Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: xxlili_luna    28/03/2017    1 recensioni
Lord Voldemort non è mai esistito, i genitori di Harry sono ancora vivi. Hermione e Draco si sono sempre odiati e insultati. Ma se sotto quegli insulti e quelle occhiataccie si fosse per tutto il tempo nascosto qualcosa di più? Durante l'estate, in cui saranno costretti a passare insieme si renderanno conto di provare qualcosa l'uno per l'altro. I due si sforzano di mantenere la loro relazione segreta ma qualcuno li scoprirà. Malfoy riuscirà a confessare veramente cosa prova per lei e cambierà, oppure rimarrà il solito?
Dal testo:
- Cosa vuoi, Malfoy?
- Rilassati Granger, voglio solo prendere un bicchiere d'acqua, come te. - rispose sorpassandomi e prendendo effettivamente un bicchiere. Mi voltai feci per andarmene quando sentì la voce di Malfoy dietro di me. - Comunque bel pigiama. - disse mi voltai e lo vidi appoggiato al bancone che mi squadrava. Arrossí violentemente [..] e me ne tornai in camera mia.
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Malfoy, Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Pansy, Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Pov Hermione
La serata procedeva bene. Io indossavo un abito lungo color petrolio. Il corpetto aveva una scollatura a cuore morbida, completamente ricoperto da diamanti bianchi che andavano a formare un motivo floreale sul ventre. Ai piedi portavo delle decoltè dello stesso colore, i capelli erano raccolti in uno chignon morbido a lato della testa. Draco indossava un semplice smoking scuro, i capelli erano tenuti fermi da un po' di gel. Era bellissimo. 
Per andare al ballo, avevamo preso di nuovo l'auto volante, dato che il castello dove si sarebbe tenuto non era sull'isola dove alloggiavano loro. Appena erano entrati alcuni elfi ci avevano preso le giacche e le borsette e li avevano portati in un altra stanza. Dopodiché, erano andati  nella sala da ballo. Io ed il mio cavaliere vi eravamo astenuti dal ballo, dato che siamo stati tartassati dai familiari di Draco, a quanto pare tutti volevano parlare con noi. Anche a tavola non era andata molto meglio. Eravamo seduti davanti ai nonni di lui e vicino ai suoi zii. Nonna Malfoy e zia Malfoy sembravano quelle più propense alle domande imbarazzanti. Domande del tipo: "Come stanno i due fidanzatini?" oppure " Avete già deciso la data? " 
Ero a tanto così dal rispondere male, dopo un'ennesima domanda. 
- Okay! Ehm... Zia credo che stai mettendo Hermione in imbarazzo. - intervenne Draco mettendomi una mano sul fianco e avvicinandomi a lui. Poggiai la testa sul suo petto ed esplosero un coro di " Oh " generali. Mi sentì avvampare fino ai capelli. Appena sentì che le guance erano tornate di un colore accettabile, ci allontanammo, ma di poco, e tornammo a mangiare il dolce. Di tanto in tanto, quando alzavo lo sguardo, vedevo qualcuno fissarci. Gli adulti sembravano inteneriti, mentre le ragazze più o meno della nostra età mi guardavano con invidia. 
La cena finì e tutti ci alzammo da tavola. Mentre passavo davanti a una finestra notai delle figure seminascoste da degli alberi. Mi voltai e vidi delle chiome rosse, le chiome rosse Weasley. Sorrisi e mi avvicinai a Draco. 
- Arrivo subito. - gli dissi. Lui mi guardò con aria interrogativa. 
- Dove... - fece per dire ma io lo zittì con un bacio. - Ottimo modo per zittire un ragazzo. - commentò con il suo ghigno Made in Malfoy. 
- Grazie. -  risposi con un sorrisetto. Mi staccai da lui e andai verso il portone che portava all'esterno, che venne aperto da due elfi. Uscì e il portone si richiuse subito, appena ritrovai le tre chiome rosse sorrisi di nuovo e mi incamminai verso di loro. 
- Herm! Sei meravigliosa! - esclamò Ginny correndomi incontro. Mi abbracciò calorosamente e appena staccate mi sorrise. 
- Ciao Ginny! - risposi sorridendo a mia volta. Poi mi voltai verso i due gemelli che stavano sistemando i primi fuochi. - Ciao ragazzi! - 
- Ciao Hermione! - risposero i due in coro senza alzare lo sguardo dal loro lavoro. 
- Allora... tutto risolto con Harry? - chiesi alla mia amica voltandomi di nuovo verso di lei. 
A sentire il nome del suo ragazzo le si aprì un enorme sorriso e gli occhi le si illuminarono. - Oh sì! Grazie ancora! - 
- Ma figurati! - risposi io. Poi ci voltammo verso i due e li guardammo lavorare. Non ci misero molto. 
- Va bene... Abbiamo finito. Tutto pronto. - disse George alzandosi in piedi e guardandomi. 
- Okay. Allora io rientro, Draco mi sta aspettando e non voglio che sospetti nulla. - dissi io e mi voltai per tornare alla festa e da Draco appunto. Purtroppo però dopo pochi passi mi sentì afferrare il polso. Mi voltai stupita verso la mia migliore amica che mi guardava sconcertata. - Che succede? - chiesi ingenuamente. 
- Come l'hai chiamato? - chiese sapendo anche lei la risposta. Ci pensai un secondo e per poco non mi detti una manata sulla fronte. No! Dio, l'avevo chiamato Draco! Draco non Malfoy. Mi era venuto spontaneo non ci avevo nemmeno pensato, ma ovviamente lei se n'era accorta. 
- L'ho chiamato Draco. - risposi sospirando. 
- E perché l'hai chiamato così? - chiese di nuovo lei sgranando gli occhi in attesa della risposta. 
- Bè... perché in questo mese l'ho sempre dovuto chiamare così con i nostri genitori e quindi è normale che mi sia venuto di chiamarlo così. Niente di più. - risposi con una scollata di spalle. Okay... tecnicamente non era del tutto falso. Era vero che in quel mese avevo dovuto chiamarlo solo per nome. Avevo solo astenuto il fatto che ieri sera avevo fatto l'amore con lui. Lei sembrò crederci e mi lasciò andare. Ripresi a camminare verso il castello e appena entrata tornai nella sala. Come speravo Draco era ancora lì, dove l'avevo lasciato, solo che era in compagnia. Una compagnia non del tutto gradita. Pansy - sono una troia - Parkinson. Lei e Draco stavano parlando tranquilli, ma dalla postura rigida di quest'ultimo potevo ben vedere che la conversazione non era gradita. Vidi Pansy fargli un sorrisetto e mi sentì invadere da una strana e spiacevole sensazione alla base dello stomaco. Decisi che era troppo e mi avvicinai velocemente. Appena la Parkinson mi vide, da sopra la spalla di Draco, il sorriso si spense. Anche Draco si voltò, vedendo l'espressione di lei, e appena mi vide un sorriso di sollievo gli si aprì sulle labbra. 
