Kan!
Come sono stata felice di trovare questo aggiornamento, mamma mia quanto!
Un capitolo che dire meraviglioso è dire poco, davvero, l’ho adorato!
Ok, stavolta vado direttamente al dunque, senza perdermi come al solito XD.
Oddio, ecco su cos’erano queste sei lettere in cirth… Niente meno che su questa misteriosa Fonte… O meglio, da parte di questa misteriosa Fonte.
Fonte che a quanto pare va ad attingere direttamente dalla casa di Sauron… brrrr!
Era proprio ciò che non volevo sentire, e invece è così. Alatar e Pallando hanno accettato, anzi, stando a ciò che dice la fonte erano anche contenti, di usare oggetti impregnati, se non addirittura fatti, della tenebra di Sauron.
Loro che erano partiti da Aman per contribuire alla caduta di Sauron, che avevano accettato di recarsi all’Est, proprio dove lui era più forte, perché, così almeno era all’inizio, sapevano di quanto male era capace… Ora si servono dei suoi manufatti, e, stando ai misteriosi oggetti velati visti da Niel, spacciandoli per oggetti benedetti, quando in realtà sono l’esatto opposto…
Non oso nemmeno immaginare che bruttissimo colpo sia stato per Niel!
Erano suoi compagni, l’hanno aiutata in innumerevoli cacce contro i servi di Morgoth prima e di Sauron poi, e ora è costretta a vedere, addirittura letteralmente nero su bianco, che ora questo male loro lo appoggiano.
Non saprei se sia del tutto una bugia o meno la storia che in realtà dietro ci sia un loro preciso piano per fare il bene, supportato anche dal loro tentativo di fare giustizia usando i sacrifici: forse loro ci credono davvero, è una storia che raccontano anche a loro stessi per convincersi di star facendo la cosa giusta…
Però non so, davvero non so.
E il messaggio scritto sotto la lettera in Quenya è stato la goccia che mi ha fatta quasi definitivamente pendere verso l’ipotesi più nera: quel “dimentica chi eri” mi ha fatto subito pensare che alla festa a Doragzul quei due volessero gettare ogni maschera e mostrarsi totalmente per ciò che sono diventati.
Ora è rimasto solo Alatar, a quanto sembra, ma il concetto non cambia.
Intanto la Fonte di loro sembra sappia tutto, e lavora in stretta collaborazione principalmente con loro, anche se a quanto pare non solo.
Questa Fonte ha contatti un po’ ovunque, mi pare di intuire, e, cosa che non mi aspettavo e che aggiungo alla lunghissima lista di cose che mi preoccupano, la fonte scrive in Sindarin. Non solo scrive con le cirth ma proprio in Sindarin.
Oddio, a questo punto veramente la cosa sta assumendo proporzioni molto più vaste del previsto, e sta formando una rete troppo fitta per i miei gusti.
Arunnil era uno di quei famosi personaggi in codice della lettera in tengwar, tanto per rimanere in tema di reti troppo fitte….!
Ed era niente meno che il Boia, proprio uno dei nomi in codice che mi aveva preoccupata di più, perché tra i tanti uccelli apparentemente anonimi era il nome più palesemente pericoloso… Assieme alla Fonte.
E’ il Boia perché porta quel martello?
Oppure perché ha, o avrà, un compito ben preciso da svolgere?
A questo punto mi chiedo se la Fonte non sappia chi stava per catturare Arunnil, e cosa intendeva fare.
E la prospettiva è angosciante.
Non mi sorprende che Niel, pratica e decisa com’è, voglia vederci più chiaro, e subito: non solo si tratta della sua missione, ma ora c’è in ballo anche il suo giuramento, perché tra tutti questi misteriosi nomi e personaggi potrebbe esserci l’assassino di Pallando che lei ha giurato di trovare e punire.
In più, penso che voglia capire tutto ciò che può di cosa ha portato i suoi compagni a fare tutto questo, indipendentemente da missioni o giuramenti.
Era legatissima ad Alatar e Pallando, e non lascerà mai tutto questo in sospeso senza sapere tutto ciò che può.
Ormai non teme più le scoperte che potrebbe fare, tanto a questo punto lei ed Eonwe sono già coinvolti al punto di non poter far finta di niente, e comunque peggio di così non può andare, quindi…
E penso che questo Eonwe lo abbia capito, sia per la crescita personale che sta affrontando, sia per il legame che ha ora con Niel e che gli fa capire meglio le motivazioni e le decisioni di lei.
Lo dimostra il suo silenzio, il suo non fare domande né affermare di averlo immaginato da subito, e anche il suo non protestare a tutte le decisioni pratiche di Niel, dai vestiti in poi.
