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Autore: ivi87    22/06/2013    9 recensioni
Timeline: post 4x23 ma senza il finale con il botto ihihih *-*
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Dopo la discussione di “Always” Rick chiude ogni rapporto con Kate e i due si allontanano l'uno dall'altra. Sarà uno "speciale incidente" a far sì che le loro strade si incrocino di nuovo.
Nuove situazioni, nuove coppie, nuove avventure, ognuna corredata da una canzone speciale.
Perché come dice Kate, quando sei innamorato ‘all the songs make sense’ ;-P
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Genere: Angst, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Nuovo personaggio, Quasi tutti, Richard Castle, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione, Nel futuro
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- Questa storia fa parte della serie 'When you're in love, all the songs make sense'
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# 12 – Good Time

 


“Tu sai guidare una Harley?”

Castle si rimette gli occhiali da sole, appoggiandoli sulla punta del naso “Non mi piace questo tuo tono scettico!” poi con l’indice della mano li spinge al loro posto.

“Guidare una Vespa, non è esattamente la stessa cosa che guidare una Harley” lo rimprovera divertita.

Come sempre, Castle la ignora e monta in sella dando modo a Kate di osservarlo bene.

Oltre ai Rayban e al giubbotto di pelle indossa una maglietta bianca con lo stesso logo della sua ed un paio di jeans neri “Lo sai che ti sei vestito da Josh?”.

Castle si volta a bocca spalancata “Non posso credere che tu l’abbia detto!”.

“Cosa saresti? Writer motorcicle boy?” Kate si diverte continuando a prenderlo in giro.

Lui assottiglia lo sguardo pronto alla vendetta “Se tocco questo, cosa succede?” avvicinando pericolosamente la mano all’acceleratore.

“No no no per carità!!” Kate si fionda su di lui, bloccandogli la mano.

Castle le fa lo sguardo da cucciolo “Aww ti preoccupi per me?”.

“Mi preoccupo per la mia moto!” risponde lei, accarezzando la sua due ruote.

“Bugiarda!” la canzona ridendo.

“Io non dico bugie” si difende Kate.

Castle la guarda un po’ più serio “Magari qualcuna la dici” per poi pentirsene subito.

Non voleva dirlo. Voleva sapere, ma non così.

“Scusa” Castle ritrova immediatamente il sorriso “Dai, sali davanti e fammi vedere come si fa”.

Da quando, quella sera di tre mesi fa, lui le aveva detto ‘Because I love you! But you already know that, don’t you?’  sapeva che presto o tardi avrebbe dovuto dare delle spiegazioni.

Kate abbassa lo sguardo, sentendosi colpevole “Vuoi parlarne?”.

“Arriverà il momento” risponde solamente, scivolando indietro sulla sella per farle spazio.

Kate annuisce e sale sulla sua Harley “Destinazione?”.

“Aspetta che entro in modalità navigatore sexy” si schiarisce la gola mentre vede la nuca di Kate dondolare a destra e sinistra, poi con voce bassa e suadente le dice “proseguire sulla statale ovest per dieci chilometri, tenere la sinistra in direzione del porto. Destinazione: Coney Island”.

Dallo specchietto destro, Castle vede spuntare un bellissimo sorriso felice sul volto di Kate.

Infilato il casco, Kate sgasa un paio di volte da ferma.

Istintivamente Rick si aggrappa ai suoi fianchi.

“Tieniti forte Castle!”.

 

 

 

 

“Mi prendi in giro?” domanda Peter, mentre quasi si strozza con una birra, gentilmente presa in prestito dal frigorifero di Kate.

“Ti giuro di no!” Alexis ride, mentre accantonano i libri.

Madison li ha riportati a casa da almeno venti minuti ma Peter ha subito trovato il modo di evitare lo studio, domandando alla rossa dei suoi ex.

“Ma è un nome da ragazza!” insiste incredulo.

Alexis allarga le braccia “Non potevo di certo chiedergli di cambiarlo”.

