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Autore: Waynne    07/03/2014    5 recensioni
QUESTA FF NON è UNA FRERARD.
Questa FF l'ho scritta dopo il mio scoperto (tardivo) amore per i My Chemical Romance.
Hope you Like it
Tutti quei fumetti, con le loro copertine colorare, parevano dei fiori che crescevano industurbati sulle pareti di quel verde che ricordavano il prato.. e quel Gerard, il fiore piú bello, giaceva in mezzo.
Genere: Comico, Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Nuovo personaggio, Ray Toro, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                        12. With fear and trembling

- Cos’hai fatto?!
-Ci siamo baciati - risposi.
-Luce, perché l’hai fatto?!
-Non lo so, mi avevi appena raccontato di Gerard e Becky e non ho capito più niente. Lui… Lui mi ha ascoltata e infine mi ha baciata. – Risposi fra le lacrime. Sentii Sheridan respirare
-Ok, e ora?- Tentò di calmarsi
-Non lo so, io.. non lo so..-

ώώώώώώ

Erano passate due settimane da quella chiamata, mi sentivo regolarmente con Phil per parlare degli esami.
-Domani dai l’esame?- mi chiese Phil che mi teneva la borsa mentre mi allacciavo le scarpe.
-Domani? Sì.
-Le hai parlato?
-Come?
-Con Sheridan, intendevo
-Sì, ma noi ci sentiamo tutti i giorni. È solo che per via dell’università non riusciamo a vederci. Lei ha i suoi esami e io ho i miei- sorrisi, mi mancava tanto Sher
-Capisco. Bè, sono le 2 PM direi di andare a fare un boccone, che ne dici?
-Nono, devo tornare a casa. Devo fare una cosa.- All’improvviso sentii un rumore del clacson, mi voltai per vedere chi fosse, e vidi la macchina della mia migliore amica.

-Ehi, bambolona che fai, non sali?!
-Sher!- Corsi verso di lei –emh Phil io scappo, ciao!- Lo salutai in questo modo e saltai nella macchina della mia migliore amica che, non appena chiusi la portiera, mi strinse in uno dei suoi più belli abbracci.
-Che ci fai qui?- le chiesi. Avevo il fiatone per la corsa.
-Sei poco in forma! Avrai fatto massimo duecento metri e già hai il fiatone?! Delle due sono io che fuma, non tu!- mi sorrise
-Sì, lo so è che sono diventata un tutt’uno con il divano, ormai.
-Studi troppo per i miei gusti!
-Dai, dimmi, che ci fai qui?
-Sono venuta a prendere la mia migliore amica perché ero sicura al cento per cento che avesse bisogno di qualcuno che la distraesse o sicuramente si sarebbe infossata sul divano per studiare- arrossii leggermente, Sher mi conosceva proprio bene.

Ovviamente, viaggiando in macchina si arrivava a destinazione più velocemente.
-Sei pronta per domani, allora?
-No, per niente- risi nervosamente
-Mi fermo in pizzeria, avevo ordinato una pizza per le 2.20 PM direi che siamo in perfetto orario per ritirarla
-Penso che tu debba lasciare Frank e sposare me. Tu mi capisci, mi completi. Ordini la pizza, sì, lascialo per me.
-Oh, ma Frank lo sa benissimo che lui è la mia copertura. Tu sei la mia vera fidanzata! –Scoppiai a ridere Ci fermammo alla pizzerie difronte casa
-Sì, ma io l’ho ordinata tu vai a prenderla però! L’ho presa a nome tuo è una pizza 50x50 doppio strato di mozzarella, salsiccia, patate e scamorza.
-Giusto per tenerci leggere, no?
-Esatto, si ma ora muoviti a scendere che se la pizza è già pronta si fredda!