- Hermione! Eccoti finalmente! - disse lui mettendomi una mano su un fianco e attirandomi a sé. 
- Già, scusa dovevo fare una cosa. - risposi io sorridendo.  Poi mi voltai verso Pansy che ci guardava disgustata. - Oh, ciao Parkinson. Non ti avevo visto. - 
- Ah, sì? Non importa. - disse con un sorrisetto, del tutto diverso da quello che aveva fatto al MIO Draco un attimo prima. In questo c'era sfida e determinazione. Ma sì sa, mai sfidare un Grifondoro e soprattutto mai sfidare Hermione Jean Granger. 
- Sì, bè ora perché non te ne vai e ci lasci soli? - proposi io. Chissà perché ma avevo la netta sensazione che i miei occhi trasmettessero la stessa sfida e determinazione che racchiudeva quel sorrisetto. Lei incazzata nera, girò sui tacchi e se ne andò. Sentivo gli occhi di Draco addosso e infatti appena alzai lo sguardo verso di lui lo vidi fissarmi con un ghigno malizioso sul viso.
- E così, la nostra Hermione è gelosa della Parkinson? - chiese retoriaco. 
- Io? Gelosa di quell'oca? Non è assolutamente vero! - esclamai. 
- Mmm - fece lui avvicinandosi alle mie labbra e un attimo dopo erano attaccate. Lui portò una mano dietro alla mia schiena per attirarmi ancora di più a lui e io misi le mani sul suo petto. Ci perdemmo in un bacio appassionato e sarebbe durato a lungo se non fossimo stati interrotti da qualcuno. 
- Malfoy? Hermione? - ci chiamò una voce che conoscevo fin troppo bene. Mo staccai da lui e voltai la testa. Davanti a noi c'era uno sconvolto e imbarazzato Neville Paciok che ci osservava. Ma che diavolo ci faceva Neville a una festa così?? 
- Paciok? - fece Draco senza mollarmi. - Che diavolo vi fai qui? - 
- La mia famiglia è una vecchia amica di quella Wood. - rispose lui. La famiglia Wood era quella del marito di Camille e lei dopo il matrimonio aveva adottato il suo cognome. 
- Oh! - feci un po' sorpresa. Non mi aspettavo proprio che la sua famiglia conoscesse quella dei Wood. 
- Bene, ora che hai appurato che siamo noi, potresti andartene? - disse poco gentilmente il ragazzo che avevo acquistato accanto. Gli lanciai un'occhiataccia prima di tornare a guardare Neville. 
- Oh! Ehm... s-sí... c-certo. - balbettò prima di immischiarsi di nuovo tra la folla. Mi chiedevo se lui avrebbe mai detto a qualcuno di averci visti baciarci. Perché sì, prima o poi i miei amici lo avrebbero scoperto e probabilmente mi avrebbero chiamata traditrice e tutto il resto, la reazione di Ginny appena ha sentito il nome Draco era stata esagerata, non osavo immaginarmi cosa sarebbe successo appena avrebbe scoperto che stavamo insieme... 
<< Ehm... tesoro? Tu e lui non state insieme. Avete solo fatto sesso e dato qualche bacio. >> 
<< Sì, insomma... >> 
<< Questo significa che tu vorresti stare veramente con Malfoy o sbaglio?? >> 
<< Oh! Zitta vocina interiore! >>
<< Lo prenderò come un sì. >> 
<< No invece! Ora taci! >> 
Ero talmente impegnata a discutere con la mia fastidiosa e lievemente invadente vocina che non mi ero accorta che Draco mi stava chiamando. Mi riscossi e mi voltai verso di lui. 
- Tutto bene? - 
- Sì, stavo solo pensando. - risposi sorridendo per rassicurarlo. Avvicinai il viso al suo e gli diedi un bacio, che però venne interrotto di nuovo. Questa volta però non si trattava di una persona ma bensì da un botto. Lo spettacolo iniziava! Ci staccammo e insieme agli altri invitati prima ci affacciammo alla finestra per vedere cosa stesse succedendo, e poi uscimmo dalla sala e successivamente dal castello. Una volta in giardino cercai con lo sguardo i miei genitori. Erano a pochi metri da noi e dopo i primi botti mio padre si voltò verso di me con aria un po' interrogativa. Io gli feci cenno di aspettare e tornò a guardare i fuochi. Dopo altri cinque partirono i due principali che andarono a formare una scritta rossa e glitterata in cielo che diceva: 
" VUOI SPOSARMI? ( DI NUOVO ) " 
Tornai a voltarmi verso mio padre e grazie al cielo aveva capito il momento adatto. Così adesso stava lì, in ginocchio, con una scatoletta di velluto aperta e con dentro un piccolo anello d'argento, come se fosse la prima volta, davanti a mia madre che stava piangendo. Lei annuì e lui si alzò, abbracciandola e baciandola. Sorrisi soddisfatta e quando mi voltai di nuovo verso il cielo la scritta era scomparsa, sostituita da un enorme cuore rosso che sembrava pulsare. 
- Sei stata tu? - chiese sorpreso Draco accanto a me. Io mi voltai verso di lui e gli sorrisi, ancor più soddisfatta del fatto che ero riascita a stupirlo. Lui sorrise a sua volta e mi ribaciò. Questa volta, però, non fummo interrotti da nessuno. 
Appena ci staccammo, andammo dai nostri genitori. Lucius e Narcissa si stavano congratulando con i miei genitori. 
- Oh! Eccola la figlia migliore del mondo! - esclamò mio padre appena arrivati. Mi abbracciò stetta sollevandolo da terra e io feci un piccolo urletto. - Brava, proprio quello che intendevo. - aggiunse dandomi un bacio sulla fronte.
- Volete dire che voi due eravate daccordo? - chiese mia madre guardando prima lui e poi me 
- Ovvio. - rispose mio padre. - Ha organizzato tutto lei! - dopo quello partirono i vari complimenti, ect, ect. 
