Kan! Eccomi!
Allora…. Oddio, ordine, ordineee!
Questi miei inizi di recensione stanno diventando sempre più contorti e assurdi, sorry…
Ma davvero, non faccio in tempo a riprendermi dal capitolo precedente che subito arriva il nuovo capitolo, altrettanto ricco di eventi, di riflessioni, di scene stupende…!
Questo capitolo è veramente stupendo, sul serio!
Non pensavo sarebbe successo così presto, e invece sì, è successo, o meglio, ha iniziato a succedere.
I nostri due polli hanno iniziato a venire a patti con l’attrazione fisica che provano! E non solo con l’attrazione fisica, ma anche con altri sentimenti che provano l’uno per l’altra, diciamola tutta XD.
Sono troppo carini, Kan, li ho adorati!
Un po’ intimiditi, un po’ persi, sempre più legati l’uno all’altra… sono troppo belli!
Mi è venuto da pensare, riflettendoci un po’ su: che sia proprio perché le vesti di Eonwe e Niel sono “nuove” che sono così rapide nel manifestare le sensazioni e i desideri?
Insomma, Elfi e Uomini nei loro corpi ci nascono e ci crescono, e hanno tutta la vita e le sue varie tappe per conoscerli.
Loro invece ci sono stati messi all’improvviso, in corpi già adulti, e che quindi sanno d’istinto come funzionare, anzi, sanno solo d’istinto come funzionare.
Era una prospettiva a cui non avevo mai pensato: mi ero concentrata su come si dovevano impegnare e adattare Niel ed Eonwe per capire i loro corpi, ma ora mi chiedo quandto questa inesperienza spinga il corpo a fare ancora più da solo di quanto farebbe normalmente.
Eonwe è attratto da Niel, si sta creando un ‘intesa sempre più forte tra i due, e se normalmente, cioè se fosse un vero elfo, sarebbe in grado di capire e di gestire queste sensazioni, ora è il suo corpo che insiste per spiegargli chiaramente qual è la situazione.
E mi chiedo anche se il corpo di Niel faccia lo stesso, perché ho la netta sensazione che anche lei sia messa più o meno allo stesso modo.
Niel però ha fatto domande, intanto.
Tutte teoriche, d’accordo, ma almeno vagamente ci ha riflettuto.. Eonwe figuriamoci, erano cose che non lo riguardavano, lui doveva sempre pensare ad altro. (a cosa non ne ho idea, ma doveva pensare ad altro).
Mentre leggevo non smettevo di chiedermi cosa avrebbero combinato, e quanto si sarebbero spinti avanti, e il modo in cui avviene tutto, quasi per caso, senza che nessuno dei due sappia bene cosa stia succedendo e perché, ma con la chiarissima sensazione di quanto sia piacevole mi ha fatta ridere, perché ero sicura che prima o poi sarebbe successo qualcosa di simile :P!
Tutti e due che partono a casissimo, accorgendosi dopo dalle reazioni dell’altro che stanno facendo bene, entrambi che non hanno ancora per niente chiaro cosa stanno facendo né cosa sta succedendo esattamente... Sono fantastici!
Persino Niel, che finché ha potuto si è appoggiata a ciò che aveva appreso dagli Eldar a caccia con la gente di Orome, quando ha sentito il tocco di Eonwe ha dovuto cambiare un momento le prospettive XD, e rendersi conto che c’erano parecchie cose che non aveva ancora capito bene.
Eppure è ancora lei ad essere un tantino più consapevole, o comunque pratica, e a buttarsi a seguire un po’ l’istinto.
Non è stato solo per fare onore alla “richiesta della locandiera di lavarsi” che Niel ha lavato Eonwe, per esempio :P!
Ed è stato sempre per istinto che ha saputo cosa consigliargli di fare, (senza tra l’altro riuscire a smettere di guardarlo…)
E anche Eonwe, carissimo, io non ci credo del tutto che abbia passeggiato per secoli avanti e indietro per Numenore guardando solo il paesaggio… ha capito un quarto delle cose che poteva capire sugli Uomini, ma comunque non la racconta giusta.
In ogni caso, ora a quanto pare sta iniziando a pentirsi di non aver riflettuto di più su certe cose, e chissà che non faccia più caso a certi dettagli e a certi sentimenti, nonostante la sua diffidenza.