Entrai nella pizzeria e suonai il campanello posto sopra il bacone, si avvicinò un ragazzo
-Ehi, chi si rivede!- Era il fattorino
-Ehi!- Gli sorrisi
-Scommetto che la pizza 50x50 è la tua
-Hai scommesso bene!
-Bhe, visto che ho vinto allora mi devi un caffè!
-Quanto ti devo?- sorrisi facendo finta di non aver sentito la sua proposta
-Facciamo così, mi paghi un caffè e la pizza te la offro io
-Solo un caffè?- ci pensai su un attimo. La proposta era conveniente
-Un caffè, promesso!
-Un caffè sia, allora.
-Vengo a prenderti dopo domani allora. Tanto so dove abiti
-Perfetto. Un caffè.- Presi la mia pizza e uscii dalla pizzeria sorridendo.
-Ah! Io sono Chris!
-Piacere, io sono Waynne- gli urlai. Ero già vicino alla macchina. Entrai e vidi la mia migliore amica guardarmi in modo strano.

Arrivammo a casa, sempre scrutata da Sheridan posai la super pizza sul tavolo della cucina, presi i bicchieri e i tovaglioli e le bibite, lasciando a lei l’onore di aprire il cartone.
La pizza si mangia con le mani.
-Dimmi solo che non hai un appuntamento con il fattorino- Sputai l’acqua dalla bocca, stavo per strozzarmi
-I..io?! Ma no, da quando?!- la guardai e strappai un pezzo di pizza dalla fetta
-Che cosa ti ha promesso?- continuai a masticare  sperando che quel boccone di pizza non finisse mai -Waynne-
-Il tuo sguardo inquisitorio mi mette ansia!-
-Che.cosa.ti.ha.promesso.-
-Se gli avessi pagato un caffè, mi avrebbe offerto la pizza
-Waynne…
-Un caffè, per una pizza! Ho risparmiato come minimo 14 dollari!
-Ti vendi per una pizza?- Mi chiese scherzosamente
-No, non per una pizza. Per 14 dollari. Devo risparmiare o non arrivo a fine di questo mese e non mi posso permettere il lusso di chiedere altri soldi ai miei genitori per potermi pagare da mangiare.- Ci sedemmo al tavolo.

Masticavo lentamente, cercando di godermi ogni secondo di quel pomeriggio. Ero con la mia migliore amica e stavo mangiando una pizza. Era sempre piacevole stare con lei, parlare di tutto, tutto e niente, niente. Ogni volta che ci vedevamo ci dovevamo raccontare sempre un sacco di cose, come se non ci vedessimo da dei decenni, stavolta però era diverso: ognuna si godeva il silenzio dell’altra, in quel momento nessuna delle due aveva bisogno di comunicare, per lo meno non verbalmente. I minimi gesti, gli sguardi e i respiri erano sufficienti.
In quel momento lo Yin e lo Yang si erano congiunti formando quest’atmosfera di purezza.
Respirai profondamente prima di parlare di nuovo
-Domani pomeriggio che fai?-
-Sono in sala prove con i ragazzi, stanno scrivendo un nuovo album e volevano provare a mettere giù qualche cosa.
-Capisco… Ma…. Senti, io… io non dovrei chiedertelo, lo so… Ma… Gerard… Come… come sta?- Guardai da un’altra parte per evitare di essere guardata negli occhi.
-A che ora hai l’esame domani?
-Alle 10.00- Quel cambio di discorso mi aveva fatto capire tante cose

Ray
Ehi, bella catwoman domani alle 2 PM abbiamo le prove nello studio vicino la tua università, ti va di fare un salto? Dai, ti vogliamo vedere tutti!

Porsi il telefono nelle mani di Sher in attesa di una risposta.
-Vieni! Ci sono anche io! - storsi un poco il naso
-Questo implicherebbe vedere Gerard
-Fregatene! Non esiste solo lui, manchi a tutti!

To Ray:
Ok! Domani ho l’esame di analisi, posso fare un salto subito dopo!

SEND.  …  …  …  …  Text sent.

