Come regalo di Natale per i lettori di Bianca come il Peccato, ho deciso di lanciare uno start sulla pagina facebook. Durante il banchetto di Natale a Villa Auditore, Bianca si rifugia nel Laboratorio per allattare il piccolo Ezio jr. La porta improvvisamente si apre, e qualcuno entra...chi?
A seconda delle risposte dei lettori, ho sviluppato alcuni dialoghi molto diversi, che costituiranno i brevi capitoli di questo mini-spinoff. Spero apprezzerete!

[SPOILER dal CAPITOLO 43 DI BIANCA COME IL PECCATO]
"«Me so reso presentabbile. E poi, nun me piace sta' a letto se nun c'ho niente da fa'.»
La malizia nei suoi occhi mi fece mordere il labbro, di rimando. Era arrivato abbastanza vicino perché potessi sentire il profumo della sua pelle lavata di fresco. Passai un dito sul colletto della camicia, che lasciava intravedere una generosa porzione del suo petto.
«Forse, oggi potremmo trovare un passatempo.»
«Ah, sì?»
La sua voce si fece bassa e seducente. Avanzò di un passo, lasciandomi con le spalle al muro. «E che passatempo c'avevi in mente?» Le sue mani mi cinsero i fianchi; le mie corsero a delineare il profilo delle sue braccia, risalendo dal polso alle spalle.
«Non saprei» sorrisi, e gli sfiorai il naso con il mio. L'idea che chiunque potesse vederci passando per il corridoio mi faceva correre un brivido lungo la schiena. Martino mi accarezzò le labbra languidamente, e quel brivido divenne un'invasione di calore nel bacino. Dio, quanto lo volevo. La mia pelle lo stava chiamando, le mie mani urlavano il suo nome."

"A' prima volta che l’ho vista ho pensato che fosse un ragazzo. E me so' preoccupato parecchio.
Voglio di', nun è normale che li occhi de un ragazzo te attirino così, se sei 'n 'omo.
Eppure, quer ragazzo c'aveva 'r cielo e 'r mare ne li occhi, e nun potevo fa' a meno de fissalli quanno me fissavano. Fortuna che poi ho scoperto che era 'na ragazza, e allora tutto se spiegava.
Eccerto, Biancarella mia c'aveva anche un gran bel culo. Ma quello nun lo potevo fissa' troppo spudoratamente. Era sempre 'a fijia der capo, e che diamine."
Spin off della longfic "Bianca come il Peccato", contiene Missing Moments e scene della fanfic ritratti da diversi POV. Soprattutto da quello di Martino.

"La cenere era già sul suo volto.
Specchiandosi, la vedeva dentro ogni poro, conficcata nei solchi delle rughe, stipata nelle borse sotto gli occhi. Aveva iniziato a spargersi sul suo capo, dove i capelli un tempo nerissimi si diradavano tracciando la corona della vecchiaia. Era lì, la cenere: gli impiastricciava i lineamenti come una cipria grottesca. II belletto della sconfitta. Un triste presagio di quella che i cannoni avrebbero lasciato di lì a poco per le strade, devastando la sua città."
Una one-shot (probabilmente, la prima di una raccolta) che riempie un buco della trama di "Bianca come il Peccato". Cos'è andato a fare Ezio a Bologna nel 1506? Questa è la risposta.

"Sono stata molte cose nella mia vita. Figlia e assassina, sposa e puttana, sorella e traditrice, amante e spergiura; a volte saggia, a volte folle, a volte sciocca e inerme. Ho creduto e ho dubitato, ho osato e ho fallito. Tante, troppe volte, ho avuto paura, tranne quando avrei dovuto averne per davvero.
Mi chiamo Bianca Auditore, sono figlia di un assassino e di una ladra. Cesare Borgia è stato il mio primo amante: diceva che era la mia purezza a istigarlo al peccato, come una macchia nera sulla mia pelle. Ma sbagliava; perché il peccato non è una macchia. Il peccato è di un bianco accecante. Come la neve e il vuoto, la morte e l’assenza. Come il lutto, la gioia, e la veste degli Assassini."

E' passata una settimana da quando sua figlia è nata, eppure Rosa non le ha ancora dato un nome. Sarà che la neonata non dorme, sarà che senza Ezio al suo fianco si sente persa e arrabbiata...però non ci sono più scuse, questa bimba ha bisogno di un nome forte per affrontare la vita. Possibile che Bartolomeo d'Alviano abbia la soluzione?
[Oneshot flashback - Bianca come il Peccato]