UN
QUALCOSA CHE MI FACCIA PENSARE A TE
La
rosa che mi hai lasciato si è ormai seccata
ed io la tengo in un libro che non finisco mai di leggere.
(Tornerò, I Santo California)
Hermione
Il
calore delle fiamme che ardono nel camino della Sala Comune è un piacevole
ristoro dopo una lunga, lunghissima giornata di studio. Sono accoccolata sulla
poltrona più malconcia di tutta la Sala e tra le mani tengo un voluminoso libro
finemente rilegato. Sorrido tra me. Certe mie abitudini non sono cambiate: per
rilassarmi, un buon libro è sempre un vero toccasana. Soprattutto perché questo
settimo anno mi sta davvero mettendo a dura prova. Sono passati appena due mesi
dall’inizio della scuola ma sono esausta come se fossimo a giugno. Questa cosa
mi spaventa. Non essere all’altezza dell’ultimo anno mi terrorizza a morte e
non sapere perché, mi fa ancora più paura oltre che darmi fastidio. Ginny cerca
di starmi vicino il più possibile, tra un allenamento di Quidditch e l’altro,
s’intende. Credo che pensi che io stia cominciando solo ora a scaricare tutta
la tensione accumulata durante la guerra. Passare del tempo nel castello,
giorno dopo giorno, e ricordare con precisione la distruzione che regnava
sovrana in questo luogo solo sette mesi fa, è davvero doloroso. Qualcosa che
fa venire i brividi. Se solo avessi qualcosa a cui aggrapparmi, o qualcuno, penso che tutto sarebbe
sicuramente più sopportabile. Per quanto Ginny e Luna ce la mettano tutta nel
cercare di distrarmi dai cattivi pensieri, l’unica mia consolazione rimangono
ancora i libri. Ragion per cui mi butto a capofitto nello studio e non solo. Seguo
corsi speciali e facoltativi di Trasfigurazione, Incantesimi, Antiche Rune e
Pozioni. Di Difesa Contro le Arti Oscure per ora ne ho avuto abbastanza. Il
corso del settimo anno è più che sufficiente.
Sospiro
e la mia attenzione si riconcentra sul libro: Antologia Avanzata dell’Ultimo Millennio Magico. È, ovviamente, una
lettura opzionale che mi aveva consigliato la professoressa McGranitt al quinto
anno, in previsione del mio orientamento professionale. Devo dire che lo trovai
subito un libro davvero molto interessante che avrebbe potuto aiutarmi
seriamente nella scelta del mio futuro lavorativo. Purtroppo lo dovetti
accantonare per un periodo piuttosto lungo quando le preoccupazioni della vita reale
legate alla sopravvivenza mia, dei miei amici e dei miei genitori divennero
molto più pressanti.
Accarezzo
piano una pagina ingiallita del manuale e ripenso a quando lo ripresi in mano
dopo la guerra, per la prima volta, quest’estate. Ero ospite dagli Weasley
perché Fred aveva insistito per trascorrere più tempo con me prima della mia
partenza per Hogwarts. Con grande imbarazzo da parte mia e un po’ di irritazione
da parte di Ron, passai l’ultima settimana di agosto alla Tana. Un giorno ero
seduta in giardino, appoggiata tranquillamente alla staccionata di recinzione
che dava sul retro della casa. Ricordo di essere stata così presa dalla lettura
di questo libro da non essermi accorta dell’arrivo di Fred che mi si era seduto
accanto dicendomi di avere un regalo per me. Lo guardai un po’ stupita e
imbarazzata mentre posava sulle pagine aperte una rosa bianca. “Così quando
leggerai questo libro a Hogwarts e troverai all’interno questa rosa, ti
ricorderai di me.” E senza aggiungere altro mi aveva dato un bacio sulla fronte
prima di rientrare in casa.
Ritorno
alla realtà e piano piano, le mie dita raggiungono l’angolo della pagina. Sto
cercando di assaporare fino in fondo questo momento perché so esattamente cosa
mi attende quando l'avrò girata. Quando stasera ho ripreso a
leggere, ho avuto un tuffo al cuore nel costatarne il numero. 322. Poche pagine
ancora e finalmente l’avrei ritrovata. Ed infatti eccola lì. Seccata,
schiacciata e stropicciata, ma non per questo meno bella di come la ricordavo,
la rosa che Fred mi ha regalato quest’estate.
