Recensioni per
The promise you made
di Redferne

Questa storia ha ottenuto 764 recensioni.
Positive : 763
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Junior
31/01/20, ore 18:42

Alla fine di questo capitolo, mi è sorta spontanea una domanda: il dottor Piberius accetta bevande alcoliche e le pietanze decise della cucina tex-mex come modalità di pagamento oppure no? Che dici?
Ora che ho dato sfoggio del mio pessimo gusto in fatto di battute per l'ennesima volta, posso analizzare la parte finale del capitolo in questione.
Di primo impatto, direi che Carrington ha commesso il più classico degli errori che portano inevitabilmente alla disfatta di ogni cattivo che si rispetti: fare il passo più lungo della gamba. Hai presente quei momenti nei quali gli antagonisti di una qualunque storia arrivano a commettere i più banali errori di valutazione ogniqualvolta si trovano vicinissimi al trionfo assoluto? Ebbene, Carrington ha tenuto fede a questa tradizione.
Insomma, non per fare la parte dell'avvocato del diavolo, ma se mi fossi trovato nei panni del "distinto" industriale avrei escogitato altri metodi di persuasione pur di continuare a far valere il mio predominio nei confronti della comunità di Haunted Creek. Che so… avrei finto di accordarmi con Ricketts pur di tenermelo buono e avrei ordinato ai miei sottoposti di porre un freno momentaneo ai loro comportamenti, almeno prima di pensare a un piano più elaborato e meno diretto atto a togliere definitivamente di mezzo il vecchio alce. In fin dei conti, si sa che la buona sorte non nutre simpatia per gli antagonisti di una storia… e così è stato!
Ora che Ricketts sarà costretto a rimanere su un letto di ospedale per un bel pezzo, spetta solo a Nick appuntarsi la stella da sceriffo e iniziare a liberare la cittadina di Haunted Creek dal marciume portato da Carrington e dalla sua schiera di delinquenti da strapazzo. Come hai sottolineato tu stesso, mentre Judy sarà impegnata in una dura lotta fra la vita e la morte in ospedale, Nick dovrà dare fondo a tutte le sue energie fisiche e mentali pur di far ritornare la giustizia fra le stradine di Haunted Creek e far vedere così a tutti gli altri mammiferi che lui è molto di più di un banale truffatore di strada che si è ritrovato con una divisa da poliziotto addosso per una serie irripetibile di eventi. Forza e coraggio, Nick… hai iniziato a percorrere i primi gradini della scalinata della redenzione. Sarà una risalita dura, faticosa e irta di ostacoli… ma ce la farai!
Come sempre, mi congratulo con te per il modo in cui stai tessendo le reti della trama in maniera accurata e infaticabile. Hai tutta la mia stima, sul serio!
Alla prossima recensione!
 
Dario

Recensore Veterano
30/01/20, ore 02:48

Ciao, amico mio 😆
Vedo che, nonostante il capitolo ti abbia fatto DANNARE e non poco ... sei riuscito a pubblicare 😊
E, lasciatelo dire, sei VERAMENTE DA APPREZZARE PER LA COSTANZA E PER L'IMPEGNO CHE METTI IN QUESTA STORIA ❤
E le recensioni che stai ricevendo (anche se avrei tanto voluto poter scrivere io la 600 esima ... ma non sarà così ... l'onore toccherà a qualcun altro 😂) SONO UNA CHIARA ED EVIDENTE PROVA DEL FATTO CHE NOI LETTORI APPREZZIAMO IL TUO SFORZO E LA TUA DETERMINAZIONE 😊💪

Ormai ... diciamoci la verità ... questa storia è diventata parte della tua VITA
Un qualcosa di cui NON RIESCI PROPRIO A FARNE A MENO
Terminare questa long è diventata per te, UNA SFIDA ... UN COMPITO DA PORTARE A TERMINE, COSTI QUEL CHE COSTI ... UNA QUESTIONE D'ONORE E RISPETTO NON SOLO NEI NOSTRI CONFRONTI, MA ANCHE NEI TUOI (come i samurai ... e ritornerò su questo punto più avanti)
PER POTER ARRIVARE ALLA FINE E DIRE, CON ARIA SODDISFATTA: "C'È L'HO FATTA"
E, guardando indietro, non penserai alla storia in sè ... MA AL VIAGGIO E AI RISULTATI CHE HAI RAGGIUNTO ... INSIEME A TUTTI QUANTI NOI 😊

Certo ... capiteranno dei momenti "duri" (come questo "difficile" capitolo) o altro che potrebbe intralciare od ostacolare la tua ... chiamiamola MISSIONE
Se dovessi affrontarli, però ... NON FARTI MANDARE K.O
Fatti aiutare dalle persone che ti sono vicino e che ti vogliono VERAMENTE bene (e, permettimi di azzardare questa ipotesi ... penso che la tua dolce metà ti stia dando un GRANDE SOSTEGNO EMOTIVO) che ti aiuteranno a non mollare mai e ad arrivare fino alla fine di questo tuo viaggio ... e, soprattutto, PRENDITI TUTTO IL TEMPO DI CUI HAI BISOGNO 💪

Perciò, non devi ringraziarci ... SIAMO NOI CHE RINGRAZIAMO TE ❤

Bene ... terminando la fase degli elogi e prima di passare alla recensione ...

