Recensioni per
Tell me you love me.
di Ms_MartyReid

Questa storia ha ottenuto 1114 recensioni.
Positive : 1112
Neutre o critiche: 2 (guarda)


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Nuovo recensore
04/04/13, ore 16:49
Cap. 41:

oddio sono in lacrime t.t
mi piace tanto come scrivi e amo questa FF ti lascio una recensione positiva :)
leggerò qualche altra tua FF <3

Recensore Junior
20/03/13, ore 21:18
Cap. 41:

Fantastico davvero! Mi e piaciuta la tua ff è bellisssima davvero:) sei bravissima,davvero!

Recensore Junior

Oddio sto piangendo come una cretina è bellissimo questo capitolo e la storia è asdfghjk COMPLIMENTI!!!!!!<3

Recensore Junior
16/02/13, ore 19:15
Cap. 1:

Ciao! Stavo leggendo la tua storia e ho voluto lasciarti una recensione per farti sapere cosa penso della tua storia! Secondo me la tua storia e' davvero molto bella e mi ha anche intrigato perciò continuerò a leggerla e magari ti lascerò altre recensioni nei prossimi capitoli, soprattutto perché io ci tengo molto alle recensioni che lascio, solitamente ci penso molto prima di scrivere una recensione, anche perché ogni scrittore ha bisogno di sapere se la sua storia piace o meno, e in tal caso quali sono i consigli che i lettori possono lasciare per aiutarlo a migliorare.. Nel tuo caso, ti dico subito, la storia sta uscendo molto bene, non hai bisogno di consigli! Anzi dovresti darne tu a me! Ho appena cominciato una storia e mi piacerebbe sapere cosa ne pensano gli altri, quindi se ti va di passare, sono ben accette sia le critiche che i complimenti! Tornando alla tua storia, ho riassunto le poche cose che volevo dirti in alcuni punti principali: 1) la prima cosa che considero in una storia e' sono i protagonisti, nel tuo caso mi piace moltissimo il carattere che hanno, così diversi ma che si uniscono in un connubio perfetto che crea una magnifica trama. 2) la trama: la trama e' forse la cosa più importante della storia o dell'opera in generale, a volte può semprare scontata, ma sono felice di dirti che la tua storia mi ha attirata particolarmente perché non ha la classica trama scontata della quale, prima dell'ultimo capitolo, ci si stanca. 3) ho notato con piacere che nella tua storia c'è un filo logico che ripercorre tutti i capitoli scritti fino ad ora, e che rende, da un punto di vista della scorrevolezza, fluida e comprensibile la tua storia. 4) la grammatica da quanto ho appurato e corretta e non ci sono particolari errori di ortografia o altro, un punto molto importante per attirare lettori. 5) ho apprezzato con felicità che non utilizzi linguaggio SMS, che può risultare veloce, ma veramente molto scomodo nella lettura e fa risultare pesante l'opera. Ciò detto ti dico che la tua storia mi piace molto, avrei voluto scriverti qualche cosa in più, ma preferisco riservarmi altri commenti per le prossime recensioni che ti lascerò! Un bacione! Ps. Passa se ti va dalla mia storia! È solo il prologo, so che non è niente di che, ma mi piacerebbe continuare presto e scrivere altro! Se mi lasci anche una piccola recensione mi fai davvero felice!

Recensore Master
08/02/13, ore 13:46
Cap. 41:

Non ho parole. :') wknshsjbeh Ho letto questa storia in due giorni, ma se avessi avuto il tempo l'avrei finita in due ore, perché è assolutamente meravigliosa. È qualcosa di stupendo e devo proprio dirtelo, scrivi una meraviglia! Cioè, credo sia una tra le storie più belle che abbia mai letto, mi è piaciuta tantissimo! *--* Vado perché si sta scaricando l'iPod, baci e ancora complimenti! Shnjsnsnejdnrb <3

