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Autore: Ashley More    29/11/2016    1 recensioni
Lei è bella come un angelo, dolce come il miele, brillante come un gioiello, preziosa come l'aria che si respira.
Ma, in realtà, lei non è nulla di tutto ciò...è solo menzogna, ipocrisia e bugia.
Lei è il male.
(Se amate Lily Evans, questa storia non fa per voi.)
Genere: Drammatico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Severus Piton, Sirius Black, Voldemort | Coppie: James/Lily, Lily/Severus, Sirius/Lily
Note: Lime, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Lily vs James

 
 

Luglio 1977:

 
 

Lily sbuffò, cercando di scollarsi l’abito leggero dalla pelle diafana e sudata.
L’estate era insopportabilmente calda e umida e, non poteva che prenderne atto, terribilmente noiosa, almeno fino a quel momento.

 

Gli ultimi mesi, a scuola, erano stati impegnati e tediosi oltre ogni dire. Aveva continuato a frequentare Sirius, traendo dai loro incontri il massimo piacere possibile ma, in realtà, la sua mente era stata del tutto occupata a pensare a Tom, il misterioso studente che l’aveva stregata attraverso una sola, singola, foto.
A dire il vero, il mistero dell’identità di quello splendido sconosciuto era stato svelato in poco più di due settimane.
Quando era riuscita a rimanere da sola, aveva preso a studiare quella fotografia con attenzione, carpendone ogni dettaglio e quindi aveva compreso che lui era un serpeverde, all’epoca dello scatto era un Prefetto e che, a giudicare dal modello di divisa che indossava, doveva essere stato studente a Hogwarts prima o durante il secondo conflitto mondiale.
Poi, con Silente divenuto preside, erano state fatte delle sostanziali modifiche, rendendo le divise delle quattro case perfettamente identiche.
Non ci aveva messo molto nemmeno per capire chi aveva immortalato il ragazzo sulla pellicola e gli avesse poi fatto una dedica.

 

Al caro Tom, il più splendido dei ragazzi, con ammirazione e affetto H.L.”

 

Il modo di esprimersi, la scelta del soggetto e le iniziali erano state sufficienti a Lily per risalire a Horace Lumacorno.

 

“Vecchio idiota, leccaculo viscido…”

 

Anche se non era della sua casa la ragazza era la sua allieva prediletta e, con un certo cinismo, aveva la sensazione che il buon professore avrebbe voluto ben altro che un pesce in una palla da lei.
Lily reggeva ai suoi complimenti e ai suoi atteggiamenti confidenziali solo ed esclusivamente perché le era assai utile, la privilegiava in tutto e aveva la tendenza a parlarle di tutto, anche di cose molto private e segrete.
Così, dopo aver appurato ciò e colto quegli indizi, aveva deciso di sfruttare la debolezza di quel vecchio inutile a proprio vantaggio, una volta di più.
- Professore…-
Lo aveva chiamato un giorno, con la voce più dolce e gentile che sapesse riprodurre.

Lui si era subito voltato, accarezzandola con lo sguardo, sciogliendosi alla vista di lei, splendida in una giornata di tarda primavera.
- Mia cara…- le aveva teso la mano, sorridendole come se fosse una visione celestiale.

 

“Quanto ti piacerebbe portarmi a letto, eh, stupido porco…”

 

- Mi scusi se la disturbo, ma avrei tanto bisogno di un favore.-
L’aveva invitata a sederglisi accanto e Lily aveva continuato a sorridergli come se fosse la persona più cara che avesse al mondo.
- Per te qualunque cosa…-
- Sto facendo una ricerca sugli alunni che, negli anni, hanno reso Hogwarts la scuola celebre che è. Mi piacerebbe poter capire, attraverso questo studio, quale possa essere la mia strada, una volta terminati gli studi.-
Lui aveva annuito, molto colpito, e aveva posato una mano sulla sua.
Poi aveva preso a snocciolare una sfilza di nomi, Serpeverde e non solo, studenti a cui aveva insegnato ma anche nomi storici assai famosi.
Tutti, li aveva elencati tutti senza esclusione, tranne uno.
Il solo che lei volesse udire da quelle labbra bavose e ributtanti.
- Incredibile, lei è davvero eccezionale! Ha una memoria invidiabile! - lo aveva interrotto, lusingandolo con uno sguardo così sinceramente ammirato che il professore aveva gonfiato il petto con orgoglio.
- Ma no, una sciocchezza, davvero…-
- Sono impressionata, invece.- aveva sbattuto gli occhi ammaliandolo del tutto - Eppure, mi sembra manchi un nome…- aveva finto di consultare la lista - Un Serpeverde che ha studiato qui a cavallo tra gli anni trenta e quaranta...il problema è che me lo ha detto lo scorso anno il prefetto Parkinson, che ora ha terminato gli studi, ma non ricordo il nome completo, so solo che si chiamava Tom…- aveva visto chiaramente un irrigidimento in Lumacorno, ma aveva finto di non notarlo -Non lo vedo qui nella lista...forse Parkinson mi ha solo preso in giro, sa, parlavamo degli studenti che hanno portato lustro alle nostre rispettive case…-
Si era stretta nelle spalle con aria dispiaciuta.
- Si, beh, tutti quelli che hanno un certo peso sono lì, in quella lista!-
Il tono era duro e distante, gli occhi gelidi, le labbra serrate.
Lily aveva sentito la curiosità esploderle dentro, una brama di conoscenza che non aveva mai avvertito prima.
Chiunque fosse quel Tom, Horace Lumacorno ne temeva persino la memoria.

