Recensioni per
Snake's Whistle
di Thilwen

Questa storia ha ottenuto 40 recensioni.
Positive : 40
Neutre o critiche: 0


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blackdavil
09/07/05, ore 22:21

Povero Sevvy, tutte a lui capitano^_^''

Recensore Junior
09/07/05, ore 19:17

Uffa, non so cosa sia successo, ma il testo del commento è ripetuto un sacco di volte!
Scusatemi.
Ida

Recensore Junior
09/07/05, ore 19:15

La Parte Settima, lo ammetto, mi ha inizialmente colpita come uno schiaffo, un'offesa. Non sono mai riuscita a comprendere come un uomo possa pagare una donna per fare l'amore con lei, figurati ritrovare il mio dolce Severus con una prostituta. Eppure... sei riuscita a farne uscire fuori un altro pezzo memorabile. Prima descrivendo in modo incredibilmente struggente il suo bisogno d’amore, ovviamente sempre insoddisfatto, poi il suo sentirsi offeso: non è più un cattivo lui! (non lo è mai veramente stato, aggiungo io!) Poi lei lo chiama Professor Piton. Mi sono sentita morire, come lui, d'altronde. Una sua allieva, una sua allieva... una sua allieva! E lui ricorda perfettamente (non sarebbe lui, altrimenti) la sua giovane allieva, distingue il suo volto nel ricordo... e lo confonde con quello della donna davanti a lui. Si sente un "bastardo pedofilo", ma vorrebbe fraternamente abbracciarla, senza averne il coraggio, ricorda il vecchio nomignolo da ragazzina... e si sente falso ad usarlo. Troppo vicino il ricordo della passione carnale, troppo forte la vergogna (di lui, di lei), troppo onesto Severus (grandioso, semplicemente grandioso il riferimento all'orgasmo: avuto? simulato? Solo lui, solo lui... solo per lui, forse, potrebbe fare differenza!).
Insomma, me l'hai mandato a letto con una puttana... e me l'hai fatto amare ancora di più. Come ci sei riuscita?
Ma non è finita: giura di schiacciare la testa al serpente che ha stregato ed avvelenato la "dolce" Rosemarie Tyler. Se finora avevo resistito, ora le lacrime scorrono come un fiume in piena, senza più riuscire a trattenerle. Se ancora non avessi amato questo personaggio, ora non potrei comunque più staccarmi da lui. Il "mio" Severus è diverso dal tuo, io non riesco a descrivere il suo presente, così terribile, come fai tu: ne soffrirei troppo. Accetto e ripercorro il suo passato, sfioro il suo presente, ma solo per dargli, finalmente, un futuro: la tranquillità, la serenità, l'amore cui lui anela. Per vedere un suo sorriso felice. Ma quando leggo una fic come questa, non posso fare a meno di ammirare che riesce a scriverla, chi riesce ad immergersi in quel dolore e quella disperazione. Io non ne sono capace, non se non ho, almeno, la speranza di un futuro felice per lui. Perché ci vorrebbe troppo coraggio per fermarsi qui, come il coraggio a ripetere una scelta di vita, come il coraggio che lui ha lui.
Non so come sarà l'ultimo capitolo che mi attende. Da un Iato vorrei che fosse un lieto fine, che il sole tornasse a splendere, finalmente, anche per lui. Dall'altro, non so, mi sento terribilmente sadica a dirlo, ma vederlo rassegnatamente e quietamente soffrire come tu sai farlo soffrire... mi piace da impazzire. Di una cosa, però, sono assolutamente certa: qualsiasi cosa l'ultimo capitolo mi riserverà, mi piacerà e lo amerò profondamente come il resto di questa stupenda fanfiction! Una tra le più belle, dolci e struggenti fic che io abbia mai letto. (Dato il tempo ristretto leggo solo ed esclusivamente quelle sul mio adorato Severus, cosi come scrivo solo di lui, salvo qualche rarissimo strappo per Lupin). Complimenti, ancora tantissimi complimenti... e grazie per avermi fatto sognare così!