Recensore Veterano
03/02/13, ore 21:59

«Vi siete messi a scambiarvi saliva di fronte alla casa di mia nonna. E io ero da lei» disse a bassa voce, come in un ringhio.
«Smettila di parlare di lingue e saliva, mi fa un po’ schifo. Non te l’ho detto subito perché… Non credo durerà molto fra noi. Harry è troppo… Lui è perfetto, troppo. La voce perfetta, gli occhi perfetti, il sorriso perfetto, le labbra perfette, il carattere perfetto, anche le sue stupidità sono perfette! Non è come me. Siamo terribilmente diversi. E poi lui è il classico tipo di una nottata e basta, se capisci che intendo. Glielo leggo negli occhi, non è quel ragazzo che si innamora, è quello che è attratto da te fino a che non gli dai ciò che… cerca. Non ridere, dico sul serio! Scapperà in fretta. A che serviva dirti del bacio, perfetto, ovviamente, se poi mi faceva pensare a tutto questo? E poi non mi è mai piaciuto, non capisco come sia possibile che io penda letteralmente dalle sue labbra! No, non è giusto, non è mai stato nei programmi!» sussurrai, e sentii le guance andare in fiamme.
Sophie mi sorrise, dolce, e mi accarezzò una guancia.
«Sei una stupida, innamorarsi non è mai nei programmi di nessuno» disse, e suonava quasi come un complimento.
«Io non sono innamorata. E’ lui il fuori programma» risposi, arricciando le labbra.
Mi voltai avanti, verso la cattedra, e poggiai la testa sul banco. Mentre lo dicevo, avevo capito perché non mi andava di parlare con nessuno di Harry.

Al suono dell’ultima campanella Sophie, con lo zaino già pronto, saltò in piedi e mi si avvicinò. La affiancai e scendemmo le scale.
«Bene. Ora che sappiamo che la risposta giusta alla domanda numero uno è “si, ci siamo baciati, ed è stato anche fantastico”, passiamo alle altre. Domanda numero due: quando vi vedete di nuovo?».
«Stasera» risposi, divertita.
«A che ora?».
Le feci segno di aspettare un attimo, poi mi sfilai il cellulare dalla tasca perché stava vibrando.
«Pronto?!» risposi, senza guardare il numero.
«Ciao». Mi bloccai, il cuore in gola. Mi aspettavo fosse mia madre che mi chiamava per sapere a che ora arrivavo, invece mi aveva risposto la voce bassa e calda di Harry Styles.
«Ho detto qualcosa di sbagliato?» disse allora ridendo, poiché io non avevo ancora parlato.
«Ciao».
«Ah, sei viva. Che fai?».
«Esco da scuola. Tu?».
«Esco dallo studio di registrazione».
«Oh, wow!».
«Già, nuovi progetti per la band. Se ti va, te ne parlo stasera, quando passerò a prenderti alle otto».
«Alle otto è perfetto…» approvai con un sorriso. «…Harry» aggiunsi, perché mi andava di pronunciare il suo nome ad alta voce.
«Ora devo scappare…» disse allora lui, il tono divertito. «…Meg» aggiunse, e io scoppiai a ridere.
«Allora ciao» lo salutai.
«A stasera».
Staccai la chiamata e posai il cellulare in tasca. Sophie, che per tutto il tempo aveva attaccato l’orecchio al cellulare per sentire Harry, fece uno strano verso.
«Tu! Esci! Con! Il! Ragazzo! Più! Dolce! E! Sexy! Del! Mondo!» mi gridò. Scoppiai a ridere, nell’imbarazzo più totale.




*-* Mi piace sempre di più complimenti!
Adesso vado che mia madre scommetto che a momenti comparirà con un coltello in mano pronta per sgozzarmi ;D
*GIO*

