Recensioni per
Diademi di Quetzal
di fervens_gelu_

Questa storia ha ottenuto 146 recensioni.
Positive : 146
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
03/01/18, ore 16:43

Buon pomeriggio.
Un vortice di immagini, tutte per i tuoi lettori ^^
Il tuo stile di base è quello, ma tu ti rielabori e ti metti sempre in gioco, non annoiando mai i tuoi lettori.
A me questa poesia è piaciuta molto! Il tuo stile lo gradisco sempre, e mi piace vederlo in continua evoluzione, pieno di entusiasmo e di grinta.
Buon proseguimento di giornata e a presto :)

Recensore Veterano
02/01/18, ore 18:10

Buon pomeriggio, carissimo!
L'anno nuovo è iniziato e tutto procede con la sua naturale scorrevolezza. E io sono ancora qui, insomma, a recuperare un paio di poesie - confido bene: sto per rimettermi al passo! - della tua splendida raccolta. 

Oggi recensisco questo componimento che sa di antichità, di arsura e di bruciato. Credo che tu volessi puntare proprio a lasciar emergere questi tratti importanti al fine della comprensione più totale delle parole da te inserite: siamo di fronte ad uno scenario che rimanda all’aridità dei tempi, ad un sipario che si apre su un deserto fatto di foglie secche, incenerite e rese incartapecorite da questo calore che pare avvolgere tutto.

Ciò che colpisce ad una prima lettura è proprio l’elemento che funge da protagonista nella prima metà della poesia: le foglie, che qui ho interpretato come la concretizzazione dei ricordi. Memorie che, a conti fatti, persistono vive nella mente del nostro protagonista, seppur lievemente intaccate dal tempo – il cui scorrere nel caso specifico è rappresentato dal calore, dal fuoco, che tutto incenerisce e tutto tenta di cancellare.  Perciò quale migliore raffigurazione se non quella di un fusto d’albero per il tempo e l'anzianità nel mondo? Se non quella di un tronco o di qualsiasi altra pianta, simbolo per antonomasia della rigidezza del tempo che è capace di controllare ogni cosa?

Ecco dunque la necessità del protagonista si ricercare sé stesso a valle: la verità che si cita al secondo verso della seconda strofa altro non potrebbe essere che l’oggetto del desiderio della poesia. La verità che custodisce le memorie, ossia il fulcro di ogni nostro ricordo; la ragione (da intendere come “lògos” greco) che si cela dietro al pensiero umano e che rende umani gli uomini.

Ma anziché quel genere di verità, il protagonista si trova dinanzi l’odore non proprio sconosciuto di un affetto a lui caro. “Il tuo odore” che colpisce il naso con un tono muschioso, che sa di vecchio, ma che è anche carbonizzato, ossia anch’esso leso dal tempo, si rivela essere quasi l’antagonista da cui infelicemente non si può sfuggire, ancora una volta dinanzi agli occhi del tempo, rappresentato ora dalla foresta di conifere, che tace in silenzio e osserva lo svolgersi degli eventi con la sua gigantesca austerità.

Insomma, un altro componimento che mi ha trasmesso moltissime emozioni, come solo la tua raccolta sa fare. Un connubio perfetto di sensazioni, di odori e di simboli che si sposano in modo ottimo con ciò che vuoi rappresentare. Bisogna essere dei cuochi magnifici per creare una portata tanto interessante e fine :)
Anche questa volta, a presto, carissimo fervens!

Makil_
(Recensione modificata il 02/01/2018 - 06:11 pm)

Recensore Master
01/01/18, ore 18:48

Delicata, quasi istantanea, come piace tanto fare a te. Per un attimo ho sorriso a pensare che il titolo figura quasi più grande della poesia stessa.
Il linguaggio è ricco, anche questo tuo marchio di fabbrica e tratto che ti contraddistingue, fai in modo che nessuno confonda il suo stile con il tuo.
"poggio le membra sul tuo corpo" e alla fine "vorrei che fosse per sempre" crei immagini che si stampano in modo molto nitido nella mente del lettore, riuscendogli a trasmettergli esattamente ciò che vorresti.
Poi bè, io ho la fissa per i componimenti lunghi, ma questo lo sai già, ahaha,
Tu nel tuo lavoro di certo riesci sempre bene e personalmente penso che sei ad un buon punto, artisticamente parlando, del poeta che vuoi essere e come lo vuoi essere.
Detto, questo, ti ri-auguro buon anno perché fa sempre bene farlo! :D
Un bacio, a presto,
Karen.

