Fumetti/Cartoni europei > Miraculous Ladybug
Segui la storia  |       
Autore: Francy_Kid    11/01/2017    4 recensioni
~ Sequel di "Masque tombé" e di "Amour masqué" ~
-----------------------------------
L'estate sta finendo e presto i nostri eroi dovranno tornare a scuola. Papillon è stato sconfitto ed ora convive "pacificamente" con Ladybug e Chat Noir, che ha scoperto essere Marinette e Adrien, suo figlio.
Lila, dopo la sua ultima battaglia contro i due eroi parigini è riuscita a rubare il Miraculous della volpe ottenendo nuovi poteri, ma un giorno si presenterà a lei una donna nel suo bar preferito che le promette ciò che vuole: vendetta e potere.
L'italiano accetta ed i possessori si ritroveranno in una battaglia contro una creatura mai vista.
Molti segreti sulla creazione dei kwami verranno svelati e le bugie che si erano raccontate per anni cadranno.
-----------------------------------
Aggiorno il mercoledì ^^
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Gabriel Agreste, Maestro Fu, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Un po' tutti
Note: Lime, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'The masked serie'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Cap. 9



Gabriel era rigido sulla sedia, con le mani sudate poggiate sulle gambe per asciugarsele –anche perché tenere i gomiti sul tavolo rappresentava maleducazione; una parte dell'etichetta che suo figlio non considerava nemmeno–

I cinque avevano appena terminato di cenare ed ora stavano prendendo un po' di tempo per digerire il buon pasto, bevendo del tè o del caffè.

«Signor Agreste, vorrei dirle che ci fa molto piacere conoscerla personalmente.» sorrise Sabine, sistemandosi sulla sedia dopo aver versato del caffè nella tazza dell'ospite.
«Vero. Siamo felici di conoscere il padre di Adrien e l'artista che ha ispirato nostra figlia.» aggiunse Tom, facendo arrossire la figlia.
Adrien la guardò fingendosi offeso: «E che credevo di essere io la tua ispirazione.»
«Il mondo non gira tutto in torno a te, Mister Sono-Il-Più-Figo.» rispose la ragazza, scompigliandogli giocosamente i capelli.
«E pensare che in camera tua ci sono appesi fogli che mi rappresentano.»

La corvina si voltò dall'altra parte, facendo per alzarsi.

«Torno tra qualche minuto, giusto il tempo di ritagliare la faccia di Adrien dai poster.» spiegò, venendo immediatamente bloccata dal suo ragazzo, che mise il broncio.

Gabriel sorrise, tornando a rivolgersi ai Dupain-Cheng: «Sono io a dovervi ringraziare, per la cena e per sopportare mio figlio quando viene a farvi visita.»
«Non è per nulla di disturbo, anzi, siete e sarete sempre i benvenuti entrambi, anche per venire a mangiare i dolci che prepariamo o per fare una semplice chiacchierata.» rispose Sabine, sorridendo dolcemente.
«Non vorrei disturbare.» si affrettò a dire lo stilista.
«Si figuri. Sa cosa dico di solito?» chiese Tom ammiccando all'ospite.
«Papà, no.» mormorò Marinette, coprendosi il viso con la mano.
«Se vuoi del pane, vieni dai Dupain.» concluse l'uomo, gonfiando il petto per mostrare il suo orgoglio.

Le due donne gemettero esasperate al gioco di parole, mentre Gabriel nascose il sorriso bevendo il caffè.

«Questa me la devo segnare. Tom, sei un grande.» esclamò entusiasta Adrien, battendo il cinque con il padre di Marinette. «Ti prego, insegnamene altre, oh grande maestro.» aggiunse, facendo un semi-inchino.

I due iniziarono a parlare, raccontandosi barzellette e inventando giochi di parole, mentre Sabine li ascoltava ridacchiando.

Lo stilista rimase a guardare la scena: suo figlio si stava proprio divertendo, anche se le sue battute erano davvero pessime.

«Ora capisco perché ad Adrien piace venire qui.» sospirò l'uomo, provando malinconia al ricordo che anche casa sua una volta era così animata, attirando su di sé l'attenzione di Marinette. «Questo è esattamente il tipo di famiglia di cui Adrien ha bisogno, non un padre scorbutico, assente e che ha messo a repentaglio la vita di tutti per i propri scopi personali.»

