CAPITOLO
33
Rose
scorse lo sguardo tra i presenti e si
chiese se i suoi genitori avrebbero partecipato alla sua festa di
compleanno.
Guardò l’ora e vide che mancava ancora un quarto
d’ora prima che la festa
cominciasse: così aveva stabilito Chichi.
Tuttavia,
continuava a sentirsi degli sguardi
strani addosso: alcuni di loro, infatti, distoglievano lo sguardo
appena lei li
guardava. Era come se la stessero guardando in modo diverso dal solito,
come se
la stessero osservando attentamente.
«Ehm»
sibilò lei di fronte ai loro sguardi
«c’è
qualcosa che non va?»
«Perché?»
domandò Crilin, sorridendo imbarazzato.
«Non
so, oggi mi guardate in modo un po’
strano…»
«Ho
appena svelato loro la tua vera identità»
replicò Junior senza mezzi termini.
«Oh»
sibilò Rose un po’ spiazzata: non si
aspettava che Junior fosse stato così veloce nel dire loro
tutta la verità. Si
chiese per un attimo se questa nuova informazione avrebbe potuto
cambiare
l’opinione che loro avessero su di lei, e che tipo di impatto
avrebbe avuto su
di loro.
«Avrei
voluto dirvelo io, ma effettivamente
forse è andata meglio così, visto che Junior
praticamente ne sa più di me su
questa faccenda… E’ una cosa che mi ha proprio
presa alla sprovvista»
«Invece
io l’ho trovata una cosa abbastanza
evidente» ribatté Junior «Non so come i
tuoi parenti del futuro abbiano fatto a
non capirlo.»
«Beh,
Junior, nel mio futuro mio padre si allena
poco, lo zio Gohan forse ancora meno e il nonno Goku non
c’è» la ragazza diede
uno sguardo veloce a Goku «L’unica che si allena un
po’ di più probabilmente è
Pan, però nel futuro anche lei considera normali i miei
poteri, anche perché sa
che ce li ho fin da quando ero piccola.»
«Beh,
è anche vero che noi non conosciamo i
poteri di un dio» replicò Trunks, che ormai si era
inserito appieno nel discorso.
«Forse
nel mio tempo Vegeta sarebbe l’unico che
avrebbe potuto accorgersene» disse Rose guardando il principe
dei Saiyan «ma
praticamente non lo vedo quasi mai»
«Perché?»
chiese Bulma con un pizzico di curiosità
mista a preoccupazione.
«Beh,
perché se ne sta sempre per i fatti suoi.
Le uniche volte in cui mi capitava di vederlo era in occasione di
pranzi o di
cene organizzate per festeggiare qualcosa, oppure quando cercavo Ellen
e la
trovavo ad allenarsi con Vegeta. Del resto, non mi aveva quasi mai
visto
combattere, quindi non ha mai avuto l’occasione di
scoprirlo.»
Vegeta
la guardò senza replicare, con la sua
solita espressione indifferente dipinta sul volto. Bulma, invece, si
abbandonò
ad un sospiro di sollievo, come se avesse temuto per qualche secondo
che
Vegeta, per qualche motivo strano, nel futuro non fosse stato
granché presente.
«Tsk»
Vegeta emise un piccolo verso di
compiacimento «Dev’essere senz’altro
così»
«Siamo
arrivati!»
Rose
guardò oltre le spalle di Gohan, seduto
davanti a lei: suo padre e sua madre erano finalmente arrivati.
Tuttavia, non
aveva ancora avuto modo di avvisare i presenti ciò che suo
padre sapeva
realmente di lei.
“Junior”
si affrettò a dire la ragazza, comunicando
telepaticamente “i miei genitori ancora non sanno la
verità su di me. Ho detto
a Goten che sono una ragazza venuta da un altro pianeta e che ha
origini
Saiyan, per questo mi posso trasformare” Junior la
guardò aggrottando le
sopracciglia ”l’altro giorno si è
accorto che io posso trasformarmi in Super
Saiyan e mi sono dovuta inventare qualcosa, per questo gli ho
raccontato questa
‘mezza verità’. Quindi, per favore, non
nominare il fatto che vengo dal futuro”
“E
come hai intenzione di farlo sapere ai
presenti?”
“Mi
aiuti con la telepatia?” La ragazza gli
sorrise.
I
due cominciarono dunque a entrare con il
pensiero nella testa dei presenti, alcuni dei quali si guardarono
intorno
circospetti per capire chi stava parlando nella loro testa, mentre
altri, tipo
Vegeta, si accorsero subito dell’origine delle voci, e
posarono lo sguardo sui
diretti interessati con fare interrogatorio. Pan, invece, quasi cadde
dalla
sedia quando sentì Rose sussurrare nella sua testa
“Pan, mi raccomando, mio
padre Goten non sa che io sono sua figlia e che vengo dal futuro. Gli
ho detto
che sono una ragazza di origini Saiyan venuta da un altro pianeta, i
cui
genitori sono riusciti a sfuggire prima che il pianeta Vegeta venisse
distrutto, e con loro ho vagato per la galassia parecchio tempo prima
di
trovare altri Saiyan come noi”.
