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Autore: TanHayk    10/01/2005    4 recensioni
Il ritorno della squadra Sg-1 sarà sufficiente per fermare la nuova e terribile forza che minaccia la Terra? La squadra affronterà una nuova situazione critica e scoprirà che non tutto è quello che sembra.
Non aggiungo altro... ^_^ avvertenze all'interno.
Genere: Avventura, Azione, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: Spoiler!
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CHAPTER 14: (La luce)

CHAPTER 14: (La luce)

La festa proseguì fino a tardi, tra allegri balli e cibo in quantità, finché gli ospiti si ritirarono nelle proprie capanne. Queste erano vicine tra loro, bastavano pochi passi per passare da una all’altra. Daniel stava seduto all’esterno, ammirando le stelle che brillavano nel cielo ormai schiarito e libero dalla sabbia. Trovarsi catapultato di nuovo in quel mondo lo fece riflettere sulla possibilità di tornarvi, idea che subito ricacciò; aveva impiegato molto tempo a superare la morte della moglie, non voleva che tornando lì tutto ricominciasse da capo. I pensieri si accalcavano nella sua mente, tutto gli sembrava così confuso, che avrebbe fatto ora che la missione era compiuta? Sarebbe tornato ai suoi manoscritti? O avrebbe chiesto il reintegro nell’SGC? Quest’ultima opzione parve la più logica al momento; di certo tornare al vecchio lavoro di sole traduzioni non era quello che desiderava. Voleva sentirsi realizzato, voleva trovare il modo di tornare a viaggiare, a esplorare siti archeologici di persona, ma forse neppure questo gli bastava. Voleva qualcuno accanto, qualcuno che condividesse i suoi interessi, qualcuno che lo capisse, che sapesse amarlo e questi pensieri si condensarono in un'unica parola: Tessa. Improvvisamente non gli importava più *cosa* avrebbe fatto, gli importava solo sapere che lei gli sarebbe stata accanto.

-Sogni Daniel, solamente sogni…- pensò tra sé e sé ad alta voce scuotendo la testa

-I sogni sono desideri… non lo sai?- con questa frase scherzosa Tessa si avvicinò a Daniel, cogliendolo di sorpresa e facendolo trasalire.

-Tessa…-

-Ti ho spaventato?-

-No… solo non ti ho sentita arrivare…-

Ci furono alcuni istanti di silenzio, durante i quali la ragazza si sedette in fianco a Daniel.

-Ti manca molto?-

-Chi?-

-Sha’re-

Daniel esitò, ma poi rispose con voce ferma -Lei non c’è più… a volte sì, mi manca, ma ho imparato che bisogna andare avanti…confido che sia in un posto migliore.-

-Dev’essere stata dura…-

-Lo è stato infatti…però è passato molto tempo, forse troppo…ora voglio rifarmi una vita…- dicendo questo sorrise serenamente alla ragazza, confermando la sincerità delle sue parole.

Passarono alcuni minuti in silenzio, osservando le stelle, entrambi persi nei propri pensieri.

-E così rimani nell’SGC?-

-Già, credo di sì… tu che farai una volta tornati?- la domanda colse di sorpresa Daniel

-Io...beh… non lo so ancora, forse chiederò il reintegro…o mi limiterò a fare l’archeologo “terrestre”…come mai “credo di sì”?-

-Beh, forse questo non è esattamente il mio stile di vita ideale…-

-Che intendi?-

-Che forse è meglio che mi limiti allo studio e all’esplorazione sulla Terra…questo è uno stile di vita troppo “imprevedibile”-

-Capisco…-fece una pausa, guardandosi attorno -…beh, potremmo sempre lavorare insieme- aggiunse questa frase come una battuta, ma dagli sguardi nessuno dei due la prese come tale

-E’ un’idea!- gli sorrise la ragazza.

Di nuovo il silenzio prese il sopravvento per alcuni minuti

-Hai qualcuno a casa che ti aspetti? Oltre alla tua famiglia intendo…- chiese Daniel improvvisamente

-Cosa vuoi dire?-

-Un ragazzo, qualcuno…-

-No…nessuno.- Daniel fu quasi sollevato da una risposta simile -Di solito i ragazzi fuggono quando mi conoscono bene…credo sia a causa del mio carattere “particolare”…- proferì la frase con una sfumatura di rassegnazione nella voce.