E niel è già partita in quarta con i piani su cosa fare, dove andare e come vestirsi: c’è qualcuno sulle loro tracce, e hanno una meta da raggiungere in fretta, questo è pane per i suoi denti!
Oltre che un bel divertimento, a quanto pare XD.
E’ bellissimo come nonostante sia sempre attenta a ciò che la circonda, a chi potrebbero incrociare, a cosa dire, riesca sempre a trovare il modo di fare scherzi, o di trovare il lato divertente o interessante della situazione: la adoro!
Mi chiedevo se si sarebbero mai dovuti vestire veramente alla maniera degli abitanti dell’Est, prima o poi, ed eccoli qua!
E inaspettatamente l’idea è venuta proprio da Eonwe, che sta mettendo ancora in pratica nel migliore dei modi tutto ciò che ha imparato osservando Niel, e anche vagando da solo mentre lei non c’era.
Vedere Niel fiera di lui, e commmossa dal fatto che lui si interessi alle città e voglia imparare la lingua Esterling è stato tenerissimo!
E mi ha fatta sorridere come ora che hanno scoperto quanto è bello farsi coccole e darsi baci partano non appena hanno la minima scusa: sono davvero fantastici, amo questa nuova complicità che è sorta tra loro!
Stanno iniziando a dare un nome a tutti i vari formicoliii interessanti e alle sensazioni strane, e ora stanno anche imparando come usarle e come indirizzare i discorsi e le situazioni in quella direzione, e lo fanno sempre con quell’innocenza e sinceritàdi fondo: sul serio, adoro queste scene <3!
(E tra l’altro, a proposito di associazioni, ora Niel sembra aver associato il brontolio nello stomaco alla fame, finalmente XDDD!)
Il fatto che gli uomini di Arunnil fossero come per caso in giro per la stessa città in cui si sono fermati Niel ed Eonwe non mi piace per niente: o li stavano inseguendo, oppure avevano l’ordine di pattugliare tutte le città che si trovano sulla strada più diretta per Doragzul.
Anche se il fatto che fossero in cinque, e che li abbiano trovati praticamente subito nonostante le precauzioni mi fa pendere molto verso la prima ipotesi, purtroppo.
Avranno anche fatto finta di non riconoscerli, ma secondo me sapevano già di averli trovati, aspettavano solo che si smascherassero in qualche modo, e quando è iniziata la lotta ho temuto per un attimo il peggio, lo ammetto.
Per fortuna non è successo, anche se la voce di questa nuova aggressione a opera del demone pallido si spargerà più veloce ancora, ancora di più a causa della reazione di Eonwe alla vista delle copie della sua spilla.
Oddio, il fatto che ci sia qualcuno che vuole che circolino più copie possibili di quella spilla, che vuole che i negozianti facciano di tutto per venderle mi preoccupa parecchio.
Chi le ha messe in vendita sa cosa sono, di chi sono e cosa rappresentano.
E ha un piano ben preciso in testa, che andrà solo a danno di Niel e di Eonwe, soprattutto di Eonwe, mi viene da pensare.
Pallando lo ha riconosciuto subito, quindi forse Alatar sa già di Eonwe, e anche di Niel, di sicuro. Chi altro lo sa?
E finalmente viene fuori che cos’è in realtà quella spilla! Ti ho sfinita più di una volta su questa spilla, e ora che so tutto… Bè, urge aggiungere e sistemare bene il mio puzzle XD.
Sapevo che prima o poi Niel avrebbe fatto questa domanda a Eonwe, e che avrebbe preteso una risposta.
Ora che sente ancora meglio la confusione e il panico che la vista di queste spille gli provoca, Niel vuole assolutamente sapere che cosa li scatena, che cos’è in realtà quella spilla.
Ora che ha deciso di accettare ogni cosa di Eonwe, vuole sapere anche tutto del suo passato, qualsiasi cosa comporti il sapere la verità.
Anche se purtroppo niente la poteva preparare a ciò che avrebbe visto… Né aveva immaginato che Eonwe, sempre così sulle sue, le avrebbe mostrato anche ricordi così personali.
Lo scambio di ricordi tra Eonwe e Niel è una scena che mi ha veramente veramente commossa, Kan, sul serio: è di un’intensità incredibile!
Il modo in cui hai reso come si mostrano i reciproci ricordi e come li vivono, il modo in cui si consolano: è veramente meraviglioso e toccante.
Che bella che era Niel ai tempi delle lampade, così curiosa e vivace, così contenta di essere libera, felice e senza nessuna preoccupazione o timore per il futuro.