Come va ? Come te la passi ? Tutto bene ?
Spero che tu abbia passato delle buone feste, riposandoti e, cosa più importante, che le abbia passate in famiglia 😊
Inoltre (già che ci sono ... anche se il periodo è già passato da un pezzo ... senza dimenticare che c'è li siamo già fatti 😂) voglio augurarti CON TUTTO IL CUORE, che questo 2020 riesca a regalarti e a donarti quelle gioie e quelle soddisfazioni che il 2019 non ti ha portato ... a te, alla tua dolce metà e alla tua piccola ❤

Bene ... ora passiamo al capitolo ...

Allora ... beh ... un capitolo piuttosto ... FORTE

Nessuno di noi aveva qualcosa da ridire sul fatto che Maggie si meritasse una bella lezione e una sculacciata sul suo sederino bello rotondetto, sodo e PERFETTO (tanto per citare un parere di un piccolo PERVERTITO 😑)
Ma cavolo ... Finnick ... le avrai fatto perdere 10 anni della sua vita 😱

Ok ... forse è stato un metodo piuttosto BRUSCO con una TERAPIA D'URTO DEVASTANTE ... ma, la nostra piccola volpe del deserto ha messo in riga la signorinella (povera ... un po' mi dispiace ... chissà la paura 😢)

È pur vero che è stata LEI a cominciare
Ne ha fatto una questione d'onore ... IRRILEVANTE per il contesto della situazione in generale ... come un samurai che si toglieva la vita anche per delle sciocchezze di poco conto, ma che egli considerava ENORMI DISONORI

Però ... avevano il loro fascino i samurai ... anche se preferisco di gran lunga i CAVALIERI (di quelli ANTICHI ... DEI PRIMI)
Non tanto per l'armatura ... che fa la sua bella figura 😌 (e ho fatto pure la rima 😂)
Ma anche per gli IDEALI ... forse un po' meno "forzati" dei samurai
Cioè ... non avevano un codice scritto da seguire alla lettera che, se infranto, li portava a perdere il proprio rango per poi decidere se vivere nel disonore e nella vergogna eterni o suicidarsi

I cavalieri erano più ... LIBERI

Avevano degli ideali anche loro ...

GIUSTIZIA
LEALTÀ
CORTESIA
DIFESA
CORAGGIO
FEDE
UMILTÀ
NOBILTÀ
PRODEZZA
SINCERITÀ

Ma stava a loro decidere se seguirli o no ... avevano una coscienza, che potevano utilizzare per decidere se fare del bene o del male
Rimane però sempre il fatto che questi guerrieri del Giappone, hanno e avranno SEMPRE il loro fascino

Bene ... chiusa parentrsi storica (ne sto aprendo e chiudendo un po' in questa recensione 😂)
Dov'ero arrivato ... oh, sì ...

Maggie ne aveva fatto una questione d'onore e ha cercato subito di regolare i conti, pensando di aver a che fare con un fifone e con un tipo più debole di lei

Pessima valutazione 😢

Non solo il fennec le ha dimostrato di essere PIÙ IN GAMBA DI LEI ... ma le ha anche dato una lezione di vita ... anche se è dovuto arrivare al punto di tranciarle la carotide e la giugulare

Quando incontri qualcuno più forte di te, PERDI LA TUA LIBERTÀ ... LA LIBERTÀ DI VIVERE
È lui che deciderà cosa ne sarà di te ... sceglierà se farti soffrire ancora un po' oppure se porre fine alle tue sofferenze
Proprio come quel sovrano (ritornando alla storia dei samurai) che organizzò quel torneo, che si trasformò in una carneficina 😱

Ma, c'è un lato positivo ...

Come ha detto giustamente Finnick, DOLORE E UMILIAZIONE SONO DEI GRANDI MAESTRI
Perché ti fanno imparare dai tuoi errori e ti fanno diventare più FORTE di prima

Davvero una lezione di un'importanza VITALE ...

Quindi, Maggie ... oltre a questa perla di saggezza (tralasciando il fatto che ci stavi per lasciare la pelliccia ... anche se penso che Finnick non sarebbe MAI arrivato a quel punto) ricorda anche che NON SI GIUDICA UN LIBRO DALLA COPERTINA

Quel FENNEC sarà pure piccolo di statura, ma dentro di sè ha una storia di vita vissuta e delle profonde cicatrici, che lo fanno sembrare un colosso in confronto a te

Bene ... ora vedremo che succederà nel prossimo capitolo
Sperando che quel piccolo PERVERTITO non ne combini una delle sue 😧

Complimenti ancora per il capitolo, amico mio 😆

E ... mi raccomando ... non mollare mai 💪❤

Un salutone

J. Conrard
(Recensione modificata il 30/01/2020 - 03:47 am)

Recensore Master
29/01/20, ore 16:30

Ciao caro, eccomi anche qua.