 

“Come faccio a farlo parlare, questo ridicolo grassone…”

 

Si era portata una mano alla bocca, sgranando gli occhi verdi.
- Professore...ho detto qualcosa che l’ha indisposta? Mi scusi, non volevo disturbarla...non intendevo offendere Parkinson, so che è stato un ottimo prefetto per Serpeverde, mi creda, non volevo intendere più di quello che ho detto! Io e lui siamo sempre andati d’accordo e abbiamo sempre scherzato sulla rivalità tra le nostre case…-
Lumacorno aveva rilassato le spalle, combattuto interiormente tra la voglia di rassicurarla e quella di mettere fine a quel dialogo.
- Mia cara, nulla di ciò che tu possa dire o fare mi indisporrà mai.- si era schiarito la voce - Si, hai ragione, manca il nome di uno studente ma devi capire, mia cara, che non tutti gli studenti brillanti poi diventano uomini meritevoli. Quel Tom di cui parli fu persino insignito del premio per i Servigi resi alla scuola e, tuttavia, una volta lasciata Hogwarts, non ha combinato nulla di buono.-
Le aveva sorriso debolmente, il volto madido di sudore.
- Non va bene per la tua ricerca, per questo non l’ho nominato...dimenticati di lui, ragazza mia, hai materiale a sufficienza per il tuo studio.-
Aveva chiuso il discorso e l’aveva congedata con una scusa e, a quel punto, la curiosità di Lily era insanabile.
Una volta lasciato quell’idiota, era scappata nella zone delle bacheche della scuola e aveva setacciato tutti i premi e, nascosto dietro agli altri, impolverato e ossidato, c’era quello che cercava: “Premio per Servigi resi alla Scuola a Tom O. Riddle, Giugno 1941”.
Era firmato dal preside e dal Ministro dell’epoca e Lily aveva letto e riletto quel nome, incidendolo nella propria mente, assaporandolo a fior di labbra: Tom Riddle, l’unico uomo che sentiva essere un suo pari.
Doveva incontrarlo.

Nei giorni seguenti avrebbe voluto capire come mai Lumacorno ne aveva un così grande timore, ma aveva compreso che parlare ancora con il professore non avrebbe portato a nulla.
Una sera, dopo che lei e Sirius avevano fatto del sesso molto appagante, in una torre isolata e rischiando di essere sorpresi da Gazza, lei aveva cominciato a chiacchierare tanto per riempire il tempo atto a congedare il ragazzo.
Alla fine, obbedendo alla voglia di nominare Tom, aveva buttato là il suo nome, asserendo di aver visto per caso la targa con il premio a lui dedicato e chiedendosi quali servigi avesse mai reso alla scuola quel giovane.
Con sua somma sorpresa aveva sentito Sirius irrigidirsi e lanciarle uno sguardo stupito.
- Come...non lo sai? - si era raddrizzato, staccandosi da lei per guardarla bene in volto - Mi stupisce che quella targa sia ancora la...Tom Riddle è il nome di ‘Tu - sai - chi...sai’, Voldemort...quello era il suo nome prima che decidesse di cambiarlo e assegnarsene uno nuovo!-
Era stato come ricevere una scossa interiore.
- V-Voldemort..?-
Sirius le aveva sorriso, baciandola sulle labbra.
- Non essere così sconvolta, quel pazzo è stato giovane, un comune studente come tutti, prima di diventare un pericoloso mago oscuro! -
Il ragazzo che occupava i suoi pensieri, che sentiva così simile a sé, che l’aveva letteralmente soggiogata da una vecchia foto, era l’uomo più potente, il mago oscuro più temibile del mondo.
 

“Comune studente un corno! C’era già la grandezza in lui!”