La serata si concluse più o meno alle undici. Tornammo a casa nello stesso modo in cui eravamo andati. 
- Okay, io non vedo l'ora di andare a dormire. - disse mia madre appena varcata la soglia. Tutti ci trovammo daccordo ma solo io e Draco andammo in camera. Gli adulti rimasero in cucina perché avevano detto che voleva prima bere una tisana prima di andare a dormire. Entrati in camera buttai sul letto la giacchetta e la borsa, Draco fece fare la stessa sorte anche alla sua di gacca, poi si tolse le scarpe rimanendo a piedi nudi. Mentre stavo andando verso il bagno sentì il telefono di Draco suonare. Lui lo prese e lesse il nome di chi lo stesso chiamando. 
- Arrivo subito. - disse alzando la testa nella mia direzione. Io annuì e lui uscì dalla stanza. Entrai in bagno e mi struccai velocemente. Poi uscì e andai allo specchio. Tolsi le scarpe e mi abbassai la zip del vestito. Lo feci scivolare giù e uscì dalla gonna. Andai verso l'armadio e presi una canottiera celeste con dei pantaloncini bianchi, il solito pigiama. Intanto mi chiedevo con chi stesse parlando Draco. 
Pov Draco
Entrai velocemente nello studio di mio padre per poter parlare indisturbato. Risposi alla telefonata e avvicinai il telefono all'orecchio. 
- Ciao amico! - sentì dire dall'altra parte della cornetta. 
- Ciao Blaise. - risposi mentre un sorriso mi si apriva sulle labbra. Blaise, insieme a Theo, era il mio migliore amico da sempre. Sapeva tutto di me e io sapevo praticamente tutto di lui. Certo non mancavano le litigate ma alla fine ci eravamo sempre riappacificati. 
- Allora, com'è andato il ballo? - 
- Bene. Un po' noioso dato che tutti i miei parenti e anche parte dei suoi volevano parlare con me ed Hermione, ma... - stavo dicendo ma lui mi interruppe subito. 
- Fermo, fermo, fermo. - disse e avevo la netta sensazione che avesse gli occhi sgranati. - Da quand'è che la chiami Hermione? - 
Quella domanda mi riportò alla mente la sgradevole conversazione avuta con la Parkinson poche ore fa. 
Flashback
Hermione era appena uscita dal portone quando arrivò alle mie spalle una delle ultime persone che avrei voluto vedere. Pansy Parkinson. Ma che diavolo vi faceva lì? 
- Ciao Dracuccio. - disse lei con una voce che conoscevo fin troppo bene. 
- Ti ho già detto che non mi devi chiamare così. - dissi io in tono fermo. 
- Oh! Perché fai così? - chiese mettendomi una mano sul braccio. Io mi irrigidì all'istante e mi scastai da quel tocco. Lei sembrò stupita del mio gesto, e come potevo biasimarla. Sì, lei era una delle tante puttane che mi facevo regolarmente a scuola, e sapevo che Pansy aveva una cotta per me, me lo dimostrava in continuazione, ma diciamocelo lei non aveva una cotta per me, ma per il mio corpo! Per lei sarei stato un trofeo da sfoggiare in giro per i corridoi. - Che succede? - 
- Niente, solo non mi toccare. E poi che diavolo ci fai qui? - 
- I miei genitori e io siamo stati invitati. E poi non sei felice di vedermi? - chiese tornando a sfoggiare il suo tono suadente. Si avvicinò di un passo e mi passò una mano sul petto. - È da un po' che non... 
- No. - dissi prendendo il suo polso e allontanando la sua mano. - Ti ho già detto di non toccarmi. E poi no, non sono contento di vederti. - 
- Perché? - chiese allontanandosi offesa. Mi guardò un secondo poi sembrò capire e assunse un'espressione quasi dolce. - È per la Granger, vero? Tranquillo l'ho vista uscire dal portone, non credo che tornerà molto presto. Abbiamo il tempo, e poi non può sapere dove sei. - 
- Hai ragione è per la Granger. E già che ci siamo mettiamo in chiaro un paio di cose. Dimenticati di me, Okay. Io non sarò il tuo giocattolino e tu non sei più il mio. Ah! E se vedi Astoria dillo pure a lei. - dissi in tono fermo. 
- Che cosa? Tu mi stai lasciando per... quella?? - eesclamò ancora più scandalizzata di prima. - Che c'è non ti piaccio più? - disse indicando se stessa. Io la guardai per un nanosecondo. Indossava un vestito con una scollatura profonda, rosso e con un enorme spacco sulla gamba sinistra che partiva dal metà coscia. Sì, decisamente preferivo Hermione. 
- Punto primo, no non mi piaci. Punto secondo, noi non siamo mai stati insieme. E punto terzo, azzardati di nuovo a chiamarla "quella" e io ti crucio. Chiaro? - 
- Secondo me invece la tradirai il giorno dopo il vostro matrimonio. - disse lei con aria quasi di sfida. - Mi dispiace solo che tu debba passare una notte con lei per fare un erede... 
- Se ti interessa saperlo, a me non dispiace affatto. - la interruppi prima che mi istigasse seriamente a prendere la bacchetta e criviarla davanti  tutti. - E poi no, non tradirò Hermione. - 
- E da quando la chiami Hermione? - chiese la Parkinson. Ora sembrava incazzata. 
- Fatti miei. - risposi secco. 
Fine flashback
Dopo quello era entrata in scena Hermione graie al cielo. Non mi ero minimamente pentito delle parole che avevo detto alla Parkinson quella sera, perché erano la pura verità! 
- Ehi! Dra, ci sei? - mi sentì chiamare dalla voce di Balise che mi riscosse dai miei pensieri. 
- Sì, sì. - dissi io scuotendo lievemente la testa e prendendo a camminare per la stanza. 
- Allora? Da quando la chiami Hermione? - 
- Bè... forse da quando l'abbiamo fatto? - dissi retorico. Dall'altra parte di sentì un silenzio tombale prima che partisse il putiferio. 
- O Dio! Tu ti sei scopato la Granger?? - chiese lui. 
- No! Dai, scopato è un termine offensivo. - dissi. Ed era vero! Scopare non era proprio il termine giusto per descrivere quello che avevo fatto con Hermione. 
- O cazzo! Draco... ma non è che alla fine ti sei innamorato di lei? - chiese Blaise e potevo quasi vedere il suo ghigno malizioso sulle labbra. 