Recensore Master
31/12/17, ore 09:36

Buongiorno.
Se c'è un'altra cosa che adoro delle tue poesie, sono le lettere e/o le parole colorate che inserisci nei testi. Mi piacciono da morire, perché donano un pizzico di colore al tutto... un tocco di vivacità, un tocco di vita. ^^
Una poesia a tema, e... la poesia è stata molto intensa da leggere, l'ho trovata ricchissima di sentimento, volta alla partecipazione del lettore.
Mi è piaciuta molto.
Auguri di buon anno nuovo a te e a tutti i tuoi cari ^^
Buon proseguimento di giornata e a presto :)

Recensore Master
30/12/17, ore 14:54

Wow, questa mi è davvero piaciuta!
A parte la mia preferenza per le poesie più lunghe ed elaborate, ma mi hai trasmesso tantissimo con questi versi, forse non pieni come di solito di espressione per quanto bellissime e patinate, a volte troppo, ma di veri "messaggi", bisogno e urgenza di dire delle cose, in questo caso ad una persona che si ama e si odia.
Il finale, vorrei soffermarmici, è molto d'effetto e mi è piaciuto molto, perché normalmente una poesia "d'amore" si conclude con una dichiarazione d'amore, in un modo o nell'altro, invece quella sentenza così lapidaria, "ti odio ancora", è quasi spiazzante, eppure perfetta per ciò che è la base di questa poesia, bravo!
Ma è bella tutta la poesia, anche l'introduzione, scritta con maestria, che parla di caso ma poi crea un paradosso parlando di "caso del destino"... Anche gli altri modi in cui hai detto il male che fa provare amare questa persona, li ho trovati molto intensi e calzanti.
Senza perdermi in giri di parole inutili, ti dico che è una delle tue poesie che mi è piaciuta di più, e in cui mi hai trasmesso di più! <3
Un bacio, a presto,
Karen.

Recensore Master
29/12/17, ore 14:44

Buon pomeriggio.
Anche questa, una poesia abbastanza descrittiva.
Ridotta, composta da pochi ma significativi versi.
Ah, carissimo, ormai ho letto tantissimo di scritto da te e non ne sono mai rimasto deluso una sola volta. Quindi, complimenti e continua così, scrivi ^^ :)
Buon proseguimento di giornata e a presto :)

Recensore Master
27/12/17, ore 16:27

Ehii! Eccomi!
Allora, devo dire che una delle prime cose che ho pensato passando oggi di qui e vedendo tutte quelle poesie, è che non me la caverò mai xD. In realtà è un complimento perché ti stimo molto per il tuo estro creativo.
Che dire dello stile? Beh, ormai ti conosco un po', direi che riconoscerei la tua penna tra mille, e qua c'è proprio, questo sei tu. Penso ancora che se a volte semplificassi un pochetto alcune espressioni non avresti da perderne, anzi, trasmetteresti ancora di più, però ci sta che hai un linguaggio così ricercato senza bisogno di sforzarti, a quel che sembra.
Passiamo ai contenuti. Urla. Grida. Addirittura dalle fauci eterne. Tutti i versi creano immagini e scenari cupi, mi sembra di cogliere tra queste parole i sentimenti di chi si perde, cade (precipiti nel sogno, precipiti nel mondo, mi è piaciuto all'inizio e alla fine la ripetizione dei versi, crea uno schema cercale che apprezzo sempre).
Affascinante, criptico, ricercato. Sempre unico!
Un bacio,
Karen.

Recensore Veterano
27/12/17, ore 15:27

Ciao fervens!
Dopo aver finalmente risposto alla tua meravigliosa recensione presso la mia ultima composizione poetica, eccomi qui a parlare un po' del tuo modo di fare poesia, che mi ammalia e mi coinvolge ogni volta di più. Questo componimento, in modo particolare, mi ha colpito non poco: gli ho voluto dedicare un tempo adatto ad analizzarlo (per quanto possibile nelle mie capacità) in piani che poche altre volte ho considerato.