Caspita...
Questo capitolo è... è...

Sì, volevo che la punisse e le rimettesse la testa a posto, ma fino alla fine, fino a quando non si scopre l'arcano - che Finnick stava fingendo - mi ha fatto venire un accidente.
Sull'instabilità mentale di Finnick non avevo dubbi e nemmeno che fosse realmente pericoloso. Ce ne ha dato ampiamente dimostrazione finora.

Capisco che alla nostra vice servisse una robusta scrollata.
In pratica con tutta 'sta cosa le ha fatto capire che quando uno è più forte di te non c'è niente da fare, devi accettare la sconfitta.
Il nostro Joe non sarebbe d'accordo, ahaha, infatti NON è sopravvissuto.
Ma Finnick ha molto più i piedi piantati in terra di Joe. Se non vuoi schiattare devi capire quando è il momento di scappare.
Ha privato Maggie della libertà per farglielo capire, ma... non so come tutto ciò possa aiutarli a vincere contro Zed.

Le sta dicendo con le cattive di starne fuori?
Forse, di agire con più responsabilità in battaglia, tenendo conto di essere più debole del suo avversario?
Hmmm...

Poi la storia dei guerrieri, c'era da immaginarselo che venisse da qualche opera nipponica, l'onore è esasperato all'ennesima potenza e questi guerrieri per fedeltà assoluta al loro signore sono pronti a morire per lui, anche se questi non lo merita.

Un guerriero deve credere in qualche cosa, altrimenti non può combattere. Non è una macchina, ha dei sentimenti e non può rischiare la vita senza ragione. Ed è proprio vero quello che dici: quando un individuo decide di percorrere quella strada, in quel preciso istante, inizia a morire. Non può essere attaccato alla vita, se inizia a temere di perderla, anzi la perde prima.
Non deve avere paura.
Estremamente affascinante, mi fa tornare la voglia di ricominciare a scrivere battaglie, è troppo tempo che non lo faccio.

Scusa però una cosa: la verità sulla battaglia sarebbe quella che incarna Finn, giusto?
E lui così facendo dimostra a Maggie che ancora non è pronta.
Adesso credi che lo sarà?
Maggie ora ha capito se stessa, ovvero che ha paura di morire. A differenza di prima ora ha ben chiaro in testa che cosa significhi combattere. Non è menare le mani a caso, c'è il rischio di incontrare qualcuno che mena più forte di te e in quel caso sarai fatto a pezzi se non sai reagire. Se non sai combattere. Se non sai perché combatti.
Maggie una ragione per combattere ce l'ha, ovvero aiutare Nick, ma non è pronta per tutto questo.
Ora sa cosa rischia, almeno adesso è consapevole di cosa sta andando a fare e come potrebbe finire.

Estremo, spietato, ma necessario.
Cosa diceva il maestro di Karate Kid?
Se conosci karate bene, se non lo conosci bene, se lo conosci a metà, zac, sei morto, punto e basta.
E' stata una grande lezione per la nostra ragazza.
Finn ha spaventato un sacco anche me, ahahah.

Avevi dubbi sul capitolo?
E' uno shock anche per chi legge, ma ha perfettamente senso.
Una terapia d'urto spaventosa.
E' stato interessante, anche se forte, decisamente forte.
Secondo me il rating arancione ci sta tutto...

E siamo quasi a seicento recensioni... yu-hu, che aria tira, lassù?
Copriti bene, che stai andando sempre più in alto!

Alla prossima, bye bye!
(Recensione modificata il 30/01/2020 - 06:39 pm)

Recensore Master
29/01/20, ore 08:57

Modesto parere? Va bene così. Sì, così doveva andare. Maggie è stata strapazzata ma la strapazzatura le è servita a prendere in mano la situazione e andare avanti. Maggie ha tenuto duro, non si può dire il contrario e sta bene così. Che dire? Che non poteva esser altrimenti perché certe storie vanno bene anche con finali in sospeso, nessun finale etc. Questa storia ha raggiunto lo scopo. Si fa leggere ben volentieri.

Recensore Veterano
28/01/20, ore 19:49

Ciao Red, mi aspettavo un capitolo forte ma ha superato le mie aspettative; è stato si forte con una sua ragion d’essere e con un suo scopo che ho chiaramente intuito(non a caso ho visto e letto anche io V per Vendetta e grazie per averlo citato) ma la cosa che mi ha sorpreso di più (se Finn sul finale ci da dentro oppure si accontenta di uno sguardo e scalda i bollori altrove) è che non mi ha scioccata mi ha sollevata, facendomi ridere anche un pò dopo lo stupore iniziale. Sarà perché dopo una immane battaglia e dolore inimmaginabile trovo l’abbandonarsi a quei dolci piaceri e sensi rinfrancanti e rassicuranti. Non mi fraintendere, sono ed anche Alice quando gli gira solo se c’è consenso da ambo due le parti e come unica regola per le altre che Finn incontra è “trattale bene” chiudendo un occhio solo se certi metodi sono usati a scopo espressamente “educativo”. Perciò per una prossima volta potrebbe essere lui a penare, grazie a lei. Per il resto spero che non sia una fine fine, ma con qualcosa in più. Aspetta e a presto.

