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Autore: Val__    20/03/2017    2 recensioni
Alistair Brain era sempre stato attratto dal mistero e quando nel suo liceo l'enigmatico ladro senza faccia comicia a colpire, lui ed un improbabile gruppo di detective si ritroveranno a formare il Club del doposcuola più improvvisato di sempre per risolvere il mistero e beccare Faceless.
Riuscirà Alistair a smascherare l'autore dei furti senza farsi distrarre dalla crescente attrazione tra loro?
Qual'è il vero scopo dei furti di Faceless e perché sembrano gravitare intorno al ragazzo?
Ecco a voi un tentativo di mystery con un pizzico di "Occhi di Gatto" qua e là.
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"Raccolse le forze e si spinse in un ultimo scatto per raggiungere il ladro, ma non appena girò, si ritrovò costretto ad inchiodare per non finirgli contro.
Faceless era lì, davanti a lui con quel ghigno macchiato di presunzione fisso sul volto.
Il ladro lo afferrò per entrambi i polsi prima che potesse cadere all'indietro, ma Brain fu sicuro che non si trattasse di un impeto di gentilezza quando sentì la schiena sbattere contro la superficie dura e bitorzoluta del muro."[...]
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[Storia partecipante al contest "Cantami, o Diva...” Indetto da Dollarbaby sul forum di EFP.]
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Genere: Commedia, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Faceless

2. La Maschera di Faceless

Alistair Brain, solo “Brain” per gli amici, era sempre stato affascinato dal mistero.
Chiunque lo vedesse per i corridoi, lo riconosceva per la costante presenza di un giallo tra le sue mani. Adorava riuscire a raggiungere la soluzione ancor prima dei protagonisti del libro quanto quello stato di confusione e tensione di quando non aveva mezza idea di come risolvere un enigma.
Per questi motivi, alla comparsa del famigerato Faceless e con il diffondersi delle voci sul suo conto, Brain aveva cominciato a tendere l'orecchio più spesso durante le “lezioni di pettegolezzi” che Sarah ed i ragazzi al loro tavolo in mensa sembravano tenere.
La verità era che, il misterioso figuro che si diceva portare un maschera dai particolari troppo complessi per poterli distinguere nel breve momento in cui ti compariva davanti, aveva un certo charme che si riscoprì incapace di negare.
Certo, era il “malvagio” della situazione e tutto, ma al solo pensare di poter scoprire qualcosa in più su di lui, era sufficiente a non fargli chiudere occhio per una notte intera.
E nonostante quel suo scetticismo iniziale, più il tempo passava, più l'idea di Sarah sul Club dei Gialli, si faceva esaltante.

< Quindi come ci muoviamo? > aveva chiesto Mark, senza mai mancare un'occasione per lanciare sguardi diffidenti verso Lara.
Da brava leader, Sarah non si era presentata a mani vuote.
Il piano era di organizzare una serie di interviste in giro per la scuola per scoprire di più sul misterioso ladro senza faccia: testimonianze, ulteriori furti, eccetera, oltre a lasciare un messaggio sulla bacheca della scuola per aumentare il raggio di azione della raccolta di informazioni.
Una volta finita la fase di accumulo di informazioni, sarebbero passati ad una fase di deduzione.
Tutto questo sarebbe avvenuto durante il normale orario scolastico e sopratutto nel doposcuola, quando l'attività di Faceless sembrava raggiungere il suo culmine.
Lance e Mark, già impegnati l'uno con gli allenamenti di nuoto e l'altro con varie attività di organizzazione degli eventi scolastici, erano esonerati quando necessario dalle attività del club.

