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Autore: Scarl_Bloom 94    05/12/2013    16 recensioni
STORIA IN FASE DI REVISIONE.
Fëawen è la figlia minore di Re Elrond. E' una mezzelfa, ma all'inizio della storia ancora non lo sa, sa solo che in lei c'è qualcosa di diverso rispetto agli altri elfi. Desiderosa di fare mille avventure e combattere contro nemici pericolosi, farà di tutto per entrare a far parte della Compagnia. L'incontro con un giovane principe elfo però cambierà la sua vita e le farà capire cosa significa amare.
Tratto dal 1 capitolo...
Durante la caduta rimasi con gli occhi chiusi. All’improvviso però invece di sentire sotto di me la terra, sentì delle braccia possenti tenermi. Aprì piano piano gli occhi, mi ero messa un po’ di paura, lo dovevo ammettere.
"Cosa vedono i miei occhi… Una dolce fanciulla che dal cielo è caduta fra le mie braccia"
Disse l’elfo biondo che mi teneva in braccio.
Appena incontrai i suoi occhi blu, non riuscì a proferire parola. Notai che un piccolo sorrisetto aveva preso forma sulle sue labbra. Era bello, maledettamente bello.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Legolas, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 34  -  L’eternità sarà solo l’inizio


                                                     
 
 
Si, avevo sentito bene, Legolas mi aveva chiesto di sposarlo. Forse non era il momento adatto per chiedermelo, ma forse si, o non c’era proprio un momento o un luogo adatto per chiedere cose del genere. Rimasi un po’ a guardarlo senza sapere che dire. Quella sua proposta mi aveva letteralmente tolto il fiato. Il mio cuore prese a battere all’impazzata, vidi i suoi occhi blu brillare come mai avevano fatto. Avevamo lottato così tanto che in quel momento non sembrava fosse vero.  Mise quel sorrisetto compiaciuto che tanto odiavo, ma amavo quell’Elfo.
 
Il valore di un sentimento è la somma dei sacrifici che si è disposti a fare per esso.
 
 
<< Ma che domande sono?! >> risposi dopo un’infinità di tempo   << sei davvero stupido! >> gli diedi una spinta e lo feci cadere a terra.
 
Tutti scoppiarono a ridere. I piccoli Hobbit si stavano divertendo da matti. Il nostro inchino poteva dirsi concluso grazie alla mia immensa simpatia. Dovevo rimediare e porsi la mano all’Elfo per aiutarlo a rialzarsi. Legolas sorrise e appena afferrò il mio braccio mi trascinò con se a terra.
 
<< Allora?! >> mi disse ridendo come un matto   << mi sposi, si o no? >>
 
<< E’ ovvio, stupido di un Elfo!! >> gli urlai a squarciagola per poi baciarlo sulle labbra.
 
Ci fu un applauso enorme da parte della folla. Avevamo dato abbastanza spettacolo, ed ero piuttosto imbarazzata. In quel momento vidi mio padre avvicinarsi a noi, io e Legolas ci alzammo. Il Principino era decisamente nervoso. 
 
<< Mio Signore Elrond, io.. >> prese a parlare Legolas, ma mio padre lo fermò d’improvviso.
 
<< Voglio solo augurarvi tutta la felicità di questo mondo >> disse il Signore di Gran Burrone  << E abbi cura della mia piccola, altrimenti te la dovrai vedere con me, siamo intesi?! >> aggiunse commosso.
 
<<  Giuro che non le accadrà mai niente di male, la proteggerò e l’amerò per tutto il resto della mia vita >> promise Legolas affondando quei suoi occhioni blu dritti nei miei.
 
<< So difendermi da sola, ti ricordo >> lo interruppi io  << non c’è bisogno di tutte queste promesse. >>
 
<< Sempre la solita testarda >> contrattaccò lui sorridendo  << ti ho salvato la vita tantissime volte e ancora non vuoi ammettere che tu hai bisogno di me.  >>
 
<< Io non ho bisogno di te  >> replicai sbuffando.
 
<< Si invece >> insistette lui senza togliere quel sorrisetto insopportabile.
 
<<  No !  >> continuai io imperterrita.
 