Goku,
Gohan e Trunks, invece, la guardarono
incuriositi, tuttavia senza proferire alcuna parola.
Mentre
Goten e Valese prendevano posto, Goku
tornò al discorso di prima, come se nulla fosse:
«Ma
quindi sei di livello addirittura superiore
a quello di Kaioshin il Sommo?» domandò con una
voce che tradiva tutta la sua
curiosità.
Rose
alzò leggermente le spalle: evidentemente
non lo sapeva con certezza, ma, prima che potesse dire qualcosa, Junior
rispose
al suo posto:
«Sì,
Goku.»
«Non
ci posso credere che sei addirittura più
forte di Bills!» disse Bulma incredula, guardando la ragazza
con gli occhi spalancati.
Rose
ricambiò il suo sguardo abbozzando un
sorriso, ma non sapeva che cosa dire. D’altronde, non aveva
mai conosciuto
questo Bills e, a parte che fosse un dio della distruzione, non sapeva
nient’altro di lui. Ma, a quanto pare, doveva essere
fortissimo.
«Scusate,
ma di cosa stiamo parlando?» chiese
Goten, confuso.
«Abbiamo
scoperto che Rose è l’incarnazione di
un dio» rispose Goku, e Rose si augurò in cuor suo
che avesse ascoltato bene
ciò che Junior gli aveva comunicato telepaticamente e che
non rivelasse
ulteriori informazioni.
Goten
osservò la ragazza, ancora più confuso di
prima. «Cosa? E che cosa vuol dire, esattamente?»
Junior
gli spiegò tutto brevemente, e Rose si
ritrovò addosso gli sguardi stupiti di Goten e Valese, che
la guardavano ad
occhi spalancati. Ma per la ragazza fu abbastanza semplice capire che,
se da
una parte suo padre era sorpreso da ciò che aveva appena
sentito, dall’altra
parte sua madre, invece, era più confusa che altro, non
essendo ancora molto
avvezza a questo tipo di discorsi.
“Eh
già” pensò la ragazza tra se e se,
ricambiando lo sguardo dei genitori “quando
nascerò vi ritroverete con una
figlia che sarà in grado di capire ogni vostro pensiero. Mi
dispiace per tutti
i guai che vi combinerò!”
Ignorando
le reazioni dei due, Junior proseguì
con la sua spiegazione di prima. «Come vi ho già
detto, gli dèi del suo rango sono
solo tre in totale e stanno alla base di tutti gli Universi.
All’inizio
dei tempi Majin Bu aveva sconfitto
gli dèi dei ranghi superiori dell’Universo, e
credevo che non ne fosse
sopravvissuto nemmeno uno, ma a quanto pare lei riuscì a
scappare in qualche
modo. Anche perché altrimenti non spiegherebbe il fatto che
è qui tra di noi, e
che abbia avuto la possibilità di incarnarsi.»
«M-ma
gli dèi, quindi… si possono incarnare?»
domandò Bulma, sempre più incredula.
«Se
lo vogliono, certo. D’altronde, è di
dèi che
stiamo parlando. Inoltre, esattamente come prima di incarnarsi era al
cento per
cento un dio, anche quando si disincarnerà, ovvero quando
morirà, tornerà ad
essere il dio che è sempre stata.»
Vi
fu un breve silenzio, durante il quale alcuni
riflettevano sulla faccenda, mentre altri guardavano stupiti Rose.
Rose,
dal canto suo, dentro di sé si sentiva
fiera di ascoltare quelle parole, e di aver scoperto una cosa di
sé di cui
prima non era minimamente consapevole; nello stesso tempo,
però, non si sentiva
parte di dèi di un rango così elevato: lei,
dopotutto, si sentiva solo una
ragazza normale, un’umana prima
di tutto.
«Beh…»
Rose riprese a parlare «In realtà io, pur
avendo questi poteri, mi sono sempre sentita una ragazza normale e, a
parte per
qualche ricordo che ho avuto, è difficile per me immaginarmi
come un dio.
Tu
mi stai dicendo tante cose su di me, Junior,
però io non mi sento così. Non mi sento di
appartenere ad un rango elevato, né
tantomeno di essere un dio»
«E’
normale» replicò Junior «E’
una cosa tutta
nuova per te ancora. E inoltre, non hai ancora nemmeno riacquistato i
poteri di
un dio.»
«Che
cosa accadrebbe se riacquistasse tutti i
suoi poteri?» domandò Goku, con la faccia di un
bambino che sta per aprire un regalo.
«Beh,
c’è un solo modo per scoprirlo.»
«E
sarebbe?» domandò Goku, ancora più
emozionato.
«Chiamare
Bills.»