«Oh no!» gemette Harry. Eravamo sulla strada per tornare a casa mia, eravamo usciti da pochissimo dall’Osservatorio, e non avevamo ripreso la nostra discussione.
«Cosa c’è?» chiesi.
Poi capii. Dopo cinque giorni di tregua, stava ricominciando a piovere.
«Meg, quanto veloce sai correre?».
«No, dai, ora smette» mormorai, speranzosa.
Come se avessero sentito le mie parole, le nuvole cominciarono a scaricare pioggia sempre più fitta.
«Beh, passerà pure un taxi» aggiunsi.
Ma la strada era deserta. Così, un minuto dopo stavamo correndo, bagnati fradici. Anche se Harry continuava a tenermi la mano, quindi i vestiti continuarono a sembrarmi asciutti e caldi.
Dopo cinque minuti di corsa ininterrotta mi bloccai, il fiato corto.
«Dimmi… che siamo… quasi… arrivati…» bisbigliai.
«Riposiamoci» concesse Harry con un sorriso a mezz’asta.
La pioggia gli aveva bagnato i ricci, che ricadevano sulla fronte, e i suoi occhi sembravano più umidi, più verdi che mai. Mi si chiuse lo stomaco e distolsi lo sguardo, infastidita dall’effetto che aveva Harry su di me. Lui mi condusse al riparo di un piccolo balconcino. Si sedette sui gradini e mi tirò accanto a sé. La pioggia ci raggiungeva comunque, poiché il balcone sopra di noi era largo due passi o poco più, ma almeno non eravamo completamente in balia dell’acquazzone.
Cercai di prendere un po’ di fiato ma scoppiai a ridere subito, seguita da Harry. Starnutii e lui si sfilò la giacca, per poggiarmela sulle spalle. Nonostante fosse zuppa, era anche parecchio calda. Tentai di oppormi, senza risultati.
Eravamo tanto vicini che i nostri respiri si scontravano a mezz’aria e i nostri profumi si mescolavano. L’improvviso silenzio mi impaurì, perché era l’occasione giusta per Harry di dirmi: “okay, basta, finiamola qui; non sei per niente interessante e hai paura di baciarmi, come una bambina di cinque anni”. E poi sarebbe andato via, come aveva fatto ogni ragazzo a cui avevo rivolto anche la minima attenzione.
“Beh, nessuna grande perdita. Non mi piace neanche”pensai subito, come per difendermi prima ancora di ricevere il colpo.
«Meg, tu mi piaci» mormorò improvvisamente Harry, cercando i miei occhi. «Un sacco» aggiunse, quando li trovò.
«Oh, non credo. Io non piaccio a… quelli come te. Effettivamente, io non piaccio a nessuno in generale. Troppo acida, troppo poco carina, troppo orgogliosa, troppo poco…» balbettai senza riuscire a riflettere.
«Smettila» mi interruppe lui, e io tacqui, ferita dalle mie stesse parole. «Megan, ascoltami. Tu sei bella. Sei simpatica. Sei intelligente. Sei… non lo so di preciso. Mi hai messo in imbarazzo e in difficoltà tanto frequentemente da battere ogni record mai stabilito da ogni ragazza io abbia mai conosciuto. Sei… sfacciata. Nel senso positivo. E poi sei il mio esatto opposto. E poi hai quel… non riesco a spiegarti cos’è… non credo di saperlo neanche io, a dir la verità». Fece una risata strana, come imbarazzata e insicura.
Il cuore mi batteva in gola, impedendomi di parlare. Scossi la testa, incredula. Nulla di tutto questo era nei miei piani, il terrore mi bloccava.
«Se solo tu vedessi ciò che vedo io, capiresti perché ti voglio così disperatamente» bisbigliò lui.
Capii la provenienza di quelle parole e, senza rendermene conto, sorrisi. Il cervello tornò a funzionare all’improvviso.
“Cos’è? Una presa in giro? Io non piaccio a nessuno! Harry scapperà via in fretta, come tutti gli altri. Come sempre”pensai.
«Ma tu non mi piaci» balbettai quindi.
Harry battè le palpebre, una strana luce negli occhi, e si morse un labbro, poi allungò le mani verso il mio viso. Mi tappò le orecchie e lo scroscio della pioggia mi raggiunse attutito. I suoi palmi erano caldi.
«Facciamo che ascolti solo il tuo cuore, che ne dici?» mormorò Harry, appena udibile, e io intuii cosa stava per succedere un istante prima che succedesse.
Quando sentii le labbra di Harry, umide di pioggia, premere sulle mie, chiusi gli occhi. L’agitazione mi avvelenava l’anima. Non avevo mai baciato nessuno, non in quel modo, non avevo idea di come si facesse, non sapevo come reagire.
“Sotto la pioggia. Il primo vero bacio con un ragazzo sotto una pioggia scrosciante. Come nei film”riuscii solo a pensare.
Mi limitai a socchiudere le labbra, e lasciai semplicemente che Harry mi guidasse, mescolando il suo sapore al mio.
Il cuore batteva tanto velocemente che avrebbe finito per fracassare le costole e le mani mi tremavano. I suoi ricci, poi, mi bagnavano le guance più di quanto non lo facesse già la pioggia. La vocetta antipatica del mio cervello taceva, perché anche a lei piacquero da morire quei momenti.
Mi resi conto che, in effetti, baciare Harry mi piaceva da morire, mi scompigliava l’anima, mi bruciava lo stomaco, mi spegneva i pensieri.
**
«E poi l’ho baciata. Non a stampo, l’ho baciata sul serio, e lei ha risposto. E… Dio, Liam! E’ stato splendido! Ho sentito un brivido, te lo giuro! Megan ha un sapore dolcissimo, come di miele! E lei è stata così… Insomma, poi ho cominciato a pensare che prima di me deve aver baciato così anche altri, e mi sono sentito… In un modo… Non so se riesco a spiegarmi. E poi lei mi aveva appena detto che non le piacevo, e io le avevo creduto e c’ero rimasto male, ma è stato comunque meraviglioso! E poi pioveva e sembrava di essere in un film! E poi, ascolta adesso, l’ho riaccompagnata a casa e quando stavo per andare via mi ha detto che anche io le piaccio. Le piaccio, Liam! E io le ho risposto che lo sapevo, ma dentro mi sentivo tutto… strano» dico a voce bassa, e il cuore batte troppo veloce e le frasi si accavallano e io non riesco a trovare proprio le parole giuste e alla fine non so se Liam mi ha capito sul serio. Credo quasi che si sia addormentato, a dir la verità, perché non fiata.
«Liam?!» dico, dopo qualche istante di silenzio.
«Harry, stai correndo un grosso rischio» dice finalmente. Sembra quasi contento. Mi infilo sotto il piumone, aspettando una spiegazione che non si sbriga ad arrivare. La stanchezza sta cominciando a farsi sentire.
«Che vorresti dire?».
«E se ti innamorassi?».
Vorrei ridere, ma non ci riesco. Qualcosa mi si è appena aggrappato allo stomaco.
«Non lo so».
«Harry, che hai?». Deve aver sentito che la mia voce non è delle più stabili.
«Ho paura, Liam. E se stesse succedendo davvero? Se mi stessi innamorando?».
«Tu non sei il tipo che si innamora» mi rassicura lui in un tono un po’ strano, qualche secondo dopo.
«Lo so, e non ci tengo proprio a diventarlo».
«Beh, buonanotte Harry» dice allora lui, e sembra quasi deluso.