La corvina si spostò più vicino a lui, capendo che aveva bisogno di essere ascoltato e capito.

Delicatamente gli posò una mano sulla spalla e gli sorrise.

«Lei è la persona più importante di tutte per Adrien. Le vuole un mondo di bene e non ce l'ha con lei per essere divenuto Papillon.» spiegò, notando un cipiglio crucciato sul volto dell'uomo come a chiederle se fosse vero. «Non ditegli che gliel'ho detto, ma lui mi ha confessato che è orgoglioso di lei per essere il prossimo Grande Guardiano e che è più che sicuro che sarà un degno successore di Fu.» sussurrò, non volendo essere sentita dai suoi.

L'espressione di Gabriel si illuminò, non riuscendo a reprimere un sorriso non appena i suoi occhi si posarono su suo figlio mentre continuava a ridere, per poi tornare a guardare la ragazza seduta accanto a lui, facendole un sorriso di ringraziamento.

«Bene, chi vuole un po' di quiche?» chiese Sabine, alzandosi anche per sfuggire da quella gabbia di battute pessime. «L'ha preparata Marinette.»

Tutti annuirono e nel mentre che la donna si recava verso il piano cottura per prendere la torta, Adrien si voltò verso il padre.

«Padre, è molto probabile che domani salterò il servizio fotografico.»
«Perché scusa?» domandò incuriosito.
«Perché sarò in ospedale per intossicazione alimentare, visto che la torta l'ha fatta Marinette.»
La corvina gli lanciò un'occhiataccia: «Guarda che mi sono allenata parecchio solo per soddisfare la tua fame di dolci.»
Il biondo si avvicinò alla sua ragazza, chinandosi verso il suo orecchio a sussurrarle: «Tu puoi soddisfarmi in un altro modo, My Lady.»
«Adrien!» squittì lei, allontanandolo per poi coprirsi il viso rosso dall'imbarazzo.

Sabine si avvicinò al tavolo con i primi pezzi di torta, mantenendo il suo gentile sorriso nel mentre che poggiava la fetta di quiche davanti al suo ospite.

«Ecco a lei, Signor Agreste.»
Fu la volta di Gabriel a sorridere: «Grazie mille. E chiamatemi pure Gabriel, per favore.»



 

«Sembra che là sotto se la stiamo spassando parecchio.» sbadigliò Plagg, comodamente seduto su un piccolo cuscino fatto su misura per lui da parte di Marinette.
«E dovresti esserne felice: finalmente Adrien e suo padre si sono riuniti del tutto.» esclamò Tikki, sollevata del fatto che la loro battaglia tra il bene ed il male era finalmente finita.
«Senza contare il fatto che la famiglia si è ingrandita. Anche se la Signora Agreste non c'è più Gabriel ha trovato conforto nei Dupain-Cheng.» aggiunse Nooroo, prendendo un altro morso della sua fetta di mela.

Nel mentre che nel piano inferiore si svolgeva la cena tra gli umani, la camera di Marinette era diventata il rifugio momentaneo dei tre kwami.

La corvina aveva creato dei cuscini per tutti e tre per farli stare comodi –per Nooroo ne aveva creato uno qualche giorno prima, siccome Tikki e Plagg li avevano già: era quadrato, dai lati lunghi circa quindici centimetri; era di un colore viola con raffigurate da entrambe le parti una farfalla stilizzata lilla, simile a quella che compariva sul volto delle perone che venivano akumatizzate– e aveva preparato tre piatti con il cibo per il piccolo trio, in più aveva spiegato a Tikki come fare se avessero voluto guardare qualcosa al computer, a patto che il volume non fosse stato troppo alto.