-Domani finisco all’1 PM il tempo di uscire dovrei essere lì per l’1.25 il tempo di mangiare e entro, va bene?
-Ma no, figurati i ragazzi portano sempre da mangiare. Ci sarà qualcosa. Poi se Ray te l’ha detto sicuramente l’ha fatto per sapere se ci fossi stata anche tu per portare in più da mangiare. Il che è grave.- Sembrava quasi terrorizzata dalla cosa
-I..in che senso?
-Sai quanto mangiano?! E comunque l’ultima volta che sono stata in sala prove con loro, circa un anno fa, Frank ha dato fuoco ad una padella. –Scoppiai a ridere.

-
Comunque – continuò lei –Ora devo andare- si alzò dal tavolo e si avviò verso la porta per poter uscire.

ώώώώώώ

Giorno dell’esame

Ero fuori dalla sede della mia facoltà, tremavo.
-Dai, andrà tutto bene. Ma ora dobbiamo entrare, fra poco il professore ci chiamerà- Alan, il mio compagno di corso
A passo abbastanza svelto ci avviammo verso l’aula.

-Alan Matthew Anderson-  il mio professore di Analisi iniziò a fare l’appello alle 11:00 precise. Mi tremavano le gambe e sentivo il mio stomaco in guerra. I pezzetti di cioccolata stavano lottando contro gli spicchi d’arancia i quali venivano sconfitti, e per potersi scampare al pericolo si lanciavano nel mare formato dal latte salvandosi grazie ai cereali, che usavano come salvagenti. Ero consapevole di guardare troppi film epici.
-Philippe James Adams – Philippe, faceva strano sentire il nome completo di Phil. Phil si avvicinò al professore, mostrò la patente ed entrò in aula, non prima però, di voltarsi verso di me e farmi un occhiolino.
-James River Butler- ma quando cavolo toccava a me? Eravamo appena alla lettera “B” e io ero la lettera “M”

 

Mentre aspettavo che mi chiamassero controllai nuovamente e, meticolosamente i documenti.
-
Waynne Kathleen Murray-  Quanto cavolo ci avevo messo per controllare tutto? Mi avvicinai tremante al professore, mostrai i miei documenti e mi fece entrare nella gigantesca aula stracolma di studenti.

Una volta tutti sistemati nell’aula il professore scrisse un paio di appunti sulla lavagna, che ripeté a voce.
-Ricordatevi di segnare il vostro nome, cognome e numero di matricola. Potete consegnare i fogli dell’esame quando volete. Bene, ora potete cominciare. Sono le 11.20 questo vuol dire che massimo all’1.25 dovete consegnare. A chi consegna con oltre 5 minuti di ritardo gli verrà annullato l’esame. Bene, ora cominciate-

La prima cosa che feci fu controllare i fogli, e controllare le richieste del compito.
A 10 minuti dall’inizio dell’esame sentivo le sedie chiudersi, alzai lo sguardo e vidi una serie di ragazzi consegnare il foglio e andarsene. Iniziai ad avere paura.
“il seno è sempre dispari … il coseno invece è sempre pari” sussurravo fra me e me.

Dopo circa un tempo illimitato controllai tutti i fogli, avevo finito. Ora l’importante era passare l’esame.
Mi avvicinai alla cattedra del professore, consegnai i fogli, strinsi la mano, firmai il foglio delle presenze e uscii. Erano le 12.50.
-Oddio.- Dissi
-Cosa?- mi voltai spalancando gli occhi spaventata
-Phillippe! Mi hai spaventata-
-Odio essere chiamato così
-È carino!
-Tu sei carina, non il mio nome- mi spinse l’indice contro il naso
-Domani esco con il fattorino delle pizze, mi ha detto che mi avrebbe offerto la pizza per un caffè
-Waynne, sei senza speranze. Esci con me, piuttosto!
-Ma ormai ho accettato! Mi viene a prendere a casa, visto che sa dove abito, e poi andiamo in caffetteria
-Ti perdono- camminavamo fianco a fianco verso l’uscita della facoltà parlando di quello dell’esame, di cosa avesse fatto lui, e di cosa avessi fatto io. Mi sembrava di aver fatto quasi tutti i passaggi giusti. Quasi. Bhe, tempo che sarei arrivata in sala prove e sicuramente il professore avrebbe corretto i compiti.