La Parte Settima, lo ammetto, mi ha inizialmente colpita come uno schiaffo, un'offesa. Non sono mai riuscita a comprendere come un uomo possa pagare una donna per fare l'amore con lei, figurati ritrovare il mio dolce Severus con una prostituta. Eppure... sei riuscita a farne uscire fuori un altro pezzo memorabile. Prima descrivendo in modo incredibilmente struggente il suo bisogno d’amore, ovviamente sempre insoddisfatto, poi il suo sentirsi offeso: non è più un cattivo lui! (non lo è mai veramente stato, aggiungo io!) Poi lei lo chiama Professor Piton. Mi sono sentita morire, come lui, d'altronde. Una sua allieva, una sua allieva... una sua allieva! E lui ricorda perfettamente (non sarebbe lui, altrimenti) la sua giovane allieva, distingue il suo volto nel ricordo... e lo confonde con quello della donna davanti a lui. Si sente un "bastardo pedofilo", ma vorrebbe fraternamente abbracciarla, senza averne il coraggio, ricorda il vecchio nomignolo da ragazzina... e si sente falso ad usarlo. Troppo vicino il ricordo della passione carnale, troppo forte la vergogna (di lui, di lei), troppo onesto Severus (grandioso, semplicemente grandioso il riferimento all'orgasmo: avuto? simulato? Solo lui, solo lui... solo per lui, forse, potrebbe fare differenza!).
Insomma, me l'hai mandato a letto con una puttana... e me l'hai fatto amare ancora di più. Come ci sei riuscita?
Ma non è finita: giura di schiacciare la testa al serpente che ha stregato ed avvelenato la "dolce" Rosemarie Tyler. Se finora avevo resistito, ora le lacrime scorrono come un fiume in piena, senza più riuscire a trattenerle. Se ancora non avessi amato questo personaggio, ora non potrei comunque più staccarmi da lui. Il "mio" Severus è diverso dal tuo, io non riesco a descrivere il suo presente, così terribile, come fai tu: ne soffrirei troppo. Accetto e ripercorro il suo passato, sfioro il suo presente, ma solo per dargli, finalmente, un futuro: la tranquillità, la serenità, l'amore cui lui anela. Per vedere un suo sorriso felice. Ma quando leggo una fic come questa, non posso fare a meno di ammirare che riesce a scriverla, chi riesce ad immergersi in quel dolore e quella disperazione. Io non ne sono capace, non se non ho, almeno, la speranza di un futuro felice per lui. Perché ci vorrebbe troppo coraggio per fermarsi qui, come il coraggio a ripetere una scelta di vita, come il coraggio che lui ha lui.
Non so come sarà l'ultimo capitolo che mi attende. Da un Iato vorrei che fosse un lieto fine, che il sole tornasse a splendere, finalmente, anche per lui. Dall'altro, non so, mi sento terribilmente sadica a dirlo, ma vederlo rassegnatamente e quietamente soffrire come tu sai farlo soffrire... mi piace da impazzire. Di una cosa, però, sono assolutamente certa: qualsiasi cosa l'ultimo capitolo mi riserverà, mi piacerà e lo amerò profondamente come il resto di questa stupenda fanfiction! Una tra le più belle, dolci e struggenti fic che io abbia mai letto. (Dato il tempo ristretto leggo solo ed esclusivamente quelle sul mio adorato Severus, cosi come scrivo solo di lui, salvo qualche rarissimo strappo per Lupin). Complimenti, ancora tantissimi complimenti... e grazie per avermi fatto sognare così!
