(Avvertimento: i caratteri in grassetto indicano che si sta parlando in inglese)
Capitolo 2
Un segreto nel cuore.
Non
è facile dire alle persone qualcosa che si cerca di
dimenticare o che si cerca di tenere nascosto addirittura a noi stessi.
Probabilmente
perché è l’unico modo per proteggerci
da questa cosa. Si pensa che, se non la
si tira a galla, essa scomparirà, semplicemente
com’è comparsa.
Purtroppo
non è così, le cose vanno affrontate.
24
Dicembre 2012
Seoul,
concerto di Natale
Gli
sembrava quasi strano che potesse essere lì.
Oh HaeMi, la ragazza più speciale che avesse mai conosciuto.
Oh HaeMi, l’unica ragazza che gli aveva totalmente rubato il
cuore e che non
glielo aveva mai ridato indietro.
Oh HaeMi, l’unica ragazza che glielo aveva spezzato, anche se
non era colpa
sua.
Era forse un angelo?
Circa
3 anni e 6 mesi prima
Los
Angeles
Dopo
aver accettato l’invito di HaeMi, i
ragazzi si andarono a preparare nella loro stanza e
dopodiché seguirono la
band.
Sul viso della ragazza era rimasto un velo di tristezza, ma non ne
lasciava
trapelare il motivo in nessun modo. Stava semplicemente zitta, con le
cuffie
nelle orecchie, intonando canzoni non note ai 2pm. Probabilmente si
trattava
dei loro inediti.
Leslie camminò avanti, verso un furgone nero con scritto
“Blusters”, gli altri
lo seguirono senza fiatare. Soprattutto Brandon, che era
l’unico a non aver
spiccato nemmeno mezza parola da quando si erano incontrati.
Tornando a Leslie, non sembrava un ragazzo capace di guidare un simile
furgone,
però lo era. Aveva l’aria di un bravo ragazzo e
questo, effettivamente, era.
Erano
tutti nel furgone e ogni tanto qualcuno
faceva una domanda, con quel poco che riuscivano a dire e capire i 2pm
in
inglese.
-Cosa significa il nome sul furgone?-
domandò curioso come al solito ChanSung.
-È il nome della nostra band!-
a
rispondergli era stato Aaron, girandosi verso di lui sorridente e
ancora più
curioso del primo. Li fissava ad uno ad uno, non c’era modo
di farlo smettere.
Non bastavano le gomitate nascoste di Brandon e le risate di Leslie.
Aaron non
si sentiva per niente in imbarazzo e questo lo avrebbe fatto andare
molto
d’accordo con ChanSung, erano curiosi l’uno
dell’altro, se così si può dire.
-Figo! Il nostro in confronto è
stupido…-
si intromise JunHo.
-Assolutamente!- lo riprese a quel
punto Aaron -Non appena Amy ci ha detto
come vi chiamate, insomma, quando vi stavate preparando… ho
subito pensato che
fosse un nome a impatto! Non se ne sentono spesso- i 2pm non erano completamente convinti di
aver capito il discorso del ragazzo, ma annuirono sorridenti come
sempre.
-E non preoccupatevi,- aggiunse
Leslie intento a guardare la strada
-tutti pensano che il proprio nome sia stupido. Noi compresi!- disse infine ridacchiando. Questo lo
capirono e ridacchiarono a loro volta più sorridenti, quasi
sollevati di
riuscire a capire.
Quando HaeMi salì sul palco, la tristezza che si poteva
vedere fino a poco
prima nei suoi occhi svanì.
Era come rinata, questo era ciò che trasmetteva. Solo
vederla faceva sorridere.
Stavano suonando in un piccolo locale, WooYoung e gli altri erano
seduti ad un
tavolo e bevevano ciò che i camerieri portavano loro.
-È carina, vero?- commentò JunSu facendo cenno
verso HaeMi, stava al centro, i
ragazzi erano attorno a lei.
-Sì- si affrettò a dire WooYoung prima che
potesse rispondere qualcun altro,
come per paura che uno di loro potesse dire qualcosa su di lei -e canta
davvero
bene- aggiunse, cercando di essere il più naturale possibile.
Era una ragazza strana, ma WooYoung non riuscì a nascondere
il suo evidente
interesse nei confronti di HaeMi.
Si vedeva da come la guardava.
I ragazzi lo avevano notato ma nessuno osò dire niente,
finché, dato che lui
non riusciva a toglierle gli occhi di dosso, NichKhun non decise di
parlare:
-Ti piace, eh?- gli disse tutto ad un tratto facendolo sussultare.
-L’ho appena conosciuta, come puoi chiedermi una cosa
simile?- gli rispose
WooYoung, con la voce tremante e sorpreso dalla domanda.
-Beh, non fai altro che guardarla. E poi non ti ho chiesto mica se la
ami! È
una bella ragazza, no? Non può piacerti?- ribatté
NichKhun, sicuro di sé.
-WooYoungie, scusa se te lo dico, eh… ma Khun ha
ragione…- aveva parlato
un’altra volta JunHo. WooYoung, in quel momento,
pensò che era buono solo a
intromettersi nei momenti peggiori.
Per quanto volesse bene al suo compagno, in quel momento
l’avrebbe volentieri
ucciso.
Guardò a terra e mugolò, senza sapere cosa
rispondere: -Lasciatemi guardare
l’esibizione!- quando rialzò lo sguardo verso il
palco, notò lo sguardo di
Brandon su di lui. Quest’ultimo, non guardava nemmeno il
basso che aveva tra le
mani. Era sicuramente molto bravo e ciò gli permise di
fissare per tutta la
durata dell’esibizione i movimenti di WooYoung, il quale non
riusciva a capire
cosa volesse e lo fissò a sua volta.