“Hermione,
stai ancora leggendo?”
Di
scatto chiudo il libro con fare protettivo e mi giro verso Ginny che, come un
tornado, è entrata or ora dal buco del ritratto dopo quello che, deduco dal suo
aspetto, sembra essere stato un durissimo allenamento di Quidditch. La mia
amica ha la divisa completamente zuppa per via del temporale che imperversa
fuori dalle mura del castello e i capelli bagnati, legati in una coda alta,
sono di un rosso scurissimo. Proprio come
quelli di Fred, mi viene da pensare.
“Sì,
mi stavo un po’ rilassando.”
Ginny
non riesce a trattenersi dal rivolgere gli occhi al cielo. Leggere non è
esattamente l'idea che lei ha di rilassamento. Dev’essere una cosa
ereditaria: gli Weasley non amano molto leggere. Cerca comunque di mostrarsi
interessata. “Che cosa leggi?”
Le
faccio vedere la copertina del libro, consapevole del fatto che lei non sarà
d’accordo sulla mia scelta di lettura e infatti…
“Ancora?
Ma Hermione! Non l’avevi finito di leggere due settimane fa?”
Mi
sento un po’ in imbarazzo. Ginny ha un tono così accusatorio che vorrei
sprofondare.
“Lo
so, Ginny. Ma è importante che io scelga bene cosa fare. Il mondo del lavoro
non è come essere a scuola.” Mi giustifico e vedo Ginny abbozzare un sorriso
furbo.
Si
avvicina di più a me, si mette in ginocchio e scruta il libro appoggiato sulle mie gambe con molta attenzione.
“Ed è per questo motivo che il segnalibro è sempre verso la metà del libro?
Voglio dire, è una pagina davvero importante che stai leggendo?”
Arrossisco
all’improvviso mentre Ginny va verso la scala che porta al nostro dormitorio e
continua ad osservarmi divertita.
“Oh,
Ginny, ti odio quando fai così!” Cerco di colpirla in piena faccia tirandole un
cuscino abbandonato su una sedia lì vicino. Ma, da esperta Cacciatrice di
Quidditch qual è, schiva facilmente il cuscino come se fosse un Bolide.
“Così
come?”
Ride
e mi prende in giro. Poi inizia ad osservarsi la divisa. È così bagnata che ai
suoi piedi si è già creata una piccola pozza di acqua e fango. “Sarà meglio che
vada a cambiarmi prima che qualcuno si lamenti del fatto che, conciata così,
possa imbrattare l’unico posto davvero asciutto di tutto il castello. Già ho
schivato Gazza per un soffio grazie ad un passaggio segreto del quale mi aveva
parlato Fred.” Si gira decisa e sale
i primi due gradini. Poi si blocca e incrocia ancora il mio sguardo. “Ah, Herm.
A proposito di Fred… Lo so perché ti
piace così tanto quel libro. Anche io ho una cosa che mi ha regalato Harry per
ricordarmi di lui.” Poi fa spallucce. “Come se ce ne fosse davvero bisogno” e
con un sospiro si dilegua su per le scale.
Non
mi lascia il tempo di ribattere. Non mi lascia la possibilità di spiegarle che
mi ha detto “a proposito di Fred…” e
poi si è messa a parlare del libro. Non sono riuscita a dirle che non è il libro,
che mi la regalato Fred, ma quello che esso contiene. Ma in fondo non
avrei potuto comunque dire nulla. Ginny è la mia migliore amica e certe cose, tra
ragazze, non si possono nascondere specie se io sono la fidanzata di suo
fratello. Ho il forte sospetto che Ginny sappia della rosa che ora sto
guardando tra le pagine aperte del libro. Sì, Ginny ha ragione. Tutti possiamo
avere un qualcosa che ci faccia ricordare delle persone che amiamo e il mio qualcosa è questa
rosa che tengo in un libro che non finirò mai di leggere.
The
end