 

Era un essere speciale, ecco perché l’aveva sentito come un proprio uguale.
Una scarica di eccitazione le era risalita e, senza riuscire a controllarsi, aveva assalito le labbra di Sirius, si era spinta addosso a lui, cercando sollievo e appagamento.
Il giovane era rimasto spiazzato ma poi, con un gemito eccitato, l’aveva presa in braccio, divorandole la bocca, assaporandola con la lingua.
Lily, per una volta, non si era curata di sembrare casta e pudica, pur contenendo la libido, si era lasciata andare  alla passione.
Gli aveva aperto i pantaloni, lo aveva accarezzato, chiudendo gli occhi e fingendo che fosse Tom Riddle a gemere di piacere.
Si era scostata le mutandine e, sedendosi a cavalcioni su di lui, aveva accolto il membro di Sirius dentro di sé, muovendosi rapidamente, su e giù, ansimando e mordendosi le labbra per non gridare il nome di Voldemort, per non urlare :”Prendimi, prendimi, sono tua...Tom! Lord Voldemort, mio signore, possiedimi in ogni fibra….rubami l’anima!”.
Alla fine, aveva raggiunto l’orgasmo con un grido vittorioso, illudendosi che quella perfetta unione fosse con l’uomo che ormai faceva parte del proprio essere e non con un insignificante, seppur  bellissimo, studente privo di doti particolari.
Sirius era rimasto folgorato da quell’amplesso e, stringendola forte, le aveva sussurrato : “Ti amo, l’idea di separarmi da te mi uccide...forse è giunto il momento di affrontare James e rendere pubblico il nostro amore…”
Lily si era ridestata da quella specie di estasi e si era messa in allarme: non aveva alcuna intenzione di rendere pubblico un bel niente, non ora che aveva deciso di lasciare Sirius e comprendere come raggiungere l’unico uomo che fosse degno di lei, l’unico essere umano che avesse un senso ai suoi occhi: Lord Voldemort.

 
 
 

Un lieve bacio sul collo la fece riemergere dalle acque tormentate dei suoi pensieri.
Sopportò con pazienza, fingendo di gradire.
Sirius le aveva chiesto di potersi incontrare, anche in mezzo ai babbani, perché la lontananza era una tortura per lui e l’idea di aspettare fino a settembre lo distruggeva.
Così Lily aveva preso due autobus e gli aveva proposto di incontrarsi a metà strada, lontano da occhi indiscreti.
Era riuscita a farlo desistere, per il momento, dal rivelare tutto a James e a rendere pubblica la loro storia e, francamente, non vedeva l’ora di darci un taglio, il punto focale era: come liberarsi di lui senza sporcare la propria immagine?
Lily poteva sopportare tutto ma non di venire giudicata male o di perdere la propria fama di ragazza splendida, dentro e fuori.
Non le importava nulla delle persone ma del loro giudizio si, eccome.
Essere immacolata, come il candido giglio di cui portava il nome con tanta grazia, era qualcosa che l’aveva sempre affascinata: riuscire a ingannare tutti senza perdersi il divertimento della vita.
- Sei ancora più bella di quello che ricordavo e sono passate solo tre settimane da che ci siamo separati…- le sussurrò Sirius, sfiorandole la spalla con le labbra.
Lei si voltò, offrendogli le labbra distese in un sorriso.
Poi presero a camminare mano nella mano e, le occhiate piene di ammirazione e di invidia che suscitavano al loro passaggio, le restituirono il buon umore.
Sirius era un bellissimo oggetto da esibire agli occhi del mondo.
- Sei molto a tuo agio in questa fiera babbana! - gli disse, notando il modo disinvolto con cui si muoveva il ragazzo.
- Di certo più a mio agio qui che in mezzo alla mia famiglia dal sangue puro…-

 

“Che lagna: la mia famiglia è tanto cattiva, sono brutti e malvagi! Idiota! cresci tu in una squallida periferia babbana in mezzo a delle scimmie senza una sola scintilla di magia!”

 

Gli accarezzò il braccio con comprensione porgendogli le labbra per un bacio.
Ma, mentre lui si chinava su di lei, lo sguardo di Lily fu attratto da una tenda viola con grandi stelle gialle.
Si voltò di scatto e il bacio di Sirius si perse tra i suoi capelli.
- Hei!-
La rimproverò bonariamente.
Ma Lily lo sentì appena, gli occhi verdi puntati su quella stoffa vivace, sulla scritta luminosa, sulla sensazione di deja vù che la colse con prepotenza.
- Voglio andare dalla chiromante!- buttò là, un po’ troppo bruscamente.
- Cosa?! -
Sirius rise di cuore :- Ma non ti basta Divinazione? Poi lo sanno tutti che i babbani non sono capaci!-
Lily lo fulminò con lo sguardo, facendogli morire un’altra risata sulle labbra.
- Non esiste solo la magia, ci si può affidare ai pianeti e alla lettura dei segni, all’intuito...io vado, tu aspettami qui…-
Sirius la fissò sparire incredulo.
Sbuffò irritato: non era così che aveva immaginato di passare il tempo con la sua ragazza.

