Storie originali > Storico
Segui la storia  |       
Autore: Eilan21    29/08/2016    10 recensioni
Svezia, 443 dC. Con la morte del re, la successione al trono è incerta. La gloriosa Stirpe del Drago, che ha governato la Svezia per oltre trecento anni, rischia di estinguersi e precipitare il paese in un'era di guerre e anarchia. Tutte le speranze di un popolo sono riposte in Arianrhod, l'ultima erede della casata reale, una bambina di soli quattro anni.
Genere: Angst, Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Antichità, Medioevo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Dragons





Ainslee non arrivò in vista del suo villaggio se non più di un'ora dopo. Non aveva messo in conto che, col buio fitto del bosco, avrebbe avuto difficoltà a trovare la strada, e questo l'aveva anche costretta a procedere al passo. Il cavallo aveva scalpitato un paio di volte per protesta contro l'andatura a cui era costretto, ma Ainslee era riuscita a calmarlo con qualche pacca sul collo e un tono di voce basso e rassicurante.

Anche se la stagione estiva era avanzata, l'umidità tra gli alberi le aveva fatto rimpiangere di non aver preso con sé anche un mantello o uno scialle. Ma non aveva osato frugare tra le bisacce posate accanto a Gareth per timore di svegliarlo.

Tuttavia non era stato solo il freddo della notte a farla rabbrividire: durante tutto il tragitto aveva avuto più volte la sensazione di essere seguita. Un fruscio fra gli alberi, qualche ramo secco spezzato da un passo cauto, e un persistente formicolio dietro la nuca l'avevano indotta a voltarsi spesso, il cuore che le batteva come una mandria di tori impazziti. Aveva cercato di scrutare tra le sagome scure dei cespugli e degli alberi, ma non era mai riuscita ad individuare niente di preciso. Se c'era davvero qualcuno che la seguiva era abile a non farsi sorprendere e a mimetizzarsi con l'oscurità. O forse era lei che aveva sopravvalutato la propria abilità, che si era illusa di sapersela cavare da sola soltanto perché aveva ucciso due uomini in preda alla rabbia.

Forse quando sono lucida non ragiono bene come quando sono infuriata, aveva pensato con una punta di amarezza. E aveva cominciato a chiedersi se non avesse commesso un madornale errore a voler fare di testa propria invece di dare ascolto a Gareth. Dopo la terza volta in cui si era guardata intorno in preda all'agitazione, convinta che qualcuno o qualcosa la seguisse, aveva cominciato a maledire la sua presunzione. Cosa diavolo aveva pensato di fare imbarcandosi in quell'impresa? Si era sentita un pochino più sollevata solo quando aveva scorto le prime case del villaggio. Forse, dopotutto sarebbe andata bene. Forse poteva davvero sperare che non le sarebbe successo niente. Era ancora convinta che Gareth avesse esagerato nell'esprimere le sue preoccupazioni. Nessuno desiderava più farle del male dopo che quei tre assassini erano morti. E perché mai poi? Lei era solo una ragazza di campagna senza nessuna importanza. Probabilmente quei tre erano stati solo dei briganti in cerca di un facile bottino. In cuor suo Ainslee sapeva che non era così, ma mise a tacere la voce del buonsenso che glielo suggeriva e si crogiolò in questa rinnovata sicurezza. E il tradimento? Semplicemente ridicolo! Non avrebbe speso un secondo di più a considerare quell'assurda teoria.

Dal punto in cui si trovava, al limitare del bosco che si schiudeva mostrandole la sua ambita meta, Ainslee poteva individuare con poca fatica il profilo familiare di quel villaggio che aveva sempre chiamato casa. Aveva titubato prima di decidere se dirigersi prima lì, oppure occuparsi della sepoltura della sua famiglia. Ma poi, reprimendo un nodo di pianto, aveva concluso che per loro non avrebbe fatto differenza aspettare un'ora in più. Mentre Enid poteva aver bisogno del suo aiuto, così come gli abitanti del villaggio, nell'ipotesi che Gareth avesse avuto ragione e ci fossero altri assassini in giro. Ciaran avrebbe voluto che lei si assicurasse che Enid stesse bene.

Mi dispiace fratello. Mi dispiace non essere stata in grado di difenderti come ho difeso Enid. Ma posso fare almeno questo per te. E spero che quando ci rincontreremo, nella prossima vita, potrai perdonarmi.

Inspirò profondamente chiamando a raccolta la sua determinazione, poi fece per dare di sprone al cavallo per guidarlo verso il villaggio.