<< Ah, continueranno all’infinito >> borbottò Gimli grattandosi la barba  << non cambieranno mai. >>
 
<< Mastro Nano, credo che questa volta hai proprio ragione >> ridacchiò Aragorn mettendo una mano sulla spalla dell’amico << ma è proprio questo che li rende speciali e insostituibili. >>
 
 

E´ vero sentimento quello che resta lo stesso ogni ora e sempre, sia che gli si conceda tutto, sia che tutto gli si neghi.
 
 


Legolas mi portò nel suo regno : Bosco Atro. Voleva farmi incontrare suo padre, Thranduil. Io non volevo, me la stavo facendo sotto dalla paura. Mi avevano sempre raccontato che il Re del Reame Boscoso fosse una figura imponente e dall’aspetto severo. Lungo il cammino feci un sacco di domande a Legolas sull’aspetto fisico e sul carattere del padre. Ero riuscita a sapere che fisicamente somigliava molto al mio Elfo, anche se il Re era più alto. Caratterialmente purtroppo scoprì che erano due cose totalmente differenti.  Volevo tornare indietro, ma era troppo tardi.
 
<< Tranquilla, mio padre non ti mangerà mica >> disse ironico l’Elfo  << almeno spero. >>
 
<< Oh grazie, sei così d’aiuto, tu! >> borbottai nervosa  <<  e se non gli piaccio? >>
 
<< Impossibile >> rispose Legolas prontamente.
 
 
Non riuscì a calmarmi e per tutto il viaggio non facevo che sospirare e sospirare. Appena lo avrei visto mi sarei appiccicata al braccio di Legolas e non l’avrei mollato per nessun motivo al mondo. Già immaginavo i suoi occhi di ghiaccio inquietanti. Avrei preferito scontrarmi di nuovo col Nazugl piuttosto che incontrare suo padre.
Appena giungemmo a destinazione le mie gambe cominciarono a traballare. Legolas se la rideva, lo stesso facevano gli altri Elfi che erano con noi. Nonostante tutto trovai quel posto davvero accogliente e bellissimo. Era emozionante vedere il luogo dove era cresciuto il mio Legolas.
Mi attaccai, come era prevedibile, al suo braccio e ci avviammo per farci ricevere da suo padre. Stavo per morire, sentivo chiaramente i battiti del mio cuore. Temevo potesse scoppiarmi nel petto. In vita mia non avevo mai avuto così tanta paura.
Non appena lo vidi, seduto sul suo trono, guardandoci con imponenza, triturai il braccio del povero Elfo. Lo sentì lamentarsi, e al contempo soffocare una risata.
Eravamo giunti al suo cospetto. Avevo immaginato benissimo i  suoi occhi di ghiaccio. Mettevano realmente i brividi.
 
<< Padre >> prese a parlare Legolas  << lei è
Fëawen Andúnë, la Mezzelfa di cui ti ho parlato. >>
 
Il Re non disse niente, si limitava ad osservarmi dalla testa ai piedi. La sua espressione in volto era indecifrabile. Cercavo di sorridere, ma stavo troppo male per poter mettere su un sorriso decente. Mi nascosi dietro il braccio dell’Elfo, ero ridicola al massimo. Un attimo di silenzio e all’improvviso una risata scoppiò da parte del Re. Spalancai gli occhi inorridita e lo vidi alzarsi dal trono per venire da noi.
 
<< Hai paura di me? >> domandò appena mi raggiunse.
 
Era altissimo e imponente. E dovevo ammettere che era anche molto affascinante, beh d’altronde era il padre del mio Elfo, doveva essere per forza meraviglioso come il figlio. Cercai di guardarlo in quei occhi di ghiaccio. Mi si gelò il sangue. Li abbassai subito e mi strinsi ancora di più all’Elfo. Se la stavano ridendo tutti e due e parecchio anche. Si stavano prendendo gioco di me, stupidi Elfi.
 
<< Non temere, vuole solo conoscerti >> mi rassicurò Legolas accarezzandomi.
 
Annuì semplicemente. Mi feci coraggio e una volta staccatami dall’Elfo feci qualche passo in avanti per avvicinarmi al Re. Tremavo ancora, ma dovevo vincere quella stupida paura.
 
<<  Sono felice di conoscerla, Re Thranduil >> dissi inchinandomi davanti a lui  << sono la principessa
Fëawen Andúnë, figlia di Re Elrond, Signore di Gran Burrone. >>
 
<<  Quindi sei tu che hai fatto perdere testa e cuore a mio figlio >> proseguì Re Thranduil prendendo a girarmi intorno, come per esaminarmi attentamente.
 