Il ragazzo volse lo sguardo verso Tessa -Non sanno cosa si perdono…- la giovane rimase stupita dalla frase e si voltò verso l’archeologo. I loro visi erano a pochi centimetri di distanza e il loro sguardo era incatenato; per alcuni istanti non accadde nulla.

-E tu come lo sai?- domandò sussurrando la ragazza

-Non lo so- ammise lui senza distogliere lo sguardo -…però mi piacerebbe scoprirlo- dicendo questo mise la mano sulla guancia della ragazza e le accarezzò dolcemente le labbra con il pollice.

-Sei bellissima…- le sussurrò prima di avvicinare il suo volto a quello della ragazza e far connettere le loro labbra. La ragazza dapprima esitò e si ritrasse debolmente, poi ricambiò il bacio chiudendogli occhi, facendosi trasportare in quel sogno, mandando al diavolo tutte le sue paure e i suoi timori.

Furono istanti che durarono anni, ma quando i due si separarono non ci fu bisogno di aggiungere parole, che sicuramente avrebbero rovinato un momento tanto desiderato. Daniel le passò il braccio intorno alle spalle e la strinse a sé, mentre la ragazza si lasciava trasportare chiudendo gli occhi. Rimasero così, abbracciati e in silenzio, per parecchi minuti; Tessa si addormentò tra le sue braccia dopo l’estenuante giornata e lui non si mosse per evitare di svegliarla.

Aveva trovato la risposta che tanto aveva cercato, ora sapeva che qualsiasi cosa avesse fatto una volta tornato non aveva importanza, Tessa sarebbe stata con lui, e lui avrebbe avuto qualcuno di cui prendersi cura, qualcuno da amare con tutto il cuore. Finalmente quel senso di vuoto che aveva occupato la sua vita negli ultimi due anni era scomparso, lasciando spazio alla speranza per il suo futuro, un futuro che sicuramente avrebbe amato, un futuro luminoso, perché era questo che aveva trovato in realtà nella ragazza addormentata tra le sue braccia, la luce che tanto aveva cercato nel buio grigiore della sua vita.

I minuti passavano senza che Daniel smettesse di ammirare il tesoro che aveva conquistato, e che l’aveva conquistato. Improvvisamente un suono di passi lo destò dai suoi pensieri e alzò lo sguardo, incontrando quello di Jack; il colonnello rimase sorpreso dalla visione e sorrise all’amico, ricambiato.

Quando l’aria cominciò a farsi più fredda, l’archeologo si alzò e, facendo attenzione a non svegliare la ragazza, la prese in braccio, entrando in una capanna. L’adagiò dolcemente sul letto e le rimboccò le coperte, baciandola teneramente sulla fronte. Rimase fermo a guardarla per alcuni minuti, dopodiché si diresse anche lui a riposare, spossato dalla pesante giornata.

 

Era una mattina afosa e soleggiata, una giornata ordinaria ad Abydos. La squadra si era svegliata piuttosto tardi ed aveva impiegato diverso tempo ad essere pronta alla partenza. Salutarono Kasuf, Skaara e gli altri abitanti che li avevano ospitati, dopodiché si avviarono nella direzione in cui sapevano essere lo Stargate. Ci vollero un paio d’ore di cammino per raggiungere la piramide che ospitava il grande cerchio, e quando arrivarono non esitarono a comporre l’indirizzo della Terra. Erano tutti quanti ansiosi di tornare a casa, alla vita normale.

Il viaggio attraverso l’orizzonte fu breve, malgrado ciò a loro sembrò durasse un’infinità di tempo.

Dopo pochi istanti videro davanti ai loro occhi la familiare stanza dello Stargate all’SGC. Furono accolti con un sorriso da Rowley e da Bra’tac, e subito soccorsi da una squadra medica.