Ma quando si aspettava di prendere lo slancio necessario ad avanzare al trotto qualcosa la trattenne bruscamente, gettandola giù da cavallo. Le braccia di un uomo la tenevano stretta in una morsa d'acciaio. Ainslee prese a dibattersi furiosamente nel tentativo di liberarsi. Riempì d'aria i polmoni preparandosi a lanciare un poderoso urlo, ma lo sconosciuto le mise una mano sulla bocca per impedirle di gridare. Non senza difficoltà la trascinò all'indietro verso un gruppo di folti cespugli. Il cavallo nel frattempo, spronato da Ainslee un attimo prima di essere trascinata a terra, aveva proseguito la sua corsa senza il suo cavaliere, sparendo alla vista.

Sembrava che l'uomo che la teneva volesse nascondere lei e se stesso, ma non accennava a lasciarla nemmeno ora che si trovavano al riparo dei cespugli, acquattati al suolo. Forse temeva che avrebbe gridato.

Ainslee usò l'unica arma a sua disposizione in quel momento: morse con forza la mano dell'uomo e quello si lasciò andare ad un'imprecazione. Poi le accostò la bocca all'orecchio e le bisbigliò: “Ho capito il messaggio, vuoi che ti lasci. Non c'era bisogno di essere così diretta.”

Ainslee spalancò gli occhi dalla sorpresa. Gareth.

Ora tolgo la mano, ma tu non urlare. Non fare il minimo rumore. E soprattutto non mordermi di nuovo. Ho già sperimentato che hai denti aguzzi come quelli di un lupo.”

Quindi le tolse con cautela la mano dalla bocca, e con altra lentezza la lasciò andare, come se temesse che lei si comportasse di nuovo in maniera imprevedibile.

Ainslee provava una sensazione a metà tra la rabbia e la paura. Non era sicura di quale prevalesse. Il suo petto si alzava e abbassava affannosamente in quel turbinio di emozioni.

Cosa...?” cominciò in un sussurro.

Ma Gareth si portò l'indice alle labbra, con sguardo implorante. Ainslee annuì, facendo segno di aver capito. Rimasero nascosti dietro quel cespuglio per qualche minuto, rattrappiti e scomodi come non mai.

Quando già Ainslee si chiedeva se sarebbe successo qualcosa, udirono distintamente dei passi avvicinarsi nella loro direzione. Erano passi cauti, non certo di persone in corsa. Ma non facevano molto per non essere notati. Gareth le fece di nuovo segno di non fare rumore, poi le indicò con il dito un piccolo pertugio nel cespuglio da cui poteva osservare i nuovi arrivati. Ainslee ubbidì e nell'oscurità riuscì a individuare le sagome di due uomini. I loro volti erano celati da spessi cappucci, e tutto il loro abbigliamento denotava la necessità di non dare nell'occhio. Alla cintura portavano un arsenale di armi. Ainslee si tirò bruscamente indietro, improvvisamente terrorizzata, premendosi le mani sulla bocca. Rimase così per un tempo che le parve infinito. I due assassini parlottarono qualche secondo tra di loro, in una lingua sconosciuta. Era chiaro che cercassero qualcuno, e quel punto Ainslee non poteva più negare che cercassero lei. Gareth le aveva salvato la vita di nuovo, quella vita che lei aveva messo di nuovo in pericolo per colpa della sua presunzione.

Uno dei due uomini indicò all'altro le impronte di zoccoli impresse sul terreno, quello annuì e disse qualcosa in tono secco. Poi cominciarono a seguire la direzione presa dal cavallo di Gareth e sparirono nella notte.

Gareth le fece segno di rimanere ancora nascosta e in silenzio. Ainslee sentiva ogni muscolo del corpo dolorante nello sforzo di non fare il minimo movimento. Ed anche a causa della tensione.

Finalmente, dopo che Ainslee gli ebbe lanciato uno sguardo di supplica, Gareth le fece segno che erano fuori pericolo e che poteva di nuovo muoversi e parlare.

L'espressione del giovane cavaliere era dura, ed Ainslee ne conosceva il motivo.

Perdonami...” gli disse in tono mortificato.

Come scuse non sono un granché”, commentò lui “ma le prenderò per buone. Quando smetterai di considerarmi un nemico?”

Ainslee fece un debole sorriso. “Ora.”

Quando lui non poté trattenere un sorriso in risposta, lei capì che l'aveva perdonata. Anche se non era sicura di meritarselo.

Quelli erano altri due mercenari, non è vero?”

Gareth annuì, mettendosi in piedi e tendendole la mano per aiutarla ad alzarsi.

