Ciao cara pinca!
Il nuovo capitolo inizia già con una brillante e splendida descrizione, un artistico paragone tra Tokyo e Mosca, davvero caratteristico, bello, particolare, affascinante.
Questo ancora una volta è segno della tua notevole abilità letteraria, che non posso fare a meno di lodare ogni volta.
La mia frase preferita? Bè una in particolare, proprio all’inizio, mi ha colpita davvero; ‘’ L’aria di Mosca era marcia, satura di quella decadenza e quell’abbandono che si possono respirare solo in città come quelle, spietate e corrotte nell’animo’’ . Invidiabile esempio di caparbietà artistica!
Il capitolo nel suo insieme assume di primo avviso, un non so chè di macabro, ma mi è comunque piaciuto tantissimo, l’ho trovato profondo, un po’ crudo forse, ma io l’ho ammirato in ogni caso! La mia anima nera va matta per questo genere di cose, purchè chiaramente siano trattate, come tu fai, nella giusta maniera.
Questa storia del conflitto tra bande è uno scorcio sul lato più oscuro che una città bella ed interessante come Tokyo può mostrare, ma è anche una prova ulteriore del fatto che neppure un branco di teppisti senza scrupoli come i Freeza sanno cosa sia la vera crudeltà, la vera sofferenza, Ari ne ha dato un assaggio punendo la spia, e risolvendo a modo suo la questione tra gli Shell Killer e i Qazar, lasciando probabilmente un segno indelebile nella vita di tutti gli astanti.
Ancora una volta viene fuori una realtà di dolore e tortura che riaffiora dal passato di Ariel, addestrata a torturare, uccidere, ma anche torturata, e uccisa in un certo senso, si perché ormai è come se qualcuno le avesse accoltellato a morte l’anima. Il suo corpo deambula, si muove respira, ma la verità è che contiene un vuoto e una solitudine incolmabili.
Sei stata molto realistica nel descrivere tutta la scena, quasi sembrava di vedersela passare davanti come fosse un film.. Riuscendo a prefigurarsi ogni singolo minimo dettaglio, anche ogni odore e sensazione, quindi forse dovrei correggermi e dire che sembrava quasi di viverla!
Stupendo il finale, hai paragonato Ariel ad una bambola rotta che lotta per entrare in un mondo di bambole normali. Rende perfettamente l’idea, anzi aggiungerei che ella è una bambola di porcellana bellissima, ma colma di cocci acuminati che possono ferire al minimo tocco.
In conclusione vorrei farti solo un piccolo appunto, non come critiche, ma semplicemente perché secondo me si tratta di una svista di cui non ti sei accorta, come capita a tutti, specialmente alla sottoscritta, spero non ne avrai a male, l’intento è puramente costruttivo!
‘’…a lei, quella maledetta che ghignava mestamente. Rimise la mano in tasca mestamente, senza distogliere...’’ Qui ti è scappata la ripetizione del termine mestamente come vedi!! Non lo dico perché sono pignola, anzi di solito sono tutto il contrario, solo che ci ho fatto caso questa volta e mi sembrava corretto fartelo notare così lo potevi correggere, dato che le tue storie sono sempre perfette!! ^^
Un bacione! Spero di leggere a breve il prossimo cap, perchè davvero sono curiosa di sapere come procedono le altre faccende!! |