La Parte Settima, lo ammetto, mi ha inizialmente colpita come uno schiaffo, un'offesa. Non sono mai riuscita a comprendere come un uomo possa pagare una donna per fare l'amore con lei, figurati ritrovare il mio dolce Severus con una prostituta. Eppure... sei riuscita a farne uscire fuori un altro pezzo memorabile. Prima descrivendo in modo incredibilmente struggente il suo bisogno d’amore, ovviamente sempre insoddisfatto, poi il suo sentirsi offeso: non è più un cattivo lui! (non lo è mai veramente stato, aggiungo io!) Poi lei lo chiama Professor Piton. Mi sono sentita morire, come lui, d'altronde. Una sua allieva, una sua allieva... una sua allieva! E lui ricorda perfettamente (non sarebbe lui, altrimenti) la sua giovane allieva, distingue il suo volto nel ricordo... e lo confonde con quello della donna davanti a lui. Si sente un "bastardo pedofilo", ma vorrebbe fraternamente abbracciarla, senza averne il coraggio, ricorda il vecchio nomignolo da ragazzina... e si sente falso ad usarlo. Troppo vicino il ricordo della passione carnale, troppo forte la vergogna (di lui, di lei), troppo onesto Severus (grandioso, semplicemente grandioso il riferimento all'orgasmo: avuto? simulato? Solo lui, solo lui... solo per lui, forse, potrebbe fare differenza!).
Insomma, me l'hai mandato a letto con una puttana... e me l'hai fatto amare ancora di più. Come ci sei riuscita?
Ma non è finita: giura di schiacciare la testa al serpente che ha stregato ed avvelenato la "dolce" Rosemarie Tyler. Se finora avevo resistito, ora le lacrime scorrono come un fiume in piena, senza più riuscire a trattenerle. Se ancora non avessi amato questo personaggio, ora non potrei comunque più staccarmi da lui. Il "mio" Severus è diverso dal tuo, io non riesco a descrivere il suo presente, così terribile, come fai tu: ne soffrirei troppo. Accetto e ripercorro il suo passato, sfioro il suo presente, ma solo per dargli, finalmente, un futuro: la tranquillità, la serenità, l'amore cui lui anela. Per vedere un suo sorriso felice. Ma quando leggo una fic come questa, non posso fare a meno di ammirare che riesce a scriverla, chi riesce ad immergersi in quel dolore e quella disperazione. Io non ne sono capace, non se non ho, almeno, la speranza di un futuro felice per lui. Perché ci vorrebbe troppo coraggio per fermarsi qui, come il coraggio a ripetere una scelta di vita, come il coraggio che lui ha lui.
Non so come sarà l'ultimo capitolo che mi attende. Da un Iato vorrei che fosse un lieto fine, che il sole tornasse a splendere, finalmente, anche per lui. Dall'altro, non so, mi sento terribilmente sadica a dirlo, ma vederlo rassegnatamente e quietamente soffrire come tu sai farlo soffrire... mi piace da impazzire. Di una cosa, però, sono assolutamente certa: qualsiasi cosa l'ultimo capitolo mi riserverà, mi piacerà e lo amerò profondamente come il resto di questa stupenda fanfiction! Una tra le più belle, dolci e struggenti fic che io abbia mai letto. (Dato il tempo ristretto leggo solo ed esclusivamente quelle sul mio adorato Severus, cosi come scrivo solo di lui, salvo qualche rarissimo strappo per Lupin). Complimenti, ancora tantissimi complimenti... e grazie per avermi fatto sognare così!