Mi ha colpita come in parte rimpianga quella libertà di cui godeva quando non aveva il ruolo di araldo, quando poteva essere una cacciatrice e basta, e correre con gli animali o arrampicarsi sugli alberi per guardare le lampade più da vicino.
Si sente tantissimo tutto lamore che nutriva per quei primi alberi, per il primo verde, per i primi animali, e quanto fosse solo in attesa di trovare il suo modo per poter volare e cacciare allo stesso tempo XD: era già una civetta, solo che ancora non lo sapeva!
Ed è bellissima anche la serenità che riempie i ricordi di Niel, questa gioia nuova, che doveva essere infinita, fatta solo delle danze e dei canti e delle corse dei maiar tra le nuove creazioni dei Valar: non ho mai riflettuto come si deve su questo periodo, ma doveva essere così, penso sia un immagine che gli rende assolutamente giustizia.
Ma la parte più intensa è stata quando Eonwe mostra a Niel i suoi ricordi, tutti i suoi ricordi.
Senza risparmiarsi, senza tralasciare nulla: è a Niel che li sta mostrando, e di lei ora si fida, ora la conosce, e vuole che lei sappia, che veda tutto, senza filtri, senza omissioni.
Basterebbe anche solo questo per mostrare quanto l’atteggiamento di Eonwe sia cambiato nei confronti di Niel, e ora, dopo aver letto la sua storia, capisco ancora meglio che passo importantissimo sia stato.
Il flusso dei ricordi di Eonwe… Mamma mia, è stato.. è stato straziante!
Fa male vedere quanto è cambiato: il contrasto tra l’Eonwe dei tempi delle lampade, così felice e sereno, così allegro, e l’Eonwe cupo e difidente di ora.. Mamma mia!
E’ stato bellissimo conoscere anche questo lato del carattere e della storia di Eonwe: vederlo ridere, danzare, esplorare la terra per vedere da vicino ogni materiale, ogni nuova scoperta fatta da Aule e dalla sua gente: è un lato di lui completamente nuovo, e che mi ha fatto piacere scoprire!
C’era già allora l’affetto che lo legava a Ilmare, e il suo ruolo di araldo, ma c’era anche qualcosa in più: questa sua curiosità per la terra, per tutto ciò di cui era fatto il mondo, una caratteristica davvero particolare, che non mi aspettavo!
C’era l’amore per Arien, che in questi ricordi è una costante particolarmente intensa: Mi è parso di capire che non era solo Eonwe che ammirava da lontano Arien, ma quei due parlavano insieme,e sembra siano rimasti così vicini finché Arien non ha scelto di condurre il vascello del sole… Una scelta che ha ferito parecchio Eonwe…
Ma il centro di tutti questi ricordi è Mairon.
Mairon che si comportava come un amico sincero, che chiacchierava volentieri con Eonwe, passeggiava con lui, danzava e rideva con lui.
Doveva essere una bella amicizia, un’amicizia serena, che portava solo gioia a chi la viveva, e aveva così l’aria di esserlo…
E invece no. Mairon stava già “diventando” Sauron.
Stava guadagnando la fiducia di Eonwe per usarla a suo vantaggio, per ascoltarlo mentre gli raccontava cose che avrebbe raccontato senza problemi a chiunque gli fosse stato caro.
Hai colto perfettamente quella che doveva essere l’atmosfera di quell’epoca, secondo me: non c’era il sospetto, o la diffidenza: era tutto talmente nuovo e talmente bello, Valar e Maiar erano tutti così felici che nessuno di loro avrebbe mai potuto pensare di sospettare di qualcuno o di preoccuparsi per un eventuale futuro, non in quel momento.
C’era solo il presente e tutto ciò che si poteva fare per ammirare ogni cosa e crearne di nuove.
E così ha fatto anche Eonwe, così ha fatto Niel, così hanno fatto tutti… E Melkor e compagnia ne hanno approfittato.
Il modo in cui Sauron umilia Eonwe, come lo convince di essere stato lui, lui e solo lui la causa del crollo delle lampade, come lo convince che è e sempre sarà il peggiore degli araldi è una scena straziante, per il modo subdolo in cui Sauron ha rigirato ogni cosa, per come sa sfruttare i punti deboli di Eonwe per essere sicuro di piegarlo, di lasciargli per sempre questo marchio indelebile.
E quella spilla… per Eonwe era un dono di un caro amico, un dono che era fiero di portare, e in cui vedeva un’altra prova dell’affetto di Mairon.