-Ma
insomma, Brandon, ti pare modo di fare? Ti ho visto, non hai fatto
altro che
fissare quel poveraccio dell’orientale che ha conosciuto
HaeMi, WooYoung,
insomma!- disse Leslie a Brandon non appena furono tornati in
hotel.
-Lo sai che quando Amy vede degli
orientali non fa altro che pensare al passato, poi se questi sono
coreani,
credi si senta bene? Sappiamo tutti quanto vorrebbe essere ancora in
Corea-
rispose scontroso Brandon, Leslie lo guardò storto. Sapeva
bene che si stava
preoccupando per lei, ma non era giusto mettere in imbarazzo un
ragazzo, per di
più dall’aria così serena e gentile.
Ormai erano tutti nelle loro camere, HaeMi dormiva già
comoda nel suo letto,
insieme ad Aaron. Erano grandi amici e molto spesso capitava loro di
dormire
insieme. Si conoscevano da quando lei si era traferita a Los Angeles e
quindi
avevano passato tanti anni insieme, diventando inseparabili, per HaeMi
era come
il fratello che non aveva mai avuto e per Aaron lei era la sorella che
aveva
sempre desiderato.
Brandon
non accennò a voler spegnere le luci e
Leslie, che almeno un quarto d’ora prima si era sdraiato nel
letto lo riprese
per l’ultima volta chiedendogli, anzi, ordinandogli quasi, di
spegnerle alla
svelta.
Era l’unico a cui tutti davano ascolto.
Brandon non era preso sul serio da nessuno.
Aaron, a differenza di quest’ultimo, non era serio
direttamente.
Di
mattina, WooYoung fu il primo a svegliarsi
e, dopo essersi lavato, uscì senza far rumore dalla stanza,
non era il caso di
svegliare gli altri per niente. Andò nella sala comune
dell’hotel, alla ricerca
del bar. Per sua fortuna, lungo la strada incontro HaeMi.
-Anche tu mattiniera?- le domandò senza preavviso, facendole
fare un salto
dallo spavento e facendola girare stupida.
-Oh, sei tu! Scusa, devo ancora abituarmi, è strano sentire
qualcuno parlare in
coreano, qui… ma questo è ovvio- rise imbarazzata
e WooYoung si accorse del suo
disagio.
-Tranquilla, io sento voci americane da qualsiasi parte mi giri e mi
viene
quasi mal di testa- le rispose per tranquillizzarla.
Effettivamente c’era riuscito. Anche se la conosceva da un
giorno, si era
accorto che era facile farla stare a suo agio e parlare con lei era
piacevole.
-Comunque…- continuò lui, che ancora non aveva
idea di dove bisognasse andare
per mangiare -dove si mangia?-
La domanda fece ridere HaeMi che poi gli rispose scusandosi per aver
riso di
lui: -Vieni con me, devo mangiare anche io, tanto!
WooYoung
la seguì sorridente, senza fiatare e
si accomodarono all’aperto. Poco dopo arrivò un
cameriere a prendere le
ordinazioni e in fretta tornò con un cappuccino per entrambi
e qualche
biscotto.
Il posto era pieno di tavolini, ma quelli già occupati erano
veramente pochi,
era davvero presto.
-Com’è l’America?- le domandò
lui dopo un po’ per rompere il ghiaccio.
-Mh?- lei volse il suo sguardo verso di lui distratta, si accorse in
ritardo
della domanda e allora rispose: -Bella! Piacevole, è un bel
posto per i negozi
di chitarre e la gente è simpatica… tutto qui-
sorrise. Non aveva molti modi di
fare coreani, insomma, stando a contatto con gli americani per tutto
quel tempo
ne aveva persi molti. Le era certamente rimasta l’educazione
di inchinarsi e
tante altre piccole cose, però quando camminava e mangiava
non aveva di certo
un atteggiamento fine o roba simile, anzi, tutto il contrario.
Questo, inconsciamente, piaceva a WooYoung, che non le tolse gli occhi
di dosso
per tutto il tempo.
Anche nel momento in cui vide che le sue labbra erano piene di briciole
la
trovò carina.
Stava per caso iniziando a diventare matto?
Non ne era attratto, cioè, sì… ma non
come poteva esserlo per una ragazza
qualunque… una di quelle carine che si vede nei locali.
Sentì delle morse allo stomaco, era forse arrossito mentre
la guardava? Si
toccò le guance preoccupato, ma fortunatamente non
sembrarono calde.
-Che c’è?- domandò curiosa la ragazza,
passandosi una mano sulla bocca e
facendo cadere tutte le briciole.
-Oh… no, nulla!- rispose lui, che dopo averla vista levarsi
le briciole si era
come risvegliato da una trance profonda.
Angolo
autrice.
Ciao,
sta volta ho deciso di fare l'angolo autrice xD
Grazie
per le recensioni, sono davvero felice! Questa categoria è
davvero difficile, dato che è poco seguita e quasi vuota...
Spero
che la storia vi stia piacendo, la pubblicazione sarà
irregolare, perché sto facendo del mio meglio per scrivere
una storia carina, "toccante" e allo stesso tempo non banale,
però con le solite scene che piacciono agli amanti dei
romatico... xD
Beh,
vi saluto~
Yui
:3