Recensore Junior
26/01/20, ore 17:31

Similmente alla precedente, anche questa seconda parte di capitolo ha ribadito lo stato d'impotenza in cui versano le autorità di Haunted Creek dinanzi allo strapotere di Carrington e degli operai (chiamiamoli così…) della sua fabbrica dispensatrice di miasmi e veleni.
Sebbene la sua presentazione nel capitolo 22 mi abbia ricordato sotto certi aspetti quella di Aragorn nella locanda del Puledro Impennato, lo sceriffo Tom Ricketts non possiede certo il coraggio e il carisma dell'erede di Isildur. Penso che negli anni della sua gioventù sia stato un rappresentante della legge che svolgeva il proprio compito in maniera esemplare, ma ora non è altro che un vecchio alce incapace di far valere la propria autorità per sistemare le cose nei territori della sua giurisdizione.
Tuttavia, deve aver mantenuto un buon occhio e un sesto senso di tutto rispetto, visto il modo in cui ha inquadrato Nick senza lasciarsi fuorviare dai pregiudizi verso le volpi, oltre che quel pizzico di idealismo in grado di catturare agevolmente le simpatie dei lettori.
Certo, per il momento Nick non ha alcuna intenzione di accettare la proposta del buon Ricketts, ma qualcosa mi dice che l'incidente che ha coinvolto il vecchio alce tutore dell’ordine gli farà non soltanto cambiare radicalmente idea, ma anche emulare le gesta del personaggio interpretato da Clint Eastwood nel film uscito dalla bocca di Laureen. Ancora una volta, hai dimostrato di possedere una notevole conoscenza in ambito letterario e cinematografico, per cui ti faccio tanto di cappello, mio caro Roberto!
Alla prossima recensione!
 
Dario

Recensore Junior
26/01/20, ore 16:12

Noto con piacere che questa prima parte di capitolo ha confermato i miei "sospetti" sulle abilità culinarie di Laureen, come hanno altresì dimostrato il roboante rutto d'apprezzamento di Nick e la battuta della daina ripresa dal buon Shrek. Devo supporre che i film della saga cinematografica dedicata al simpatico orco verde ti siano rimasti nel cuore, vero?
Il dialogo fra Nick e Laureen, inoltre, ha evidenziato un certo parallelismo fra la situazione del primo e lo stato attuale in cui versa la cittadina di Haunted Creek. Per farla brave, mi è parso evidente che l'intera comunità stia sopportando le angherie degli sgherri di Carrigton da talmente tanto tempo che persino le autorità politiche e giudiziarie si sono adeguate alla situazione. Esattamente come è successo a Nick in seguito all'incidente di Judy.
Capisco perfettamente le parole fataliste di Laureen, ma è palese che qualcuno deve pur iniziare a smuovere le acque… e quel qualcuno non può essere altri che Nick, anche se al momento neppure lui stesso si vede nei panni del giustiziere solitario. Eppure, qualcosa mi suggerisce che presto la trama si evolverà in questo senso, perciò… non mi rimane altro da fare che continuare a leggere!
Alla prossima recensione!
 
Dario

Recensore Junior
24/01/20, ore 17:48

Noto con piacere che il quadro sta iniziando a delinearsi. Come c’era da immaginarsi, i poveri cittadini di Haunted Creek sono costretti loro malgrado a fare quotidianamente i conti con questo Carrington e la sua marmaglia.
Sebbene in questo capitolo sia stato appena annunciato, mi ha subito dato l’impressione che sia come quei “distinti” (le virgolette sono d’obbligo!) capitani d’industria che, dietro la loro facciata rispettabile, si arrogano il diritto di poter fare tutto ciò che desiderano in barba a leggi e decreti che tutelano la salute pubblica e ambientale. Insomma, uno di quei loschi figuri devoti alla divinità più potente che l’umanità (o il genere dei mammiferi antropomorfi, nel caso di Zootropolis) abbia mai creato in millenni di storia: il denaro. Ciò nonostante, sono certo che la sua presentazione in uno dei prossimi capitoli sarà più che adeguata.
Tornando agli altri personaggi, Laureen mi è sembrata una di quelle signore di campagna dai modi semplici e diretti, che detestano le vuote cortesie tipiche degli ambienti cittadini, ma che non esitano a fornire aiuto a chi ne ha immediato bisogno. In più, a giudicare dal modo in cui Nick, Finnick e il dottor Cooke hanno elogiato le proprietà corroboranti del suo caffè, deve avere un’ottima zampa in cucina, oltre che una genuina passione per i libri ereditata dal suo defunto marito. Insomma, è una daina di mezz’età dal background interessante e ben congegnato.
Per quanto riguarda Finnick, devo ammettere che la tua idea di arricchire il suo vocabolario con le battute più svariate – che spaziano dagli sketch comici di Abatantuono ai motti in spagnolo e francese – è stata molto intelligente, perché sei riuscito a imprimergli un certo spessore psicologico senza appesantire i dialoghi più del necessario. Un’ottima trovata, sul serio!
Che altro aggiungere… hai fatto un lavoro eccellente, come al solito. Alla prossima recensione!
 
