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Autore: Wocky    02/06/2013    1 recensioni
Il continente di Zarmelia ove oltre le nuvole si erige la Magica Accademia.
La storia gira intorno a Wocky, una nuova matricola, che non riuscirà a godersi a lungo una vita normale nell'accademia.
(attualmente in fase di ri-scrizione)
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era notte. Faceva abbastanza freddo, ma la parete su cui ero appoggiato aveva mantenuto parte del calore trasmessogli dal Sole durante il corso della giornata. Stavo fissando la Luna piena, non c’erano nuvole e le stelle addobbavano quel vasto cielo notturno. Sentii qualcosa vibrare nella tasca destra dei pantaloni, tirai fuori il cellulare e aprii l’ennesimo messaggio.
 
Ho bisogno che tu faccia un lavoro per me. E’ qualcosa che potrebbe essere legato a ciò che cerchi. Accetterai?
 
Risposi affermativamente e dopo qualche secondo il cellulare ricominciò a vibrare, quest’ultimo messaggio riportava maggiori informazioni. Interessante.
Riposi il cellulare nella tasca destra e staccai la schiena da quella tiepida parete, dirigendomi nella mia stanza.
 
[…]
 
Avevo ancora tempo prima di partire, quindi aprii il cassetto della scrivania prendendo il mio mp3 nero e le cuffiette del medesimo colore, me le posai sulle orecchie, gettandomi sul letto ad ascoltare un po’ di musica.
Mi posai il braccio sinistro sugli occhi, oscurandomi la vista. Non avevo ancora alcun compagno di stanza, quello precedente se n’era fortunatamente andato dall’accademia, non lo sopportavo proprio. Anche se ho saputo che a giorni me ne avrebbero dato un altro, speravo che non fosse come quello precedente, ma in fin dei conti non me ne importava più di tanto, avrei potuto semplicemente ignorarlo come avevo fatto con quello prima.
 
Alzai al massimo il volume della musica e finii per perdermi al suo interno, e come sempre cominciai  a pensare a tutta la mia vita, in particolare a lui. Chiusi la mano sinistra in un pugno. Era meglio se smettevo di pensarci, levai il braccio sinistro da sopra i miei occhi e lo posai sul mp3, abbassando il volume della musica.
 
Controllai l’orario attraverso la sveglia poggiata sulla scrivania che mi trovavo davanti. Erano le 21:45, avevo ancora tempo, dato che mi era stato chiesto di partire alle 22:25.
Mi alzai dal letto, posando l’mp3 nella tasca sinistra, era mia abitudine ascoltare la musica ovunque mi trovassi, anche durante quelle noiosissime ore di lezione.
 
Uscii dalla stanza e camminai per il lungo corridoio del dormitorio maschile, quando vidi un ragazzo svoltare nel corridoio a sinistra, non riuscii a distinguerlo, c’era una porta aperta e un altro ragazzo che guardava stupito. Ricominciai a camminare, ma poco prima di passargli accanto lo sentii parlare
 
“Cavolo, ma cosa gli è preso a Wocky?.
 
Dopo averlo detto, siccome sembrava un po’ stanco, rientrò nella sua stanza.
Continuai a camminare, ma diversamente da quel ragazzo di prima, andai dritto invece di svoltare a sinistra.
 
Arrivai al centro della scuola, sentii un rumore che riecheggiò in tutta l’area, ma per via dell’eco non riuscii a capire da che direzione venisse. Ridussi a zero il volume, togliendomi le cuffiette, e chiusi gli occhi per concentrarmi unicamente sul rumore. Quando questo giunse nuovamente, lo intercettai nonostante l’eco, proveniva dalla classe 1-F. Mi slanciai verso quella direzione, arrivando di fronte alla porta dell’aula, stranamente aperta, e oltre la finestra mi era sembrato per un attimo di vedere, oltre i confini dell’accademia, il nero totale, come se il mondo oltre l’accademia non esistesse più. Tuttavia ciò durò un secondo e poi scomparve, quindi probabilmente era stato frutto della mia immaginazione.
 