“Ashley.... oddio.... Ashley!” continua a ripetere Peter “Ma cosa pensavano i suoi genitori quando è nato?” le domanda senza aspettare la risposta “Erano ubriachi?”.

“Sarà stato il dolore del parto” gli dà corda lei “Ma questo giustifica solo sua madre” si sente un po’ in colpa a prendere in giro il suo ex, ma per la prima volta sente anche di stare finalmente voltando pagina.

“Esatto!! Come può suo padre non essersi opposto!!” esclama gesticolando.

“Ok, abbiamo parlato di me a sufficienza, ora torna a studiare!” ordina Alexis chinando il capo sui suoi appunti. 

Peter inizialmente sembra obbedire. Poi alza gli occhi dal suo libro e osserva Alexis.

Come lei se ne accorge, riabbassa veloce lo sguardo.

Lascia passare qualche minuto poi, di nuovo, alza gli occhi verso la ragazza.

Stessa scena. Alexis si sente osservata e alza a sua volta lo sguardo, costringendolo a fingere di tornare a studiare.

“Cosa c’è?” domanda dopo l’ennesimo scambio di sguardi furtivi.

“Mi annoio...” sbuffa Peter, chiudendo il libro con un gesto secco.

Alexis lo guarda severa “Tra non molto comincerai a seguire le lezioni in classe, è bene che ti prepari a dovere!”.

“Ma sei una schiavista!” le dice Peter riaprendo il libro.

Alexis sorride maliziosa “Prima finiamo il capitolo prima possiamo andare sul divano…” sussurra innocentemente, fingendo poco interesse.

Peter raddrizza la schiena di colpo, afferra la matita e legge avidamente ogni riga del testo.

 

 

 

 

Beckett e Castle scaricano la Harley dal Ferry Boat e in pochi minuti trovano uno spiazzo erboso, abbastanza grande e isolato.

Entrambi si levano il casco e lo posano a terra. Kate sembra conoscere bene il posto e questo non è passato inosservato allo scrittore.

Scende dalla moto lasciando campo libero a Rick.

Castle, già gasatissimo, impugna con impeto il manubrio.

“Sei certo di volerlo fare?” domanda ancora una volta Kate.

L’uomo sbuffa “Me l’hai ripetuto per tutto il tragitto sul Ferry; sì, sono sicuro!”.

Kate annuisce “Ok, allora....” si sfrega le mani fissando lui e la moto. Già lo vede disteso a terra in un bagno di sangue e la sua povera moto ridotta in mille pezzi “Sei sicuro di essere sicuro?” domanda poi ancora, a metà tra il divertito e il preoccupato.

Con lui è sempre così. Non sa mai se ridere o piangere.

“Non sarai accusata della mia morte prematura, tranquilla!” Castle le dà un buffetto sulla spalla e poi con la stessa mano batte un colpo sulla sella “Tu hai guidato la mia Ferrari? E io ora guido la tua Harley! Forza, insegnami!”.

“Innanzi tutto, non picchiare la mia moto!”.

Castle ride e accarezza il punto appena colpito “Scusa moto”.

“Va bene, allora, mani sul manubrio” dice posizionandosi di fronte a lui, scavalcando la ruota anteriore.

Castle ubbidisce immediatamente e un sorrisino soddisfatto spunta sul viso della detective.

“Freno?” domanda tornando seria.

Richard apre il palmo della mano destra, fino ad afferrarlo “Questo!”.

“Bene” e mentre Kate lo dice la sua mano sinistra si posa su quella destra di lui “Frizione?”.

Come prima, Castle apre il palmo della mano sinistra e afferra anche quella levetta.

“Bravo!” esclama lei, mentre ora ha entrambe le mani su quelle di Castle.

Le stringe forte tra le sue e rilascia un bel respiro “Ora, lascia lentamente la frizione”.

Castle fa cenno di si con la testa ma non può fare nulla finché Kate non si sposta.

“Lentamente!” ripete lei, conoscendolo.