 
 

Lily entrò nella tenda senza esitare, con passo sicuro e il cuore in tumulto: era da anni che aspettava quel momento.
Lo stesso identico odore di otto anni prima le solleticò le narici, la stessa atmosfera fumosa e la sensazione di squallore.
- Accomodati...-
La voce la fece sussultare e, con un moto di rabbia ed esultanza insieme, riconobbe anche quella.
Si sedette davanti al tavolino rotondo dove troneggiava una palla di cristallo.
- Bene, a quanto pare ci si rivede…-
Proprio malgrado Lily sussultò: la veggente l’aveva già riconosciuta.
- Bene, a quanto pare ti ricordi perfettamente di me…- le sibilò, fissandola con gli occhi verdi che lampeggiavano di cattiveria - Quindi ti ricorderai anche quello che mi hai detto la prima volta che ci siamo incontrate.-
La donna sorrise, fissandola con uno sguardo ingiallito dall’alcool; la pelle mostrava segni di cedimento, il viso aveva un colorito malsano.
- Naturalmente e, non solo, ti ho osservata per tutto questo tempo. Hai seguito esattamente la strada che ti è più congeniale, non hai deviato il tuo percorso nemmeno di un passo.-
-  Certo che no, la mia vita è un successo: sono popolare, abile, amata. Secondo quello che mi avevi detto, avrei distrutto me e le persone che mi stanno accanto! Come vedi hai sbagliato su tutta la linea!-
La donna non perse il suo sorriso.
- Un successo? Allora perché io so che il tuo è un sonno agitato e inquieto? Io so cosa ti turba e, te lo posso garantire, il tuo più grande desiderio non è realizzabile.-
Lily sentì una vampata di odio risalire dallo stomaco, insieme a una cosa che non provava mai: paura.
- Avanti, dimmi cos’è che, secondo te, non è realizzabile per una persona come me!-
La donna scosse la testa con un sorriso malvagio sul viso sciupato.
- Non lo raggiungerai mai, non lo incontrerai mai, non sarai mai sua eguale…-
Lily ansimò, atterrita da quelle parole.
- Non potrai mai incontrarlo come amico…- proseguì la donna, con un tono di voce mistico e inesorabile - Ma solo ed esclusivamente come nemica!-
- Tu menti!- la voce della ragazza era irriconoscibile.
- Lo sai che non è così, sei tu che menti a te stessa. Ecco perché non riesci più a riposare serena: lui è il tuo più grande desiderio ma sai che il tuo sangue è un ostacolo insormontabile. - le sorrise, felice di annientarla - Lui disprezza quelli come te.-
- Bugiarda! Stai zitta!- Lily scattò in piedi, i pugni stretti, il volto livido.
- Se vuoi incontrarlo, se vuoi sfiorarlo, se vuoi entrare nella sua vita devi diventare una sua grande nemica!-
La ragazza si rimise a sedere lentamente, senza staccare i suoi occhi verdi dal viso della donna.
- Spiegami.-
- Finché resterai quella che sei sarai solo un puntino in mezzo a un mare di esseri identici. Ciò che devi fare è elevarti, spiccare nella massa di coloro che lo ostacolano, diventare unica e speciale. -
La veggente si sporse verso di lei attraverso il tavolino rotondo.
- Devi unirti al più puro dei combattenti, al sangue più nobile, ad una casata senza macchia. Sposa un uomo che sia limpido come l’acqua, forte e integerrimo. Lava il tuo sangue con il suo e allora, credimi, il tuo destino si intreccerà a colui che desideri con tutta l’anima.-
Lily sorrise incredula, scuotendo le spalle.
- Sto già con un uomo del genere: è il più bello tra i belli, il suo sangue è purissimo e nobile!-
La donna fece una smorfia.
- Niente affatto! Il sangue della sua famiglia è intaccato, lui ha tradito quel sangue e rinnegato la purezza! Ciò di cui hai bisogno è la limpidezza totale di chi discende da Godric ‘il saggio e puro’, di chi è sempre rimasto incontaminato e fiero senza macchia alcuna!-
- E dove diamine lo trovo uno così?!-
La voce di Lily si alzò in modo pericoloso, carica di frustrazione.
- E’ vicinissimo, credimi…- la veggente si alzò - Sono certa che troverai la strada. Ora va, la tua vicinanza mi stanca, lasciami i soldi e sparisci...io e te non ci incontreremo più!-
- Se ciò che voglio non si realizzerà - sussurrò Lily, alzandosi e gettando delle monete sul tavolo - Sarò io a trovarti e, credimi, per te non sarà un bel momento!-
Si lasciarono così: una ghignante e l’altra furiosa.