Solo un istante prima di inserire la recensione il mio occhio ha notato qualcosa di strano, come se ci fosse scritto il mio nome nella tua fic. Così sono tornata indietro sulla pagina e... ho visto la tua dedica. Sono rimasta senza parole, ovviamente, mentre gli occhi si riempivano ancora di lacrime (colpa di questo dannato capitolo: rileggerlo mi ha fatto sempre lo stesso effetto... povero Severus amore mio!).
Così, ora non so che altro dire... se non grazie!

Ida

Recensore Junior
08/07/05, ore 09:27

Nella Parte Sesta arriva Draco. Un personaggio strano, che assolutamente non aveva notato nei libri della Rowling dove è appiattito per fare da contro altare al Magico Trio. Poi, però, ho letto tante ff in cui Draco emerge come personaggio ben diverso e composito, con un legame particolare con Piton, quasi lo riportasse indietro nel tempo, al momento della sua scelta sbagliata: quasi fosse suo precipuo compito permettere al ragazzo di poter scegliere, e di compiere la scelta giusta, almeno lui, nonostante il padre, nonostante il nome, nonostante un destino che appare già segnato, nonostante il sibilo del serpente ed il suo veleno.
E' molto bella, ma piena di malinconica rassegnazione, l'immagine della foglia sospinta dal vento, senza alcuna sua volontà. E Draco mi fa pena, una terribile pena, giovane vita senza diritto alla vita. Sarà che, data la mia età, potrebbe benissimo essere mio figlio, ma mi è difficile pensare che Draco sia già perduto, non riesco proprio a rassegnarmi. E se c'è una persona che lo può aiutare, quella è proprio, e solamente, Piton.
Ma se la parte di Draco mi è piaciuta, quella del ricordo di Piton, del momento della verità, della scelta... è... è... meravigliosa, toccante, terribile. Sei stata bravissima, poche parole, un'immagine chiara e nitida: lo sconvolgimento di una vita, il rivolgimento di un'altra vita. La consapevolezza crudele e chiara di ciò che è, ma che già conosceva, l'accettazione che è finalmente arrivato il momento per aprire gli occhi, per essere se stesso. Solo se stesso. Cercando il coraggio dentro di sé, nel fondo della propria anima, mentre l'odio che era stato verso il mondo diventa l'odio ed il disprezzo supremo verso se stesso, per essere caduto nella trappola, per non aver voluto, non aver saputo vedere e capire prima, quando era ancora in tempo. Tornare ad essere se stesso, rifiutare il male che lo aveva ammaliato: tornare indietro, scegliere di nuovo, coraggiosamente. E questo che amo in Severus, questa scelta, questo coraggio, questa disperazione, questo rimorso. Ti ammiro, Thilwen, per come hai saputo esprimerlo.