«Avete capito voi chi vuole mettere in cattiva luce Ladybug e Chat Noir?» domandò Plagg in tono annoiato.
«Io ho già un'idea.» rispose seria Tikki, guardando Nooroo.
«Anch'io. Quando era akumatizzata Lila desiderava molto vendicarsi e avere parecchio potere, tanto che i suoi sentimenti erano oscurati da questo suo obiettivo. Ora che è riuscita a rubare il Miraculous della volpe può fare di tutto.»
«Noi conosciamo i poteri di Trixx e credo che anche i nostri portatori debbano saperli, così potranno prepararsi al meglio.» esclamò il kwami rosso, raddrizzando la schiena.
«Noi sappiamo anche che a compiere quelle rapine è stata Lila utilizzando i suoi poteri visto che ce l'ha detto Wayzz, e mi chiedo come mai il Maestro non l'abbia riferito pure ai marmocchi.» disse Plagg, divorando un'altra fetta di Camembert
«Perché vuole che si preparino, come ha detto Tikki. Vuole che siano loro a scoprire chi è il vero responsabile senza che gli venga sempre detto. Dopo tutto, Fu resterà in carica ancora per poco.» spiegò la divinità della farfalla.
«Un ottimo esercizio pre-università.» ridacchiò il felino, leccandosi i baffi.



 

Lila era sdraiata sul suo letto ad ammirare i magnifici gioielli che aveva rubato qualche giorno fa, facendo scorrere le notizie sul suo cellulare.

Il LadyBlog era suddiviso in due: la maggioranza –circa il novantotto percento delle persone– era rimasto fedele al duo di eroi, proteggendoli e dicendo che loro non stavano dalla parte di Papillon; il resto, che stava poco a poco crescendo, si chiedeva che fine avesse fatto Papillon e iniziava a dubitare di Ladybug e Chat Noir.

Nemmeno Alya, l'amministratrice del blog, riusciva a tenere a bada i ribelli, cercando di far cambiare loro idea.

"Hanno protetto la nostra città per un anno intero." scrisse. "Loro sono in due, non riuscirebbero a fermare tutti i criminali in una sola volta neppure se lo volessero. Sono pur sempre esseri umani."

Per quanto sostenessero questo suo pensiero, c'era anche chi le era contro, dicendo che almeno avrebbero dovuto iniziare dalle rapine che stavano avvenendo di recente o che almeno avrebbero potuto iniziare a setacciare la zona più colpita.

L'italiana ghignò, uscendo dalla pagina internet e premendo il pulsante di blocco del cellulare, tornando con l'attenzione sui gioielli sparsi sul materasso davanti a lei.

Si infilò un paio di anelli sulle dita, guardando quale le stesse meglio, sorridendo quando ebbe deciso: era un anello in oro bianco con un piccolo diamante arancio incastonato.

Persino alla luce della luna brillava, pensò mentre lo fissava ammaliata, ridacchiando.

Trixx era seduto sul davanzale della finestra mentre scrutava l'orizzonte.

Riusciva a vedere le luci della Tour Eiffel –anche se abbastanza lontana– e lo spicchio della luna che sembrava un sorriso.

Il piccolo kwami sospirò.

Non aveva mai immaginato che tornare a servire qualcuno fosse così catastrofico.

Forse aveva soltanto immaginato le avventure che aveva avuto con i suoi possessori precedenti.

Forse, creare illusioni gli aveva fatto dimenticare qual era realtà.


 

------------------------------------------------------------------
Bentrovati a tutti :D

La battuta che fa Tom «Se vuoi del pane, vieni dai Dupain», in francese c'è il gioco di parole tra pane (pain) e Dupain; quindi, tradotta in francese sarebbe: «Si tu veux du pain, venez chez Dupain.» una cosa del genere xD

Il povero Trixx e le crisi d'identità –dovrebbe essere il kwami di AWED dopo questa affermazione–

Comunque, l'anello di Lila è questo:

Fu che gioca a

Fu che gioca a "Io sono il Maestro e so tutto, ma siccome mi scartavetrate i Miraculous con i vostri ormoni giovanili vi lascio risolvere il mistero in stile Scooby-Doo". Caro Maestro Shifu, non ti smentisci mai.

Ci vediamo mercoledì prossimo con un nuovo capitolo :D

Le cose si fanno interessanti😏

Au revoir ^^

Francy_Kid

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Miraculous Ladybug / Vai alla pagina dell'autore: Francy_Kid