Dario
 
P.S. Mi sono accorto di un lieve errore di battitura. In uno dei dialoghi fra Laureen e Nick hai scritto doveri al posto di dovrei. Non prenderla troppo sul personale, comunque… piccole imprecisioni come questa possono capitare a chiunque!   

Recensore Veterano
23/01/20, ore 16:08

Ehilà, rieccomi per la sesta e ultima parte di questo....macro-capitolo.
Almeno riesco a salutarti prima delle feste estive....per poi risentirci a settembre, no?


Sì, sto facendo della becera ironia per smorzare il fatto di essere ancora indietro e di stare, almeno in questo periodo, cercando di riavvicinarmi a dove ti trovi ora con i capitoli.
Ti prego di apprezzare la battuta, così non mi deprimerò ulteriormente.


Ciancio alle bande, iniziamo seriamente con la recensione vera e propria.

Prima impressione appena leggo è...non intendere se stare a leggere il capitolo giusto.
Controllo sbrigativo. Notare di essere effettivamente sul capitolo corrente. Mi do la spiegazione di un sogno, sotto fumo dell'alcool, di Nick.
Non scherzo, è andata veramente così e ne sono rimasto sorpreso dal modo in cui l'hai raccontata.
Vero, non hai rispettato i dialoghi e hai aggiunto alcune parti sulla prima parte del racconto in questione (cosa che lì per lì mi aveva dato a pensare in quanto, nel mio, cerco di rimanere il più fedele possibile al film) ma poi, continuando con la lettura, mi sono accorto d'una cosa molto importante. Filava tutto benissimo, specie se la vicenda viene vissuta dalla volpe.
In un certo senso hai espresso una realtà fondamentale su un punto fondamentale del film. Il razzismo e l'emancipazione.
Tutti, nella scena, esprimono pregiudizi su quella specie, a causa delle loro lmitazioni e u delle peculiarità per cui sono famosi. persino quelli che, in teoria, dovrebbero garantire il diritto inviolabile sulla volontà di poter scegliere ciò che si pensa possa essere giusto. Nei limiti della legge.
E questa limitazione cognitiva l'hai perfettamente espressa nel momento in cui compaiono anche i signori Hopps.
Loro stessi, benché vittima a loro volta di tale concetto, finiscono col rassegnarsi ad accettare una falsa realtà. L'offesa non è più tale se la ritieni la verità. Un ladro non si offenderà mai se lo accusi di essere un mariuolo. Quei conigli non si sono sentiti offesi all'accusa di essere degli (scusa il gioco di parole) esseri inutili e causa solo di molti fastidi.


Pensare che tutto questo avviene nella mente diNick mi ha fatto riflettere.
Probabilmente è così che lui per primo pensa che gli altri vedano Judy perché lui per primo, come dimostrato dal sogno e dal film, lo pensava.
Forse è anche per questo che continua a colpevolizzarsi. Lui sa che questo è totalmente errato (dato che lui stesso è stato vittima di preconcetti), ma sa anche che in parte è vero per quanto riguarda la loro fragilità emotiva e fisica a confronto degli altri mammiferi. Ciò lo metterebbe in una sorta di lotta interiore etrna dove sa che, se fosse stato presente per proteggerla, forse si sarebbe potuta salvare. Viceversa avrebbe dovuto dare ragione a quei pregiudizi, ammettendo quindi che potevano essere giustificati anche nei suoi confronti.
Il fatto di non esserci una risposta corretta lo mette contiunuamente sotto processo e in costante accusa.


La cosa in parte diverte perché, normalmente almeno, quando sbagliamo in una decisione si pensa che il non farla, o agire in modo diverso, avrebbe portato per forza un risultato migliore.
Sono poche le scelte che veramente non comportano alcuna rinuncia.

In definitiva, per essere stato il tuo primo passaggio all'horror, non è stato male...anche se, più che horror, l'ho trovato macabro.
Un pò come "La sposa cadavere".



Per il resto tutto nella sana normalità dove volpi rosse disagiate e traumatizzate, fennec pazzi e e ubriache, cervidi innamorate e bugiarde ( oltre che gelose) combattono il crimine impersonato da un porco dal brutto grugno e dai suoi leti operai e sicari.
La vita scorre tranquilla sotto il sole di Haunted Creek.



Ultima particolarità è il messaggio riguardo all'alcool.
Perfetto! Stare attenti al loro abuso, non pensare che questo possa risolvere i problemi (al peggio ne causano altri, al meglio li dovrai affrontare più tardi) e sopratutto non nasconderli mai.
Se si ha uno di questi concetti o usi, buttare via bottiglie e fiaschette.
Poi di corsa a farsi curare. Su questo non si scherza.