<< Si, sono io >> risposi cercando di regolarizzare il mio respiro .
 
<< E dimmi, tu lo ami? >> mi chiese ancora fermandosi dinnanzi a me.
 
<< Certo che lo amo !  >> alzai di poco il tono infastidita da quella domanda  << mi sembra ovvio. >>
 
<< Era solo una domanda >> sorrise  tornando a girarmi intorno  << so che aspetti un bambino. >>
 
<< Si, è vero >> ero imbarazzatissima al massimo, anche perché Re Thranduil aveva gettato un’occhiata orgogliosa al figlio. Va bene, si stavano prendendo gioco di me alla grandissima.
 
<< Avete finito con le domande? >> chiesi impaziente.
 
<<  No >> rispose il Re soffocando una risata  << dimmi quanto ami mio figlio. >>
 
<< Cosa?! >> esclamai inorridita  << vi ho già detto che lo amo, cosa volete sapere ancora? >>
 
<< Si, ma quanto? >> proseguì il Re facendomi saltare i nervi.
 
<< Lo amo >> cercai di dire   << come non ho mai amato nessuno al mondo. >>
 
Re Thranduil mi guardò per un istante interminabile negli occhi. Quando avevo detto quella frase le mie guancie presero a bruciare e il cuore mi andò a mille. Odiavo quando mi mettevano in imbarazzo.
 
<< Non ti arrabbiare >> disse d’un tratto << è stato mio figlio a dirmi di porti questa domanda >> rivelò divertito.
 
Mi voltai con uno sguardo assassino rivolto verso Legolas. Volevo mangiarmelo con gli occhi. Quanto poteva essere odioso quell’Elfo. Il Re richiamò subito la mia attenzione fortunatamente.
 
<< Benvenuta nella nostra famiglia >> proseguì regalandomi un sorriso meraviglioso  << posso abbracciare la mia futura nuora? >>
 
<< Oh, si certo >> risposi imbarazzata.
 
Quel suo gesto mi fece restare di sasso. Re Thranduil, così freddo e severo, mi stava abbracciando. E pensare che per lui ero solo una sconosciuta. Respirai profondamente e sorrisi. Fortunatamente era andando tutto bene, il Re non mi aveva sbranata.
 
<< Legolas, non potevi fare scelta migliore >> sciolse l’abbraccio  << è davvero una creatura meravigliosa. >>
 
Quel complimento mi fece arrossire violentemente. In un batter d’occhio mi trovai il mio Elfo a fianco. Più tardi glie ne avrei date di santa ragione per avermi fatto quel brutto scherzo. In quel momento lasciai stare e strinsi forte la sua mano nella mia.
 
 
Quando restammo da soli io e lui, a passeggiare per le vie di quel posto meraviglioso, ne approfittai e gli diedi una super mega spinta per vendicarmi. L’avevo colto di sorpresa e il poverino rotolò a terra.
 
<< cosi impari a mettermi ancora in imbarazzo! >> gli urlai mezza arrabbiata.
 
Non feci nemmeno in tempo a voltarmi che subito l’Elfo afferrò la mia gamba e mi fece volare su di lui. Per fortuna ero caduta fra le sue braccia.
 
<< Come quando ci siamo conosciuti >> sorrise intensamente guardandomi  << ricordi? >>
 
<< E come potrei dimenticarlo? >> ricambiai  << da quando ho incontrato i tuoi occhi blu il mio mondo è completamente cambiato. >>
 
<< Quante botte mi hai dato, Mezzelfa ribelle >> rammentò l’Elfo ridendo  << ma da te avrei preso volentieri mille calci e mille pugni. >>
 
Sorrisi e mi strinsi forte al suo petto  << Ne abbiamo passate tante, Legolas >> dissi sospirando << ancora non mi sembra vero. >>
 
<< Già, abbiamo superato tante prove >> ammise lui stingendomi a se << ma siamo riusciti a restare insieme nonostante tutto. >>
 
Ci abbandonammo a un bacio pieno di passione e dolcezza. Mi distese delicatamente su quel prato così verde e meraviglioso e continuammo a fare quello che il nostro cuore ci chiedeva.
 