- Cosa? No... io non sono innamorato di lei. - risposi ma non ero del tutto sicuro. Molto probabilmente era solo un'infatuazione, una specie di piccola cotta che potevo gestire tranquillamente. 
- Se lo dici tu. Comunque apparte questo com'è andata la serata? - chiese di nuovo  questa volta non mi interruppe. Gli raccontai ogni dettaglio, tralasciando le varia conversazione avute con lei e soprattutto i baci. Sentivo che erano delle cose troppo personali, solo mie e sue. Esaltai tantissimo il suo lavoro per i suoi genitori e anche lui mi sembrò stupito dal tono di voce che usò per commentare. - Okay, io adesso devo andare. Ci sentiamo nei prossimi giorni. Ciao! - 
- Ciao! - lo salutai a mia volta per poi riattaccare. Uscì dalla studio e tornai in camera mia. Appena aperta la porta, vidi Hermione che si scioglieva i capelli e li rifaceva cadere dolcemente sulla schiena. Era a piedi nudi come me e si era struccata e messa il suo pigiama. Quel pigiama che mi faceva perdere la testa solo a vaderlo. Come si può essere sexy anche in pigiama? Lei non doveva essersi accorta di me, e io ne approfitto per guardarla. Osservai il suo viso, gli occhi di un colore e un luccichio inconfondibile, il naso, le labbra, dio le sue labbra! Piene e invitanti. Poi passai ad osservare il sotto. Attavarsai con gli occhi la forma sinuosa del collo e mi ricordai com'era stato bello baciarlo e sentire i suoi gemiti. Poi il busto, il seno abbastanza grande, doveva essere una terza, il ventre piatto e infine le gambe. Snelle e sinuose. E se Blaise avesse avuto ragione? E se mi stessi innamorando di lei? No, impossibile, eppure... 
Mi avvicinai lentamente a lei ed entra nel suo campo visivo attraverso lo specchio. Mi posizionai dietro di lei e le scostai il capelli, lasciando scoperto il collo. Mi chiami e ci passai le labbra, senza baciarlo esattamente. Alzai lo sguardo verso di lei, sempre attraverso lo specchio, e la vidi con gli occhi chiusi. Sorrisi sulla sua pelle e lasciai una scia di baci umidi dalla spalla fino al lobo, che morsi lievemente. Lei gemette e buttò la testa all'indietro, lasciandomi maggior accesso al suo collo. 
Pov Hermione
Buttai la testa all'indietro, presa dal piacere di quei baci. Lui passò la lingua sulla mi gola, facendomi genere. Socchiusi un occhi per vederlo prendere la bacchetta e fare un incantesimo per insonorizzare la stanza. Richiusi gli occhi appena risentì le sue labbra sulla mia pelle. Lui mi afferrò per i fianchi e mi tirò a sé, prendendomi contro il suo corpo è facendomi ben sentire la sua eccitazione. Le sue labbra salirono sulla mascella e poi riscesero di nuovo sul collo. Cominciò a succhiare a mordere un punto particolarmente sensibile e mi lasciai sfuggire ennesimo gemito, seguito da un sospiro. Con poca delicatezza mi voltò e premette le labbra sulle mie. Schiusi immediatamente le labbra le nostre lingue si unirono, in una danza passionale. Si rincorrevano e si cercavano, per poi allontanarsi e cercarsi di nuovo. Mi accarezzò il palato mentre con le mani vagava per il mio corpo. Mi afferrò le cosce e io feci un piccolo salto perché lui mi potesse prendere in collo. Gli circondai la vita con le gambe e gli strinsi i fianchi, facendolo gemere a sua volta. Lo sentì camminare e lui si sedette sul letto, io a cavalcioni su di lui, le labbra ancora incollate. Draco raggiunse il bordo della canottiera e infilò una mano sotto, accarezzandomi il fianco nudo per poi salire verso il seno sinistro e poi stringerlo, facendomi sosirare. Ci staccammo un secondo perché lui potesse togliermi la canottiera e la lanciò da una parte della stanza, per poi riattaccarsi alle mie labbra. Si abbassò piano sul letto fino  ritrovarsi sdraito. Fece passare una mano giù per la schiena, poi per il sedere  e infine andò ad accarezzare la coscia nuda, per poi risalire. Mi scostai dalle sue labbra e scesi a baciargli il collo. Sospirò e grugnì lievemente, un verso virile che mi fece perdere ancora di più la ragione. Mentre gli baciavo il collo, con le mani andai ai bottoni della sua camicia, che sbottonai velocemente, felice che si fosse già tolto la giacca, e la feci scendere per le spalle, per poi bjttarla  insieme agli altri vestiti. Scesi ancora e passai le labbra sul petto e poi sull'addome, entrambi scolpiti da anni di Quidditch, appena arrivata all'inizio dei pantaloni depositai un bacio leggero.
- Hermione... - sussurrò lui. Continuai facendo una scia fino  ritrovarmi di nuovo sulle sue labbra. Poi Draco com un colpo di reni rigirò la situazione, ritrovandosi sopra di me e tra le mia gambe completamente nude. Passò una mano su e giù per la coscia, mentre con le labbra riprendeva a torturarmi il collo. Le mie mani continuavano  vagare per il suo petto e a ogni tocco la sua pelle fremeva. Piano si abbassò a baciare il petto, fece passare la mano libera dietro la mia schiena e sganciò il reggiseno nero, buttando anche quello da qualche parte nella stanza. Scese a baciarmi il seno destro e prese il capezzolo tra i denti e succhiandolo lievemente, facendomi genere forte. Poi passò all'altro. Continuò questa piacevole tortura per diverso tempo, finché non si abbassò sul ventre su cui passò la lingua. La sua mano raggiunse l'elastico dei pantaloncini e me li sfilò. Tornò su e mi vi baciammo, mentre con la mano massaggiava delicatamente la stoffa delle mutandine che nascondeva la mia intimità. Piano, senza staccare le labbra dalle mie, mi sfilò anche quell'ultimo indento e lo lanciò sopra la pila di vestiti. Un attimo dopo mi penetrò con un dito e gemetti sulle sue labbra. Soddisfatto ne aggiunse un altro e dopo che mi fui abituata cominciò a muoverli piano. Non avevo mai provato niente del genere, dato che con Ron la mia prima volta è stata molto semplice, qualche bacio e via, principalmente volevamo toglierci lo sfizio credo. Ma questo era tutt'altra cosa! 
