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Autore: Chloe R Pendragon    28/01/2015    1 recensioni
Salve a tutti! Vi presento "Gli amori di Sir Gwaine e Lady Morgana", una raccolta di cinque flashfics che racconteranno l'evoluzione del rapporto tra il cavaliere più ribelle di Camelot e la pupilla di Uther: sarà amore?
Spero di avervi incuriosito: se vi va, fatemi sapere che ne pensate! *^*
Partecipa al concorso a turni "A tutto fluff!" indetto da Eireen_23 sul forum di EFP.
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Galvano, Mordred, Morgana, Morgause, Principe Artù
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Terza stagione
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La giostra dell'amore

Gli amori di Sir Gwaine e Lady Morgana.

 

N. Turno: 1° Turno.
Autore: Chloe R Pendragon.

Titolo: La giostra dell’amore.
Fandom: Merlin.
Personaggi: Morgana, Gwaine.
Rating: Verde.
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale.
Avvertimenti: Missing Moments, What if...?
Introduzione: Cosa sarebbe accaduto tra Gwaine e Morgana se si fossero conosciuti nell’anno in cui la strega era sotto la “custodia” di Morgause e si fossero rivisti tra le tende della giostra a Camelot?
Eventuali note dell’Autore: Ho deciso di scrivere una raccolta di flash dal titolo “Gli amori di Sir Gwaine e Lady Morgana”, per cui ogni storia che invierò avrà questo “supertitolo” all’inizio; chiaramente sarà costituita unicamente dalle flashfics che scriverò per questo concorso a turni, non ci saranno capitoli extra – al massimo farò un’altra raccolta XD -

 

1)    La giostra dell’amore.

 

Morgana era impietrita di fronte all’ingresso di un tendone, gli occhi fissi sul ragazzo che cercava di indossare un’ingombrante armatura; non aveva immaginato che potesse incontrare proprio lui, colui che aveva già rischiato di morire per proteggere Arthur pochi giorni prima.

Un anno prima, lei lo aveva incontrato in una bettola malfamata, dove si era recata per obliare il dolore del tradimento di Merlin, ma lui probabilmente era stato troppo ubriaco per ricordarsene: le aveva offerto da bere e, dopo un paio di boccali di idromele, si erano ritrovati a parlare un po’ di tutto. In quel momento, la strega aveva sentito il bisogno di sfogarsi e lui era stato comprensivo e l’aveva ascoltata con un certo interesse: quello straniero le aveva offerto la sua attenzione e tutto ciò che aveva chiesto in cambio era stato il suo nome, ma lei aveva pensato a proteggersi, così gli disse che si chiamava Morgause.

Ora si trovava lì, incapace di distogliere lo sguardo da quel fisico asciutto, ipnotizzata da quelle mani che armeggiavano faticosamente con la corazza; guidata dall’istinto, gli si avvicinò e prese quell’ammasso di ferraglia tra le sue dita sottili.

«Lascia, faccio io...» gli sussurrò dolcemente all’orecchio poco prima che si voltasse, per poi focalizzare la sua attenzione sulla cotta di maglia che gli fasciava il torace; avvertiva chiaramente il suo sguardo, tuttavia Morgana fingeva di non farci caso, intenta a stringere le cinghie e ad assicurare l’armatura al guerriero.

«Non credevo di avere degli ammiratori tra i Pendragon, così come credevo che ti chiamassi Morgause, Lady Morgana » le rispose con tono amichevole, sottolineando le ultime due parole per far breccia nel muro d’indifferenza che la strega aveva eretto intorno a sé. Quest’ultima sentì il suo cuore mancare un battito, colpita dall’assenza di astio nella sua voce: possibile che non fosse risentito per quella menzogna?

«Non preoccuparti, posso comprendere la tua reticenza alla taverna» aggiunse come se conoscesse i suoi pensieri più intimi: Morgana cercò di pensare a cosa rispondere, visto che ormai era inutile negare l’evidenza. Lo aveva sottovalutato e lui l’aveva scoperta, perciò doveva confidare nella bontà del condottiero.

«Ti ringrazio per la comprensione, Gwaine, è stato un anno piuttosto... complicato, per cui potrebbe rimanere un segreto tra noi?» gli chiese con tutto il carisma che possedeva, ottenendo un risultato soddisfacente: il guerriero le sorrise ed annuì, per poi avvicinare lentamente il volto ispido al suo, spiazzandola con il suo odore maschio.

«Accetto, ma ad una condizione...» replicò, solleticandole il mento con il suo fiato caldo e, senza darle possibilità di replica, posò le labbra su quelle morbide della pupilla del re, mozzandole il respiro. Fu un contatto innocente, eppure capace di far palpitare i cuori di entrambi e di legare indissolubilmente le loro anime, avvolgendole nel caldo abbraccio di un amore puro; quanti destini avrebbe cambiato quell’innocente effusione...

«... che io sia il tuo campione, Morgana!» concluse soffiandole all’orecchio e uscendo dalla tenda galeotta, lasciando la strega confusa e sorridente, le mani posate sul petto rinvigorito.

  
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