Uscii dalla scuola e vidi uno dei professori della mia classe parlare con uno strano tizio vestito come un agente speciale, sembrava sui 17 anni e aveva dei capelli castani un po’ spettinati e degli occhi blu, quando il prof mi vide sembrò disorientato “Oh ciao, scusa ma potresti ritornare nella tua stanza? Il coprifuoco sta per scattare, sono già le 22, dovresti tornarc…”
 
“Non serve, ho un permesso speciale.”
 
“Cosa? Di nuovo?”
 
Non era sorpreso visto che ero solito uscire di notte fonda, ma d’altronde lui non sapeva dei miei impegni.
Lo stavo giusto cercando per mostrarglielo, una volta che glielo misi tra le mani lui lo posò nella tasca del giubbotto marrone chiaro che portava.
“Certo che a questo punto per quante volte esci non può essere considerato un permesso speciale…”
 
Lanciai un’occhiata al signore vestito di nero, e il prof si mise tra noi “Bene, a questo punto, visto che hai un permesso, puoi pure andare” disse con la faccia di chi cerca di aggirare la faccenda.
Non me lo feci ripetere due volte e mi avviai.
 
La città, a differenza del giorno in cui era affollata, di notte era deserta come se fosse una città fantasma.
 
Sbadigliai. Per quante volte restavo sveglio durante la notte a causa degli incarichi che ricevevo stavo accumulando diverso sonno.
 
In ogni caso, quella notte l’atmosfera sembrava più movimentata. In effetti, avevo origliato una riunione dei professori che ieri era apparso un demone, ma sembrava fosse stato distrutto con un solo colpo da uno studente.
 
Si levò un forte vento che spirava verso sinistra. Ah mi ero scordato di essermi levato le cuffiette, me le riposizionai sulle orecchie e alzai il volume della musica.
 
Non appena feci un passo in avanti mi ritrovai circondato da tre ombre, demoni di basso livello.
Avevano una forma irregolare e stavano su quattro zampe.
Non sembravano essere interessati a me, piuttosto guardavano verso l’accademia, volevano forse divorare l’anima di qualche studente? Che stolti, anche uno studente del primo anno sarebbe capace di annientarli.
Inoltre nessun demone sarebbe così idiota da venire proprio all’accademia, significa entrare in territorio nemico.
 
Probabilmente sapendo di essere troppo deboli per sopravvivere contro chi volevano andare, si lanciarono contro di me. Ma dai, quanto siete stupidi? Potreste morire contro uno studente alle prime armi e venite proprio contro di me? Mi spostai in avanti alla velocità del suono e mossi il braccio sinistro all’indietro, l’aria prese l’affilatezza di una spada e tagliò a metà uno dei tre demoni, mi girai e coll’altro braccio riutilizzai la stessa tecnica, uccidendo pure il secondo, poi mi lanciai a velocità supersonica contro l’ultimo, toccandogli quello che doveva essere il petto e una corrente d’aria lo perforò.
I loro corpi scomparvero in una specie di fumo viola.
 
La prossima volta pensateci bene, prima di mettervi contro il terzo Ace dell’accademia.
 
Gli Ace … rappresentano la Top 3 dell’accademia, il mio potere oltre nel raggiungere la velocità del suono, consiste pure nella manipolazione dell’aria, posso creare correnti d’aria, prima ad esempio ho controllato la frizione del vento facendogli assumere la vaga forma di una spada, provocando lo stesso effetto, anche se potrei trasformarla pure in un martello, insomma, posso fargli prendere svariate forme con gli stessi effetti delle controparti reali. Oppure posso semplicemente usarle per perforare l’avversario con una folata di vento tanto forte da trapassare un corpo.
 
Continuai a camminare fino a raggiungere il posto descritto nel messaggio.
Era sulla terrazza di un palazzo, con un punto di atterraggio per gli elicotteri.
Infatti c’era un elicottero, e appoggiato ad esso c’era quello che probabilmente doveva essere il pilota, un uomo sui trent’anni, capelli neri e delle iridi azzurre,  indossava una camicia nera e dei pantaloni del medesimo colore.
 