Il momento che veramente mi ha colpita è stato quell’attimo di unione profonda, inaspettato per entrambi, che ha scavalcato le vesti e per un momento ha avvicinato i loro spiriti, più di quanto può fare l’osanwe, come solo come maiar potrebbero fare.
Mi ha colpita come quell’attimo sia riuscito al tempo stesso a unirli ancora di più tra loro, e anche a renderli più consapevoli, più legati alla loro veste, più consapevoli che in realtà quella in particolare non è una veste, ma un corpo.
Un corpo che non ha solo istinti, ma che significa qualcosa di più, e che è e sarà legato al loro spirito finché dovranno abitarlo.
Ma soprattutto mi ha colpito il fatto che quest’attimo è stato il consolidamento definitivo del legame che aveva iniziato a unire Niel ed Eonwe. Ora che hanno sentito insieme, che si sono sentiti vicini come non era mai successo prima, nemmeno quando una simile unione poteva essere una cosa normale, li ha portati a guardarsi con occhi completamente diversi, e a cercarsi con un affetto diverso, soprattutto.
Davvero, sono troppo belli!
Ora Eonwe ha una consapevolezza diversa di ciò che sente, finalmente: lo accetta, anzi, è pronto a rifletterci sopra, a ripensare al suo passato alla luce di tutto ciò che ha provato, che questi pensieri riguardino quanto poco ha appreso sui numenoreani oppure, e direi soprattutto, questa misteriosa lei che sembra essere stata veramente importante per lui…. Mamma mia quanto sono curiosa su questa figura!
E’ stato bello vederlo sereno, vederlo addirittura ridere, e persino vederlo sperare che succeda ancora!
E anche Niel, che se già aveva iniziato a chiedersi come mai avesse bisogno della vicinanza di Eonwe, ora, con quel contatto che è partito fisico ed è diventato spirituale, ha finito per sentirsi addirittura sola nel suo corpo, perché ha potuto sentire la differenza vera tra la veste costruita da lei, che poteva superare con lo spirito quando voleva, e un corpo, in cui questo è stato possibile solo in questo momento di particolare intimità, di particolare intesa
Civorrà ancora parecchio prima che riescano a gestire il tutto, mi sa, ma questo passo così importante mi ha lasciata con i brividi!
Finita la scena più intima, diciamo così, arriva una scena totalmente diversa, e altrettanto complessa.
Capivo perfettamente la riluttanza di Niel, il suo desiderio di rimanere nella locanda abbracciata a Eonwe, al sicuro da ciò che ora deve affrontare, qualsiasi cosa sia, anche se dovesse essere il peggio, la peggiore delle sue paure.
Sapevo che prima o poi si sarebbe decisa, e che aveva solo bisogno dei suoi tempi: per lei la questione si svilupperà sempre su due piani, per quanto quello affettivo ormai sia pronta a lasciarlo non dico da parte, ma comunque a cercare di essere obbiettiva.
Quando Pallando l’ha riconosciuta senza problemi mi è salita un ansia che non ti dico!
Mi sono partiti in testa almeno tre filmini, oddio li fa catturare, oddio li caccia, oddio… Einvece no.
Pallando è perfettamente consapevole di ciò che ha fatto fino a quel momento e di ciò che sta facendo ora, ed è intenzionato a portarlo a termine, indipendentemente dagli ordini che arrivano da Aman.
Anche il modo in cui ignora le informazioni sugli istari d’Occidente portate da Niel mi ha fatto pensare: Pallando, e a questo punto penso anche Alatar, hanno mantenuto i contatti con Saruman finché è rimasto anche lui a Est, ma poi hanno ignorato completamente il fatto di non essere partiti soli da Aman, e anzi, sono più che pronti a mettere in dubbio le opere degli altri istari, se secondo loro non hanno senso, come se la cosa non li riguardasse più, o come se non si fidassero mai di niente che giunga da Occidente, notizie comprese, come le popolazioni su cui vegliano.
Ormai sono così immersi nella loro visione delle cose e nei loro piani per l’Oriente che il resto non esiste, o non ha particolare importanza.