-Che fai oggi?- Mi chiese serio
-Vado in sala prove- inarcò un sopracciglio senza capire – con i ragazzi, i My Chem- continuai
-Tu… vai anche in sala prove con loro? Posso venire?! Ti prego!
-Oh… i…io veramente non lo so, cioè, ieri Ray mi ha mandato un sms invitandomi ma non..
-E messaggi anche loro. Oh Santo Dio…

-Ehiii!! Futuro ingegnere, hai finito?- mi voltai istintivamente
-Mikey, Ray! Cosa ci fate qui?!
-Che domande fai?- si avvicinarono- siamo venuti a prenderti, dopo essere passati a prendere pizze, patatine, Hamburger! – Disse Mikey
-Oh, tu devi essere Phil! Mi ricordo di te.- Phil sbiancò
-Sta bene?- Mi chiese Ray sottovoce
-Sì, sì che sta bene.. È solo che, voi siete i My chemical romance e lui è un vostro fan-
-Oh! Ti va di venire in sala prove con noi?- Gli disse Mikey
-o..i.. cioè.. i..-
-… Devo considerarlo come un sì? -
-Sì!


Ray mi trascinò qualche passo più in là, in modo tale che Phil non potesse sentire.
-Penso che Gerard non sarà molto contento- mi voltai a guardarlo negli occhi
-In che senso?- Ray non poteva aver detto quelle cose
-Non vanno bene le cose fra Becky e Gerard, lui sta male per la morte di Elena, e lei non sta mai in casa, esce con chissà chi lasciandolo solo e ubriaco. È stato in ospedale 5 volte nell’ultima settimana per il troppo alcool assunto.
Waynne, la situazione è seria. Giurami solo una cosa- Mi veniva da piangere ma feci cenno di assenso con il capo
-Non guardargli i polsi- In che senso?
-In che senso?- gli chiesi con la voce tremante. Phil e Mikey ridevano dietro di noi, ignari di questo discorso.
-Tu non farlo, e andrà tutto bene.- tentai di dire qualcosa ma mi interruppe prima che potessi iniziare –gli manchi.

Ci avvicinammo alla macchina di Ray.
-Waynne, mettiti avanti!- lo guardai sorridendo –Lo so che non stai bene in macchina- mi sorrise lui.
Rimasi in silenzio per tutto il viaggio, i miei pensieri erano accompagnati dagli Iron Maiden e dalle risate di Phil e Mikey.


Arrivati in sala prove, scendemmo dalla macchina –mi aiutate con il cibo?- Chiese Mikey mentre prendeva quattro sacchetti strapieni di cibo
-Quant’altra roba c’è?!- Chiese Phil sbalordito dall’aver visto il baule della macchina….. stracolmo di sacchetti strabordanti di cibo.
Mi avvicinai alla macchina per aiutare i ragazzi e vidi che in macchina erano rimaste solo due bottiglie di aranciata e una di tè al limone.  -Ma..??
-Mica vorrai che le belle ragazze si affatichino- Disse Mikey, lo guardai e gli sorrisi imbarazzata