Tutt’un tratto apparvero altri demoni, almeno una quindicina, e si spaventò molto, ma come quelli di prima sembravano interessati ad altro. Perché diavolo ne stanno comparando così tanti? Non pensavo che esistessero dei demoni così idioti!! Questo pensiero mi trapassò la mente, cosa diavolo li attirava qui?
 
Uno di questi demoni si lanciò contro l’uomo che urlò di terrore, mi misi tra loro e perforai quel demone, attirando l’attenzione dei suoi amichetti.
 
Uff, con tutti i demoni che esistono, quelli capaci di parlare il linguaggio umano sono una minoranza e si trovano quasi tutti dal medio livello in poi. Quindi credo proprio che non saprò da loro il perché siano qui.
 
Compii un ampia curva col braccio destro, tagliando orizzontalmente la maggior parte dei demoni, i restanti mi si lanciarono addosso, gli posi la mano sul petto ad ognuno di loro, perforandoli uno alla volta. Ne rimaneva solo un altro che nello stesso modo idiota degli altri, si lanciò frontalmente contro di me, aumentai la mia velocità di movimento e tesi il braccio destro, donai l’affilatezza di una spada all’aria intorno al mio braccio, usandolo proprio come una lama, e tagliando verticalmente anche l’ultimo demone.
 
Fui così veloce che quell’uomo stava tenendo ancora gli occhi chiusi, ma dato che non sentiva più niente li riaprì, cercò di dire qualcosa, ma continuava a balbettare, nel frattempo i corpi dei demoni erano già evaporati in una specie di fumo viola
“G… Gr… Grazie.”
“Non ringraziarmi, piuttosto, mi è stato detto di venire qui, dovevo forse incontrare te?”
“S.. Si. Sono oramai le 22:25 quindi c… credo che possiamo andare. S… Sali pure sull’elicottero.”
 
Quando finì di parlare, fece come per sistemarsi gli occhiali, anche se non ne aveva, forse in questo momento portava delle lenti a contatto.
In ogni caso, salii sull’elicottero, era abbastanza stretto, poi salì anche quell’uomo, facendo alzare l’elicottero dal suolo. Il rumore dell’elica era molto fastidioso e stavo per alzare al massimo il volume della musica per sentirlo il meno possibile, ma anzi, visto che quel tipo stava per parlare fui costretto ad azzerarla.
“Senti, ma il posto in cui ti sto portando, è di un’organizzazione segreta chiamata Heart Rescue, sei davvero sicuro di volerci andare?”
“Se sono qui, vuol dire che lo so già.”
“Sc…Scusa.”
 
Alzai al massimo il volume della musica. Questi lavoretti mi vengono dati da una persona che non conosco, e che non so come rintracciare, forse questo tipo lo sa, ma ho l’impressione che anche se lo incontrassi non scoprirei un bel niente.
 
[…]
 
Non mancava parecchio all’alba, ma eravamo appena arrivati. Cavoli come andava lento questo rottame, gli elicotteri comuni sono più veloci.
 
Siccome se fosse atterrato saremmo stati scoperti subito a causa del rumore dell’elica, dovetti prendere il paracadute e lanciarmi giù.
Non fu per niente difficile atterrare, dovevo riuscire a compiere il mio lavoro e a tornare in questo punto entro 20 minuti, e ci avrei trovato quell’uomo ad attendermi con l’elicottero.
 
Ero al confine dell’isola volante, quindi gettai il paracadute via, per evitare che fosse trovato.
Quest’isola, al contrario di quella su cui sorge l’accademia, è artificiale. Anche se neanche quella dell’accademia può essere considerata completamente naturale, visto che secondo la leggenda si trovava sulla Terra, ma che successivamente, per proteggerla dall’oscurità che si espandeva sulla Terra, fu portata in cielo tramite una magia del più grande mago di tutto i tempi di-cui-non-mi-è-mai-interessato-conoscere-il-nome.
In ogni caso, i tre quarti dell’isola ospitavano un edificio enorme, il resto dell’isola probabilmente serviva per gli atterraggi.
 