Versi brevi, ma significato immensamente profondo, per una poesia che ha una sua bellezza assoluta.
Questa è senz’altro una composizione dedicata a chi come noi (sì, mi prendo il merito di essere un “poetucolo” xD) sa far schiudere le porte del cuore e dell’anima e così ascendere al cielo attraverso l’utilizzo non di un missile, non di un deltaplano, ma di una semplice penna.
Laddove la penna è la realizzazione terrena della possibilità di raggiungere il cielo solo attraverso l’inchiostro: lo stilo deve senz’altro essere annacquato da quel viscoso liquido che dipinge, invece, la figura dell’amata (il calamaio, nel caso specifico, che è colmo dell’essenza “di te”).
La scrittura – qui la poesia – è la chiave per aprire i battenti del cielo, elemento cardine anch’esso dell’opera: non a caso la prima parola del verso è il verbo “incielarsi”, utilizzato anche da Dante nel Paradiso della Commedia, che etimologicamente produce proprio il senso dell’azione descritta: “andare nel cielo”, “ascendere alla beatitudine del regno dei cieli”.

E' importante la musicalità assegnata ai versi, qui più facili da analizzare in quanto brevi, dettata da un’allitterazione della vocale “i” e scandita essenzialmente dalla loro semplice, ma non topica, impaginazione. Ogni verso è conciso nella sua brevità, diretto. 
Non mi sfugge, certamente, il pronome riflessivo iniziale “mi”, che non solo riversa l’azione sul soggetto, ma ne rimarca la presenza in quanto protagonista e fautore del “miracolo” poetico, ponendolo quasi al centro della poesia.
 
Un’altra poesia impeccabile, meravigliosa e tanto originale; diversa sì dalle solite e dal solito schema, ma non per nulla meno sentita. Versi semplici che celano un valore inestimabile, un significato profondo che sfiora le corde del cuore, in questa lode all’amata e alla poesia… l’arte più bella del creato.

Sempre tantissimi complimenti, mio caro, e grazie per questi splendidi, dolci versi. 
Makil_
 

Recensore Master
25/12/17, ore 13:30

1) Buon Natale!
2) Scusami se ho tardato, ma sono l'unica sfigata che si va ad ammalare durante le feste.
Fatte queste due note, veniamo alla poesia. Libellule, cavallette... Sempre questi riferimenti agli animali, eh?
La poesia è bella e scritta come sempre benissimo, ma se devo essere sincera, avrei preferito il racconto più lungo. I versi sono di una bellezza patinata, però penso dovresti usare meno aggettivi e figure retoriche e dire di più (la mia ovviamente è solo un'opinione personale)(anche perché pagherei per avere il tuo linguaggio metaforico).
Si accenna all'amore per qualcuno all'inizio, ma mi sento come se non lo avessi approfondito, tra un aggettivo e l'altro.
Detto questo, spero di riuscire a ripassare al più presto!
Piccolo OT:volevo dirti che ho pubblicato una cosetta natalizia, ovviamente mi piacerebbe tantissimo avere la tua opinione!
Un bacio, a presto,
Karen.

Recensore Veterano
24/12/17, ore 18:08

Sono di nuovo qui, nell'ultimo istante che precede la pace prima della cena della vigilia. E che porta con questa ondate di parenti chiassosi... ne soffrono già le mie orecchie xD

Ancora una volta ci immergiamo nella resa poetica dell’amore: ma in questo determinato frangente cambia totalmente il modo di vederne le forme: non è più di amore irrealizzabile, della fine di un amore o di prodotti di questo che parliamo.
Questa volta, la poesia apre un sipario verso un tema che, pensandoci, non molto spesso viene effettivamente trattato dai poeti: la riconciliazione amorosa, quello che più volgarmente diremmo essere un ritorno di fiamma.