Hanno preso la loro missione e l’hanno riplasmata a modo loro, facendola diventare diversa da ciò che era in origine, e soprattutto eterna, o quanto meno di durata stabilita da loro e da ciò che si sono prestabiliti di ottenere, con i mezzi e i tempi che hanno scelto di sfruttare.
Ci sono due cose che mi hanno preoccupata: la prima è la questione sacrifici usati come mezzo punitivo esemplare per i peggiori crimini: la gente non brucia più innocenti in onore di Melkor, d’accordo, ma come hanno fatto Pallando e Alatar a originare questo cambiamento? Che interpretazione da la gente a questa giustizia? Perché comunque sia, il filo su cui stanno camminando è molto sottile.
I crimini dei condannati sono orribili, e su questo non ci piove, ma basta? Basta come motivazione? O rischia di diventare una giustificazione?
Anche Niel rimane orripilata dai crimini commessi dal condannato che ha visto bruciare al tempio quel giorno, e persino lei sembra più che pronta a condannarlo al rogo e anche peggio, ma resta il fatto che è comunque ancora disgustata dai sacrifici, e non può dimenticare da dove hanno avuto origine e a chi sono sempre stati indirizzati, e soprattutto che sono compiuti ancora in onore del Signore di Tutto.
Ha capito cosa sta cercando di fare Pallando, ha ascoltato le sue motivazioni, ma si vede che non l’hanno convinta, e che questi mezzi comunque non le piacciono.
Servirà questo metodo ad aiutare la popolazione dell’Est? E in che direzione li sta portando questo aiuto?
Perché le loro credenze legate a Melkor loro le stanno mantenendo tutte comunque, mi sembra, nonostante da ciò che ho capito l’idea originale di Alatar e Pallando era quella di sradicarle.
Il fatto che all’Est la gente non fosse libera e che servissero misure diverse da quelle che si è trovato a dover usare Gandalf ha senso, in fondo il vero territorio di Sauron era quello, è lì che ha reso schiave le popolazioni e radunato i suoi eserciti, lasciando credere alla gente che fosse il meglio per loro, ma sembra che, ottenuta la libertà delle popolazioni, Alatar e Pallando stiano cercando di ottenere qualcos’altro.
Sembra stiano agendo sulla diffidenza che hanno le genti dell’Est per quella dell’Ovest, per ridare un po’ di fierezza a popoli sempre usati dai signori del male e sempre troppo trascurati.
E’ vero che la diffidenza viene parecchio anche dall’Ovest verso l’Est,e che le popolazioni dell’Est sono sempre state lasciate più a sé stesse, ma quanto ci stanno marciando sopra i due stregoni? E soprattutto come?
C’è sempre quel filo sottile, quel rischio di partire con una buona azione e finire per esagerare, e… Sento che mancano dei pezzi, e che sono importanti anche.
Oltre al fatto che Niel è arrivata non solo con un ordine specifico di cattura per i suoi compagni, ma anche con l’avvertimento che nessuno di loro deve più intervenire nella storia dei Figli di Iluvatar, né lei, né Eonwe, né i due Stregoni Blu, e lei intende far rispettare quest’ordine.
E veniamo alla seconda cosa che mi preoccupa.
Appena Niel ha sollevato proteste contro le nuove idee e i nuovi metodi dei suoi due vecchi compagni, Pallando è passato subito sulla difensiva, accusandola di essere già diffidente in partenza, ecc.
Perché? Perché non le spiega ancora i suoi metodi? E’ quasi come se lei in qualche modo fosse andata a toccare un tasto dolente, o lo avesse messo in allarme in qualche altro modo,e questo mette me in allarme.
Sono contenta che la spiegazione non sia solo Pallando e Alatar passati totalmente dalla parte del male e basta, ma questo stare sulla difensiva e ignorare qualsiasi contatto se non con chi li appoggia mi preoccupa, e aumenta la sensazione che ci siano ancora parecchie cose nascoste.
Gli accenni a Khamul, poi, non fanno che complicare e ingarbugliare ulteriormente le cose. Niel e Pallando lo hanno conosciuto, e lo hanno conosciuto prima che diventasse spettro, anzi, da quel che capisco prima ancora che iniziasse veramente ad avere a che fare con Sauron e con i suoi anelli.
