Recensioni per
Corte Sconta, Corte Arcana
di Francine
Non c'è niente da fare, Kanon può pure cambiare nome, ma non essenza. Il mare lo chiama. Sembra che nonostante il cambiamento di ambientazione (dall'Egeo al Tirreno) le cose non cambino. Il fatto di essere stato un Generale degli Abissi non è cosa che ci si lascia alle spalle. Infatti in questo breve testo c'è quasi un dialogo silenzioso fra Kanon e il suo elemento, fatto di onde e di vento. Le onde hanno la voce ipnotica delle sirene, che ti ripete all'infinito lo stesso richiamo. Non credo che un piatto di linguine possa competere. |
Eh, sì, è innegabile il legame di Kanon con il mare. Lo chiama, in tutti i modi, gli sibila nell'orecchio, gli suona la flautatina (a Sorre', e basta!), lui fa una fatica indescrivibile a resistergli, vorrebbe proprio tuffarsi, sentirsi leggero, con i capelli che, liberi dalla forza di gravità, gli svolazzano tutt'intorno! Ma 'stavolta non può, "déesse oblige". Gli tocca fare la guardia del corpo a una marmocchia che non si metta nei guai... con un altro marmocchio! Meno male che ci sono le divine linguine allo scoglio della signora Lucilla, sennò chi glielo avrebbe fatto fare? |
Bellissima. |
Okay, non odiarmi, ma il Cavaliere del Capricorno è uno dei personaggi che non mi ha mai colpito particolarmente. Tuttavia, non mi ha impedito di apprezzare l'introspezione. |
Nessuno, o quasi, sa come i Gold della serie classica sono diventati quello che sono, e va a finire che uno pensa che siano capitati alle loro case praticamente per...caso. Vai a sapere se Yoma ci ha messo il suo zampino. |
E prima che piovessero gli omicidi seriali. |
In questo periodo non amo la vena malinconica. Sono troppo convinta del fatto che SS sia in primo luogo una storia d'azione - troppo spesso manipolata in chiavie sentimentalistica nel fandom - per apprezzare appieno fic troppo incentrate sull'introspezione. Eppure tu riesci sempre a costituire l'eccezione alla mia personale regola. In questo capitolo non accade nulla fuori, ma all'immobilità del meriggio accecante dell'Egeo fa da contrasto il bagaglio enorme che si portano dentro questi due stupendi personaggi. Visti da una delle tante coppiette ai piedi del faro o da un vecchio pescatore dagli occhi ridotti a due fessure per il troppo sole di una vita intera, questi uomini sembrerebbero solo gemelli di bell'aspetto che scambiano due (e quando dico due intendo due) parole. Ma è dentro di loro che si muove l'azione. Nei ricordi di una vita passata, che sopravvive solo nella memoria ed è così lontana da sembrare di non averla nemmeno vissuta. Negli sguardi che non hanno bisogno di parole. Nella fatica di dover ricostruire un rapporto sfilacciato da divinità nemiche, guerre e sofferenze. Per ripartire, forse, ci vuole proprio la ricetta suggerita da Kanon: un bagno in mare. Nudi. Il ritorno all'essenziale di quei pomeriggi d'estate sotto al faro, prima che la Torre crollasse e dalle sue macerie venissero fuori i due protagonisti di una delle pagine più dolorore della storia del santuario. |
La Torre. Molti credono che sia La Morte ad esserlo, ma La Morte annuncia un cambiamento. E' la Torre a preannunciare rovina, disfatta, caduta. E quale Carta per rappresentare Saga meglio di questa? |
MA IO TI ADORO! TI AMO!! TI IDOLATRO!!! |
La bellezza. La bellezza suprema. Hai saputo raccontare Saga e Kanon sovrapponendoli, senza renderli mai uguali, dando a entrambi qualcosa di particolare - qualcosa che facesse scorgere la verità dietro l'apparenza.
Lo sfondo vive attorno a loro ed è come esserci mentre lo leggi, è come respirare il mare e sentirne il vento tra i capelli.
Saranno quelle piccole cose buttate qua e là, quelle piccole perle di saggezza locale.
Sarà che la nostalgia mi ha stretto il cuore e mi ha formato un nodo in gola.
Sarà che le tue proprietà lessicali e descrittive sono tali da dipingere una tela intera, vivida e che scivola sotto la pelle, ma questo capitolo è una piccola meraviglia.
Io boh, vado a dondolare nel mio angolino e a pensare a questi due, ecco.
*porge biscottini alla marmellata* ♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥
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*muore rumorosamente* |
E' delicata e potente allo stesso tempo. E ho avvertito l'odore della salsedine nell'aria, e ho sentito le onde sciabordare contro qualcosa che somigliava molto all'anima e al cuore. |
Che bellezza. Zuleika mi ha ricordato tantissimo uno dei personaggi dei film di Pedro Almodovar, tipo Tutto su mia madre, nonostante quella sia la Spagna e questo il Brasile. Adriano è di una sensibilità allucinante. Così preoccupato e attento agli altri da vietarsi persino di fare domande. Sto letteralmente adorando il background che stai dando ad Aldebaran. Lui è proprio come appare... ben piantato a terra. Non importa quanto strano possa essere il mondo attorno a lui, lui c'è, sempre. |
Aldinho non sarà il più bello, il più gagliardo o il più intelligente... ma è senz'ombra di dubbio il più buono, l'amico e il confidente che tutti vorrebbero, sulla cui spalla piangere o semplicemente posare la testa (e sulla sua spalla c'è moooolto spazio)! Il modo in cui tratta Zuleika è lo stesso che ha usato con la ragazzina con il fiore viola (Europa, credo). |
Ecco una passeggiata sulla spiaggia di segno totalmente opposto (non solo in senso zodiacale!) rispetto a quella del capitolo precedente. Il senso di colpa che non molla, con Shura. La gioia della vita dei sogni che finalmente inizia, con questo bellissimo personaggio che hai tirato fuori dalla tua fantasia. Non importa se cambia il corpo, o il sesso. Dentro si è sempre quelli che si è nati per essere. In fondo, anche chi non fa scelte estreme come quella che racconti tu con delicatezza cambia ogni giorno. Cresce e invecchia. Che male c'è a togliere un pezzettino di sé per diventare quel che si è nati per essere? |