Sfrecciai dentro l’edificio, ma non appena svoltai l’angolo mi ritrovai un uomo e una donna vestiti di nero che chiacchieravano, e che mi videro, ma prima ancora che potessero fare qualcosa gli passai oltre, facendomi seguire da una forte corrente d’aria, che li sbatté violentemente contro le pareti facendoli svenire.
 
Continuando mi ritrovai ad un incrocio, e tutte le direzioni erano controllate da delle telecamere, dunque considerando la strada che ho percorso, e che sono diretto all’interno dell’edificio, avrei dovuto continuare dritto. Quindi mossi le braccia verso le telecamere che sorvegliavano la direzione che mi interessava, e che vennero distrutte dall’impatto dell’aria a forma di martello.
 
Sarebbe stato troppo facile, ma ad un tratto mi si pararono davanti degli agenti, la maggior parte aveva delle pistole e mi spararono addosso. Che noia, tutto ciò che feci fu creare una corrente d’aria che spazzò via i proiettili e trascinò gli agenti contro il muro, tramortendoli per due secondi, il tempo che mi bastò per passare oltre e far controllare il soffitto in modo da impedirgli di raggiungermi velocemente.
 
Oramai non mancava molto, dopo aver svoltato un paio di volte, mi ritrovai di fronte una porta.
Mi ci lanciai contro, creando una corrente d’aria che la fece sbalzare all’interno della stanza, travolgendo un agente. Oh,oh. Mi stavano aspettando qui? Allora le informazioni che devo raccogliere devono essere davvero importanti. Probabilmente non hanno fatto suonare l’allarme per farmi abbassare la guardia.
 
C’erano almeno una ventina di agenti nella stanza, tutti armati. Oh, beh, affrontarli uno ad uno sarebbe stato faticoso quindi… semplicemente manipolai l’aria creando un’ennesima corrente d’aria che li buttò all’indietro facendoli scontrare violentemente contro le pareti.
 
Maledizione. Questi sono umani, non demoni. Non voglio macchiarmi del loro sangue. E ciò mi sta facendo diventare ripetitivo negli attacchi…
 
Davanti a me c’era una scrivania con un computer, quella era l’unica direzione verso cui non avevo rivolto il mio attacco. Mentre tutti gli agenti erano svenuti mi ci diressi, c’era un unico file sull’intero desktop, presi un cavetto e collegando il computer col mio cellulare, cominciai a scaricarlo.
Mentre scaricava, lo leggevo direttamente dal computer. Quel tipo mi aveva detto che avrei potuto trovare qualcosa su quello che mi interessa, ma era un ammasso di cose che mi erano inutili, parlava di principalmente di un certo Heart Absolute e di un suo Guardiano, come sottosezione per quest’ultimo c’era un altrettanto sconosciuto Burst Mode. Ma… non è possibile… sembra che lui sia riapparso circa un anno fa!
 
Non capisco, ci ho sempre pensato, ma ora che so che c’è ancora, cosa… cos’è questo?!
 
Sentii come se la testa mi stesse per esplodere, avevo un incredibile voglia di distruggere tutto, ma non potevo ancora.
 
Il caricamento… non è ancora finito…
 
Mi strinsi la testa tra le mani, cercando di sopportare quel dolore, tutti quei ricordi mi ritornavano in mente
 
BASTA! BASTA! BASTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!
 
Non riuscivo più a trattenermi, staccai la mano destra dalla testa e presi il cellulare, stringendolo.
Persi il controllo dei miei poteri e creai una corrente d’aria fortissima in tutte le direzioni. Talmente potente che il risultato sembrava simile a un esplosione, tutte le pareti dell’edificio erano volate via, pensavo di essere riuscito a calmarmi, ma mentre guardavo vidi un ragazzo coi capelli castani e occhi del medesimo colore guardare nella mia direzione, sebbene non credo mi avesse visto. Le palpebre mi si spalancarono.
 