Ida

Recensore Junior
07/07/05, ore 23:14

(Rammento che ho scritto questo commento molto tempo fa, quando ho letto la fic per la prima volta ed in quel momento era composta di soli 4 capitoli ed io pensavo che fosse terminata lì. Ed ora che rileggo la storia, la trovo ancora più bella e più profonda. E’ passato tanto tempo dalla prima volta, ho letto tante altre belle fictions ed il mio gusto si è certo affinato. Il risultato è che la tua storia mi piace ancora più di prima, e sempre più frasi e parole vengono evidenziate in giallo)
Parte Quinta - Ed io che pensavo che la fic fosse finita lì. Invece il bello doveva ancora arrivare. La parte che ti prende il cuore, che ti fa soffrire, palpitare con lui, che ti stringe un nodo alla gola mentre ti dici che non puoi piangere, non per delle parole. Ma che parole, che immagini, che sensazioni! Thilwen sei stata veramente bravissima, un crescendo continuo, un'introspezione sempre più profonda, nel suo essere, nella sua intimità, nella sua anima sofferente.
Ti adoro, sei meravigliosa, mi fai sognare... su quel personaggio che amo così tanto!
L'avevo lasciato che leggeva, mentre sentiva il suo tempo che fuggiva, come la luce flebile della candela che si consuma, la sua vita che si perdeva nella quotidiana banalità dell'insegnamento, la sua vita non vissuta, rovinata da quella scelta sbagliata dalla quale, per altro, aveva avuto il coraggio e la forza per distaccarsi. Ma poi solo la solitudine, il rimpianto di ciò che non era mai potuto essere, il rimorso di ciò che era stato.
E lo ritrovo quindi di nuovo rassegnatamente avvinghiato all'insegnamento, l'unica cosa che gli rimane da fare, dopo aver ceduto alla tentazione del serpente (ma perché, perché mi ricorda il Paradiso Perduto, perché questa assimilazione quasi blasfema? Era forse nei tuoi pensieri??). La dicotomia fra il corpo e la mente dei suoi allievi, la sua stessa disgregazione, con la sua anima ed i suoi desideri, il suo presente ed il suo passato. Il tempo che passa, giorno dopo giorno, ognuno inutile e perduto. Mi chiedo come fa a resistere, come fa a continuare a vivere... quella vita. Soffro con lui, la sua tristezza, la sua disperazione, la sua paura del domani.
Ma poi la rottura della monotonia: arriva Balck (totalmente inatteso, per me!). E rivedo, nell'incontro-scontro col suo ex-nemico (e quale portentoso significato in quel suffisso "ex"), la fiamma della sua rabbia, del suo rancore, della sua vita! Ma poi ancora il dolore, la comprensione nella totale e disperante confusione del momento presente. In cui un nemico diventa amico, ma rimane intimamente nemico. Pronto per un odio futuro, se ci sarà ancora, un futuro! Così diverso e così simile. Una vita di prigionia ad Azkaban ed una vita di prigionia a Hogwarts. Auto inflitta. Che cosa è peggio? Che cosa è più crudele? Quando non si può neppure urlare contro la crudeltà altrui, ma solo con se stessi, con i propri errori, le proprie debolezze, le proprie scelte, la propria vita. Il proprio cedimento all'ammaliante sibilo del serpente, la propria rassegnata e quieta disperazione, la triste rinuncia alla vita, tramutata in una terribile parodia di vita. Perché si è inflitto la più atroce delle condanne: fingere di vivere, rinunciando a vivere. Adoro questo Severus (chissà se si era già notato?), questa parte del suo passato e del suo presente, questa sua sofferenza che sembra senza alcuna speranza, questa sua forza grandiosa nel continuare ad andare avanti, nonostante l'angoscia, nonostante tutto.

Ida

blackdavil
01/07/05, ore 22:30

E si.., povero Draco. Mi è piaciuta la parte in cui Sev capisce il suo sbaglio, molto toccante, ti faccio i miei complimenti. Aggiorna presto!^_-!

Recensore Master
01/07/05, ore 18:39

Belissima! Molto profonda. Complimenti mi piace molto il modo in cui scrivi, molto profondo. Bax Bax.

blackdavil
28/06/05, ore 20:12

Ma scherzi????? E' bellissimo!!!!!!!!!!!!! Però speravo che i due si sarebbero dati un bacetto*ç* Perdona il mio essere maniaca!!!

Recensore Master
28/06/05, ore 16:37

No! Talmente bello questo cap ke l'ho letto 2volte!Complimenti e ricordati d'aggiornare! Bax Bax!

Recensore Master
20/06/05, ore 11:19

Belle queste riflessioni... Anticipano qualcosa??? Bax Bax

Manuel Lanhart
20/06/05, ore 08:52

Dal fondo dei ricordi riemerge il sapore di una scelta che vale una vita: è la classica sfida tra bene e male, alla luce della coscienza, delle ambizioni, del desiderio di lottare per l'infinito e raggiungerlo. Piton, quale lo hai magistralmente descritto, è un eroe romantico oscuro e isolato, nudo di fronte alla verità di se stesso ma che non fa nulla per tirarsi indietro. Si scontra col suo destino di petto, senza tremare, consapevole che solo lui in persona è artefice di una vita rovinata, sprecata, in cui è possibile ancora trovare un senso, in cui egli può riscattarsi. Ma la scelta della punizione mette in risalto un altro aspetto di lui: l'arguta ironia che esercita su tutti, persino se stesso, e rappresenta il riflesso di un animo teso, angosciato, ma non più diviso: la scelta di operare il male è stata compiuta a suo tempo; ora resta redimersi. Eppure il pentimento di Piton non è una santificazione della sua persona: lui, cioè non decide di abbracciare il bene e condurre una vita basata solo sulle più nobili qualità dell'animo. Piton è di più, è oltre: con la medesima freddezza con cui ha risposto al richiamo del serpente, ora torna sui suoi passi, mantenendo una personalità che alle volte può sembrare crudele, ma che non lo è assolutamente. Ha di fronte il suo passato e il suo futuro: solo a lui, lo sa bene, spetta una scelta, e la sta attuando verso il bene, senza tremare all'avanzata di Voldemort e delle sue schiere. E' un personaggio statuario. Alla prossima parte, Manuel