E Niel lo stimava, in qualche modo, o comunque gli riconosceva una buona politica per l’Est. Altra cosa che mi da molto, molto da pensare su questa figura e sulle traccie che ha lasciato nella sua terra, positive e negative.
E tanto per concludere con un altro cliffanger che, come sai, ha messo a dura prova me e il mio povero cuore… Eonwe, che stracavolo stai facendo?
Domanda che resterà per un altro po’ senza risposta, assieme alla mia protesta: perché sei partito in quarta senza parlare con Niel, senza confrontarti con lei?
Avevi accettato di collaborare, ne avete parlato più di una volta, l’hai consolata più di una volta,ora che fai, la ignori, come hai ignorato gran parte delle cose che ti ha detto?
Temo che la risposta stia nell’aver visto uscire Niel sola, senza il prigioniero, l’Umaia (lui già li chiama Umaiar, ha già deciso cosa sono, cosa sono diventati… mamma mia, questa semplice parola mi ha fatto salire i brividi per tutti i significati sott’intesi che racchiude, e per questo dettaglio ti adoro!).
Questo gli ha fatto staccare la spina del cervello e attaccare quella del: “allarme missione che sta andando male rischio fallimento pericolo immediato”.
E quando Eonwe attacca questa spina sono dolori.
In questo capitolo poi il suo pensiero a ronzato fin troppo attorno alla questione, tra la paura che Niel non facesse niente, o che prevalesse il suo affetto per Pallando o anche semplicemente il fatto che, conoscendolo, si sarebbe lasciata convincere troppo facilmente.
Immagino che vedere Pallando lì, vicino al rogo di un sacrificio, quindi mentre sta compiendo proprio il peggiore degli atti che poteva compiere, gli abbia fatto scattare veramente la foga di concludere questa missione, di non fallire ancora come è successo durante la Guerra d’Ira, di non farsi sfuggire anche Pallando come è successo con Sauron.
Non importa se la situazione è diversa, lui non può aspettare, non ci riesce.
Ma sta agendo con troppa fretta, decisamente con troppa fretta, e la cosa mi preoccupa, perché non capisco cosa voglia fare ora nel concreto, ora che ha raggiunto a sua volta Pallando e che lo ha voluto in ginocchio….
Peggio ancora, Pallando non solo ha riconosciuto anche Eonwe, cosa che a questo punto un po’ mi aspettavo, ma sta anche usando un metodo diverso con lui, sfidandolo anche, cosa che con Niel non ha sentito il bisogno/ non ha voluto fare, penso perché lei la conosce bene, e non la ritiene una minaccia.
Tutto questo non mi piace….
Aspetto il prossimo capitolo, e vediamo un po’ che cosa combineranno….
Complimenti Kan, complimenti complimenti complimenti *fa conto continuino all’infinito*.
Non riesco a smettere, davvero, non dopo un capitolo come questo!
Il modo in cui hai gestito due scene così diverse e intense, tutte e due rese in maniera perfetta, piene di riflessioni, di descrizioni, di dialoghi anche, e il tutto intrecciato in maniera perfetta….
Un pezzo che mi ha veramente colpita, per esempio, è come sei riuscita a descrivere la stanza di Pallando prima dal punto di vista di Niel, che si sofferma sui dettagli, che è curiosa di ogni particolare, e poi dal punto di vista di Eonwe, che registra i particolari più importanti e li somma in un unico insieme, uno sguardo e basta, uno sguardo solo per capire le cose essenziali, il resto non ha importanza, sono dettagli minori che non hanno rilevanza.
Due descrizioni dello stesso posto, degli stessi oggetti, ma talmente diverse che sembrano scritte veramente dai due personaggi.
Complimenti, Kan, veramente!
Un abbraccione!
Tyel
P. S. Un’altra cosa che ho adorato, ancora in termini di nomi e di come sei abile nell’inserirli e utilizzarli, sto amando profondamente il modo in cui mostri lo stato d’animo di Eonwe nei confronti di Niel attraverso il modo in cui la chiama: quando la sente particolarmente vicina, o vuole che lei lo senta, la chiama Nielikki, altrimenti è Nieliqui, e basta.
Riesci a rendere questi dettagli così ben inseriti nella trama che diventano fondamentali, ed è una cosa che adoro, sul serio! |