 
 
Il giorno del matrimonio arrivò in un lampo. Non era ancora passato molto tempo dalla distruzione dell’Anello. Per quell’evento desiderai avere con me tutta la  Compagnia e i miei familiari. Purtroppo in quel giorno tanto importante non c’erano persone come mia nonna Galadriel, Boromir, Re Theoden e altri. Mi rattristai ripensando a loro.
Arwen mi aiutò ad indossare l’abito. Mi sentivo parecchio nervosa.
 
<< Calmati, va tutto bene, respira lentamente >> cercò di tranquillizzarmi << finalmente coronerete il vostro sogno. >>
 
<< Il matrimonio tuo e di Aragorn è stato bellissimo, Arwen >> le dissi sorridendo << mi sono emozionata tantissimo per voi. >>
 
<< Grazie, sorella ! >> mi abbracciò forte  << adesso mi metterò a piangere di sicuro. >>
 
<< No, ti prego, non farlo >> scoppiai a ridere << altrimenti comincio anche io. >>
 
Quel momento tanto atteso era finalmente arrivato. Il matrimonio avevamo deciso di celebrarlo a Gran Burrone, dove c’eravamo incontrati. Avevo convinto Gandalf a sposarci, per fortuna.
Come uscimmo nel giardino vidi tutti i miei amici seduti mentre aspettavano ansiosi. In lontananza vidi Legolas piuttosto nervoso. Sorrisi e notai mio padre avvicinarsi a me commosso.
 
<< E’ giunto il momento >> mi disse trattenendo le lacrime sugli occhi.
 
<< Oh padre >> lo abbracciai forte  << grazie per tutto quello che hai fatto per me. >>
 
Afferrai il suo braccio e lentamente ci avviammo verso il mio Elfo. Arwen prese a cantare una nota canzone Elfica. Era tutto così dannatamente perfetto. Il mio cuore accelerò i battiti. Lungo il cammino per arrivare da Legolas incontrai gli sguardi di tutti. I piccoli Hobbit erano in festa, soprattutto Merry e Pipino, li adoravo da morire. Gimli era decisamente commosso, vidi delle lacrime scorrere lungo il suo viso. Notai Eowyn e Faramir, erano davvero belli quei due, sicuramente si sarebbero sposati anche loro da lì a poco. Eomer e Haldir mi regalarono i loro sorrisi meravigliosi. Poverini, li avevo usati per far ingelosire Legolas, ma volevo loro un gran bene.
 

Il cuore batte veloce, tanti ricordi, tante promesse. Ho paura, ma devo trovare il coraggio. Ho timore di cadere. Ma guardandoti, lì, ad aspettarmi, tutti i miei dubbi svaniscono all’improvviso. Ancora un passo e la distanza fra te e me diminuisce sempre di più.  Sono morta ogni giorno aspettandoti, e adesso non devo aver paura. Sento come di amarti da mille anni, e di sicuro, ti amerò per altri mille. Non permetterò che qualcuno porti via ciò che adesso ho davanti. Ogni respiro, ogni ora mi ha portato a questo.. ad essere sempre più vicina a te.
 
 

Quando arrivai davanti a mio fratello, intravidi, nei suoi occhi azzurri come il cielo, tanta commozione e gioia. Mi sorrise teneramente e finalmente arrivai dal mio Elfo. Lasciai andare il braccio di mio padre, quest’ultimo andò a sedersi a fianco di Re Thranduil. Sorrisi a mio suocero e lui ricambiò immediatamente.
 
<< Bene, siamo qui riuniti oggi per unire nel sacro vincolo del matrimonio questi due giovani Elfi >> annunciò Gandalf << e aggiungerei, finalmente, ce ne hanno messo di tempo per capire di amarsi alla follia! >>
 
Scoppiammo tutti a ridere. Quanto aveva ragione quello stregone da strapazzo. Io e Legolas ci guardammo e le nostre mani si unirono d’improvviso.
 
<< Dunque vediamo, vuoi tu Principe Legolas Greenleaf, figlio di Re Thranduil ed erede al trono, prendere come tua sposa la qui presente Principessa
Fëawen Andúnë, figlia di Elrond, Signore di Gran Burrone, promettendo di esserle fedele sempre, nella gioia e nel dolore, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà, e di amarla e onorarla tutti i giorni della tua vita?  >> domandò ironico il vecchio mago.
 
<< Oh si >> rispose carico.
 