Il protagonista si lascia cullare da questa sensazione di piacere, di soddisfazione fisica, mentale e psicologica che deriva dalla riconquista dell’oggetto del desiderio, qui incarnante le vesti di un “tigrotto”, laddove con “tigre” si personifica la realtà ferina dell’amante, già una volta sfuggita, la bestialità di un amore che sì fa male, ma che questa volta è stato domato (non a caso l’uso di un diminutivo) e che non può, al momento, ferire.

La passione che è motore della poesia torna ad accendere il viso del protagonista, lo rende rosso, quasi impacciato ed imbarazzato di fronte a questo sentimento così importante. Ed ecco che, negli ultimi versi, ci viene chiarificata al massimo la posizione del componimento: il sentimento che sta nascendo di nuovo, il tigrotto che si spoglia dalla sua essenza bestiale e si veste sempre più del lato dolce e ammaliante della tigre. Ora non resta che augurarsi “notti più luminose”, così da far disperdere la penombra della soffitta, per poter tornare a guardarsi negli occhi senza arrossire… davvero, questa volta, con un cuore impavido.

Ripeto la mia considerazione: il componimento tratta in modo originale di un tema altresì originale; che la memoria non mi inganni, ho difficoltà a ricordare di una poesia che tratti della rinascita di un amore. Ecco un altro punto a favore di questa splendida raccolta, dunque: il saper rivalutare le cose, il saper essere cangiante, mai statica e mai fissa su un solo tema. Leggerti è sempre un brivido meraviglioso da concepire.

A presto, caro fervens e ancora auguri!

Makil_

Recensore Veterano
24/12/17, ore 15:32
Cap. 25:

Ciao, fervens!
Parto con l'augurarti una felice e serena vigilia di Natale: che tu possa veramente trascorrerla con i tuoi cari e con i tuoi affetti più importanti. 
Se sono qui è perché volevo lasciarti un piccolo regalino atto a simboleggiare la serata: sarò lento, ma a poco a poco prometto che mi ritroverai al passo con la raccolta ;)

Col rischio che questa finisca per divenire una delle poesie più belle della tua raccolta, volevo farti i miei più sentiti complimenti per la resa dei versi di questo componimento. A primo impatto la poesia mi ha  trasmesso moltissime sensazioni: dalla caparbietà alla tenacia del protagonista, dalla rassegnazione alla contemporanea fiducia nei sensi e nella ragione. E, per di più, ci ho letto anche un pizzico di eros, quel tocco di classe che, se ben dosato, rende fini anche i testi più grotteschi.

E questa è una poesia che di grossolano ha veramente poco: tutto ottimamente fissato, tutto magistralmente gestito, in versi che incastrano alla perfezione il mondo poco fisico dell’astronomia, puntando il massimo sulla circolarità della composizione e dell’assioma “andiamo a bruciar le stelle”; una frase che già di per sé segna il conflitto che si mormora in tutta l’opera. Qui nasce la rassegnazione, scossa dalla precedente caparbietà, l’illusione (farfalle sugli occhi/ illusi) che si possa effettivamente salire alle costellazioni, dare alle fiamme il firmamento. Qui nasce l’idea del tutto inumana di farsi diamanti, di brillare come le stelle e di prenderne, perciò, il posto: qui nasce la voglia di realizzarsi e di spiritualizzarsi a figure divine.

Sotto un cielo stellato - probabilmente fautore del sentimento amoroso, pura realizzazione romantica e poetica per antonomasia - si consuma l’apoteosi dell’Amore (entità personificata e pulsante, viva come protagonista del componimento, messa in risalto dal rottura sintattica presente al verso quattro, che lo pone al centro della prima strofa).
Quella che ho appena finito di leggere è forse la poesia più romantica di questa raccolta, libera da quei vincoli un po’ chiusi, introversi e ammantati di grigio di cui ultimamente avevo letto. Se dovessi scegliere un colore per Supernova, direi sicuramente porpora o vinaccia: credi di concordare con me? :P
Spettacolare: è tutto ciò che ho da dire per concludere questa recensione sicuramente non in grado di competere con la bellezza eterea di questi versi. Ricorderò con piacere i significati di queste tue parole.