Perché non li hai affrontati? Insieme abbiamo già ucciso due di loro, e senza troppe difficoltà.”

Aveva sempre creduto che un cavaliere dovesse essere eroico in ogni situazione, senza mai tirarsi indietro di fronte a uno scontro.

Prima non ho avuto scelta, ho dovuto affrontare il nemico faccia a faccia per salvarti. E tu hai fatto altrettanto. Ma non c'era motivo di mettere in pericolo le nostre vite ora, soprattutto la tua. Un bravo cavaliere sa quando è il momento di agire, e quando evitare rischi inutili.”

E' la differenza tra coraggio e stupidità, pensò Ainslee con amarezza. Lei oggi si era comportata stupidamente. Ed ecco che aveva ricevuto la sua prima lezione. Si rese conto che Gareth aveva molto da insegnarle.

Sapevi che avevo intenzione di fuggire, non è vero?”

L'ho capito dal momento in cui hai accettato di seguirmi. Ho evitato di dormire e ti ho seguita nella foresta.”

Dunque eri tu quello che mi seguiva?” Ainslee provava qualcosa di simile all'ammirazione in quel momento. Credeva di averlo ingannato, e lui invece aveva ingannato lei.

Ero io. Mi dispiace averti spaventato, ma ho preferito che tu ti rendessi conto del reale pericolo che corri. Non mi avresti mai creduto se non l'avessi visto con i tuoi occhi.”

Cosa facciamo adesso?” chiese Ainslee quando furono usciti dal cespuglio. Mentre parlava si tolse i fili d'erba e le foglie che le erano rimasti impigliati negli abiti e nei capelli.

Andiamo via di qua.”

Ascoltami... Gareth” disse Ainslee in tono calmo, rendendosi conto che era la prima volta che pronunciava il suo nome ad alta voce. “Ho deciso di fidarmi di te, e questa volta sul serio. Ti seguirò senza fare domande, mi affiderò completamente a te. Non ti darò più problemi, te lo giuro.”

Mi sembra di sentire un 'ma'...”

A due condizioni...”

Gareth alzò mentalmente gli occhi al cielo. Fu tentato di caricarsi la ragazza in spalla, recuperare il cavallo e scappare di lì a costo di legarla alla sella. Ma sapeva che lei non aveva tutti torti, come lui non aveva tutta la ragione. Le aveva chiesto molto quando aveva preteso che si fidasse ciecamente di lui, senza fornirle la benché minima spiegazione. E in un solo giorno lei aveva perduto tutto, tutto ciò che aveva di più caro al mondo.

Dimmi pure. Quali condizioni?”

Che tu mi permetta di andare a vedere come sta Enid. Non posso andare via senza assicurarmi che stia bene.”

Tutto quello che posso concederti è di restare nascosta e al sicuro, mentre io vado a controllare come sta la tua amica. È troppo pericoloso per te farti vedere al villaggio. D'accordo?”

Se non posso convincerti a mandare me... va bene.”

E la seconda condizione?”

Devi dirmi tutta la verità.”


Non avrei dovuto accettare la seconda condizione. Gareth si maledisse tra sé e sé per averle permesso di strappargli quella promessa. Avrebbe dovuto dire di no. Ma in quel caso gli sarebbe costato molta più fatica convincerla a seguirlo. E poi riteneva che lei meritasse di sapere la verità. E al diavolo i suoi superiori.

Dopo aver lasciato Ainslee in un luogo sicuro ed aver cancellato qualsiasi traccia che avesse potuto portare a lei, Gareth si era diretto al villaggio. Aveva recuperato il suo cavallo, ma lo aveva lasciato legato ad un albero poco distante. Era più prudente avvicinarsi a piedi, silenziosamente, ed evitare di essere notati. Il villaggio non era niente di più che un assembramento di case di pietra con lo spiovente tetto di paglia, che si diramavano dalla piazza centrale, principale ritrovo degli abitanti. Quando raggiunse le prime case, Gareth si appiattì contro il muro e strisciò lungo i vicoli tra un edificio e l'altro, col favore delle tenebre. Sembrava che le case fossero deserte, ma forse era solo un impressione dovuta al fatto che di sicuro a quell'ora gli abitanti del villaggio erano tutti immersi in un sonno profondo. Ainslee gli aveva tracciato una rudimentale mappa sul terreno per aiutarlo a trovare la casa della famiglia di Enid, che doveva trovarsi proprio sulla strada di passaggio.

Il cavaliere proseguì tra un vicolo e l'altro, incontrando solo qualche gatto affamato in cerca di topi e qualche botte vuota che i villici avevano ammassato fuori delle loro case.