<< Bene >> commentò Gandalf << e vuoi tu Principessa
Fëawen Andúnë, figlia di Elrond, Signore di Gran Burrone, prendere come tuo sposo il qui presente Principe Legolas Greenleaf, figlio di Thranduil, ed erede al trono, promettendo di essergli fedele sempre, nella gioia e nel dolore, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà, e di amarlo e onorarlo tutti i giorni della tua vita?  >>
 
<< Oh certo che lo voglio! >>  risposi raggiante.
 
<< Con i poteri da me conferiti vi dichiaro marito e moglie, scambiatevi gli anelli >> concluse lo stregone tirando su un sospiro di sollievo.
 
<< Posso baciare la sposa? >> chiese impaziente Legolas.
 
<< Dovrei essere io a dire “ puoi baciare la sposa” veramente >> lo corresse Gandalf.
 
<< Allora, posso? >> domandò ancora provocando le risate di tutti.
 
<< No >> lo fermò il mago << devo ancora dirvi delle cose >> aggiunse << E bene, ruberò solo pochi istanti del vostro tempo. Voglio solo dirvi che ci saranno tempi bui, in cui litigherete, vi urlerete parole orribili avvicenda e vi lancerete oggetti di ogni genere >> disse ironico  <<  ma ricordate sempre che il vostro amore è più potente di ogni altra cosa al mondo, è indistruttibile >> continuò a dire commosso <<  mi avete fatto capire che l’amore quello vero, puro ed eterno, esiste. >>
 
Abbracciai forte quel tenero e dolce mago. Si era commosso e alla fine il suo discorso si concluse lì.
 
<< Puoi baciare la sposa, adesso, anzi, te lo ordino! >>  Disse infine Gandalf piangendo dalla gioia.
 
Finalmente le mie labbra e quelle di Legolas si unirono. Fu un bacio lunghissimo e pieno d’amore, fra gli applausi di tutti. Ormai l’avevano preso a vizio.
 
La festa fu memorabile. Ballai insieme a mio padre, a mio fratello e anche insieme a Thranduil. Avevo un suocero a dir poco affascinante. E continuammo a ridere e a scherzare per tutto il tempo. Gandalf aveva preparato i suoi insostituibili fuochi d’artificio. Naturalmente Merry e Pipino non riuscirono a trattenersi e li fecero esplodere prima del tempo. Era bello sapere che dopotutto non era cambiato molto in loro. Avevamo affrontato una grande missione, e sapevo bene che le ferite che ci portavamo dentro ognuno di noi, non si sarebbero mai rimarginate. Quello più cambiato di tutti, era Frodo. E come biasimarlo, non poteva dimenticare, non era un qualcosa che si poteva cancellare dai nostri ricordi come se niente fosse. Sentivo come se la mia pelle fosse marchiata a vita.
 
<< Legolas, pensi che riusciremo a tornare alle nostre vite di un tempo? >> domandai malinconica << dico, questa missione ci ha marchiati per sempre.  >>
 
<<  Un tempo non ti conoscevo >> rispose l’Elfo sorridendomi  <<  so bene che ci porteremo dietro per tutta la vita delle ferite, del dolore, ma se io non avessi intrapreso questo viaggio non avrei mai conosciuto l’amore della mia vita  >> aggiunse accarezzandomi  << per quanto doloroso sia stato, ricomincerei tutto d’accapo.  >>
 
<< Si, lo rifarei anch’io  >> sorrisi e lo baciai ancora una volta.
 
Ballai abbracciata al mio Principe per molto tempo. Altre coppie si tenevano abbracciate vicino a noi.  Come Aragorn e Arwen, oppure Eowyn e Faramir. 
Quando la festa finì andai a salutare Gandalf. Aveva qualcosa di importante da dirmi.
 
<< Mi mancherai tanto >> lo abbracciai forte a me.
 
<< Voglio farti un piccolo regalo >> disse il mago sorridendo   << tu forse non te ne sei accorta, ma quando Alatariel ha lasciato il tuo corpo, non ha portato via con se tutti i poteri che possedevi.  >>
 
<< Cosa? >> domandai stupita e confusa    << è impossibile, ti sbagli, io non ho più nessun potere. >>
 
<< Il dono di cui parlo io, non era di Alatariel, ma era tuo, di 
Fëawen Andúnë >> rivelò Gandalf lasciandomi ancora più di stucco.
 
