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Autore: jas_    30/07/2013    25 recensioni
"Ti sto scaricando con un messaggio in segreteria, dopo tutto quello che abbiamo passato, dopo tutto quello che tu sei stato per me. Mi sento patetica, e molto stronza, ma se ti chiamassi e sentissi la tua voce rauca e lenta, non riuscirei a dire nulla di quello che invece devo dirti. [...]
Il destino non è stato dalla nostra parte, Harry, forse è meglio smetterla di prenderci in giro e finirla qui. [...]
Stiamo combattendo una battaglia che è già persa in partenza, è inutile rimanere ancorati ad un qualcosa che non c'è più. Ti ho amato, ti amo tutt'ora ed una parte di me ti amerà per sempre, ma non possiamo andare avanti così.
Magari tra 10 anni ci rincontreremo, e tu e io saremo ancora single, o separati, o divorziati dai rispettivi coniugi, e allora capiremo che abbiamo fatto bene ad aspettare il momento giusto. Ma fino ad allora, Harry, non cercarmi, non seguirmi dall'altra parte del mondo, non intasarmi la segreteria.
Vivi.
Salutami Parigi e chi lo sa, magari troverai un'altra ragazza inglese, un po' strana, lavorare in una panetteria."
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Sequel di 10 giorni per innamorarmi di te
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Harry e Lennon'
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Prologo
 
 

 
Era Venerdì.
Harry era in piedi sulla metropolitana, troppo piena per poter trovare una seggiola libera, alcuni appunti sotto il braccio e la mano sinistra occupata a tenersi per evitare di cadere.
Si passò una mano sulla fronte leggermente imperlata di sudore e sospirò. Era solo la metà di giugno eppure il caldo cominciava già a farsi sentire e lui non ne poteva già più. Soprattutto se doveva passare i pomeriggi chiuso in casa a studiare per quel dannato esame di economia aziendale che si portava dietro dall'inverno passato, piuttosto che in giro con gli amici ad oziare.
Non appena le porte della metro di aprirono, fu costretto a spostarsi per far passare le persone che dovevano scendere a quella fermata, poi si appoggiò ad un palo ed incrociò le gambe, alzando gli occhi.
Un'anziana signora stava scrivendo un messaggio su un iPhone, i caratteri erano cubitali e ad Harry venne da sorridere, poi spostò lo sguardo su una ragazza dai capelli castani, intenta invece a cambiare canzone sul suo iPod, mentre muoveva la testa al ritmo della canzone che in quel momento stava ascoltando.
L'arresto brusco della metro che per poco non lo fece cadere addosso alla ragazza lo destò dai suoi pensieri. Alzò lo sguardo e si rese conto che quella era la sua fermata.
Scese velocemente e prese a camminare per i lunghi corridoi che attraversavano la capitale francese fino a quando non sbucò davanti all'università.
Guardò l'orologio che teneva al polso sinistro e quando si accorse di essere in perfetto orario diminuì il passo, entrando nel cortile dell'enorme edificio.
«Liam!» esclamò, quando vide l'amico appoggiato al muretto con una sigaretta tra le labbra.
Il ragazzo si voltò di scatto e sorrise ad Harry che gli si stava avvicinando a passo sostenuto, quasi correndo.
«Hai qua per caso gli appunti che ti avevo prestato? Dovrei dare un'occhiata ad una cosa.»
Liam annuì, si tolse lo zaino dalle spalle e lo aprì alla ricerca dei fogli che l'amico chiedeva.
«Sei preparato?» domandò intanto, mentre estraeva da una busta di plastica gli appunti.
Harry annuì distratto, gli occhi che scorrevano sul foglio alla ricerca di quella maledetta formula che non riusciva mai a ricordarsi.
«Se non lo passo ancora questo esame, mi sparo.»
Liam sorrise, «dai che andrà bene, poi domani sera andiamo a festeggiare» disse, dando una pacca sulla schiena al riccio.
Harry sospirò, riconsegnò i fogli a Liam e si avviò sconsolato verso l'entrata dell'università.
«Speriamo» bofonchiò, passandosi una mano tra i capelli.
 
 
 
«Sei sicura di volerli tagliare così corti, i capelli?»
«Sì.»
Jacqueline alzò lo sguardo dalla rivista che stava leggendo per poi posarlo su Lennon, seduta sulla sedia di quella parrucchiera che avevano trovato per caso, mentre gironzolavano per la città.
«Lennon, è un bel cambiamento» osservò poi.
La bionda guardò l'amica dallo specchio che aveva davanti.
«Lo so, ma ho voglia di cambiare. È così una brutta cosa?»
Jacqueline scosse la testa, appoggiò la rivista sul divanetto e si alzò, avvicinandosi all'amica.
Osservò la fotografia del taglio che Lennon desiderava e poi posò lo sguardo sulla bionda che la guardava curiosa. «Secondo me ti dona» disse poi, accennando un sorriso.
Lennon increspò le labbra ed annuì, «allora tagliamo questi capelli» disse decisa.
La parrucchiera si mise al lavoro, ad ogni taglio Lennon si sentiva più libera, più leggera.
Quegli ultimi mesi non erano stati per niente facili per lei, in realtà la fine delle scuole superiori aveva segnato soltanto l'inizio di un incubo.
La morte della nonna, il ritorno in America dopo tanti anni, l'aver abbandonato l'unica persona che avesse amato veramente. Era stato come cominciare una nuova vita in un posto che Lennon pensava di conoscere bene.
Quelli che riteneva amici d'infanzia non l'avevano più considerata, in quei  quattro anni in realtà Lennon non aveva mai fatto delle vere amicizie.
Chiuse gli occhi e si lasciò cullare dalle mani esperte della parrucchiera.
Aveva voltato pagina. Era a Parigi. Con la sua migliore amica, l'unica che non se n'era mai andata e che non si era mai dimenticata di lei.
Era un nuovo inizio.


 

-




Eccomi qua, col continuo di una delle fan fiction che mi è piaciuto di più scrivere.
Spero che non vi siate dimenticati di Lennon e Harry, e che questa nuova storia piaccia tanto quanto è piaciuta la precedente.
Ovviamente è ancora ambientata a Parigi, tuttavia il racconto non andrà avanti giorno dopo giorno come prima.
Il Prologo è un po' corto, vengono reintrodotti Harry e Lennon, ma per sapere come stanno le cose tra di loro dovete aspettare il prossimo capitolo, che devo ancora scrivere ahahaha
Ringrazio di cuore Agata per il banner, che è stupendo! Grazie Agh ♥
Fatemi sapere che ne pensate dell'inizio, ci tengo molto!
Alla prossima, Jas



 

   
 
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