Titubante, gli lascia le mani e si mette di lato alla moto.

Con forza, Castle raddrizza la moto e con il tallone leva il cavalletto.

Istintivamente Kate si mette una mano davanti agli occhi, ma sbircia attraverso l’indice e il medio.

Con un boato la moto singhiozza in avanti per poi spegnersi immediatamente.

“Lentamente Castle!! Lo sapevo!!!” urla Kate indispettita.

Castle punta i piedi per terra e si porta le mani alle tempie “Wow, che potenza!! E’ stato fantastico!!” poi si volta verso di lei con sguardo malizioso “Ora capisco perché ti piace!”.

“Castle!” Kate non fa in tempo ad aggiungere altro perché lui la interrompe.

“Voglio riprovare!” mormora sistemandosi meglio gli occhiali da sole prima di riappropriarsi del volante.

“Si, come no, scendi!” ordina Kate.

“No davvero, ho capito, è un po’ come con i pedali dell’auto....” Castle dà gas un paio di volte e lentamente, e miracolosamente, rilascia con delicatezza la frizione e la moto comincia ad avanzare.

“Woah....visto!!” le urla Castle, un pezzo più avanti.

Kate comincia a correre per raggiungerlo “Dovresti andare dritto però!”.

“Eh, adesso pretendi troppo” le risponde una volta che lei lo ha raggiunto.

“Che ne dici, tu fai jogging e io ti scorto in moto, eh? Ti faccio da bodyguard!!” propone tutto sorridente e soddisfatto.

Mentre corre al suo fianco, Kate alza gli occhi al cielo domandandosi come gli vengano in mente certe cose “Io ho un’idea migliore!” annuncia rallentando ancora di più la sua andatura “Pronto?”.

Castle sgrana gli occhi “Pronto? Pronto per cosa?” nessuna risposta alle sue spalle “Kate?”.

Per paura di sbilanciarsi evita di voltarsi ma controlla la situazione dagli specchietti retrovisori.

Vede Kate prendere una piccola rincorsa.

“Non starai per...” un tonfo alle sue spalle conferma il suo pensiero “....saltare su una moto in corsa!”.

Kate allaccia le braccia sui suoi fianchi e si stringe bene alla sua schiena “Stai facendo i due all’ora Castle.... piuttosto, guarda avanti. Gomiti bassi. Bravo”.

Rick obbedisce a tutti i suoi ordini acquisendo sempre più sicurezza.

“Gira piano e torniamo a prendere i caschi” Kate sussurra, ora più dolcemente “Così vediamo se riesci ad arrivare almeno ai sessanta all’ora”.    

 

 

 

 

“Mi hai interrogato così tante volte che se non lo passo io questo corso, allora non lo passerà nessuno” esclama Peter mentre si siede sul divano e appoggia la gamba indolenzita sul tavolino. 

“Lo faccio per il tuo bene” Alexis sistema il tavolo da pranzo riponendo libri e penne.

Peter sorride, slacciandosi il tutore “Sai, credo che diventerò intelligente, frequentandoti!”.

“Sei già intelligente” risponde Alexis avvicinandosi “Quando non fai stupidaggini come levarti il tutore!” lo ammonisce poi.

Lui si allunga sul divano con gli occhi chiusi, tirando un sospiro di sollievo “Solo cinque minuti, lo giuro!”.

“Lo fai spesso?” domanda allarmata.

Peter ride “Quando non c’è Kate, sì!”.

Alexis vorrebbe sgridarlo ma in fondo lo capisce “Arrangiati, la gamba è tua!”.

Si allontana a braccia incrociate, un po’ preoccupata.

In poco più di due settimane prova già dei sentimenti molto forti per Peter che non vuole frenare ma che fatica a comprendere.

Forse perché non è il tipo di ragazza che di solito si lascia andare facilmente.

Forse perché non aveva mai incontrato un ragazzo così.

Con questi pensieri apre il frigorifero e prende un’altra birra e un’aranciata.