Per il resto vale essattamente quanto ti ho detto al capitolo precedente.

Arrisentirci presto!

Un salutone a te e famiglia!

Ciao!!!

Recensore Junior
21/01/20, ore 18:28
Cap. 22:

Bene, bene.
A quanto sembra, sono finalmente arrivato al punto in cui la tua storia si distacca definitivamente dagli eventi del film per prendere una direzione del tutto indipendente. Inutile aggiungere che le premesse sono ben più che incoraggianti.
Dopo aver rassegnato le dimissioni, Nick non può fare altro che prendere un’altra decisione drastica, ma necessaria: fare le valigie e lasciare Zootropolis. Dopotutto, non poteva rimanere a crogiolarsi nell’apatia e nella tristezza in attesa di un improbabile miracolo, perché ha una missione da compiere, ovvero risalire a china e mostrare a tutti quanto vale.
Il suo peregrinare lo ha condotto in questa cittadina sonnolenta e, più precisamente, all’interno di uno di quei saloon costruiti in stile rigorosamente western in cui l’alcool scorre a fiumi. Insomma, il posto ideale in cui imbattersi in mammiferi ben poco raccomandabili… tra i quali il buon Finnick, il suo compagno di avventure ai limiti della legalità nel ventre molle di Zootropolis.
Ho particolarmente apprezzato l’alternarsi fra i ricordi di Nick e l’evoluzione dell’azione, perché sei riuscito a tenere saldamente in pugno le redini della narrazione, offrendo così una lettura incalzante e ben costruita. Grazie agli insegnamenti del vecchio Butch, Nick ha dato una bella lezione alla iena ed è riuscito a tirare quella piccola, simpatica canaglia di Finnick fuori dai guai… per ora!
Prima di concludere, consentimi di farti un paio di domande.
Innanzitutto, mi piacerebbe tanto sapere come hai concepito il mondo che circonda la città di Zootropolis. Nella descrizione del viaggio che conduce Nick nel borgo di Haunted Creek hai menzionato località come il Canal District, le Marshlands e Deersborough. So già che queste sono apparse durante le fasi di lavorazione del film, ma quello che mi interessa sapere è se hai concepito Zootropolis e le zone limitrofe come parte di uno stato indipendente o come una suddivisione amministrativa facente parte della federazione statunitense, similmente al Calisota (lo stato immaginario in cui si trova Paperopoli) di disneyana memoria. Sono davvero tanto curioso di saperlo!
Inoltre, ho scoperto che la bevanda sorseggiata da Nick al saloon è un riferimento al Southern Comfort, un liquore americano la cui ricetta è un mix di whiskey, frutta e spezie di vario genere, così come la birra si ispira alla Budweiser. Si tratta per caso della citazione di un film o di un romanzo al quale sei particolarmente affezionato? Oppure si tratta della trasposizione di un ricordo degli anni ruggenti della tua gioventù o di un viaggio che hai fatto negli Stati Uniti? Devo ammettere che questo particolare stuzzica la mia curiosità.
Ad ogni modo, sono sicuro che da questo capitolo in poi ne vedrò davvero delle belle. Come sempre, ti faccio i complimenti per l’eccelso lavoro che continui a svolgere con una dedizione semplicemente ammirevole. Alla prossima recensione!
 
Dario

(Recensione modificata il 24/01/2020 - 05:50 pm)

Recensore Junior
21/01/20, ore 03:22

Eh beh... Stephen King tiene fede sicuramente al suo nome.
Io al contrario tuo son cresciuto con la disney, e imparato ad apprezzare i nipponici dopo.
La via di mezzo è un ottimo punto direi :)