-Bentornata SG-1- Rowley sembrava realmente felice di vederli, e probabilmente era proprio così anche se O'Neill nutriva qualche dubbio in proposito

-Grazie signore-

-Kir'ton, che ci fai qui?-

-Maestro Bra’tac…i Tau’ri mi hanno salvato la vita-

-Signore, dobbiamo dirle una cosa a proposito di Niktari.-

-E’ una traditrice-

-Lo sapeva?-

-La notizia del suo tradimento mi è stata portata pochi minuti fa da Bra’tac…sapete che ne è di lei?-

-Era nella nave quando è esplosa-

-Bene, allora non credo che ci darà più fastidio. Andate pure in infermeria, c’è tempo per il rapporto…-

I membri della squadra ubbidirono e dopo essersi fatti visitare dalla dottoressa Fraiser, che fu entusiasta nel rivederli, si fecero una doccia, si cambiarono e si prepararono a fare rapporto.

Arrivati in sala riunioni si sedettero al tavolo e il colonnello cominciò subito ad esporre i fatti al generale, che ascoltò attentamente ogni parola. Non ci volle molto tempo per raccontare la vicenda e alla conclusione Bra’tac e Kir'ton espressero la loro meraviglia nei confronti del tradimento d Niktari.

-Bene, credo che l’SG-1 possa essere congedata, a meno che qualcuno di voi non sia interessato ad essere reintegrato…- furono tutti d’accordo nel ringraziare il generale declinando la proposta

-E lei cosa mi dice signorina Evans? E’ ancora interessata ad unirsi all’SGC?-

Daniel guardò verso a ragazza, che sedeva in fianco a lui -No, generale. La ringrazio per la sua disponibilità e mi dispiace se le ho arrecato disturbo, ma credo che questa non sia la vita che fa per me…Diciamo che ho altri progetti al momento- detto questo sorrise all’archeologo

-Non si preoccupi…sono contento che abbia trovato la sua strada. Bene, potete andare…grazie a tutti-

La squadra si sciolse ed ognuno tornò alla propria casa, Jonas tornò a Kelowna, per iniziare la ricostruzione, Bra’tac e Kir'ton tornarono su Chulak, mentre i terrestri tornarono nelle loro abitazioni; certo ci sarebbero voluti alcuni giorni perché fossero di nuovo ufficialmente in congedo, ma nessuno di loro ci badava.

La settimana seguente Sam e Jack decisero di invitare il resto della squadra a cena, e quando Daniel e Tessa arrivarono insieme colsero di sorpresa tutti, tranne Jack. Gli argomenti di discussione certo non mancavano e la serata trascorse piacevole e allegra.

-Che progetti avete ora?- la domanda di Jack era piuttosto diretta, ma Tessa e Daniel non erano impreparati; avevano parlato molto nel corso della settimana e avevano preso una decisione comune

-Siamo archeologi, viaggeremo- rispose la ragazza con un sorriso

-Già…Cina, Grecia, Spagna, Italia, e perché no?, magari anche Egitto…- aggiunse l’archeologo sorridendo.

Anche quella sera dovette terminare, ma era rinato il vecchio spirito di squadra tra di loro, e qualcosa suggeriva ai loro cuori che non sarebbe passato molto tempo prima di rivedersi, di festeggiare, di parlare. Infondo erano una famiglia…o no?

Con questo pensiero si salutarono, senza provare la minima malinconia, sicuri che questa volta non si sarebbero persi di vista.

Era novembre eppure rimasero stupiti di vedere la neve scendere soffice dal cielo e ricoprire tetti, strade, persone e prati. Tessa e Daniel si incamminarono sotto la neve, verso la macchina del ragazzo. Improvvisamente la ragazza si fermò e l’archeologo la guardò incuriosito. I sottili fiocchi di neve si fermavano sulle sue ciglia, mentre il suo respiro si condensava in nuvolette bianche.

-Danny…-

-Sì?-

-…ti amo- il ragazzo le si avvicinò e la strinse a sé.

-Anch’io Tes- e dicendo questo la baciò, mentre la neve scendeva fitta intorno a loro e si perdeva nel buio della notte, ricoprendoli di un bianco manto che rifletteva una debole luce; la luce che loro stessi emanavano, la luce del loro amore appena nato e destinato a crescere senza limiti né costrizioni, un amore sincero, un amore libero, un amore eterno.

 

THE END

Grazie della vostra pazienza e spero vi sia piaciuto. Aspetto i vostri commenti! ^_^

Tan’Hayk -- The Tok'Ra --

  
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