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Autore: lamialadradilibri    29/10/2013    3 recensioni
Gwen si è trasferita ormai da sei mesi in un piccolo paesino di montagna, dimenticato da Cristo e da tutti. Lei non ne sa molto delle bande che girano per il paese, ma ben presto riesce ad intravedere qualche scena di sangue, capendo così che il bellissimo Ryan di cui si è (forse) innamorata, non è del tutto normale, né lo sono i suoi amici.
Assieme all'amica MJ inizierà a scoprire un mondo nuovo.
“No, non c'è tempo. Se non vuoi sconosciuti, verrò io a vivere con te. Lascerò loro tutto il mio appartamento, okay? Sì, è okay” dice, senza farmi rispondere. “Perfetto. Così non avrai paura dei coinquilini.” mi deride, è ovvio.
-
Lui mi fissa così intensamente, che torno a intrecciare i nostri sguardi. Che errore.
Che grande errore.
Lui si china su di me.
Il suo profumo, forte, m'investe.
“Non c'è di che...” bisbiglia a un millimetro dalle mie labbra, con voce così seducente che, per un attimo, l'idea di baciarlo mi sembra l'unica alternativa possibile.
Inspiro profondamente, cercando di calmarmi, ma ottenendo soltanto ancor più frenesia.
-
Orrore e Amore sono la stessa cosa, amico.
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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'11'

"Non posso più amare, è il prezzo da pagare; scusa."

"Scappo, come un'idiota. 
O un'eroina ferita e coraggiosa."

Scappa, finchè puoi!










GWEN.
Le foglie cadono a terra e sembrano volermi abbracciare, stringere. È da ormai una giornata intera che me ne sono andata, che sono scappata come un'idiota o come una coraggiosa eroina ferita, non lo so. Non so più che pensare di me, di questa vita, in realtà.

Una cosa di cui sono sicura c'è: questo mondo non mi appartiene, non posso starci. È come costringere un pesce d'acqua dolce a vivere nel mare. Morirà, inutile indorare troppo la pillola.

Ed io? Che mi succederà?

Girovago a caso per i quartieri, mi allontano sempre più da casa, da Ryan, e fin'ora mi è andata bene. Non ho incontrato né una banda né anima viva, perciò posso ritenermi fortunata, almeno un poco.

Ma quanto durerà?

Quand'è che cadrò, che morirò, che verrò trovata?

Che quell'uomo, quella macchina assassina, sorridendo mi sparerà, perché “non si dicono le bugie”?

Quest'idea mi terrorizza ma, poiché ho ancor più terrore di tornare sui miei passi e affrontare Ryan, continuo per la mia strada.

Presto le case si fanno sempre più rare finchè non mi ritrovo in una specie di Nulla Totale. Non c'è proprio … Niente. Solo prati verdi resi neri dall'oscurità e infiniti cieli su di me.

Questo luogo mi terrorizza, mi rende una facile preda. Non c'è niente dove nascondersi, non c'è un albero. C'è solo montagna, ripide salite e discese di manto erboso, qualche fiore qua e là.

Lascio che le mie gambe cedano, finalmente. Cado giù, a terra.

Era ora, sembrano urlare quelle, che poi si spengono: non le sento più. Eh già, non sono mai stata brava a fare trekking, neppure quand'ero scout.

Oh, scout. È là che ho conosciuto John! Non posso negarlo, è stato un periodo stupendo. Ringrazio quel ragazzo per ciò che ha fatto, mi ha dato sicurezza e felicità per un po'.

Poi mi ha tolto tutto, ma … insomma, la vita non è forse sempre così? Dà e toglie.

Nulla è eterno, ahimé.

Neppure la mia permanenza qua.

Ho deciso: tornerò a casa, prenderò la mia roba, la impacchetterò e inivierò una mail ai miei (Mamma, papà, io torno). Saranno felici, non lo so. Sì? Bene, meglio. No? Va bene uguale, non mi frega un cazzo. Né di loro né di John né di Martina né di ciò che la gente penserà.

Ripenso, tentando d'alzarmi, alla lettera che ho dato a MJ.

Sarà morta dalla paura.

Questo pensiero mi fa alzare e così torno a quella che pensavo fosse casa mia.

 

RYAN POV.

Esco di casa. Ho costretto MJ a star nel mio appartamento e, se la conosco bene, farà così.

Non ho idea di dove possa essersi cacciata quella ragazzina, quella Gwen. Pure il nome è da bambina, Cristo!

Come può aver pensato … Oh, cazzo. Che ingenuità! Quasi odiosa.

Prendo una pistola, la impugno. Calibro 44. lascerò un bel buco in testa a chi si metterà tra me e Gwen, oggi.

Spero di trovarla.

Spero che sia scappata cosi lontano, magari in un altro mondo, dove sarà felice, finalmente.

MJ mi ha fatto leggere quella lettera … è stato raccapricciante leggere quella roba. Insomma, sembrava un po' una tele novela, con quei tradimenti... Ma allo stesso tempo, capisco la ragazzina. Anche a me è successo, d'essere tradito.

È per questo che non posso più amare. Il pegno da pagare per la troppa fiducia nell'essere umano è questo, d'altronde. Non amerò mai più.

Non potrò mai amare Gwen, nemmeno se lo volessi con tutto me stesso, corpo, cuore e anima.

Che poi, un'anima ce la ho?

Ci penso, mentre cammino verso le vie più fuori dal paese. È sicuramente andata di là. Magari ora, nella notte, sarà stanca e buttata su un prato verde.

Ho un'anima? L'idea di non possederla più non mi spaventa, anzi, mi rassicura.

Insomma, che uomo normale che ha un'anima e un cuore pulsante, delle emozioni, potrebbe mai uccidere quanto faccio io, senza provare alcun rimorso?

È vero, lo faccio perché chi muore deve morire. Ma non siamo costretti tutti a farlo?

E allora, perché non mi sparo un colpo in testa?

Sento un urletto sorpreso. Proviene da davanti a me.

Poi, una figura tenta di sottrarsi al mio sguardo: ma non può, non c'è nascondiglio quassù. Per questo amo i monti, l'unica cosa che posso amare sono loro.

I monti. Amo i monti. Che stronzate vado dicendo!

“Gwen. Esci di là.”

Ho l'amaro in bocca. Dovrò dirle ciò che ho fatto a MJ.

È stato istintivo.

E se succedesse ancora?

Una figura le si avvicina da dietro.

Cazzo!

“GWEN! Giù!” urlo.

Ma è tardi.

Cazzo, cazzo, cazzo.

 


ANGOLO AUTRICE.
L'autrice buona vi propone questa fotoo :O
Morite dal ridere con me! ahahha :')
Bom, io devo scappare! Ciao!

  
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