Recensore Junior
20/01/20, ore 19:23

Senza nulla togliere ai precedenti, questo è senza ombra di dubbio il capitolo migliore che abbia letto finora, sia nella forma sia nei contenuti.
Prima di procedere con l’analisi, tuttavia, mi permetto di porti una semplice domanda: quanto tempo intercorre fra gli eventi del film e quelli descritti nella tua long?
Forse la mia è soltanto un’impressione, ma mi è sembrato che Judy e Nick abbiano ricevuto una certa disparità di trattamento nel riconoscimento del ruolo che entrambi hanno avuto nella risoluzione del caso degli Ululatori Notturni. Insomma, credo che la prima sia stata glorificata in maniera un po’ troppo palese da parte dei suoi colleghi, mentre i meriti del secondo sono stati relegati nel dimenticatoio in modo decisamente frettoloso e ingiusto. Non che la cosa mi abbia creato dei fastidi, intendiamoci… però vorrei che mi illuminassi in proposito, tutto qui!
Tornando al capitolo in questione, non meriti nient’altro che elogi sinceri, soprattutto per il modo in cui hai descritto lo scontro verbale fra Bogo e Nick. Sebbene non abbia potuto fare a meno di provare una certa amarezza, mi rendo perfettamente conto che le cose non potevano finire diversamente, soprattutto in relazione all’evolversi della trama.
Nonostante siano ancorati su posizioni diametralmente opposte, ho potuto comprendere sia il punto di vista di Nick sia quello di Bogo.
Il primo è letteralmente a pezzi, sotto ogni aspetto. Il susseguirsi drammatico degli eventi lo ha spinto a rifugiarsi nell’alcool e nell’autocommiserazione, ma come hai scritto tu stesso, alla lunga questo non è altro che un rimedio peggiore del male. La volpe ha bisogno di una svolta radicale e dal momento che ha perso ogni motivazione nel lavorare in un ambiente in cui è avvertito più come una scomoda appendice che come un agente effettivo, non può fare altro che rassegnare le dimissioni.
Il secondo, invece, è spinto dal desiderio di onorare la promessa fatta a Judy nel flashback (il riferimento al terzo capitolo della saga di Shrek è una chicca deliziosa!) al punto da tentare il tutto per tutto pur di raddrizzare una situazione ormai compromessa. Sfortunatamente, il suo indisciplinato sottoposto sembra avere tutte le intenzioni di andare fino in fondo con il suo sciagurato proposito, perciò non può fare altro che gettare la spugna e accettare il fatto compiuto, per il bene di tutte le parti in causa.
Sai, sotto certi aspetti il diverbio fra i due mi ha ricordato quello fra Takenori Akagi e Hanamichi Sakuragi in uno dei primi episodi di Slam Dunk. Se ben ricordi, dopo che è entrato a far parte del club di basket, il secondo si ritrova a dover compiere una serie martellante di allenamenti atti a colmare le sue lacune sul piano sportivo e caratteriale, che lo portano a sentirsi escluso dal resto della squadra. A causa del suo carattere fumantino, il buon Hanamichi perde le staffe e si rende protagonista di un diverbio talmente acceso con il suo capitano da rifilargli una testata e decidere di abbandonare il club. Per fortuna, lo stesso Hanamichi ritorna sui propri passi e riprende la sua scalata che lo avrebbe portato a diventare uno dei pilastri dello Shohoku. Ecco, questo capitolo mi ha fatto provare esattamente le medesime sensazioni.
Per concludere, Nick ha preso la decisione tanto drastica quanto necessaria di tagliare tutti i ponti con il suo più recente passato. Per citare il mago Merlino de La spada nella roccia, in questo momento si trova in una magnifica posizione, perché non può scendere più in basso di così, ma soltanto salire. Certo, sarà lunga, dolorosa e irta di ostacoli… ma non potrà essere altro che una risalita che lo porterà a dimostrare di non essere quel delinquente di bassa lega che Bogo e i suoi ex colleghi credono che sia. Forza e coraggio, Nick!
Ancora una volta, non posso far altro che porgerti i miei più sinceri complimenti per come stai mandando avanti la tua opera. Alla prossima recensione!
 
Dario

Recensore Veterano
18/01/20, ore 22:21

Rieccomi per la quinta parte di questo...maxi-capitolo.

Qui siamo su tutt'altro metro di misura. Come hai detto tu, ti sei principalmente concentrato sui personaggi "secondari" per approfondire meglio la storia ( e far crescere l'aspettativa per il proseguo della narrazione principale, dì la verita! ) da un punto di vista diatremalmente diverso rispetto a Nick.
Uno squarcio di vita di una giornata tipo. Più o meno.


Molto interessante la parte iniziale dove presenti il personaggio del dottore, con pregi e difetti, usandolo accuratamente come una sorta di messaggero della massa. Ciò che lui dice è ciò che la gente pensa, in pratica.
Forse, qui parlo per gusti personali, parlare di troppe metodologie e termini tecnici su farmaci e altro ha un pò appesantito un punto reso sì già intenso da una descrizione così accurata del medico. Troppe informazioni tutte insieme.
Nel senso che, dato che in quella parte la narrazione subiva un rallentamento per la presentazione dell'intero personaggio e delle sue lacune sul ritrovare un determinato oggetto (cosa che viene ampliamente dimostrata), troppi dettagli tecnici tutti insieme rischiano di smorzare il ritmo.
Questo è ovviamente un parere mio e la mia osservazione si basa solo su quanto ho provato. Senza volontà di criticare o altro perchè sai meglio di me quanto tu sia bravo a scrivere.


Proseguendo (senza fare spoiler per lo stesso motivo della recensione precedente) continuo a vedere in Finnik un personaggio esageratamente sfacciato nel suo essere folle e amante dei piaceri della vita.
Troppo fatto bene e posso dire che, se non fossi incentrato sull'altra volpe, lui occuperebbe meravigliosamente la scena. Un pò come nei film di Bud e Terence.
Ternce Hill da solo era uno spettacolo di simpatia, ma quando entrava Bud Spencer ti concentravi su di lui e sul suo "delicato" e burbero modo di partecipare alle scene.


Infine, per concludere, non posso che complimentarmi su come ti sei giostrato sul dare quel lasso di tempo al lettore per invogliarlo al continuare a leggere per scoprire...quello che sai. Senza farlo stancare dell'attesa, ma facendogli gustare poco a poco il momento.