Oddio Harryno come è dolcino! (?) *-* meglio se continuo che tra poco mi levano il PC -.-
*GIO*

Recensore Veterano
03/02/13, ore 21:32
Cap. 8:

Mi chinai ad osservare dalla lente, e la mia guancia sfiorò quella di Harry.
«Vedi, se la giro verso di me è più… sfocato» bisbigliò lui, guardandomi. Mi voltai verso di lui e realizzai in un lampo che i nostri visi erano terribilmente vicini.
«Tu, però» bisbigliò Harry, «sei decisamente più bella di qualsiasi stella».

Battei le palpebre, impaurita. Il cuore mi batteva tanto velocemente che ero quasi sicura di essere sul punto di avere un infarto.
«G… Grazie» risposi, dopo aver cercato disperatamente una delle mie solite battute acide e sarcastiche nel cervello, momentaneamente completamente vuoto.
Harry si avvicinò e le farfalle nello stomaco mi diventarono di pietra. Sentii le mani sudare. Un attimo solo, e le mie labbra sarebbero state toccate da quelle di Harry, impegnandole in un bacio che mi faceva esageratamente paura, nonostante avessi appena realizzato che lo desideravo da morire. Il suo viso era vicinissimo, le sue lunghe ciglia si poggiarono sugli zigomi quando chiuse gli occhi.
Di scatto, mi voltai verso il telescopio, arrossendo furiosamente. Tossicchiai e vidi con la coda dell’occhio Harry riaprire perplesso gli occhi. Sentii il suo sospiro leggero sulla guancia. Poggiai le mie dita gelide sulle sue, e mossi la manovella in senso orario.
«Oh, si, così è più a fuoco…» balbettai.
«Già» rispose lui dopo parecchi secondi. Mi baciò i capelli e io chiusi gli occhi a quel contatto, sentendo che la tempesta di emozioni che mi si stava scatenando dentro era sul punto di raddoppiare la propria violenza.



Ok adesso collasso! *-* mammina santissimina! *-* hahahah sento anche io le farfalle nello stomaco quando leggo possibile? trasmetti molto complimenti! <3 :D
*GIO*

Recensore Veterano
03/02/13, ore 21:20

Tornai nell’ingresso senza fare rumore e posai ciò che avevo fra le mani sul mobiletto lì accanto, prendendo invece una piccola statuetta di legno.
«Meg, sono Harry!».
Sospirai di sollievo e aprii la porta.
«Harry, mi hai spaven…».
Tacqui. Harry, che mi aveva preso con delicatezza il mento e si era piegato su di me, mi stava baciando, costringendomi a fare silenzio. Chiuse gli occhi e per un piccolo istante poggiò le sue labbra, umide e morbide, sulle mie, perennemente screpolate. Si allontanò, l’aria quasi colpevole, e accennò un sorriso che non riuscii a ricambiare. Qualcosa mi stava rimbalzando nello stomaco con forza, impedendomi qualsiasi movimento, e bruciava come fuoco. Harry fece spallucce, come per dire che non era stata colpa sua, e mi lanciò uno sguardo incerto.
«Allora ciao» mormorò scendendo i tre scalini della veranda come un gambero.
«Buonanotte Harry» mi sentii rispondere, il respiro soffocato, i piedi nudi sul parquet.
Chiusi la porta con delicatezza e salii al piano superiore in trance. Volevo scoppiare a ridere, o a piangere, non riuscivo neanche a capirlo. La mia mente era in preda alle fiamme. Il cuore saltava nel petto come in una grande scatola vuota. Infilai il pigiama e mi lavai.
“Lo odio” mi dicevo, “eppure la sua vicinanza mi brucia lo stomaco e la voglia di sfiorare la sua pelle con la mia è enorme”.