< Ok, questa cosa è più impegnativa del previsto > sbuffò Lara, aggiustandosi il berretto sulla testa e spostandosi una ciocca scura da davanti gli occhi.
< Sei già stanca? Ci manca ancora tipo metà dell'istituto da interrogare! > obbiettò Sarah, guadagnandosi un'occhiata minacciosa.
< Effettivamente non abbiamo fatto questi gran progressi, tutto quello che abbiamo è la scomparsa della scorta di lecca-lecca dall'infermeria ed un paio di ragazzi dalla dubbia affidabilità che dicono di aver visto un tizio con un mantello ed una maschera molto teatrali, girare per i corridoi nel doposcuola... > si inserì Alistair, sventolando il biglietto che Faceless aveva lasciato al medico della scuola il giorno del furto.
< Cosa odono le mie orecchie!? Due miscredenti! > fece scandalizzata lei, per poi fermarsi di scatto davanti a loro per osservarsi con aria rassicurante. < Abbiamo appena iniziato ragazzi, è normale avere poche piste all'inizio!>.
inizio, facendo una pausa per inumidirsi le labbra. < io vado a cercare Melory nella sua cerchia di fashion guru... e visto che ci sono mi faccio dare un consiglio su queste tremende doppie punte... per attirarla, ovviamente. Intanto perché voi non pattugliate in giro e magari andate a sentire se in qualche club sportivo hanno qualcosa da raccontare! > sorrise con un entusiasmo che a descriverlo contagioso sarebbe stato riduttivo e con una leggera pacca sulla spalla dell'amico, si fiondò per i corridoi, esibendosi in una stilosissima scivolata prima di girare l'angolo.
Brain si ritrovò a sorridere guardandola allontanarsi e con sorpresa notò che anche Lara stava facendo lo stesso.
< Strana tipa! > ridacchiò guardandolo di sott'occhio. < Da quanto vi conoscete? > domandò casuale.
Il trovarsi da solo con lei non era di certo la cosa che più al mondo lo entusiasmava, ma aveva giocato bene le sue carte tirando fuori l'argomento “migliore amica”, avrebbe potuto parlare ore ed ore di Sarah e di tutte le sue stranezze che tanto adorava, ed infatti, senza niente a fermarlo, fu esattamente quello che fece. Raccontando degli anni delle medie in cui lei gli si era appiccicata a mo' di cozza ad uno scoglio e di come l'avesse contagiata con l'ossessione per il mistero e fosse accidentalmente diventata peggio di lui, Brain sembrò rilassarsi ed abbassare la guardia, nonostante la sua “pericolosa” compagnia. La verità era che come ascoltatrice non era niente male.
< È tipo l'unica persona che mi sopporta per più di due ore di fila... e forse vale anche al contrario > finì di raccontare ridendo. Lara lo fissava con un'aria addolcita che bastò a distrugge l'immagine che si era fatto di lei come un mostro ribelle ed aggressivo.
< Tu hai qualcuno come lei? Una migliore amica intendo... > azzardò a domandarle, giusto per non continuare a blaterare, condannandola ad ascoltare per un'altra mezz'ora e ricambiare quindi il favore.
La vide storcere la bocca per poi guardarlo un po' accigliata. < Non proprio...ho alcuni amici, anche dell'ultimo anno... una volta questo tizio, un tizio super forte! Abbiamo fatto dei graffiti pazzeschi! Era arte, giuro! Comunque, questo tipo mi ha addirittura prestato dei soldi per la mensa e nemmeno li ha rivoluti indietro, lui è parecchio forte! > disse in un discorso un po' sconfusionato, ma non propriamente difficile da comprendere. Brain si trovò a domandarsi come mai una tipa tanto esuberante fosse riuscita a crearsi la reputazione da cattiva ragazza.
< Forse ho più persone che mi vogliono fuori da qui che gente che posso considerare amica > concluse con una nota amara.
< Oh... come Mark? > domandò lasciandola un po' sorpresa.
< Mark? Nah... lui è apposto. Cioè è un precisino e tutto, ma eravamo amici tempo fa e lui ha tutta quella cosa della fedeltà che è molto figa, ma non vuole che mi immischi in brutte faccende... e diciamo che non lo ascolto sempre, o meglio che non lo ascolto mai e finiamo per litigare fino alla morte... è un tipo tranquillo per il resto. Ci hai mai parlato per cose al di fuori della scuola? > spiegò.
Brain scosse la testa, troppo stupito da quella rivelazione per rispondere a parole.
Il prototipo di perfezione e la delinquente della scuola... amici?
Lei notò la sua perplessità e riprese a spiegarsi meglio. < Oh! Umm... da piccoli eravamo molto vicini, sai, abitiamo nello stesso quartiere e tutto il resto... >.
< Pensavo che abitasse in un quartiere di quelli in cui una casa costa tipo il doppio di quanto costo io e per questo lo chiamano “Principino” > fece ancora perplesso, per poi collegare quello che implicava il loro essere vicini di casa e guardare Lara ad occhi sbarrati.
Lei rispose con un sorriso furbo. < Lo sai non mi piace che tu sia così sveglio Brain > ridacchiò, dandogli un rapido pugno sul braccio. < Vedi di non spargere troppo la voce >.
Brain annuì massaggiandosi il punto dolente. < Sarà fatto... vostra altezza! > sorrise, beccandosi un altro pugno più leggero.