“Che fai?” domanda Peter quando la sente aprire anche il freezer. 

Alexis si blocca con lo sportello aperto “Prendo del ghiaccio per me”.

“Lascia” Peter si riallaccia il tutore e la raggiunge in cucina “Sei un ospite, faccio io”.

La ragazza sorride, compiaciuta da quella premura nei suoi confronti e lo lascia fare.

Peter fa scivolare con attenzione due cubetti, dallo stampino al bicchiere colmo e insieme tornano sul divano.

Entrambi bevono un sorso e poi posano le bevande sul tavolino “Film? Telefilm? Cartone Animato? Pomiciata selvaggia?” domanda Peter con la sua solita aria sbruffoncella.

Alexis gli molla un leggero schiaffetto sulla guancia “Secondo te?” domanda, retorica, prima di afferrarlo per la maglietta e tirarselo addosso.

 

 

 

 

Una ventina di minuti dopo, Castle parcheggia con attenzione in uno spiazzo ghiaioso, accanto ad una fila di alberi che costeggiano un grande prato.

Kate si leva il casco “Come mai tutte queste auto?” si guarda attorno curiosa, sentendo della musica provenire da dietro la fila di pioppi “Non lo ricordavo così questo posto....”.

“Di giorno è il parco per famiglie che conosci tu....” Castle le appoggia le mani sulle spalle e la conduce verso l’entrata del parco “....ma qualche sera all’anno si trasforma!”

Kate cammina spinta da Castle “Lasciami indovinare, questa è una di quelle sere”.

“Molto bene, detective!”.

Svoltano l’angolo ed entrano nel grande prato.

Kate spalanca immediatamente occhi e bocca, sorpresa dalle decorazioni luccicanti, le bancarelle e le attrazioni per i più piccoli.

Castle la osserva, con il naso all’insù, come una bambina.

“Benvenuta alla 5a fiera annuale di Coney Island” le dice Castle con un sorriso trionfante per essere riuscito a stupirla.

Ecco perché Kate non ne sapeva niente. La fiera viene organizzata solo da cinque anni, lei invece è da quando ne aveva diciannove che non visita l’isola.

Perde il filo dei suoi pensieri quando vede Castle offrirle la mano. Ogni suo gesto, anche se piccolo, riesce sempre a farle battere il cuore.

Senza esitazione, intreccia le dita con le sue e cominciano a camminare tra le bancarelle.

“È tanto che non torni qui?” domanda Castle.

Il sorrise le sparisce per qualche secondo dal volto e lo scrittore lo nota immediatamente, arrestando il passo “Riguarda tua madre, vero?”

“Dopo il funerale io e mio padre venimmo qui. Passammo una bella giornata e scacciammo via per un po’ la tristezza” spiega Kate.

Rick sorride comprensivo “E questo lo rende un bel ricordo o un brutto ricordo?”.

“Entrambi” risponde, ritrovando il sorriso “Io voglio provare quello!” guarda avanti e tira Castle per un braccio.

“Il tiro a segno? Davvero Kate? Da quando ti piace vincere facile?” esclama allungando una banconota da cinque dollari al ragazzo dietro il bancone.

“È una sfida Castle!” il ragazzo le porge la piccola pistola a pallini e Kate immediatamente colpisce il centro del bersaglio con tutti e sei i colpi.

Il giovane strabuzza gli occhi “Mai visto fare una cosa del genere da una ragazza!!”.

Kate gongola soddisfatta “Coraggio scrittore, fai del tuo meglio!”.

Una volta ricaricata l’arma e cambiato il bersaglio, Castle prende la mira e accetta la sfida.

I pallini gialli forano il bersaglio in vari punti distanti tra loro, nessuno di essi però al centro.

Il ragazzo stacca il foglio dalla parete e lo porge a Castle, mentre a Kate regala un piccolo unicorno di peluche, in premio.

Castle osserva il suo operato con un piccolo sorrisino in volto.