oh arciminkia si sono baciati! Cribbio mi dovevo preparare mentalmente! *-* Continuo perchè non vedo l'ora di sapere cosa succederà! Oddeo! ahha sto rulando dalla gioia xD
*GIO*

Recensore Veterano
03/02/13, ore 21:12

«Non bastano gli sguardi come questo per farli cadere» ragionò.
«Lo so» risposi con una vocetta lamentosa. Feci tremare il labbro inferiore come se fossi sul punto di piangere e Harry scoppiò a ridere. Mi circondò con le braccia. Solo dopo qualche secondo mi resi conto che lui stava tentando di ingegnarmi come tirare decentemente la palla e che io mi stavo infuocando.
«Se permetti, ti spiego come farli cadere tutti» mi disse, la bocca ad un millimetro dal mio orecchio sinistro.
«Dubito che ci riuscirò mai» balbettai, tentando di calmare le farfalle nello stomaco, che si erano moltiplicate negli ultimi venti secondi.
Lasciai che mi aiutasse a tirare e colpii tre birilli, mentre nel secondo tiri raggiunsi un totale di sette.
«Meglio di zero» commentò Harry con una risata.
«Meglio di zero» approvai.
**
Quando mancavano pochi minuti per arrivare a casa mia, Harry sfilò la mano sinistra dalla tasca e la intrecciò inaspettatamente alla mia. L’orribile sensazione scomparse improvvisamente nel nulla e quasi sospirai di sollievo.
«E’ stata una bella serata» mormorò lui. Gli sentii il sorriso nella voce. Anche le mie labbra si curvarono.
«Si».
Non disse più nulla, e io mi accontentai di sentire il calore del suo palmo contro il mio. Mi resi conto di essere davanti casa solo perché Harry disse: «Ecco».
Fui costretta a lasciargli la mano per cercare le chiavi nella tasca. Le infilai nella toppa ed aprii la porta. Mi voltai a guardarlo e lui mi sorrise.
«Come ho già detto, credo sia stata una bella serata».
«Sono d’accordo» concessi di nuovo.
«Hai da fare sabato prossimo?». Si infilò le mani nelle tasche e mi guardò dal basso verso l’alto, nascondendo gli occhi brillanti dietro ciuffi di ricci. Ingoiai saliva e stupore.
«No».
«Ti va di uscire?».
Annuii senza riuscire a reprimere un sorriso.
«Posso passare alle sette e mezza?».
Annuii ancora e sperai che nella penombra non si notasse l’improvviso rossore delle mie guance. Si allungò verso di me e, per un folle istante, pensai che stesse per baciarmi sulle labbra. Ma poi si limitò a sfiorarmi la guancia desta con la bocca e si allontanò di nuovo.
«E poi, ho vinto, prima. Devo ancora farti le mie domande» disse, facendo spallucce.
«Va benissimo» risposi ridendo. Entrai in casa. «Allora ciao».
«Buonanotte Megan».
Si voltò e io chiusi la porta. Sospirai e mi sfilai velocemente le scarpe e le calze, che non sopportavo. Accesi la luce ed andai in cucina scalza per bere. Recuperai la bottiglia e il bicchiere, ma poi sentii bussare. Mi immobilizzai.



Anche in questo capitolo due parti! :D e oddio mano nella mano! *-* miiiiinchia quanto vorrei essere quella ragazza *-* Passo al prossimo capitolo! Questa storia diventa sempre più bella, è ben articola e scorrevole, mi piace davvero molto!
*GIO*

Recensore Veterano
03/02/13, ore 20:57
Cap. 5:

Alzai lo sguardo di scatto, il cuore improvvisamente a mille, e incrociai il suo. Si era chinato a raccogliere le borse che aveva fatto cadere venendomi addosso, e ora eravamo a pochi millimetri di distanza. I nostri nasi erano sul punto di sfiorarsi e i suoi ricci mi solleticavano la fronte. Aveva gli occhi verde chiaro. Come quelle foto dove si vedeva il mare di quelle spiagge esotiche da sogno, dove l’acqua era incredibilmente brillante e verde.
Avvertii il suo profumo e cominciai a respirare irregolarmente.
«Il mondo è piccolo sul serio» mi soffiò sul viso. Abbassai lo sguardo e raccolsi le borse in fretta, impedendogli di aiutarmi.
«Evidentemente» farfugliai.
Si alzò e mi tese la mano. La presi, diffidente, e mi alzai a mia volta, lasciandola subito dopo. Nel punto in cui le sue dita toccarono le mie sentii un bruciore acuto. Guardai Sophie, che era rimasta impietrita. Tossii leggermente e lei tornò alla realtà, battendo le palpebre.
«Ciao» la salutò lui, sorridendole.
«Ciao Harry» rispose lei con tono acuto. Si schiarì la voce.
«Come mai da queste parti?» ci chiese lui. Gli mostrai le shopper.
«Giusto…» mormorò, prima di sfilarsi il cellulare, che stava squillando, dalla tasca. Se lo portò all’orecchio.
«Allora ci si vede! Ciao!» disse, muovendo la mano come per salutarci. Corse via, alle nostre spalle, e sparì dietro la curva dopo pochi secondi.
«Wow, che tempismo!» mormorò Sophie, guardandomi sconvolta.
«Sbaglio o la sua suoneria era una loro canzone?».
«Si, l’ho notato anche…».
«Appunto. Presuntuoso».
«Beh, non vederla così».
«Sophie, apri gli occhi! E’ tanto stupido ed egocentrico che…». Mi bloccai.
Harry stava tornando verso di noi, ripercorrendo di corsa i suoi passi. Col fiatone, mi si fermò di fronte. Lo stomaco mi si contorse in maniera inquietante.
«Hai dimenticato qualcosa?» chiesi, più acida di quanto volessi.
«Io… numero… tu…» disse, tentando di respirare normalmente. Guardò Sophie in modo strano e lei afferrò al volo.
«Oh, mi stanno chiamando. Vado a rispondere» disse, andando via e dimenticandosi di prendere il cellulare dalla tasca. Harry la guardò divertito e riconoscente, poi si voltò verso di me.
«Volevo dirti che il giorno dopo che siete venute allo spettacolo il mio cellulare è… morto. Louis l’ha fatto cadere dal quinto piano di un palazzo».
«Oh…» sussurrai.
«Così… Puoi ridarmi il tuo numero?».
«Io non… Va… Va bene» farfugliai. Mi passò il suo cellulare nuovo. Era identico al mio. Gli salvai il mio numero in rubrica.
«Megan, che fai sabato sera?» disse all’improvviso. Fissai ostinata il cellulare, tentando di convincermi che quella confusione che sentivo dentro era dovuta all’odio.
«Niente, perché?».
«Ti va di andare al cinema?».
“Con te? No! Io ti odio! Sei presuntuoso! Se ti interessavo sul serio non mi ignoravi completamente in quel camerino! Non ci penso proprio ad uscire con te, idiota! No, no e no!”.
«Okay».
“Okay?! Megan, sei impazzita per caso? Tu lo odi! Perché diavolo ha detto ‘okay’?”.
«A… A che ora passo a prenderti?» chiese Harry sorpreso.
“Ovvio che è sorpreso! Tu lo prenderesti a pugni, e si vede!”.
«Presto. Ieri ho litigato con papà e sabato non posso tornare tardi» dissi, tendendogli il cellulare e guardandolo finalmente negli occhi. Lo prese, sfiorandomi la mano con la sua, e lo infilò in tasca. Mi si formò un nodo in gola.
«Allora passo alle sette, va bene?».
«Okay».
Mi sorrise e si voltò. Fece qualche passo, finché non lo richiamai. Si girò di nuovo a guardarmi.
«Harry, non sai neanche dove abito».
«Ti troverò» rispose, poi continuò a camminare fino a voltare la curva e sparire dalla mia vista. Sophie mi raggiunse in meno di un istante.




*-* Oddeo! Non mi dilungo troppo perchè sono curiosissima! Quindi scappo al prossimo capitolo! :DDDD sei bravissima a scrivere! Sul serio!
*GIO*