Entrammo in sala e la prima cosa che feci era cercare Gerard. Non c’era.
-Ehilà bella morettina, cosa ci fai da queste parti?- Un omone alto mi abbracciò, facendomi sentire ancora più piccola di quello che ero.
-Bob!- Mi girai velocemente per poterlo abbracciare, dimenticandomi completamente delle bottiglie che avevo in mano, le quali cascarono sui miei piedi
-AHI!- piagnucolai
-Non pensavo d’essere così forte- ridacchiò Bob mentre si scioglieva dall’abbraccio per poter raccogliere le bibite.
-Waynne!- Frank mi corse in contro buttandomi letteralmente a terra –sei qui!- mi riempì di baci
-Emh.. non è proprio una posizione comoda questa
-Dici? Sono così comodo, io!- rise
-Bhe, sei a cavalcioni su di me, ti credo che sei comodo
-Dovresti reputarti fortunata, sai quante donne vorrebbero essere al posto tuo?- Da dietro spuntò Sher che gli diede una librata in testa
-AHI?! E cosa devo questo?
-Suvvia, un po’ di cultura non ha mai fatto male a nessuno. Ti muovi a scendere da Luce o devo tirarti un'altra dispensa da 1000 pagine su quella capoccia?
-E io che pensavo che fossi gelosa per la frase – vide Sher prepararsi per dargli un altro colpo –HO CAPITO! SCENDO!- Mi aiutò a rialzarmi.

-Prendi!- Ray mi lanciò un hamburger, lo scartai velocemente e lo addentai. Musica per il mio palato
-Non sapevo che nelle vicinanze della nostra università ci fosse una sala prove
-Se per questo, nemmeno io Phil- gli risposi distratta. Quell’hamburger era divino. Non so perché, d’un tratto, tutti si voltarono a fissarmi. Cos’avevo detto di male?
-Oh, buongiorno a tutti.- Non fissavano me, fissavano lui. Gerard.

-È di nuovo ubriaco- disse Sheridan rivolgendosi a Frank
-Iniziamo?- senza nemmeno degnare di uno sguardo entrò nella stanza registrazione, si avvicinò al microfono e iniziò a dare degli ordini incomprensibili.

-Aspetta Ray, dammi il tempo.- Frank e Ray, i due chitarristi, si guardavano per darsi il tempo.
-Wow, wow! Sono qui, nello studio di registrazione, con i My chem e con te- Phil si mise accanto a me e mi abbracciò.

-Fatemi provare Helena!- Disse rabbiosamente Gerard

Long ago
 
Just like the hearse you died to get in again
 
We are so far from you
 

Burning on just like a watch….


-Cazzo!- prese il microfono e lo sbatté in terra
-Ma cosa gli prende?
-Phil, amico mio, andiamo a fumare una sigaretta?
-Bob, ma io non fumo
-Ma una sigaretta ad un componente dei My Chem non si rifiuta mai!
Uscirono.

C’erano Frank e Gerard nella stanza di registrazione che discutevano animatamente, non so cosa stessero dicendo. Ma Gerard gesticolava molto, mi fissava e continuava ad urlare.
-Io e Gerard abbiamo litigato- Mi voltai verso Sheridan
-Perché?- Non mi rispose.

-Tu, pensavo fossi mio fratello! Perché l’hai fatto venire qui?!- Gerard uscì dalla sala registrazione rosso in volto. Urlava all’impazzata contro Mikey
-Cosa c’entra questo! Io SONO tuo fratello, ma la puttanata l’hai fatta tu!
-Io, oh fanculo, esco.- Sapevo che non avrei dovuto seguirlo, perché ce l’aveva con me, ma il mio istinto mi disse di farlo. Avevo baciato Phil, ma il mio cuore apparteneva a Gerard, dannatamente a lui. Mi attraeva come uno squalo viene attratto dall’odore del sangue. Lui era il predatore, io la sua preda. E per quanto ci facessimo male a vicenda non potevo fare a meno di stargli vicina.