 
 

Ottobre 1977:

 

Alice parlava, parlava.
Lily si chiese cosa avesse fatto di male per meritarsi un’amica così noiosa.

 

“Non basta Sirius, che piagnucola perché non ha il coraggio di parlare con il suo amico idiota, pure Alice...ma chi li sopporta…”

 

Si massaggiò le tempie con le dita.
- Oh, scusa Lily! -
La sua amica dal viso rotondo la fissò con affetto.
- Ti sto annoiando, vero?  A te il Quidditch non piace, no?-
- Ehm, non molto ma non mi dai fastidio, solo che ho un mal di testa assurdo! - finse splendidamente, come sempre.
Alice la guardò ancora un attimo e poi si schiarì la voce.
- Ascolta Lily, dovrei parlare con te un attimo.- sembrava indecisa ma poi si fece coraggio - A te non interessa James Potter, vero?-
Ci mancò un niente che la mandasse a quel paese, lei e le sue guance paffute tinte di rosa.
- No, lo sai che lo trovo piuttosto fastidioso…- cercò di controllare la voce.
Alice sembrò rianimarsi di colpo.
- Bene! Cioè, mi dispiace per lui, lo sai che ti adora praticamente da sempre, ma se a te non interessa allora forse ho una possibilità…- rise coprendosi gli occhi con le mani.
L’interesse di Lily si ridestò di colpo.
- Ti piace Potter??-
- Sh...non urlare! - Alice si agitò - Diciamo che lo trovo carino, simpatico ed è un portento come cercatore...si, mi piace…-
Proprio in quel momento James Potter passò di là vestito con la divisa dei Grifondoro, la sua scopa lucente al seguito.
Le vide e le salutò gentilmente e, quando i suoi occhi si posarono su Lily, si accesero di una tale passione, ammirazione, devozione assolute che la ragazza fu come folgorata.
Sapeva che lui le andava dietro ma non aveva capito fino in fondo a che punto il ragazzo fosse infatuato di lei.
No, non era infatuazione, era amore puro e semplice.
Le parole della veggente si fecero largo dentro di lei: sangue puro e nobile, rettitudine assoluta, discendenza da Godric Grifondoro...lui se ne vantava sempre.
Scattò in piedi, lasciando Alice di stucco.
- Scusa, mi sono ricordata di una ricerca che devo fare per Lumacorno...ci vediamo a pranzo, Alice?-
L’amica le sorrise e la congedò senza problemi.
E Lily corse fuori dalla sala comune, corse a rapide falcate lungo il corridoio, corse incontro al suo destino.

 

Dicembre 1977:

 

Sirius aveva il volto pallido e tirato e la guardava con gli occhi colmi di sofferenza.
- Hai ragione…- le disse, passandosi una mano tra i capelli neri - Lo so...ma non riesco a superare questa cosa, lo so, è colpa mia! Ma James è come un fratello per me, non ce l’ho fatta a dirgli di noi, lui ti ama disperatamente da anni!-
Lily si coprì il viso con le mani: aveva paura di scoppiare a ridergli in faccia.

 

“Cielo, ma gli uomini sono tutti così idioti? Si trasformano in gelatine! Severus, che fa il grande Mangiamorte, ogni volta che mi vede si ammoscia come un sacco vuoto! Sirius, bello e fiero, è sull’orlo delle lacrime...non sono questi i maschi che mi interessano!”

 

- Avrebbe dovuto essere il nostro anniversario ma…- sussurrò, simulando il pianto tra le dita - Ormai sono mesi che sento in te la disperazione, io credo che tu non mi ami abbastanza e io così non reggo più...sento che i nostri sentimenti non sono più quelli di prima, che sono cambiati. Meglio finirla qui prima che distruggiamo anche l’affetto che ci lega!-
Sirius sembrava disperato ma Lily non gli diede il tempo di pensare, si voltò e gli mormorò :- Addio!- dandosela a gambe levate prima che lui decidesse che la sua donna valeva più del suo amichetto.

 

“Idiota, immaturo!”

 

La loro storia finì così, dopo un anno d’amore, per lui, e di sesso, per lei.