Dopo non so quanti minuti tolse le dita e scese di nuovo, lasciando una scia di baci fino all'inguine. Fece passare la punta della lingua sulla mia femminilità e poi la penetrò lentamente. Io, intanto, ero in preda all'estasi e al piacere. Stringevo il lenzuolo tra le mani, gli occhi chiusi, il labbro inferiore stretto tra i denti per trattenermi. Sentivo che stavo per venire sotto i baci di lui. Ora capivo perché tutte quelle ragazze gli giravano dietro. 
Dopo un ennesima penetrazione, questa volta più profonda, non mi trattenni e urlai il suo nome venendo. Lui soddisfatto tornò su e mi baciò. Lasciai i suoi capelli e andai con le mani alla cerniera dei suoi pantaloni ed aprirla, per poi farli scivolare giù, insieme ai boxer. Draco non si deve attendere e mi penetrò con una spinta secca. All'inizio mantenne un ritmo lento per poi aumentare la velocità delle spinte. Lo assecondai muovendo il bacino e facendolo scontrare con il suo, facendo gemere me  e grugnire di piacere lui. 
Venemmo nello stesso istante, ripetendo il nome dell'altro all'infinito. Lui si buttò accanto a me e mi tirò a sè, poi prese la coperta e coprì entrambi. 
- Wow. - commentai appoggiando la testa sul suo petto. Cominciai a disegnare cerchi e cuori con il dito sul suo petto mentre lui ridacchiava per il mio commento. 
- Grazie. Anche tu non sei affatto male. - disse stringendomi maggiormente. Sorrisi e avevo la netta sensazione che lui avesse sentito. - Hai sonno? - 
- Sì. - risposi annuendo. Mi alzai su un gomito per poterlo guardare un attimo negli occhi. Oro e argento fusi. Fuoco e ghiaccio insieme. Una sensazione di calore mi pervase all'altezza del petto mentre lo guardavo. In quei giorni ero stata meglio con lui che con Ron per quei due anni in cui eravamo stato insieme. Con Draco mi sentivo bene, serena, felice, potevo essere me stessa senza alcun timore di essere giudicata, volevo passare ogni minuto con lui, a baciarlo e ad abbracciarlo oppure semplicemente così, a guardarlo senza dire una parola. Perché in fondo com'è quella frase babbana? " Gli occhi sono lo specchio dell'anima ". 
Era questo l'amore?
- Perché mi guardi così? - chiese lievemente divertito lui.  Scossi la testa e mi chinai per dargli un casto bacio sulle labbra. 
- Notte Draco. - sussurrai sulle sue labbra. 
- Notte Hermione. - rispose lui sorridendo. Mi accoccolai sul suo petto e chiusi gli occhi, pensando a quanto mi era sembrato bello e dolce il mio nome detto dalle sue labbra. Sì, era quello l'amore e ormai negare era inutile. Mi ero totalmente innamorata di Draco Lucius Malfoy. 
Pov Draco
Mi svegliai a causa di un raggio di sole che mi colpiva gli occhi. Afferrai la bacchetta che avevo poggiato sul comodino e con un incantesimo non verbale la chiusi. Poggiai di nuovo la bacchetta dove l'avevo presa e mi guardai intorno. La stanza era disseminata di vestiti, i nostri vestiti, e immediatamente le immagini della nottata precedente mi tornarono in mente. Abbassai lo sguardo e vidi Hermione che ancora dormiva serena sul mio petto. Immediatamente una sensazione di calore mi invase all'altezza del petto mentre guardavo quella meravigliosa ragazza. Non avevo mai provato qualcosa del genere. Passai una mano tra i riccioli lievemente disordinati e sorrisi. Mi sentivo felice, inspiegabilmemte sereno, e tutto questo grazie lei. Con lei mi sentivo bene, potevo essere .e stesso senza paura e lei era una delle poche persone con cui avevo abbassato la barriera con cui mi ero protetto per tutto quegli anni. Una barriera di indifferenza  e di arroganza. Avrei voluto passare ogni minuto con lei, senza mai lasciarla andare, per poterla baciare, abbracciare o anche solamente guardare negli occhi. Quegli occhi così diversi dai miei ma così dannatamente simili. Quegli occhi che mi avevano scavato dentro. Quegli occhi che avrei voluto vedere ogni giorno della mia vita, per sempre. 
Era questo l'amore? 
Piano la sentì muoversi e la vidi aprire gli occhi, che incontrarono i miei. Fuoco e ghiaccio insieme. Le accarezzai la guancia e lei si lasciò andare a quel tocco, chiudendo gli occhi. 
Sì, era quello l'amore e negare era inutile. Io, Draco Lucius Malfoy, mi ero completamente innamorato di Hermione Jean Granger. 
- Herm... - la chiamai in un sussurro. Lei aprì gli occhi e li puntò nei miei. 
- Sì? -
- Voglio dirti una cosa. - dissi prendendo un respiro. Lei annuì invitandomi  a continuare. Sorrisi lievemente e parlai. - Ti amo. - 
I suoi occhi si illuminarono di una luce che non le avevo mai visto e un enorme sorriso le si aprì sulle labbra che tanto amavo. - Anch'io. - rispose baciandomi. 
- Ripetilo. - la pregai sorridendo. 
- Ti amo. - ripeté e poi dopo un secondo riprese a parlare. - Ti amo, ti amo, ti amo... - la interruppi dandole un altro casto bacio sulle labbra. Pian piano più profondo e rifaciemmo l'amore, e ancora e ancora, incuranti di tutto e di tutti, dei nostri genitori, dei nostri amici e del mondo esterno. Ora eravamo solo io e lei. Draco ed Hermione. 
Allora? Che ne pensate? Vi ho fatto aspettare sì, ma guardate che capitolo che vi ho fatto! 
Ah! Piccolo chiarimenti sulla storia: 
1. Hermione è una Purosangue, quindi i suoi genitori sono maghi. 
2. Non preoccupatevi, in questo capitolo, Draco ha fatto l'incantesimo contraccettivo, solo non l'ho scritto. 
Grazie per la vostra pazienza e fatemi sapere cosa ne pensate. Non sono la copia più carina del mondo? 
Bacioni!  






Pov Hermione


La serata procedeva bene. Io indossavo un abito lungo color petrolio. Il corpetto aveva una scollatura a cuore morbida, completamente ricoperto da diamanti bianchi che andavano a formare un motivo floreale sul ventre. Ai piedi portavo delle decoltè dello stesso colore, i capelli erano raccolti in uno chignon morbido a lato della testa. Draco indossava un semplice smoking scuro, i capelli erano tenuti fermi da un po' di gel. Era bellissimo. 
