"Quando era diventata quel tipo di ragazza?"
Da quando hai lasciato da parte il nero, Shiho.
Da quando hai avuto modo di crescere e scoprirti alla luce del sole, Shiho.
Da quando hai deciso di intrecciare le dita con quelle della mano che ti veniva tesa, Shiho.
Da quando hai capito che forse vale la pena vivere un azzardo per trovare la pace e la verità che hai nell'animo, Shiho.
Da quando ti sei innamorata dell'agente Rei Furuya ma, soprattutto, da quando ti sei lasciata amare.
Umorismo e situazioni comiche a parte, devo dire di aver apprezzato particolarmente questo capitolo proprio per questo sentimento che si percepisce nell'aria: il cambiamento che, lento e graduale, ha permesso alla rosa di iniziare a sbocciare. In questo punto esatto della fanfic, ed è una constatazione inequivocabile, si riesce a percepire la naturalezza, la complicità ed il tenero del sentimento che, nonostante tutto, lega Shiho e Rei: lo dimostra la breve interazione a fine capitolo, lo dimostra -mi ripeto di nuovo, perché credo sia il termine più calzante- la naturalezza con cui si parlano, scherzano, si baciano e si coccolano. E rcedo che questa, fra tutto quello che può succedere, sia la vera essenza del loro rapporto di coppia. Shiho si espone così tanto a ricompensare l'agente non solo perché mossa a pietà dallo stato pessimo in cui lui si trova, ma perché è, almeno un po', "diventata quel tipo di ragazza". Perché forse sta iniziando a lasciarsi andare dopo tutti i pacchi che si è fatta per trecentomila capitoli (vedi spiaggia, vedi bosco da favola, vedi ballo di gala...). Perché, forse, sta accettando, inconsciamente e genuinamente, il sentimento che ormai le ha velato il cuore. C'è da dire che, se non gli dava almeno un bacio - oltre a scacciare in malo modo il cascamorto che voleva approcciarla, ammetto di aver riso un sacco al suo deicso rifiuto (strano tuttavia che Ayumi non le abbia detto nulla, su queste cose è abbastanza ricettiva...)- dopo tutte le fatiche di Ercole che Rei ha affrontato durante tutta l'avventura di Tropical Land, si sarebbe dovuto iniziare davvero a dubitare della sua umanità. Dopotutto, sacrificandosi inconsapevolmente per badare a Mitsuiko e Genta, le ha permesso di trascorrere una piacevole giornata con Ayumi che, forse inconsapevolmente, le ricorda una versione marmocchia di Akemi, la sorella tanto amata e persa troppo presto. E forse, proprio grazie a lei, ha iniziato a capire che quacosa sta cambiando. O, più semplicemente, qualcosa di latente sta venendo allo scoperto. Peccato che in ultima battuta la presenza dei bambini abbia forse bloccato il bonus che Furuya si sarebbe meritato a pieno titolo: tanto lo sapevamo tutti che sarebbe finito in bianco anche a 'sto giro, ma credo che infondo lo sapesse pure lui. Anche se, a onor del vero, anche in questo campo più bollente ha fatto passi da gigante. Purtroppo, nonostante tutte le note positive, per quanto riguarda il topic dell'intimità, che prima o poi arriverà, ci sono altre carte d mettere in tavola e non tutte sono porpriamente rosse, come lasciato intuire in passato (basti pensare alla lezione di boxe... O anche all'imbarazzo della spiaggia privata).
Spassoso comunque quanto sia dfficile, per Rei, eaurire appieno il compito di baby sitter o fratello maggiore: povero incosciente, se credeva davvero che sarebbe stato semplice tenere a bada quei due bravi marmocchi di Mitsuiko e Genta, si sbagliava di grosso. Forse avrebbe preferito invitare Chianti a bere un caffè o tagliare le doppie punte a Gin, piuttosto che farsi: insozzare di gelato, accoppare quasi per sbaglio, svuotare il portafogli sul bancone dei negozi di souvenirs (meno male che sembra percepire un ottimo stipendio) e pure arrampicarsi su un albero a mo' di koala per salvare un coraggioso fotografo in erba. Non male come programma per l'unico giorno libero che probabilmente poteva permettersi. Oltretutto, si vuole tirare in causa l'orgoglio? Un bello smacco buttare nel cesso anni di addestramento spossante a prova di Dio a causa dell'iperattività di due marmocchi. Comunque, non posso che concordare con Tooru: capisco Mitsuiko... Ma Genta sta alla velocitàcome la carbonara sta alla dieta!
E infine, essere pure scambiato per... Un padre single? Quando ho letto la scena ho riso così tanto che il prete mi ha chiesto se, forse, non gradissi un bicchiere d'acqua santa. Poveretto, pure ad accettare senza nemmeno rendersene conto il compatimento e la carità di una tizia non troppo sveglia... Ma dico: li ha gli occhi signora?! La pare di vedere qualche minima somiglianza?! Bè, spero che se mai dovessi vedere la progenie di Rei non abbiano tratti somatici in comune con Mitsuiko e Genta, altrimenti inizierei a preoccuparmi. Credo che, per un po' di tempo, non vedremo più l'agente Furuya improvvisarsi, armato di buon cuore e galanteria, baby sitter. Questo è poco, ma sicuro. Almeno alla fine della fiera, questo suo atto di coraggio si è rivelato abbastanza vantaggioso per lui. E forse, è stato un colpo di fortuna che abbia passato il pomeriggio lontano da Shiho e la nottata a casa propria: i bambini hanno la bocca larga e gli occhi acuti, così come l'immaginazione, mentre i vicini di casa del dottor Agasa... Bè, si sa che sono alquanto spioni. Una Mazda rx8 bianca non sarebbe passata inosservata se lasciata a stazionare nel vialetto di casa Agasa (facciamo una bella rima, dai). Ci siamo allontanati dai rischi corsi negli scorsi capitoli con questo momento di felici rivelazioni e fresca comicità e spero quindi di poter leggere un aggiornamento il prima possibile: a livello qualitativo, quantitativo e d'interesse, la storia sta crescendo in impennata. Dedicatici più che puoi, perché se mantieni questa linea stai facendo davvero un ottimo lavoro, complimentissimi.
Al prossimo aggiornamento, ancora tanti complimenti!
Un abbraccio,
Jaki Star
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