Eravamo sul retro, lontano da tutto, lontano da tutti. Stava fumando.
-Ehi.. – mi avvicinai lentamente, lui mi guardava senza rispondermi. -G…Gerard
- È così difficile capirlo?- Mi chiese con calma, quella calma che metteva paura. Non risposi.
-Rispondi! È così difficile capire che tu… che tu mi piaci, che io ti penso! È così difficile? A quanto pare sì, lo è. Perché io insisto per farti venire qui, e tu ti porti quello lì. Vi siete baciati. Cos’è? Non puoi stare lontana dal tuo ragazzo per più di due ore? Due cazzo di ore?! No.. non ci riesci evidentemente.- I suoi polsi… Erano pieni di tagli.
-E se nemmeno mi rispondi devo supporre che tutto questo che ti ho detto è vero.- il suo sguardo mi penetrava, mi logorava, mi uccideva.
Con il cuore che mi batteva all’impazzata mi avvicinai rapidamente a lui, sotto il suo sguardo, finché con tutta la forza che avevo in corpo misto al dolore e alle lacrime gli tirai uno schiaffo, forte. -Tu, Gerard, stai cercando di farmi sentire in colpa?! Stai osando fare questo?! Tu, che ti sei completamente dimenticato di me quando la tua ex ragazza è tornata da te facendoti le moine! Mi accusi di aver baciato un altro ragazzo, quando TU sei andato a letto con la tua ex ragazza?! TU MI DICI QUESTO?- Il mio dito indice stava affondando nel suo petto.
-Ci siamo lasciati- fu l’unica cosa che mi seppe dire, e quella frase mi fece imbestialire ancora di più.
-Non m’importa che vi siate lasciati… Non m’importa.- Ancora una volta, ancora una dannata volta incontrai le sue labbra, mi strinse a se lasciando scivolare la sua lingua sulla mia. Ancora un bacio, un bacio che sapeva di lacrime e dolore. Senza accorgermi gli afferrai delicatamente i polsi portandoli al mio petto, come se il mio cuore potesse guarire i suoi tagli. Non appena sentì il contatto della pelle sulla mia maglia si staccò violentemente.

-Come… ?- abbassai lo sguardo, intimidita dai suoi enormi occhi verdi.
-Ragazzi, tutto bene qui fuori?
-Sì Sher, va tutto bene- le disse mentre ancora mi guardava
-N..non mi guardare così, Gee… Per me sei un libro aperto. – E poi c’era di mezzo lo zampino di Ray.

Sheridan si avvicinò a noi, con molta calma, con lo sguardo malizioso. Avevo paura di quello che potesse fare.
-Sai, Gerard, domani Luce esce con un ragazzo.- Non rispose, si limitò a guardarla malissimo -Un tipetto carino, è il fattorino di una pizzeria..- continuò lei. Gerard si voltò e mi guardò molto intensamente. Fece un respiro profondo, infine si decise a parlare
-Perché?
-P..perché…. insomma…. Ecco….. lui si è offerto di pagarmi la pizza se io gli avessi offerto un caffè, quindi gli ho detto di sì, perché in confronto ai 14 dollari che gli dovevo, 4 dollari non sono nulla. Quindi ho accettato, e io.. – Scoppiò a ridere talmente forte che mi fece rasserenare, e mi contagiò

-Waynne!! Waynne!! Promossi!- Sentii Phil urlare, venne fuori e si parò davanti ai miei occhi
-Promossi? Davvero?! Si sa il voto??- ero felice, felicissima!
-Sì, mi ha chiamato Alan, mi ha detto che il professore ha affisso i cartelloni da poco, ma che ore sono?!- Gerard sorrideva
-Non lo so, ma tanto c’erano anche gli assistenti a correggere il compito, e poi ce l’avevano detto che lui correggeva i compiti in tempo record! Ma su, dimmi, quanto abbiamo preso?
-Ah, sì, scusami! Io ho preso 29, tu invece hai preso 24- VENTIQUATTRO?!
-Cosa?!!! Così tanto?! Io mi sarei anche accontentata di un..- Mi baciò, davanti a tutti, davanti a Gerard che con le lacrime agli occhi tornò indietro trascinandosi via Sheridan..
No. Non ora.



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Scusate ancora per il ritardo...  L'università non mi lascia respirare.
Un bacione
Waynne
   
 
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