 
 

Febbraio 1978:

 

In seguito, e dopo un tempo ritenuto ragionevole, Lily aveva cominciato a mutare il proprio atteggiamento nei confronti di James.
In realtà, aveva iniziato subito dopo aver parlato con Alice, il giorno stesso in cui aveva compreso che, forse, era lui l’uomo-trampolino da usare per raggiungere il Signore Oscuro.
Gli era corsa dietro, bloccandolo in mezzo al corridoio.
- Potter! Scusa, Potter!-
Lui si era fermato e l’aveva guardata con gli occhi spalancati e increduli.
- Evans!-
La sua voce era così emozionata e il viso così pieno di gioia che lei era stata tentata di dirgli : “Senti, sei troppo basso, spettinato e insignificante per me, quindi fattene una ragione e smettila di sfiorarmi anche solo con il pensiero, chiaro? Ah si, mi faccio scopare dal tuo migliore amico da mesi, sai? ”.
Sarebbe stato meraviglioso vederlo sgretolarsi sotto i colpi di quelle parole.
- Scusa se ti disturbo, in realtà ho bisogno di chiederti una cosa...ed è una cosa delicata…- aveva abbassato la voce, fingendo di essere indecisa.
- Dimmi, se posso aiutarti…-
James era soggiogato e rapito dalla possibilità di scambiare più di due parole con lei.
- Ti prego solo di non dire a nessuno quello che sto per rivelarti…- lui le aveva fatto un cenno di assenso e Lily aveva proseguito- C’è una mia amica che è molto interessata a te, saresti disposto a concederle un appuntamento?-
James si era ingobbito.
- Ehm...io sono libero ma, a dire il vero, c’è già una ragazza che mi interessa e non è l’amica di cui parli, chiunque ella sia…-
Lily aveva sospirato.
- E’ Alice…sei sicuro che non ci sia speranza?-
James si era raddrizzato, con il volto allarmato.
- Cosa?? No, no...voglio bene ad Alice, ma non posso fare questo a Frank!-

 

“Frank Paciock?? Ah, beh! Bella coppia di sfigati...in effetti sarebbero perfetti insieme, chissà che bei figli...bleah!”

 

- Lui la ama da quando sono bambini, non potrei nemmeno se volessi...e non voglio...senti…- aveva proseguito James e poi aveva esitato -...Evans, te lo dico ora, perché non so se mi darai mai più l’occasione: la persona che mi interessa sei tu!-
Lily aveva finto di restare scioccata e aveva indietreggiato, coprendosi il volto con le mani.
James aveva parlato con urgenza.
- E’ un secolo che volevo dirtelo e voglio anche scusarmi per quanto accaduto con Moccio...Snape...cioè, lui è un pessimo soggetto ma non avrei dovuto metterti nella condizione di doverlo difendere...perdonami se puoi e riflettici! Non mi interessa nessun’altra ragazza, se sei disposta a darmi una chance saprò farti ricredere su di me!-
Era appassionato e le parlava con il cuore in mano.
- I-io...n-non pensavo...non speravo…- aveva balbettato ad arte e poi era fuggita via, lasciandolo scosso e speranzoso.

 

Dopo la rottura con Sirius, che aveva pianificato a tavolino, sferrando colpo su colpo, Lily aveva simulato una sorta di depressione e abbassato la guardia con James, così, i due ragazzi, avevano iniziato a parlare e a rompere il ghiaccio e, sotto gli occhi di tutti, avevano intrapreso un rapporto di amicizia.
Erano i più popolari della scuola, erano ammirati e, finalmente, sembravano andare d’accordo.
Due perfetti attori su un palcoscenico che non lasciava spazio a nessun altro, con buona pace dei cuori spezzati e spettatori di Sirius, Alice e Severus.
Il primo ingoiò il proprio dolore per amore delle due persone più importanti della sua vita, del resto era solo colpa sua se aveva perso l’amore di Lily.
La seconda comprese che era nato tutto per caso, tra la sua migliore amica e il ragazzo dei suoi sogni, non recriminò nulla e ritrovò il sorriso tra le braccia di Frank.
L’ultimo si rotolò nel dolore e nel rimpianto, condendo il tutto con l’incredulità e un profondo senso di ingiustizia e frustrazione: perché, tra tutti, proprio James Potter??!

