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Autore: Astrid4ever    19/03/2016    6 recensioni
Una raccolta di one-shot dedicate alla mia coppia preferita: la Hiccstrid!
Ho messo rating giallo per sicurezza, non si sa mai.
Spero di avervi attirato almeno un po'.
Genere: Fluff, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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[Battaglia contro gli esiliati. Non tiene conto del primo Dragon trainer. Cosa sarebbe successo se Hiccup...]

(POV Astrid)

La battaglia infuriava attorno a me.
Gli esiliati, comandati da Alvin, ci avevano attaccato. Noi berkiani non sapevamo neppure il motivo dell'attacco, ma avevamo ugualmente risposto con tutte le nostre forze.
Molti esiliati cadevano, ma altrettanti berkiani venivano colpiti dalla nuova trovata di Alvin: delle frecce avvelenate.
Inizialmente noi Cavalieri combattevamo in sella ai nostri draghi, poi siamo scesi a terra per affrontare il nemico ad armi pari.
Brandendo la mia ascia, mi avventavo sul primo esiliato che mi capitava a tiro.
Non vedevo più gli altri ragazzi, ormai immersi nella battaglia.
Un tizio aveva tentato di sorprendermi da dietro, ma io avevo sventato il suo attacco.
In quel momento intravedevo Gambedipesce che scappava da un esiliato che lo inseguiva con un coltello da cucina e i gemelli che, invece di combattere il nemico, si picchiavano tra loro.
Moccicoso tentava di affrontare un tipo gigantesco, mentre Hiccup... era sparito!
Questo fatto non mi meravigliava molto: Hiccup era solito sparire per molto tempo, per poi farsi vivo nei momenti più impensabili.
Ma la sua assenza cominciava a preoccuparmi. Se gli fosse capitato qualcosa?
Mentre pensavo a questo stavo comunque combattendo, ma un esiliato doveva essersi accorto che non ero molto concentrata su quello che stavo facendo.
Quindi ha pensato bene di eliminarmi.
Io, girata di spalle, non l'avevo visto mentre scoccava la sua freccia avvelenata verso di me.
Era successo tutto in un nanosecondo: qualcuno mi aveva spinto via prima che fossi colpita, ma la freccia aveva preso lui, che era caduto a terra.
Allarmata, mi ero inginocchiata al suo fianco, chiamandolo: "Hiccup, Hiccup...".
Non poteva essere, perchè lui? Perchè Hiccup?
Hic aveva aperto gli occhi lentamente e mi aveva guardato, sussurrando: "Astrid, stai bene?".
"Non importa come sto io!" avevo esclamato "Adesso cerco Tempestosa, ti porto da Gothi e...".
"No, aspetta" mi aveva bloccato Hiccup "Non importa".
"Come sarebbe a dire che non importa? Lasciami andare!".
Lui, che nel frattempo mi aveva preso la mano e l'aveva stretta debolmente, aveva detto: "A me importa solo che tu stia bene".
"Perchè, Hiccup, perchè l'hai fatto?" gli avevo gridato, con le lacrime agli occhi.
"Perchè ti amo, Astrid. Ti amo più della mia stessa vita. Non potevo lasciare che ti facessero del male".
Avevo cominciato a piangere disperata, le mie lacrime cadevano a terra.
"Anch'io ti amo, Hiccup".
Hiccup mi aveva fatto abbassare su di lui e mi aveva baciato con passione e dolcezza.
Avevo ricambiato subito, stringendogli la mano.
Appena mi ero divisa da lui, avevo notato che la sua pelle stava diventando bluastra: il veleno aveva cominciato ad agire.
"Non avrei mai pensato che il nostro primo bacio sarebbe stato anche l'ultimo..." avevo singhiozzato.
Hiccup mi aveva accarezzato la guancia, sorridendo. "Non necessariamente!" aveva detto, baciandomi di nuovo.
Mentre mi baciava, avevo sentito la sua stretta alla mia mano che si allentava.
Mi ero staccata subito da lui, che stava ancora sorridendo.
"Non avrei mai potuto immaginare una morte migliore di questa" aveva detto Hic.
"No, Hiccup! Resta qui con me, ti prego".
"Astrid, non ti preoccupare per me" mi aveva rassicurato "Io starò bene".
"No, no...Hiccup!".
"Ti amo, mia splendida valchiria...".
Con questa frase, Hiccup aveva chiuso gli occhi per l'ultima volta, mentre io continuavo a chiamarlo: "Hiccup... Hiccup...".
Gli avevo preso il viso tra le mani e l'avevo baciato ancora, anche se sapevo benissimo che non poteva più sentirmi.
All'improvviso avevo sentito un dolore acuto alla spalla: una freccia mi aveva colpito.
Ma non ero triste, nè spaventata: avrei potuto rivederlo di nuovo.
"Vengo con te, aspettami, amore mio..." avevo mormorato, cadendo a terra accanto a lui.
Avevo così esalato l'ultimo respiro sul campo di battaglia, con la mano stretta in quella di Hiccup.

ANGOLO AUTRICE

Ehilà, gente, come va?
Ormai su questo sito non c'è più nessuno di attivo, quindi... a chi diamine dovrei parlare?
Boh, vabbè, è andata così, non posso certo stare qui a discutere su cosa fanno gli altri.
Comunque, questa sarà una raccolta di one-shot, che è cominciata con questa storia allegra e felice.
Ehi, che ci posso fare? Stiamo studiando Leopardi, un po' della sua tristezza dev'essere passata a me.
Ma non saranno tutte così, statene certi.
Adesso non mi resta altro che chiedervi (diciamo pure supplicarvi) di recensire.
Alla prossima!
   
 
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