Per andare al ballo, avevamo preso di nuovo l'auto volante, dato che il castello dove si sarebbe tenuto non era sull'isola dove alloggiavano loro. Appena erano entrati alcuni elfi ci avevano preso le giacche e le borsette e li avevano portati in un altra stanza. Dopodiché, erano andati  nella sala da ballo. Io ed il mio cavaliere vi eravamo astenuti dal ballo, dato che siamo stati tartassati dai familiari di Draco, a quanto pare tutti volevano parlare con noi. Anche a tavola non era andata molto meglio. Eravamo seduti davanti ai nonni di lui e vicino ai suoi zii. Nonna Malfoy e zia Malfoy sembravano quelle più propense alle domande imbarazzanti. Domande del tipo: "Come stanno i due fidanzatini?" oppure " Avete già deciso la data? " 
Ero a tanto così dal rispondere male, dopo un'ennesima domanda. 
- Okay! Ehm... Zia credo che stai mettendo Hermione in imbarazzo. - intervenne Draco mettendomi una mano sul fianco e avvicinandomi a lui. Poggiai la testa sul suo petto ed esplosero un coro di " Oh " generali. Mi sentì avvampare fino ai capelli. Appena sentì che le guance erano tornate di un colore accettabile, ci allontanammo, ma di poco, e tornammo a mangiare il dolce. Di tanto in tanto, quando alzavo lo sguardo, vedevo qualcuno fissarci. Gli adulti sembravano inteneriti, mentre le ragazze più o meno della nostra età mi guardavano con invidia. 
La cena finì e tutti ci alzammo da tavola. Mentre passavo davanti a una finestra notai delle figure seminascoste da degli alberi. Mi voltai e vidi delle chiome rosse, le chiome rosse Weasley. Sorrisi e mi avvicinai a Draco. 
- Arrivo subito. - gli dissi. Lui mi guardò con aria interrogativa. 
- Dove... - fece per dire ma io lo zittì con un bacio. - Ottimo modo per zittide un ragazzo. - commentò con il suo ghigno Made in Malfoy. 
- Grazie. -  risposi con un sorrisetto. Mi staccai da lui e andai verso il portone che portava all'esterno, che venne aperto da due elfi. Uscì e il portone si richiuse subito, appena ritrovai le tre chiome rosse sorriso di nuovo e mi incamminai verso di loro. 
- Herm! Sei meravigliosa! - esclamò Ginny correndomi incontro. Mi abbracciò calorosamente e appena staccate mi sorrise. 
- Ciao Ginny! - risposi sorridendo a mia volta. Poi mi voltai verso i due gemelli che stavano sistemando i primi fuochi. - Ciao ragazzi! - 
- Ciao Hermione! - risposero i due in coro senza alzare lo sguardo dal loro lavoro. 
- Allora... tutto risolto con Harry? - chiesi alla mia amica voltandomi di nuovo verso di lei. 
A sentire il nome del suo ragazzo le si aprì un enorme sorriso e gli occhi le si illuminarono. - Oh sì! Grazie ancora! - 
- Ma figurati! - risposi io. Poi ci voltammo verso i due e li guardammo lavorare. Non ci misero molto. 
- Va bene... Abbiamo finito. Tutto pronto. - disse George alzandosi in piedi e guardandomi. 
- Okay. Allora io rientro, Draco mi sta aspettando e non voglio che sospetti nulla. - dissi io e mi voltai per tornare alla festa e da Draco appunto. Purtroppo però dopo pochi passi mi sentì afferrare il polso. Mi voltai stupita verso la mia migliore amica che mi guardava sconcertata. - Che succede? - chiesi ingenuamente. 
- Come l'hai chiamato? - chiese sapendo anche lei la risposta. Ci pensai un secondo e per poco non mi detti una manata sulla fronte. No! Dio, l'avevo chiamato Draco! Draco non Malfoy. Mi era venuto spontaneo non ci avevo nemmeno pensato, ma ovviamente lei se n'era accorta. 
- L'ho chiamato Draco. - risposi sospirando. 
- E perché l'hai chiamato così? - chiese di nuovo lei sgranando gli occhi in attesa della risposta. 
- Bè... perché in questo mese l'ho sempre dovuto chiamare così con i nostri genitori e quindi è normale che mi sia venuto di chiamarlo così. Niente di più. - risposi con una scollata di spalle. Okay... tecnicamente non era del tutto falso. Era vero che in quel mese avevo dovuto chiamarlo solo per nome. Avevo solo astenuto il fatto che ieri sera avevo fatto l'amore con lui. Lei sembrò crederci e mi lasciò andare. Ripresi a camminare verso il castello e appena entrata tornai nella sala. Come speravo Draco era ancora lì, dove l'avevo lasciato, solo che era in compagnia. Una compagnia non del tutto gradita. Pansy - sono una troia - Parkinson. Lei e Draco stavano parlando tranquilli, ma dalla postura rigida di quest'ultimo potevo ben vedere che la conversazione non era gradita. Vidi Pansy fargli un sorrisetto e mi sentì invadere da una strana e spiacevole sensazione alla base dello stomaco. Decisi che era troppo e mi avvicinai velocemente. Appena la Parkinson mi vide, da sopra la spalla di Draco, il sorriso si spense. Anche Draco si voltò, vedendo l'espressione di lei, e appena mi vide un sorriso di sollievo gli si aprì sulle labbra. 
- Hermione! Eccoti finalmente! - disse lui mettendomi una mano su un fianco e attirandomi a sé. 
- Già, scusa dovevo fare una cosa. - risposi io sorridendo.  Poi mi voltai verso Pansy che ci guardava disgustata. - Oh, ciao Parkinson. Non ti avevo visto. - 
- Ah, sì? Non importa. - disse con un sorrisetto, del tutto diverso da quello che aveva fatto al MIO Draco un attimo prima. In questo c'era sfida e determinazione. Ma sì sa, mai sfidare un Grifondoro e soprattutto mai sfidare Hermione Jean Granger. 
- Sì, bè ora perché non te ne vai e ci lasci soli? - proposi io. Chissà perché ma avevo la netta sensazione che i miei occhi trasmettessero la stessa sfida e determinazione che racchiudeva quel sorrisetto. Lei incazzata nera, girò sui tacchi e se ne andò. Sentivo gli occhi di Draco addosso e infatti appena alzai lo sguardo verso di lui lo vidi fissarmi con un ghigno malizioso sul viso.