Recensore Junior
18/06/05, ore 19:44

Parte Quarta - E poi, inaspettato, ma certo non imprevisto, ecco il sibilo del serpente. E Severus cede, fino ad arrivare a perdere l'anima. Quasi. Fino a capire sulla sua pelle la differenza tra le parole ed i fatti. Fino a dover nuovamente scegliere, una scelta ora molto più difficile, che porta con sé terribili ricordi e rimorsi che rendono difficile tornare a vivere normalmente.
Sei stata bravissima ad inframmezzare con la punizione ai due ragazzi: spezza il ritmo, riporta alla luce il tono sadicamente, e deliziosamente, ironico del Professore di Pozioni, ma allo stesso tempo rende più forte e greve la parte dei suoi ricordi, la sua tristezza, il suo scoramento. La sua lucida percezione di quanto lui, da solo, per la sua sola responsabilità, abbia saputo rovinarsi la vita. E mentre la candela si consuma, legge un libro sulle cui pagine non ci sono parole, dove troppe pagine sono ormai state girate, ormai lontane quelle piene d’irruente ambizione, poi alcune macchiate di sangue, altre piene di fredda solitudine, molte uguali le une alle altre e colme dell’acida ironia che accompagna una vita non vissuta, troppe pagine affollate di ricordi da dimenticare, di colpe da pagare, di grida strazianti che risuonano nell’incubo gelido e nero della notte e poi ancora pagine bianche, colme di dubbi, di domande senza risposta, di paura del domani… e poi, in fondo, la fine del libro, ineluttabile, mentre “con un ultimo flebile guizzo, anche l’ultimo mozzicone di candela si spegne nella sua cera.”
Povero caro, dolce, adorato Severus!
Ida

blackdavil
18/06/05, ore 18:03

Bel cap^^ Mi pareva strano che la Granger avesse ciccato!

Recensore Master
18/06/05, ore 15:58

Ciao! ho letto oggi il secondo ed il terzo capitolo, te li commento tutti e due in uno solo( così risparmio); mi piace moltissimo la tua fic, l'immagini di quell'uomo tanto odiato dalla gente che lo circonda e soprattutto, che non lo conosce. Qui sembra unprigioniero torturato giorno x giorno e forse è così, xkè quale tortura è più struggente dei rimorsi? Nel terzo capitolo è raffigurato all'inizio come un uomo stanco, ormai conumato da quelle torture... Ma continua a camminare imperterrito, dimentico di tutto. Per me, l'odio che ha nei confronti di Potter è amore; si amore, perchè credo che Harry sia il figlio che non ha mai avuto. In tutti i libri lo salva e lo protegge, lo sgrida e lo mette in difficoltà. Ma, in fondo, lo sta preparando per la battaglia finale, come un padre fa crescere un figlio. Con gli errori e le vittorie. Per me è questa l'immagine di quest'uomo misterioso, perseguitato dai bisbigli del passato; ma comunque un uomo che vuole tornare a vivere. Via, sennò scrivo troppo ;p Agg presto!!! Bax Bax. LadyS.

Manuel Lanhart
18/06/05, ore 08:06

Leggila, leggila, Ida, garantisco io per Thilwen sulla qualità di quel lavoro, come se poi ce ne fosse bisogno!