Arrivarono in palestra che ancora non avevano smesso di chiacchierare.
Chiesero un paio di permessi ai vari professori, annunciando anche l'autorizzazione del preside che Mark aveva procurato loro, in modo da poter fare qualche domanda in giro senza finire nei guai.

< Non ci credo > si stiracchiò la ragazza. < Tutte quelle teste di legno in palestra e nemmeno un povero pirla che abbia visto qualcosa o che addirittura abbia sentito parlare di Faceless, voglio dire è sulla bocca di tutto l'istituto, come si può non saperne niente! > si lamentò uscendo dalla palestra con Brain al suo seguito.
< Ora che si fa? > domandò storcendo la bocca.
< L'unica cosa è tornare da Sarah a riportare il niente che abbiamo trovato... o possiamo andare verso la piscina e i campi da tennis e volano e vedere se ci lasciano fare due domande > propose lui.
Lara lo guardò e con un lamento crollò su di lui < Ma non ne ho voglia > mormorò come se fosse un segreto di stato.
Lui la resse sforzandosi di trattenere l'ennesima risata.
Lei e Sarah non erano così diverse. Odiava il modo in cui si era lasciato ingannare dalla brutta fama della ragazza e rimpianse non averle parlato prima.
Stava per impiegarsi in una dedicata opera di convincimento, quando un rumore improvviso proveniente dallo sgabuzzino dietro l'angolo attirò l'attenzione di entrambi.
Fecero per avvicinarsi alla fonte del trambusto, quando la porta davanti a loro si spalancò ed un carrello colmo di racchette da tennis e da volano sfrecciò nella loro direzione. I ragazzi si lanciarono una a destra e l'altro a sinistra del corridoio per evitare di essere investiti, girandosi a guardare lo strano veicolo subito dopo. Alla guida, un figuro dal mantello svolazzante era seduto tra le varie racchette e li guardava con un ghigno, la parte superiore del viso coperta da una maschera.
Troppo stupiti per muovere un muscolo davanti a quell'insolita scena, rimasero a guardare lo strano tipo scendere dal carrello, fare loro un cenno di saluto con due dita ed il capo inclinato per poi spingere il carrello dietro l'angolo e sparire.
Si guardarono increduli per qualche secondo, rimettendosi in piedi.
Tutt'a un tratto non avevano più dubbi su quello a cui avevano assistito. Faceless aveva colpito ancora proprio davanti ai loro occhi.
Lara fu la prima a reagire < Vado a chiamare i professori! >.
Stava succedendo tutto così in fretta, ma Brain capì che sarebbe riuscito a sfuggirgli se non avesse fatto qualcosa.
< Io gli vado dietro! > si lanciò all'inseguimento senza aspettare nessuna risposta.
Si mise a correre come se non ci fosse stato un domani, con un misto di eccitazione e terrore.
Voleva raggiungerlo, ma una volta raggiunto? Doveva fermarlo, ma di sicuro non aveva il fisico di Lance Clark. E se sotto il mantello si nascondesse un giocatore di football? Quello sì che sarebbe stato un guaio.
Non fece tempo a rifletterci quanto avrebbe dovuto che, girando l'angolo intravide la figura avvolta dal mantello poco più avanti di lui. I loro sguardi si incontrarono poco prima che il ladro sparisse dietro l'ennesima svolta.

Da quella parte c'è l'uscita d'emergenza!