Makil_

P.S. Ho da poco aperto una pagina autore su facebook (puoi arrivarci cercando "Makil_" sul network o direttamente dalla mia bacheca qui su efp); se ti va di seguirmi e se hai la possibilità di farlo, mi piacerebbe molto invitarti a lasciare un "mi piace", così da rimanere sempre aggiornato su ogni mio lavoro ;)
Ancora tantissimi auguri, carissimo!
(Recensione modificata il 24/12/2017 - 03:32 pm)

Recensore Master
24/12/17, ore 09:24

Buongiorno.
Oh, no, per fortuna sono parecchi anni che non studio più, quindi non temere, non userò troppo i miei neuroni ^^
A parte gli scherzi, grazie per gli auguri.
Una poesia molto bella, e intensa.
Mi è piaciuta la sua musicalità, questa volta l'ho trovata distante dalle ultime tue che avevo letto, più... più sulla stessa lunghezza d'onda di quelle che scrivo anch'io, xD, magari ci stiamo avvicinando l'uno all'altro, a forza di leggerci a vicenda ^^
Scherzo, ancora. Tutto molto carino, comunque, con meno immagini e più discorsività. Si legge velocissima, questa poesia.
Un po' mi sento come ciò che hai descritto in questo componimento, in questi giorni...
Buon proseguimento di giornata e buone feste anche a te :) a presto!

Recensore Master
21/12/17, ore 16:09

Ehii, eccomi ancora qui. Parto subito con il commento di questa poesia che mi ha lasciato senza fiato perché....Da dove cominciare? A livello figurativo, pure metaforico e di linguaggio funziona a meraviglia.
Di linguaggio perché mi sono piaciuti più come mai i versi, come li hai articolati, come hai allineato i termini, per esempio "tingono di colore quella macchia di vanità, la tua" o "pitture di vita in un pianto di stelle", insomma, pura poesia, sei stato semplicemente fantastico nella scelta degli aggettivi.
A livello metaforico mi sei piaciuto perché, andandomi ad informare sulle paradisee (che da brava ignorante non sapevo cosa fossero xD), ho rilevato una certa costanza ad usare gli animali come mezzo per comunicare determinati sentimenti, un po' come avevi fatto nella prima poesia. A livello metaforico perché ho scoperto che il paradisea è l'uccello del paradiso, quindi una persona che conosce il significato del paradisea legge la poesia facendo tutte le sue congetture.
Le immagini che colori nella mente del lettore sono ottime, con una serie di figure retoriche ci descrivi un amore ormai sofferente, "stanco" per citare la poesia, quindi dietro alle belle parole e allo stile elegante, a questa atmosfera quasi da sogno, c'è la voglia di raccontare di un sentimento che provoca sofferenza.
Non ho assolutamente critiche da farti, ti faccio i miei complimenti e spero solo di poter ripassare presto! <3
Un bacio,
Karen.
(Recensione modificata il 21/12/2017 - 04:13 pm)

Recensore Master
20/12/17, ore 08:46

Buongiorno.
Questa volta ho percepito molta forza tra i vari versi... una fiumana, un fiume in piena.
Molta disillusione.
Anche tristezza, sofferenza, stanchezza di vedere questo ''mondo sempre più straniero'' per la propria interiorità, citando il testo, una realtà che non ci appare nostra, in cui non ci si trova a proprio agio.
Complimenti, molto forte.
Buon proseguimento di giornata e a presto :)

Recensore Master
19/12/17, ore 10:52
Cap. 1:

Ma buongiorno!
Yes, anche qui a contaminare di pensieri sensati o non, le tue poesie, ahah! Ma visto che i Versi Sgozzati sono ormai la preistoria xD, mi butto su questi Diademi.
Ma veniamo a noi.
Prima poesia. Afflato. Nel recensirla mi viene quasi più difficile delle altre, ahah, perché giochi sempre con poche parole, con bei termini, e annidi i significati in più strati. A leggere "pagina crespa, inchiostrata, che sa di noi", mi viene da pensare che vuoi raccontare una storia, anche se non lo fai concretamente, lo accenni soltanto.
Una prima poesia rapida, soffiata, che stuzzica la mente del lettore a capire quante cose può aver voluto dire l'autore con poche parole, ma soprattutto fa venire voglia di esplorare le altre poesie, o meglio, gli altri diademi!
A prestissimo, spero, un bacio,
Karen.