Lui… Lui…Lui era…! No! Basta! Basta!
 
Mi strinsi forte, come se sentissi freddo, tutti quei ricordi mi stavano fluendo in testa come un fiume in piena.
 
Basta! Basta!
 
Era l’alba. Continuando a tenermi la testa con la mano sinistra, e il cellulare in quella destra, corsi ad alta velocità verso il punto in cui ero atterrato. Come immaginavo, l’elicottero non era atterrato, se non l’aveva fatto prima non aveva ragione di farlo adesso, creai una corrente d’aria che mi spinse fino allo sportello dell’elicottero, lo aprii e ci entrai.
“Andiamocene subito di qui!” stavo continuando a tenermi forte la testa
“Ma… hai portato a termine il tuo incaric…”
 
“HO DETTO SUBITO!”
 
Controllai il cellulare, il caricamento era stato effettuato al 60%.
 
Quei ragazzi… Quell’essere… non scorderò mai quel giorno… non potrò mai scordalo.
 
[…]
 
Avevo spedito il file al numero di quel tipo sconosciuto.
 
Il braccio sinistro mi copriva gli occhi, ero mentalmente esausto, quella notte non ero riuscito a dormire ed ero grondante di sudore. Sarebbe stato meglio farmi una doccia…
Il cellulare sopra il comodino, squillò, lo presi ed aprii il messaggio
 
“Grazie del lavoro, Fujiki Sora.”


Angolo dell'autore:

Si, questo capitolo è parallelo all'ottavo.
Beh, rispetto agli altri, per questo capitolo abbiamo dovuto aspettare molto meno tempo. Tanto per farlo sapere, l'avevo scritto 3-4 giorni dopo l'ottavo, ma nei primi giorni non mi andava di pubblicarlo, e negli ultimi 3 ho avuto problemi con l'editor di EFP che non funzionava.
Comunque visto che i miei capitoli sono in prima persona, trovavo fosse strano se Sora si fosse descritto, quindi la metto qui, come ho fatto con Tashiro nel capitolo precedente (anche se per motivi differenti): Sora ha i capelli biondi, che scendono fino a coprirgli tutta la fronte, mentre nella parte posteriore della testa ha i capelli a punte che tendono l'alto, e da dietro le orecchie gli cominciano delle ciocche di capelli che scendono fino alle spalle. Come ha già detto nella storia è solito portarsi sempre il suo mp3 nero con le cuffiette del medesimo colore.
Ha degli occhi celesti che gli danno l'aria di una persona annoiata (che tutto sommato è) e a detta di un mio compagno, sembra che diano un impressione di superiorità.
Come avrete già capito, Sora non è il ragazzo incontrato da Wocky e fine capitolo otto (ma non dovrebbe mancare molto). Anzi, decidete voi, nel prossimo capitolo volete un nuovo arco narrativo con Wocky o un capitolo dedicato al ragazzo alla fine dell'ottavo capitolo? (Magari, come questo, parallelo al capitolo otto).
In più secondo i miei compagni che hanno letto la storia sembra ci sia una possibile nascita di una coppia tra Wocky e Yuki, vi dico che non è qualcosa che ho in programma. Ma se volete una storia d'amore posso provvederci, non ho problemi, tuttavia non garantisco che questa storia d'amore si risolverà, potrebbe rimanere in sospeso anche una volta finita la storia (e non è detto comunque che sia con Yuki).
In ogni caso, questo capitolo è lungo quasi cinque pagine di Word (una pagina e mezzo in meno dell'ottavo), comunque d'ora in poi mi sono ripromesso di fare capitoli di almeno quattro pagine. Per il prossimo capitolo non so quando arriverà, anche perché sto scrivendo il primo capitolo di un'altra storia, per la neonata sezione dell'anime To Aru Majutsu no Index (col quale sono ancora ad una pagina e mezzo). Quindi, ci vediamo al prossimo capitolo (sperando che prima non muoia di vecchiaia xD).

See ya!
  
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