<< Di cosa stai parlando? >> domandai ancora, non stavo capendo un accidenti .
 
<< Il dono di tuo padre Elrond  >> disse infine ridacchiando  << prova a mettere la mano sul tuo grembo e guarda attentamente.  >>
 
<< Dove andrai, adesso? >> chiesi triste .
 
<< Il mio ruolo nella storia è finito, lascio la Terra di Mezzo >> annunciò Gandalf accarezzandomi il viso.
 
<< No, perché? >>  una lacrima scivolò via lungo la mia guancia.
 
<< Non ti dirò “non piangere”, perché non tutte le lacrime sono un male  >>  mi diede un altro lunghissimo abbraccio.
 
Prima di andarsene mi ricordò di fare quello che mi aveva suggerito, dopodiché afferrò le redini del cavallo e scomparve nel nulla.
 
 Lo guardai per qualche secondo, come se mi fossi incantata. Avevo ancora il dono di mio padre, quindi la preveggenza. Aveva ragione lo stregone, quel potere era mio e non di Alatariel. Che stupida che ero stata, non me ne ero mai accorta.
E così ascoltai il consiglio del mago e portai la mia mano sul grembo, sul mio bambino. Alzai gli occhi e guardai Legolas e Aragorn abbracciarsi fraternamente. Fu un attimo e davanti a me si proiettò un’altra scena.
Erano due bambini che correvano e giocavano insieme. Uno con un’incantevole chioma castana e con bellissimi occhi azzurri cielo, e l’altro invece con  dei capelli color biondo rame e dei meravigliosi occhi blu come il mare.
 
<< Eldarion, avanti vieni!  >> lo incitò il bambino dagli occhi blu. 
 
<< Aspettami, Legowën
! Non correre così veloce  >> si lamentava l’altro bambino.
 
La visione svanì di colpo e davanti ai miei occhi ricomparvero Legolas e Aragorn scherzare e ridere al loro solito. L’Elfo mi vide e abbandonò la conversazione con l’amico per correre da me.
 
<< Gandalf è andato via? >> mi chiese per poi baciarmi .
 
<< Si,  cinque secondi fa  >> risposi sorridendo .
 
<< Che hai? Sei strana >> mi spostò lentamente una ciocca dei miei capelli dalla fronte.
 
<< Sai, penso proprio che sarà un maschio >> gli dissi portando la sua mano sul mio grembo.
 
<<  Speriamo non sia impulsivo come la madre >> ridacchiò l’Elfo baciandomi   << altrimenti ci troveremo proprio in un bel guaio. >>
 
<<  Ti amo, stupido >> gli dissi sfiorandogli la bocca .
 
<< Ti amo anch'io  >> ricambiò l'Elfo dandomi un altro lunghissimo bacio.
 
 
Sembrava il lieto fine di una storia, ma quello era solo l’inizio. Avevamo ancora  tutta un’eternità davanti a noi.  Io e Legolas, due corpi e una sola anima, due cuori e un solo battito. Due persone o meglio dire due Elfi  in un unico amore.
 
 
FINE
 
 
 
Okay, no, non mi sembra vero  :(!
  Voglio ringraziare tutte per avermi accompagnata in questo lungo cammino! Se non fosse stato per voi tutto questo non sarebbe stato possibile :)  ! Grazie per avermi sostenuta!
Per adesso non ho intenzione di scrivere altre FF in questa sezione, mi vorrei concentrare solo su Orlando Bloom, infatti ho iniziato a scrivere una nuova storia in quella sezione e ne sto continuando un’altra che avevo lasciato incompleta. Però mai dire mai, chissà se mi verrà in mente un’altra storia sul nostro amato Elfo ^^
Grazie a chi ha recensito, a chi ha solo letto, a chi ha messo la storia nelle preferite o nelle seguite e anche nelle ricordate!
Questa storia è molto importante per me perché sono le mie fantasie di quando ero una ragazzina di 12 anni XD Ovviamente non avevo immaginato proprio tutto, tutto ma la trama era questa tutto sommato ^^
Beh, vi saluto !
E’ stato bello :)
Un grazie e un bacio a tutti
Scarl.
E mi raccomando ! TUTTI AL CINEMA A VEDERE " Lo Hobbit - La desolazione di Smaug" !!!
   
 
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