 

Finalmente giunse San Valentino e Lily decise che era il momento di concretizzare il suo rapporto con James.
Lui non voleva forzare la mano, perché aveva paura di perdere tutto il terreno guadagnato in modo così insperato; lei fremeva: stavano per concludere i loro studi, c’era una guerra e Lord Voldemort sembrava ancora una chimera.
San Valentino cadeva di sabato e quindi avrebbero potuto andare a Hogsmeade, ma Lily aveva altre idee in mente.
Si preparò con cura, badando di non farsi vedere dalle sue compagne: indossò della lingerie nera, tutta pizzi e trasparenze, si profumò a dovere e poi si infilò un maglione babbano fintamente casto ma che le sottolineava il seno perfetto e esibiva i capezzoli in modo malizioso.
Al suo arrivo in sala comune avvertì almeno due paia d’occhi accarezzarla e soffermarsi su di sé: quelli di Sirius erano scuri di desiderio, lui sapeva perfettamente cosa si celava sotto quegli gli abiti e la rottura tra di loro non aveva appiattito il desiderio.
James deglutì a vuoto: Lily era splendida nella sua semplicità, e lui si sentiva devotamente eccitato.
La voleva ma, allo stesso tempo, sentiva una specie di timore reverenziale alla sola idea di sfiorarla.

 

“Ovviamente dovrò fare tutto io…”

 

Lily sospirò con impazienza, osservando il viso da opossum di James.

 

“Speriamo ne valga la pena...o il pene: se sotto ha la stessa personalità che esibisce di sopra, dovrò usare tutta la mia fantasia per eccitarmi…”

 

Per un attimo rimpianse Sirius, almeno lui aveva la bellezza dalla sua, anche se, caratterialmente, non era molto meglio del suo amichetto Potter.
Quando giunse il momento di andare a Hogsmeade con Mary, Alice e i ragazzi, iniziò la sua recita.
Gettando uno sguardo vago al gruppo, mormorò un: “Scusate, non me la sento, ci vediamo più tardi…” e si allontanò con aria infelice, andando a passeggiare vicino al Lago Nero.
Alice pensò che la sua amica si sentisse in colpa nei suoi confronti per essersi avvicinata a James, e l’amò ancora di più per questo.
Sirius credette che per la ragazza fosse penoso stargli accanto in un giorno dedicato agli innamorati, magari perché combattuta tra i sentimenti che provava per lui e quelli che sentiva per James, e il suo cuore ebbe un balzo.
Tutti gli altri la guardarono allontanarsi con la testa inclinata, sospirando pieni di dispiacere: lei, così bella e così triste!
- Vado a parlarle, voi andate avanti!-
James prevenne chiunque e la raggiunse, suscitando nel gruppo sentimenti dolorosi ma anche pieni di partecipazione: quei due erano perfetti insieme.

 

Per fortuna, per una volta, James Potter fece la cosa giusta agli occhi di Lily: le corse dietro e le mostrò ogni sorta di sollecitudine.
Passarono la giornata insieme e, finalmente, i due ragazzi più popolari della scuola divennero una coppia, con buona pace di chiunque.
Unico neo: la bellissima biancheria non servì quel giorno, James fu troppo gentleman e non la sfiorò nemmeno con un dito, salvo per un casto bacio sulle labbra.

 
 

Aprile 1978:

 

James e Lily facevano coppia fissa da due mesi.
Eppure lui non sembrava aver fretta di approfondire la loro conoscenza fisica.
L’astinenza non si addiceva a Lily e lei decise, con una certa rassegnazione, di far accadere la cosa, prima di provare l’istinto di cercare di nuovo Sirius.
L’occasione si presentò durante le vacanze pasquali: James la invitò a casa sua per conoscere i propri genitori.
Lei non aveva alcuna voglia di incontrare i suoi, eventuali, futuri suoceri, anche perché aveva saputo che Petunia sarebbe ritornata a casa e avrebbe condotto con sé il suo fidanzato nuovo di zecca.
Lily moriva dalla curiosità, ovviamente, e avrebbe tanto voluto vedere in faccia l’uomo che aveva il coraggio di scoparsi sua sorella.
Ma il tempo non le sarebbe mancato, decise così di assecondare James e, il primo giorno di vacanza, i due giovani partirono insieme per Godric’s Hollow.