- E così, la nostra Hermione è gelosa della Parkinson? - chiese retoriaco. 
- Io? Gelosa di quell'oca? Non è assolutamente vero! - esclamai. 
- Mmm - fece lui avvicinandosi alle mie labbra e un attimo dopo erano attaccate. Lui portò una mano dietro alla mia schiena per attirarmi ancora di più a lui e io misi le mani sul suo petto. Ci perdemmo in un bacio appassionato e sarebbe durato a lungo se non fossimo stati interrotti da qualcuno. 
- Malfoy? Hermione? - ci chiamò una voce che conoscevo fin troppo bene. Mo staccai da lui e voltai la testa. Davanti a noi c'era uno sconvolto e imbarazzato Neville Paciok che ci osservava. Ma che diavolo ci faceva Neville a una festa così?? 
- Paciok? - fece Draco senza mollarmi. - Che diavolo vi fai qui? - 
- La mia famiglia è una vecchia amica di quella Wood. - rispose lui. La famiglia Wood era quella del marito di Camille e lei dopo il matrimonio aveva adottato il suo cognome. 
- Oh! - feci un po' sorpresa. Non mi aspettavo proprio che la sua famiglia conoscesse quella dei Wood. 
- Bene, ora che hai appurato che siamo noi, potresti andartene? - disse poco gentilmente il ragazzo che avevo acquistato accanto. Gli lanciai un'occhiataccia prima di tornare a guardare Neville. 
- Oh! Ehm... s-sí... c-certo. - balbettò prima di immischiarsi di nuovo tra la folla. Mi chiedevo se lui avrebbe mai detto a qualcuno di averci visti baciarci. Perché sì, prima o poi i miei amici lo avrebbero scoperto e probabilmente mi avrebbero chiamata traditrice e tutto il resto, la reazione di Ginny appena ha sentito il nome Draco era stata esagerata, non osavo immaginarmi cosa sarebbe successo appena avrebbe scoperto che stavamo insieme... 


<< Ehm... tesoro? Tu e lui non state insieme. Avete solo fatto sesso e dato qualche bacio. >> 
<< Sì, insomma... >> 
<< Questo significa che tu vorresti stare veramente con Malfoy o sbaglio?? >> 
<< Oh! Zitta vocina interiore! >>
<< Lo prenderò come un sì. >> 
<< No invece! Ora taci! >> 


Ero talmente impegnata a discutere con la mia fastidiosa e lievemente invadente vocina che non mi ero accorta che Draco mi stava chiamando. Mi riscossi e mi voltai verso di lui. 
- Tutto bene? - 
- Sì, stavo solo pensando. - risposi sorridendo per rassicurarlo. Avvicinai il viso al suo e gli diedi un bacio, che però venne interrotto di nuovo. Questa volta però non si trattava di una persona ma bensì da un botto. Lo spettacolo iniziava! Ci staccammo e insieme agli altri invitati prima ci affacciammo alla finestra per vedere cosa stesse succedendo, e poi uscimmo dalla sala e successivamente dal castello. Una volta in giardino cercai con lo sguardo i miei genitori. Erano a pochi metri da noi e dopo i primi botti mio padre si voltò verso di me con aria un po' interrogativa. Io gli feci cenno di aspettare e tornò a guardare i fuochi. Dopo altri cinque partirono i due principali che andarono a formare una scritta rossa e glitterata in cielo che diceva: 


" VUOI SPOSARMI? ( DI NUOVO ) " 

Tornai a voltarmi verso mio padre e grazie al cielo aveva capito il momento adatto. Così adesso stava lì, in ginocchio, con una scatoletta di velluto aperta e con dentro un piccolo anello d'argento, come se fosse la prima volta, davanti a mia madre che stava piangendo. Lei annuì e lui si alzò, abbracciandola e baciandola. Sorrisi soddisfatta e quando mi voltai di nuovo verso il cielo la scritta era scomparsa, sostituita da un enorme cuore rosso che sembrava pulsare. 
- Sei stata tu? - chiese sorpreso Draco accanto a me. Io mi voltai verso di lui e gli sorrisi, ancor più soddisfatta del fatto che ero riascita a stupirlo. Lui sorrise a sua volta e mi ribaciò. Questa volta, però, non fummo interrotti da nessuno. 
Appena ci staccammo, andammo dai nostri genitori. Lucius e Narcissa si stavano congratulando con i miei genitori. 
- Oh! Eccola la figlia migliore del mondo! - esclamò mio padre appena arrivati. Mi abbracciò stetta sollevandolo da terra e io feci un piccolo urletto. - Brava, proprio quello che intendevo. - aggiunse dandomi un bacio sulla fronte.
- Volete dire che voi due eravate daccordo? - chiese mia madre guardando prima lui e poi me 
- Ovvio. - rispose mio padre. - Ha organizzato tutto lei! - dopo quello partirono i vari complimenti, ect, ect. 


La serata si concluse più o meno alle undici. Tornammo a casa nello stesso modo in cui eravamo andati. 
- Okay, io non vedo l'ora di andare a dormire. - disse mia madre appena varcata la soglia. Tutti ci trovammo daccordo ma solo io e Draco andammo in camera. Gli adulti rimasero in cucina perché avevano detto che voleva prima bere una tisana prima di andare a dormire. Entrati in camera buttai sul letto la giacchetta e la borsa, Draco fece fare la stessa sorte anche alla sua di gacca, poi si tolse le scarpe rimanendo a piedi nudi. Mentre stavo andando verso il bagno sentì il telefono di Draco suonare. Lui lo prese e lesse il nome di chi lo stesso chiamando. 
- Arrivo subito. - disse alzando la testa nella mia direzione. Io annuì e lui uscì dalla stanza. Entrai in bagno e mi struccai velocemente. Poi uscì e andai allo specchio. Tolsi le scarpe e mi abbassai la zip del vestito. Lo feci scivolare giù e uscì dalla gonna. Andai verso l'armadio e presi una canottiera celeste con dei pantaloncini bianchi, il solito pigiama. Intanto mi chiedevo con chi stesse parlando Draco. 


Pov Draco


Entrai velocemente nello studio di mio padre per poter parlare indisturbato. Risposi alla telefonata e avvicinai il telefono all'orecchio. 