“Mi prendi in giro?” commenta invece Kate, conoscendo bene le sue capacità di tiratore.

Lui allarga ancora di più il sorriso e volta il foglio.

Dietro, senza i cerchi colorati a disturbarne la forma, i fori dei pallini danno vita ad un cuore.

“Ah...wow....io....” Kate è praticamente senza parole.

“Non te l’aspettavi eh?” gongola lui ora, con profonda soddisfazione.

Kate prende il foglio tra le mani come se fosse la cosa più preziosa e delicata che avesse mai visto.

Posa i polpastrelli sui fori ripassandone il contorno.

Castle comincia a preoccuparsi “Non ti stai per mettere a piangere, vero?”.

Kate alza gli occhi dal foglio e si solleva sulle punte, baciandolo sulla guancia.

 

 

 

 

I capelli di Alexis sono spettinati, sparpagliati sul cuscino.

La sua camicetta è completamente sbottonata.

Peter è sdraiato sopra di lei, un ginocchio affondato tra i cuscini del divano, e la gamba malconcia distesa tra quelle di Alexis.

Le sta accarezzando i fianchi.

Lei gli sfila la maglietta.

Sta veramente accadendo?

Alexis spalanca gli occhi “Aspetta”.

Peter si solleva sulle braccia, allarmato dal tono della ragazza “Va tutto bene?”.

“Si...” Alexis deglutisce e si libera da quella posizione “Si.... ma mio padre e Kate staranno per tornare...” risponde abbottonandosi nervosamente la camicia “...non voglio fargli venire un infarto....” spiega senza però riuscire a guardarlo negli occhi.

Peter si rende conto che sta mentendo ma lascia correre “Hai ragione” risponde mostrandole un sorriso comprensivo mentre le sistema i capelli.

 

 

 

 

Dopo aver fatto più volte il giro del parco chiacchierando, mangiato un hot dog e provato tutti i giochi, musa e scrittore si spostano verso un lato del prato più tranquillo.

Lasciandosi le bancarelle alle spalle, le uniche luci rimaste sono quelle delle decorazioni che rendono l’atmosfera più magica.

“Sembra già Natale” commenta Kate sedendosi sul paletto orizzontale della staccionata che recinta il parco “Mi piace tutto questo verde!”.

“Allora ti piacerà tantissimo l’enorme giardino nel retro della mia casa negli Hamptons. Magari l’estate prossima riesco a portartici!” le dice, posizionandosi in piedi davanti a lei.

“Abbiamo dei seri problemi con i mesi estivi, vero?” domanda scherzando.

Castle annuisce “Già! Fortunatamente abbiamo tutto il tempo per rimediare” con l’indice della mano le tocca la punta del naso.

Il viso di Kate si contrae in una smorfia.

“Ti da fastidio” domanda allora Castle.

“Si!” risponde cercando di afferrargli al volo la mano incriminata.

“Bene! Così posso vendicarmi di tutte le tirate di naso e orecchie che mi hai dato in quattro anni!”.

Kate ride nel sentire quella frase “Hai ragione, sono brutta e cattiva!”.

“Esatto” Castle si libera dalla presa e riesce e toccarle nuovamente il naso “Soprattutto brutta!”.

Quando le risate finiscono, Kate si incupisce improvvisamente.

“Forse dovremmo parlarne… degli Hamptons intendo” inizia Kate.

Castle capisce immediatamente che non si sta riferendo alla loro futura vacanza “Ti ho invitato e hai risposto di no. Avevi un ragazzo. Di cosa dobbiamo parlare?” risponde tranquillo.

Kate resta in silenzio cercando di trovare le parole, così Castle prosegue “Era solo per un week end. Volevo vedere se senza cadaveri di mezzo saremmo andati d’accordo comunque. Come minimo ci saremmo scannati tutto il tempo e la cosa sarebbe finita lì. Una specie di drive test. Non c’erano secondi fini te l’assicuro”.

“Lo so” Kate annuisce seria “Anche perché avrei portato con me la pistola in ogni caso” aggiunge poi, con il risultato di strappare un sorriso ad entrambi.