Recensore Veterano
03/02/13, ore 20:47

«Hey, chi si rivede!» disse lui appena mi vide. Sorrise.
«Il mondo è piccolo» risposi alzando le spalle.
“Il mondo è piccolo?! Ma sei demente, Megan? Che frase idiota è? Cioè, sei indecente!” mi rimproverai subito nel pensiero.
«Vi conoscete?» domandò stupito Louis.
«Le chiedemmo informazioni per il Central Theatre di Warrington» spiegò Harry. Louis spalancò gli occhi.
«La ragazza che non ci conosceva?!» domandò. Annuii con un sorriso.
«E adesso è nostra fan» concluse Harry.
«Non esattamente» risposi, e Louis scoppiò a ridere. L’amico lo guardò alzando le sopracciglia ma lui lo ignorò.
«Comunque, lei è Sophie e lei è…».
«…Megan?!» lo interruppe Harry, guardandomi.
«Colpita e affondata» risposi.
“Colpita e aff… Idiota!” pensai, odiandomi profondamente.
«Ciao Sophie» disse allora lui alla mia amica. Lei fece un sorriso fantastico dei suoi.
«Ciao…».
**
Louis e Zayn fecero strada, e Sophie li seguì. Stavo per fare lo stesso quando mi sentii bloccare le braccia dietro la schiena.
«Vuoi arrestarmi o cosa?» mormorai. Harry mollò la presa, leggermente imbarazzato. Finsi di aggiustarmi i polsini della felpa ma guardai di sottecchi i due ragazzi rimasti nel camerino.
Niall guardava Harry interrogativo e questo continuava a fargli segno di andare via. Quando finalmente l’altro capì, uscì a passo svelto.
«Che c’è, Styles?» chiesi ostile.
“Io non ti piaccio neanche un po’, tu non mi piaci neanche un po’. Che diavolo vuoi?”pensai.
«Io… mi dai il tuo numero?» disse Harry. Mi si bloccarono il cuore ed il cervello.
«Si» risposi dopo qualche secondo.
Sorrise e mi passò il cellulare. Lo guardai negli occhi per un attimo, poi presi il telefonino e gli salvai in rubrica il mio numero. Glielo tesi di nuovo e aspettai che se lo infilasse in tasca prima di uscire dal piccolo camerino.
«Perché mi hai chiesto il numero?» mi decisi a chiedergli mentre stavamo per raggiungere gli altri. Mi guardò con un sorriso incerto, le mani affondate nelle tasche.
«E tu perché me l’hai dato?».
“Perché gliel’ho dato? E che ne so! Perché gliel’ho dato?!”.




Eh si questa volta sono due parti! *O* avvai Harry le ha chiesto il numero!!! wwwww sono euforica xD ahhah okok continuo prima di impazzire ancora di più ;D
*GIO*

Recensore Veterano
03/02/13, ore 20:37

«Ciao» ci disse lui con un sorriso.
«Ciao» rispose lei con la vocetta stupida che aveva quando guardava Jackson Starr, il ragazzo più carino della scuola.
«Ciao» risposi io con un tono curioso.
«Io sono Louis» disse allora il ragazzo.
«Lo so» rispose lei, che sembrava sulla strada giusta per riprendersi.
«Meg» dissi io tendendogli la mano. Me la strinse alzando un sopracciglio.
«Ci siamo già visti?» chiese incuriosito. Ci pensai su un attimo.
«No» risposi aggrottando le sopracciglia, «anche se tu hai un’aria familiare».
«E’ ovvio che ha un’aria familiare, Meg! L’hai visto nel video musicale! E’ uno dei ragazzi della band!» mi disse Sophie in un bisbiglio più che udibile. Arrossii.
«Oh, ehm… Si, certo…» mormorai abbassando la testa. Louis scoppiò a ridere.
«Forse non mi hai riconosciuto perché dal vivo sono più bello» disse, l’aria convinta.
«E’ sicuramente per quello!» approvai annuendo.
«E invece tu… sei?» chiese lui a Sophie.
«Sconvolta. Cioè, voglio dire… Sophie. E’ solo che… Mi piacete tanto» concluse lei in un sospiro di sollievo.
«Oh, grazie» rispose lui sorridendole. Lei mi strinse la mano così forte da farmi lacrimare gli occhi.
«Comunque, se volete, vi presento gli altri ora. Dopo dobbiamo provare, quindi verrete nel backstage alla fine dello spettacolo. Ma abbiamo ancora dieci minuti liberi» disse Louis controllando l’orologio. Approfittai di quel momento di distrazione per squadrarlo velocemente. Era alto, parecchio, e carino. I capelli erano castani e lisci e gli occhi chiari. Aggirammo la distesa di poltroncine in platea.
«Ma» disse il ragazzo, fermandosi all’improvviso e guardandoci, «siete voi le due ragazze con i pass, vero?».
«Si» risposi con una risata.
«E perché tu non ci conosci?» mi disse, il sopracciglio alzato.
«A dir la verità, vi conosco tramite lei» dissi indicando una sorridente Sophie. Lei si raccolse i lunghi capelli neri su una spalla, pensando ad altro. «Conosco le vostre voci, ho ascoltato qualche esibizione, e i vostri nomi» spiegai in fretta. Preferii evitare di dirgli che queste cose le conoscevo perché la mia amica, il giorno prima, me le aveva fatte sentire fino alla nausea.
«E’ un po’… strano» disse Louis, guardandoci con un sorriso.
«Si, lo so» rispondemmo in perfetta sintonia. E in perfetta sintonia scoppiammo a ridere.
«Anche questo è un po’ strano».