Man mano che proseguiva però, gli divenne chiaro perché il paese era deserto. Non per l'ora tarda, come aveva creduto inizialmente. Una nutrita folla riempiva la piazza principale: uomini, donne e perfino bambini. Alcuni tenevano in mano delle torce che proiettavano tremolanti sfumature di arancio tutto intorno. Al centro della folla stava un uomo, un giovane poco più che ventenne, vestito in abiti eleganti. Sicuramente non un villico. Era chiaramente una figura di potere, ed era il centro dell'attenzione di tutti i presenti. Lo sguardo di Gareth fu catturato dalla spada che il giovane aveva al fianco: raramente gli era capitato di ammirare un'arma di tale squisita fattura. Non poteva che essere stata creata dal fabbro più abile della provincia: il padre adottivo di Ainslee, Eachann. Allora forse lei sapeva chi fosse quell'uomo.

Gareth continuò la sua osservazione restando nell'ombra, al riparo del muro di una casa. Accanto al giovane stava un altro uomo che recava delle insegne di comando, forse uno sceriffo locale, e alla sua destra c'era una giovane donna visibilmente incinta.

Quella deve essere Enid, pensò Gareth sollevato. Trovarla era stato meno difficile del previsto. Il suo aspetto, casomai permanessero dubbi sulla sua identità, era identico alla descrizione che gli aveva fornito Ainslee.

Enid appariva distrutta: aveva gli occhi arrossati dal pianto, anche se in quel momento erano asciutti. Le sue spalle sussultavano in silenziosi singhiozzi... o forse si trattava di brividi. Il giovane che la teneva protettivamente con un braccio doveva essere suo marito. E accanto a lui stava un altro uomo, alto e grosso, con il capo sormontato da riccioli castani. Che fosse il fratello di Enid? Entrambi gli uomini alternavano dolore e furia sui loro volti. Le altre persone che stavano loro accanto dovevano essere il resto della famiglia.

La stessa rabbia e lo stesso sgomento accendevano i volti di tutti gli abitanti del villaggio.

A quanto sembrava il giovane, affiancato da due guardie, stava cercando di rabbonire la folla.

Sono stati massacrati come bestie!” gridò un uomo.

Eachann era uno di noi” si levò un'altra voce. “Uno dei migliori!”

Non meritava di finire così” gridò un terzo.

Calma, calma” intervenne il giovane. “Ho a cuore questa faccenda quanto voi. Conoscevo Eachann personalmente, ha eseguito diversi lavori per mio padre e la mia famiglia. Mio padre mi ha mandato qui non appena saputo dell'accaduto, ed è sconvolto quanto voi, ve lo assicuro. Questi assassini... queste bestie che hanno osato perpetrare un simile vile atto nei confronti di uno di noi... del migliore di noi... non la passeranno liscia!”

Un boato di approvazione si levò dalla folla.

Il ragazzo se la cava con le parole, notò Gareth. Chissà se è altrettanto bravo con i fatti.

E la ragazza? Dov'è sua figlia? Cosa farete per trovarla?”

Una buona domanda. Ma Gareth non aveva più motivo di restare ad ascoltare la risposta. I suoi sensi addestrati percepivano una minaccia aleggiare nell'aria. Colui o colei che aveva tradito Ainslee si trovava lì in mezzo, e alla notizia che lei era sfuggita al tentativo di ucciderla si sarebbe messo di nuovo in movimento. Avrebbe fornito notizie fresche al suo mandante con la velocità di un fulmine. E c'erano ancora altri due mercenari che la stavano cercando. Ormai aveva appurato che Enid era sana e salva, anche se comprensibilmente distrutta per la sua amica, e non aveva più niente da fare lì. Scivolò via silenziosamente come era arrivato.






Angolo Autrice: Il pericolo per la nostra Ainslee/Arianrhod non è ancora scongiurato, ma per fortuna c'è Gareth (quest'uomo ha la pazienza di un santo!). Nel prossimo capitolo avrà inizio il viaggio dei due... per dove? Lo scoprirete! Fatemi sapere cosa pensate del capitolo, mi raccomando ;)

Per chi fosse interessato al genere fantasy voglio segnalare che ho iniziato una nuova storia originale, che però avrà un aggiornamento più lento de Il Regno dei Draghi, che resterà la mia storia principale. Se vi va di passare ecco il link:


Breaking the Mist


Un abbraccio a tutti,

Eilan

   
 
Leggi le 10 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Storico / Vai alla pagina dell'autore: Eilan21