“Saresti venuta?” ripete Castle, perplesso.

“Ho cambiato idea, ho lasciato Tom e mentre te lo stavo per dire…” si interrompe lasciandogli il tempo di capire.

“È arrivata Gina” conclude, scuotendo la testa “Mi dispiace, è capitato per caso. Non volevo passare l’estate pensando a te e Demming… poi Gina ha telefonato… faceva pressioni per il libro…” improvvisamente realizza qualcos’altro e alza di scatto la testa “Ecco perché ce l’avevi con me al mio ritorno e perché non hai mai chiamato”.

“Già. Ed ecco perché tu non hai mai chiamato me. Mi credevi con Demming” Kate si stringe nelle spalle, dispiaciuta.

“Wow, dicono che la comunicazione sia fondamentale in tutti i tipi di rapporto” scherza Castle.

“Mi sta bene, così imparo a dirti subito di sì!” si ammonisce Kate.

Castle le sorride “Tienilo a mente perché tendo a fare stupidaggini quando mi sento rifiutato!” si avvicina di più abbracciandola.

“Aspetta” Kate lo blocca per le spalle “Girati” come un bambolotto, Castle si lascia voltare “Fai un passo in dietro” e non appena lui esegue Kate allaccia le gambe hai suoi fianchi e le braccia al suo collo “Bene, sono pronta per un altro giro della Fiera”.

 

 

 

 

Madison passeggia lungo il porto, teneramente abbracciata al suo uomo.

Le piace definirlo così. Il suo uomo.

Si sta innamorando ogni giorno di più e, per la prima volta, non sente il bisogno di scappare a gambe levate da un impegno serio.

Guardano le luci dei Ferry Boat attraccati al molo.

Il porto così illuminato ha un che di magico e romantico.

L’ultimo Ferry della giornata sta per attraccare.

Si ferma di colpo fissando il piccolo ponte dell’imbarcazione “Oh mio Dio”.

“Tutto bene?” domanda il suo accompagnatore, preso alla sprovvista.

Madison comincia a saltellare “Guarda quella coppia!” punta il dito verso il Ferry “La donna appoggiata alla balaustra e l’uomo che alle sue spalle le cinge la vita, li vedi?”.

Quando finalmente inquadra la coppia, il suo respiro si fa un po’ accelerato “Li vedo”.

“Sono i miei amici! Oh che carini! Ti ho parlato della mia migliore amica d’infanzia, è lei!” spiega Maddie con entusiasmo.

Lei è la tua migliore amica d’infanzia?!” ripete con sconcerto lui.

“Si... c’è qualche problema?” chiede, vedendolo agitato.

“Dobbiamo parlare”.

 

 

 

* Good Time  - Owl City ft. Carly Rae Jepsen - http://www.youtube.com/watch?v=x0XcOLuGkik



 

 

 

 

 

 

 

 

Ivi’s Corner:

È, o non è, vero che i Caskett hanno dei SERI problemi con l’estate????
Pure quest’anno... perché ho la netta sensazione che almeno per un piccolo periodo Kate sarà a Washington? Magari lo diranno tramite il ‘salto temporale’ che zio Andy tanto ama ma cmq credo che lei andrà, salvo poi pentirsene o qualunque altra cosa si inventerà sempre Zio Andy. (Zia Terry salvaci u.u)
 

So... qualcuna potrebbe accorgersi di una scena famigliare di un tf italiano (ogni tanto qualcosa di buono la facciamo pure noi xD) vi sfido ad indovinare u.u

Un altro tassello è stato messo al loro posto, hanno parlato degli Hamptons e superato la cosa, nel frattempo Peter e Alexis (sto ship name proprio non s’ha da fare >.<) studiano anatomia ehm... sorry, economia... xD

E la fine... finisce bene il cap, no? :-p

 

Buona domenica, girls

 

Baci baci

 

 

Ivi87

 

 

   
 
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