 

Tutto andò per il meglio, lei si fece amare e ammirare dai genitori di James e, con grande soddisfazione, la ragazza ebbe un assaggio di quale eredità spettasse al proprio fidanzato: i Potter erano ricchi sfondati.
Mancava solo una cosa per assicurarsi la vittoria totale: il sesso.
La stanza degli ospiti che le avevano assegnato si trovava accanto a quella del ragazzo e così, a notte inoltrata, eccitata proprio malgrado per la difficoltà della situazione, Lily scivolò fuori dalla propria camera e si infilò in quella di James.
Lui era già disteso a letto ma era ancora sveglio, e si sollevò sui gomiti fissandola con gli occhi nocciola pieni di stupore.
- S-scusa...posso entrare?- gli sussurrò, fissandolo con le lacrime agli occhi - Ho fatto un incubo...sai, le notizie su Tu-sai-chi...quell’attacco terribile a quei poveri babbani...sono sconvolta…-
- Certo, vieni!- James scattò fuori dalle coperte e la raggiunse, chiudendo la porta alle sue spalle.
Si ritrovarono vicini e si guardarono negli occhi per un lungo momento.
- Stando così vicina a te, mi sento molto meglio…- gli sussurrò e mosse un passo verso di lui per sfiorarlo con il proprio corpo.
James ansimò piano e la strinse forte a sé, cominciando a baciarla con un amore e una passione infiniti.
Lily rispose ancorandosi al suo corpo, intrecciando la lingua alla sua, accarezzandogli la schiena.
In un attimo si ritrovarono sul letto, lei sopra di lui.
Si sollevò per sfilarsi la maglia e James gemette eccitato vedendola a seno nudo :- Per Godric, sei bellissima...non sai quanto ti voglio!-

 

“Lo sento tra le mie gambe quanto mi vuoi!”

 

Rotolarono ancora e questa volta Lily si ritrovò schiacciata sul materasso, con James sopra di lei.
- Se mi vuoi, prendimi…- mormorò, piantando i suoi occhi verdi in quelli di lui - Voglio solo te, ora, subito!-
Lo accarezzò, abbassandogli i boxer e percorrendo ogni millimetro della sua virilità, portandolo al delirio.
- Oh, ah…- il ragazzo aveva gli occhi chiusi e faticava a parlare - Sapevo che poteva essere bello ma non così...ti desidero così tanto, da così tanto tempo! Solo te, sei l’amore della mia vita...ah...-
Per poco Lily non si bloccò, scoppiando a ridere: James era vergine! Si era conservato per lei?
L’idea era a dir poco esilarante!
Si sfilò gli slip e allacciò le gambe ai suoi fianchi, conducendolo dentro di sé, guidandolo, muovendosi e regalandogli piacere.
- Ah, si...ti amo!- sospirò lui, cercando di non gridare mentre raggiungeva l’orgasmo con poche e decise spinte.
Non si accorse nemmeno del mutismo di Lily, vide solo il volto della ragazza trasfigurato di bellezza e le lacrime gli punsero gli occhi: lei, il suo desiderio più grande, la sua gioia, finalmente tutta per sé.
Felice e commosso si addormentò poco dopo, con il viso su quel seno perfetto.
Lily restò sveglia a lungo, aspettando il momento migliore per sgattaiolare via e farsi una doccia: ormai James le apparteneva totalmente, era stato una conquista talmente facile da non darle nemmeno soddisfazione.
Il resto della vacanza andò benissimo e, quando rientrò a Hogwarts, Lily sfoggiava il più bello e prezioso degli anelli di fidanzamento.

 
 
 

10 agosto 1978:

 
 

- Vi dichiaro marito e moglie…-
La breve cerimonia, svoltasi poco prima della mezzanotte, si concluse davanti ai pochi presenti.
Remus era commosso, Peter osservò gli sposi con lo sguardo acquoso velato di invidia, Alice e Frank si guardarono negli occhi decidendo, silenziosamente, di imitare i loro amici quanto prima.
La guerra era violenta e sembrava non finire mai, tutti loro facevano parte dell’Ordine della Fenice, ormai, e il destino sembrava qualcosa di fragile e incerto.
Sirius osservò i due ragazzi con il cuore stretto in una morsa di sofferenza: avrebbe potuto esserci lui là, accanto a Lily, splendida come un candido giglio nel suo semplice abito bianco.
Eppure il giovane riuscì ugualmente a gioire per il suo amico James: gli voleva troppo bene per non partecipare alla sua felicità.
Quella sera, le stelle caddero numerose; il cielo sembrò piangere tutte le sue lacrime.
Lily osservò gli astri lucenti solcare la volta celeste, catturandoli con i suoi straordinari occhi verdi, ed espresse un unico desiderio, pronunciò un solo nome all’infinito, dentro di sé: Tom, Tom, Tom...

 
 

note: dite la verità, James vi ha fatto un pochino pena?
Non amo propinare capitoli così lunghi ma dopo un’attesa tanto prolungata, e con la storia ben delineata in testa, ho preferito non dividerlo in due.
Ah, ho cambiato rating da rosso ad arancione, penso basti e avanzi.
A presto con il PENULTIMO capitolo di questa storia: Lily vs Voldemort!

 
   
 
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