Ovviamente la mia terza parte preferita! Anche se tutto il capitolo merita davvero! :D Non mi allungo troppo poichè spero di finirla entro stasera ^-^
*GIO*

Recensore Veterano

C’era un foglio e, poi, due tessere plastificate. Lessi e rilessi il foglio blu che la busta conteneva.
«Non ci credo…» mormorai. Infilai tutto nello zaino e scappai via urlando un “ciao”. Raggiunsi la scuola in cinque minuti, meno della metà del tempo che impiegavo di solito, riuscendo ad essere comunque in ritardo.
Intercettai la figura sottile di Sophie e la raggiunsi. Quando mi vide sorrise ma non le diedi il tempo di parlare. Le misi la busta dello stesso colore dei suoi occhi sotto il naso. La guardò interrogativa.
«Potresti spiegare?» dissi infuriata. Fissandomi negli occhi, prese la busta e la aprì. Appena ne capì il contenuto fece un salto e mi guardò euforica.
«Grandioso!».
«Non è grandioso! Avresti dovuto avvisarmi!».
«Ma non avresti mai accertato». Sul viso le si dipinse un’espressione incerta. «Dai, è mitico!» disse con un sorriso. Mi tirò su per le scale. Liberai il braccio dalla sua presa.
«Ti chiarisco qualche dettaglio. Uno: non puoi mandare dei miei dati personali a persone che non conosci. Due: a me non piacciono gli One Direction!» dissi, scandendo ogni parola per bene. Si morse un labbro, mortificata. Forse ero stata troppo acida.
«Voglio dire» tentai di recuperare, «che avresti potuto avvertirmi».
«Va bene, ho capito. La prossima volta che proverò a fare un gesto carino ti informerò in anticipo!».
«Ma erano i miei dati! Dovevi dirmelo! Dovevi!».
«Bene, allora non accettare i biglietti! Regalali, tanto gli One Direction non ti piacciono. Io non userò più i tuoi dati e tu non incontrerai mai più Harry Styles!» sbottò. Mi fulminai come una lampadina. Lei sorrise con la convinzione di chi sa d’aver vinto.
«Come scusa?!» mormorai.
«Ho solo pensato che ti avrebbe fatto piacere» disse facendo spallucce, poi corse su per le scale, in aula, perché la campanella era suonata da un pezzo. Quando mi decisi a seguirla, ero in ritardo di mezz’ora.




ecco la mia seconda parte preferita! *-* xD scommetto che ti sto facendo uscire dai gangheri oddeo spero di no :)
anche questo capitolo è stupendo! :D inutile dire che continuerò a leggere! Al prossimo capitolo!
*GIO*

Recensore Veterano
03/02/13, ore 20:14
Cap. 1:

«Bel gioiellino» mormorai.
«Si, bello sul serio» confermò una voce. Mi voltai. Non avevo notato il ragazzo che si affacciava da uno dei finestrini della macchina. Gli sorrisi. Aveva un viso familiare.
«Deve essere costata un occhio» dissi ammirata.
«Abbastanza».
«Tanto da non permetterti di acquistare un navigatore decente» dissi, poi mi pentii della battuta acida. Ma il ragazzo scoppiò a ridere, muovendo tutti i suoi ricci castani.
«Sono d’accordo» disse.
«Come mai cercate il teatro?» domandai. Non sapevo se lo facevo per evitare un silenzio imbarazzante o solo per sentire la voce di quel ragazzo. Lui aprì la portiera ed uscì dall’auto.
«Un’esibizione. Io e i miei amici» disse, indicando con il pollice l’auto alle sue spalle. All’interno, intravidi un ragazzo biondo che rideva. Si affacciò e mosse la mano in segno di saluto. Ricambiai con un sorriso divertito.
«Wow, un’esibizione? Siete una band o…?».
«Si, ma evidentemente non ci conosci» disse, appoggiandosi con un gomito alla portiera ancora aperta. Intanto, l’autista stava tornando e fece un cenno al ragazzo riccio.
«Allora io vado. E, comunque, io sono Harry» disse sorridendo e tendendomi la mano. Aveva gli occhi verde mare.
«Megan» risposi stringendogliela. Quando rientrò in auto e quella partì, sentii una stana sensazione allo stomaco. Mi resi conto che il sorriso di quel ragazzo, in quel momento, mi sembrava il più bello che avessi mai visto.



Ciao! Ho appena iniziato a leggere questa FF e devo dire che già dal primo capitolo mi sembra molto convincente. La parte della storia qui sopra è la mia preferita, spero che non ti dia fastidio il fatto che metterò a quasi ogni capitolo la mia parte preferita xD oddio non prendermi per pazza <3 va bhè passo al prossimo capitolo!
*GIO*