Non conteneva qualcosa, come avevo ipotizzato io, ma era semplicemente cambiata nel tempo: prima l’occhio come complimento per il ruolo di Eonwe come araldo, e poi addirittura quell’immagine dell’aquila con il sole, un augurio che per Eonwe significava tantissimo, e che dimostra ancora di più quanto si fidasse di Mairon…
E invece per Sauron era un altro modo per ridere di nascosto alle spalle di Eonwe, per farsi beffe di lui, di ciò in cui credeva e persino dei suoi sogni e delle sue speranze.
Tipico di Sauron!
Quella spilla è diventata allo stesso tempo un simbolo del marchio indelebile che ha lasciato su Eonwe tutta questa vicenda, e anche un ricordo tangibile, ma il ricordo della versione sbagliata delle cose, come gli fa notare giustamente Niel.
Perché in Eonwe non c’è un ombra da tenere a bada perché non prenda il sopravvento, non c’è mai stata.
Ha solo commesso degli errori, causati da semplici difetti o caratteristiche che tutti hanno e che a tutti fanno commettere errori, spilla o non spilla.
E fa male vedere quanto questa colpa e questa paura siano così radicate in Eonwe: lui davvero si sente ancora responsabile, ed è convinto che questa colpa, e anche solo il fatto di essere stato amico di Sauron, invece di diffidare di lui, lo rendano automaticamente malvagio.
Ho amato come Niel, con la sua sincerità e quel suo piglio diretto lo metta davanti alla realtà: non c’entra la spilla, né Sauron: Eonwe è ciò che è, nei pregi e nei difetti: Niel questo ora lo ha capito e lo ha accettato, e vuole che Eonwe faccia lo stesso. anche se ho la sensazione che il percorso che deve fare Eonwe non sia ancora finito.
Niel, per carattere, e anche per il percorso personale che ha fatto, per la consapevolezza che ha raggiunto dei suoi errori passati e di cosa li ha scatenati, ha già iniziato questo percorso, e sta già iniziando a guardare tutto con occhi diversi, con una consapevolezza di sé diversa, in qualche modo già più profonda.
Eppure su entrambi pesa sempre questo senso di colpa, che ha portato Eonwe a diffidare di chiunque, a credere che sia stato uno sbaglio anche fidarsi dei numenoreani, a credere di dover rimediare a errori che in realtà non ha commesso, e ha portato Niel ha fare un giuramento che, ora se ne rende conto fino in fondo, non avrebbe dovuto fare.
Quanto fa male vederli così!
Mi rassicura solo il fatto che ora capiscono entrambi totalmente ciò che sente l’altro riguardo a questi sensi di colpa, e questo può, deve aiutarli.
Perché nessuno dei due ha colpe da espiare, tanto meno come le stanno espiando ora. Nessuno di loro due ha fallito!
Ho adorato, ho veramente adorato come entrambi vivono questo momento: come Niel vive i ricordi di Eonwe totalmente in prima persona, sapendo bene che in realtà li sta solo vedendo ma sentendosi così coinvolta, un po’ per il legame che ormai condividono, un po’ forse per la sua caratteristica di sentire i ricordi solo attraverso un contatto fisico, da vivere letteralmente quei ricordi, come se stessero succedendo anche a lei.
Ed è meraviglioso anche come si consolano e continuano a scambiarsi rassicurazioni e ricordi: non solo con i pensieri, come quando Niel mostra a Eonwe il sogno fatto nelle aule di Nienna, ma anche con i baci, con le carezze, con quel contatto fisico che ormai per loro è diventato fondamentale, soprattutto in questi momenti in cui si confortano a vicenda.
Mi ha commossa vedere quanto sono vicini in questa scena, sul serio!
Complimenti davvero, Kan, complimenti infiniti, e non basta!
Adoro perdermi nella trama di questa storia e scoprire ogni volta un filo nuovo,e soprattutto adoro come hai tenuto conto di tutto, di ogni epoca, ogni dettaglio, ogni popolazione per creare questo intreccio e anche per rendere ancora più completa la storia e l’evoluzione dei due protagonisti!
E’ una delle cose che adoro delle tue storie, e per cui non smetterò mai di farti mille complimenti!
A prestissimo!
Tyelemmaiwe
P. S. Oddio, il codice di Tilion! Questo particolare mi ha colpita tantissimo: sai quanto mi incuriosisce il personaggio di Tilion, e il racconto di questo suo amore per la comunicazione e di come l’ha impiegato per facilitare i primi contatti con gli elfi mi è piaciuto tantissimo!
Speravo tanto di sentir parlare di lui, anche solo di sfuggita: in fondo è un collega di Niel XD: ed eccolo, e con un dettaglio così interessante anche!
Come sono felice! |