Ultima cosa su cui voglio complimentarmi è sul'aneddoto di Finnik sulla femmina finita in tribunale. Come ben saprai quando leggo, così come quando scrivo, mi piace immaginarmi ogni scena per averla bene in mente. Il fatto che tu abbia omesso la specie della suddetta ha dato modo al lettore, sì di immaginarsela lui il tipo di animele in questione, di rimanere concentrato sul fulcro della storiella e rimanerne spiazzato una volta raggiunta la sua conclusione. Voluta o meno, comunque eccellente.

Ora non mi resta che passare al prossimo e vedere cosa hai in serbo per costoro!


P.S. Bravo anche per l'ottima rappresentazione emotiva di tutti i personaggi nei vari momenti e nelle varie scene. Le ho gustate e percepite tutte.

Recensore Junior
18/01/20, ore 02:26

E così saltano fuori intrecci anche col padre di questa macchina da guerra.
Quel fennek ha le zampe proprio dappertutto!

Recensore Veterano
16/01/20, ore 11:35

Ciao Red, come va?
Rieccomi a recensire un altro capitolo )in realtà l'avevo finito di leggere tre giorni fa, ma nel frattempo la scrivania mi ha detto "ciao-ciao"e dovuto cercarne un'altra e, cosa meravigliosa, montarla con le istruzioni in norvegesco papualatino)

Prima di tutto, altrimenti me lo scordo, ho notato quattro errori di numero nella prima metà del testo. Cose del tipo: "dopo aver raggiunto l’apposito scaffale, le infilò nell’apposito spazio vuoto.." dove avviene una ripetizione troppo vicina. A meno che tu non lo abbia voluto per rimarcare la nevrotica precisione "dell'assistente", in quel caso scusami che non lo avevo afferrato subito.


Poi, passando alla recensione vera e propria, come sempre non posso che farti i complimenti per l'operato.
Qui vieni a delineare perfettamente delle sfaccettature di Maggie che, col proseguire degli eventi, stanno evolvendo. Specie per quanto riguarda l'approccio con gli stranieri di natura prettamente predatrice.
Ho apprezzato molto la gag sul suo continuo pensare a Nick.
Pur cercando di seguire un proprio filo logico che dovrebbe condurla verso altri risultati, finisce col seguire l'antico proverbio dove "tutte le strade portano a Roma". La volpe in questo caso è Roma.
Come ho trovato meravigliose anche le congietture sul piccolo fennec e le risposte che automaticamente si ritrova a darsi, imitando alla perfezione la sua mentalità. Specie per quanto riguarda il lerciume e la possibilità di essere un dio per coloro che possono essersi formati al suo interno.


Qui apro una parentesi più seria e molto personale su quanto hai riportato sui famosi scandali di Hollywood. Come anche italiani del resto.
Posso capire quanto la società fosse parecchio maschilista fino a non molto tempo fa, come posso accettare il fatto che l'uomo, nel senso del genere maschile, si sia comportato da animale affamato di sesso. Ciò che non riesco però a comprendere è come si possa puntare il dito solamente verso chi ha compiuto l'atto.
Mi spiego meglio: se io fossi stato un'aspirante attrice, indossatrice, modella o altro, bramosa di entrare in quel modo che tanto ho desiderato e mi si presenta un tizio che mi da una possibilità/certezza di poterlo fare in cambio di qualche prestazione...lui è un porco, specie se con famiglia, ma se io accettassi sarei uguale a lui. Forse a quel tempo non davano molto peso alla voce di una donna, ma la volontà di accettare o meno certi compromessi ce l'avevano.
Però, pur di far notizia ed avere quel briciolo di notorietà comparata alla fama del divo che si accusa, nessuno porge queste domande.
Poi ogni caso è a sé e qualche abuso c'è stato, ma questi sono altri argomenti e assolutamente meritevoli di venire allo scoperto.
Comunque, per finire, bastano veramente 5 minuti per buttare nel cesso ciò che ti sei costruito in 50 anni. Nessuno è perfetto è perfetto e tutti hanno un qualche problema da nascondere, ma se uno questo non lo tiene in mente finisce per stupirsi di tutto e rimanere con un cervello piccolo-piccolo.


Tornando alla storia, il finale l'ho pienamente apprezzato e reso perfettamente. Specie quando si ha avuto la sventura di assistere a scene simili.
Su Carrington non ho molto da dire che non abbia già detto, daltronde sembra credere di essere arrivato alla frutta e non gli resta che provare a giocarsela con le carte nascoste ovunque nelle tasche.
Non voglio soffermarmi troppo su questa parte perché ho timore di fare spoiler e non è giusto per coloro che, molto grullemente, vanno a leggere le recensioni prima della storia.
Solo che hai saputo sapientemente giostrarti nella narrazione tra pensiero, sentimento e avvenimenti.

Con questo ti saluto al prossimo capitolo.


Arrisentirci!