia mente risuonava il "Canto di un pastore errante dell'Asia" di Leopardi (che io AMOOOOOO!!!!). Solo che qui non c'è un pastore che si sente piccolo e insignificante al cospetto della grandiosità della natura e si fa domande esistenziali sulla caducità della vita. C'è Death Mask, che parla al suo astro protettore (cancerino mio!) e sì, anche lui reagisce a suo modo alla caducità della vita. Vivendola. Perché se hai l'onore/onere di essere un Santo di Atena devi saper vivere alla giornata e saper cogliere appieno ogni istante della tua esistenza, visto che non sai se domani cadrai sul campo di battaglia o avrai ancora la possibilità di andare a brindare con quel tocco di figo di Milo in una taverna. Per dormire c'è tempo quando si è morti. E Deathy, che di vite ne ha ghermite una marea, lo sa meglio di chiunque altro.
Bel momento evocativo.
Ciao!
S.

Recensore Master
02/02/15, ore 15:32

*recensione ufficiosa*

AFHADRUJKNVOPAJJRUGFWO. *gongola*

*recensione ufficiale*

La luna e i suoi misteri; la notte e le sue mille domande.
Parlando da insonne e da persona che vive di notte - scrive, studia, pensa, legge e fa mille altre - questa storia è proprio entrata in sintonia con le mie corde fin dalle prime righe. 
Non tutte le notti sono uguali, come i sogni che le popolano - gli incubi, i desideri, i ricordi e i predatori. 
Ho amato il simbolismo Luna/Cancro (è la sua regina la Luna, d'altronde) e il connubio vita/morte - la notte un attimo sospeso tra i due. 
Ho amato tutto e, come al solito, ho amato il nostro Death Mask, perchè senza di lui NULLA AVREBBE SENSO *fangirl mode on*

Al solito, mille e mille complimenti! ♥♥♥♥♥♥♥♥♥

*caffè?*

 

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