Esausto, raccolse le forze e si spinse in un ultimo scatto per raggiungere il ladro, ma non appena girò, si ritrovò costretto ad inchiodare per non finirgli contro.
Faceless era lì, davanti a lui con quel ghigno macchiato di presunzione fisso sul volto.
Il ladro lo afferrò per entrambi i polsi prima che potesse cadere all'indietro, ma Brain fu sicuro che non si trattasse di un impeto di gentilezza quando sentì la schiena sbattere contro la superficie dura e bitorzoluta del muro.
Lo guardò spaventato, gli occhi sgranati ed il fiato corto.
Era incredibilmente vicino e per Alistair fu come osservare un animale selvatico ad una distanza sconsigliata. Voleva scappare, ma allo stesso tempo non poteva fare a meno di studiarlo con interesse.
Da quella distanza riusciva a distinguerne le forme. Era decisamente un ragazzo.
La maschera che portava copriva gran parte del suo viso, aveva un taglio particolare e lasciava scoperti gli zigomi pur contornando il naso, lasciando scoperte le narici e tutta la zona inferiore ad esse. I dettagli erano incredibili. Contorni violetti con ricami d'oro sembravano incorniciarla come un'opera d'arte. Sembrava tanto preziosa che istintivamente sentì l'impossibilità di toccarla crescergli dentro.
Da quella distanza riuscì a notare come anche la parte interna del mantello fosse degli stessi colori.
Batte più volte gli occhi per concentrarsi a riconoscere i pochi tratti intravisti e collegarli a quelli di chiunque nella scuola potesse saltargli in testa. Pensò a fare un confronto tra la sua altezza e quella di Faceless, ma il fatto di non riuscire a stare dritto in piedi non lo aiutava per nulla.
< Mi sono appena accorto di non avere un piano > rifletté ad alta voce.
Il sorriso del ladro si allargò ed la sua risata roca e breve come un soffio quasi lo spaventò.
Si ritrovò ad arrossire, mentre una strana urgenza di levarsi da quella posizione cominciava a farsi sentire.
Provò a divincolarsi appena, ma sommando l'incredibile inseguimento di poco prima e la sua scarsa atleticità, gli restava davvero poca forza per ribellarsi a dovere.
L'altro si accorse subito di questo suo momento di lucidità e assicurò maggiormente la presa sui suoi polsi, per poi avvicinarsi terribilmente a lui.
Brain aveva visto abbastanza film romantici per riconoscere le intenzioni del ragazzo mascherato e si ritrovò a tremare leggermente con... anticipazione?
Il suo cervello andò in blackout, non riuscendo nemmeno a domandarsi il perché di quell'assenza di disgusto o perlomeno di dissenso, riusciva solo a concentrarsi sulla bellissima maschera che si avvicinava sempre di più, fino a toccargli le labbra con le sue.
Come anticipato dai suoi precedenti Faceless non era di certo un tipo timido, e nemmeno i suoi baci lo erano. Erano caldi, umidi, tanto lunghi e dedicati da togliere il respiro.
Si staccarono dopo non seppe bene quanto tempo. Brain, con il battito a mille, le gambe di gelatina e la respirazione che di certo non era migliorata dalla sua folle corsa, lo fissò teso, facendosi un poco più indietro dalla maschera che continuò a fissarlo per qualche breve secondo.
Poi ci fu un tonfo e Faceless scattò in ascolto, per poi riprendere a concentrarsi sul suo obbiettivo.
Trascinò Brain per il polsi, accompagnando il suo peso in modo da farlo sedere a terra, mentre lui, incapace di opporre resistenza, lo seguiva inerme.
Gli lanciò un ultimo sorriso soddisfatto prima di trascinare il carrello colmo di attrezzatura fuori dall'uscita di sicurezza.

Quando Lara arrivò con il professore, Faceless era ormai lontano, ma indicò comunque la sua direzione all'insegnante, rassicurandoli che era solo caduto atterra esausto dopo l'inseguimento e facendosi accompagnare in infermeria dalla ragazza.

Che diavolo è successo?!

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Siparietto di Val

Ehilà!
Eccovi il secondo capitolo alla velocità della luce, perché come già spiegato, fino al quarto sono già fatti e finiti!
Faceless finalmente si presenta, e che presentazione!
Se vi è piaciuto il capitolo o se avete qualche teoria complottistica già a questo punto della storia lasciatemi una recensioncina e fatemi sapere cose ne pensate! Perché funziono ad autostima e più pareri uguale più motivazione per scrivere! :D
Vi auguro una mmmmmeravigliosa giornata/serata/notte e ci si “vede” alla prossima! Kisses <3

Val__

  
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