- Ciao amico! - sentì dire dall'altra parte della cornetta. 
- Ciao Blaise. - risposi mentre un sorriso mi si apriva sulle labbra. Blaise, insieme a Theo, era il mio migliore amico da sempre. Sapeva tutto di me e io sapevo praticamente tutto di lui. Certo non mancavano le litigate ma alla fine ci eravamo sempre riappacificati. 
- Allora, com'è andato il ballo? - 
- Bene. Un po' noioso dato che tutti i miei parenti e anche parte dei suoi volevano parlare con me ed Hermione, ma... - stavo dicendo ma lui mi interruppe subito. 
- Fermo, fermo, fermo. - disse e avevo la netta sensazione che avesse gli occhi sgranati. - Da quand'è che la chiami Hermione? - 
Quella domanda mi riportò alla mente la sgradevole conversazione avuta con la Parkinson poche ore fa. 


Flashback


Hermione era appena uscita dal portone quando arrivò alle mie spalle una delle ultime persone che avrei voluto vedere. Pansy Parkinson. Ma che diavolo vi faceva lì? 
- Ciao Dracuccio. - disse lei con una voce che conoscevo fin troppo bene. 
- Ti ho già detto che non mi devi chiamare così. - dissi io in tono fermo. 
- Oh! Perché fai così? - chiese mettendomi una mano sul braccio. Io mi irrigidì all'istante e mi scastai da quel tocco. Lei sembrò stupita del mio gesto, e come potevo biasimarla. Sì, lei era una delle tante puttane che mi facevo regolarmente a scuola, e sapevo che Pansy aveva una cotta per me, me lo dimostrava in continuazione, ma diciamocelo lei non aveva una cotta per me, ma per il mio corpo! Per lei sarei stato un trofeo da sfoggiare in giro per i corridoi. - Che succede? - 
- Niente, solo non mi toccare. E poi che diavolo ci fai qui? - 
- I miei genitori e io siamo stati invitati. E poi non sei felice di vedermi? - chiese tornando a sfoggiare il suo tono suadente. Si avvicinò di un passo e mi passò una mano sul petto. - È da un po' che non... 
- No. - dissi prendendo il suo polso e allontanando la sua mano. - Ti ho già detto di non toccarmi. E poi no, non sono contento di vederti. - 
- Perché? - chiese allontanandosi offesa. Mi guardò un secondo poi sembrò capire e assunse un'espressione quasi dolce. - È per la Granger, vero? Tranquillo l'ho vista uscire dal portone, non credo che tornerà molto presto. Abbiamo il tempo, e poi non può sapere dove sei. - 
- Hai ragione è per la Granger. E già che ci siamo mettiamo in chiaro un paio di cose. Dimenticati di me, Okay. Io non sarò il tuo giocattolino e tu non sei più il mio. Ah! E se vedi Astoria dillo pure a lei. - dissi in tono fermo. 
- Che cosa? Tu mi stai lasciando per... quella?? - eesclamò ancora più scandalizzata di prima. - Che c'è non ti piaccio più? - disse indicando se stessa. Io la guardai per un nanosecondo. Indossava un vestito con una scollatura profonda, rosso e con un enorme spacco sulla gamba sinistra che partiva dal metà coscia. Sì, decisamente preferivo Hermione. 
- Punto primo, no non mi piaci. Punto secondo, noi non siamo mai stati insieme. E punto terzo, azzardati di nuovo a chiamarla "quella" e io ti crucio. Chiaro? - 
- Secondo me invece la tradirai il giorno dopo il vostro matrimonio. - disse lei con aria quasi di sfida. - Mi dispiace solo che tu debba passare una notte con lei per fare un erede... 
- Se ti interessa saperlo, a me non dispiace affatto. - la interruppi prima che mi istigasse seriamente a prendere la bacchetta e criviarla davanti  tutti. - E poi no, non tradirò Hermione. - 
- E da quando la chiami Hermione? - chiese la Parkinson. Ora sembrava incazzata. 
- Fatti miei. - risposi secco. 


Fine flashback


Dopo quello era entrata in scena Hermione graie al cielo. Non mi ero minimamente pentito delle parole che avevo detto alla Parkinson quella sera, perché erano la pura verità! 
- Ehi! Dra, ci sei? - mi sentì chiamare dalla voce di Balise che mi riscosse dai miei pensieri. 
- Sì, sì. - dissi io scuotendo lievemente la testa e prendendo a camminare per la stanza. 
- Allora? Da quando la chiami Hermione? - 
- Bè... forse da quando l'abbiamo fatto? - dissi retorico. Dall'altra parte di sentì un silenzio tombale prima che partisse il putiferio. 
- O Dio! Tu ti sei scopato la Granger?? - chiese lui. 
- No! Dai, scopato è un termine offensivo. - dissi. Ed era vero! Scopare non era proprio il termine giusto per descrivere quello che avevo fatto con Hermione. 
- O cazzo! Draco... ma non è che alla fine ti sei innamorato di lei? - chiese Blaise e potevo quasi vedere il suo ghigno malizioso sulle labbra. 
- Cosa? No... io non sono innamorato di lei. - risposi ma non ero del tutto sicuro. Molto probabilmente era solo un'infatuazione, una specie di piccola cotta che potevo gestire tranquillamente. 
- Se lo dici tu. Comunque apparte questo com'è andata la serata? - chiese di nuovo  questa volta non mi interruppe. Gli raccontai ogni dettaglio, tralasciando le varia conversazione avute con lei e soprattutto i baci. Sentivo che erano delle cose troppo personali, solo mie e sue. Esaltai tantissimo il suo lavoro per i suoi genitori e anche lui mi sembrò stupito dal tono di voce che usò per commentare. - Okay, io adesso devo andare. Ci sentiamo nei prossimi giorni. Ciao! - 
- Ciao! - lo salutai a mia volta per poi riattaccare. Uscì dalla studio e tornai in camera mia. Appena aperta la porta, vidi Hermione che si scioglieva i capelli e li rifaceva cadere dolcemente sulla schiena. Era a piedi nudi come me e si era struccata e messa il suo pigiama. Quel pigiama che mi faceva perdere la testa solo a vaderlo. Come si può essere sexy anche in pigiama? Lei non doveva essersi accorta di me, e io ne approfitto per guardarla. Osservai il suo viso, gli occhi di un colore e un luccichio inconfondibile, il naso, le labbra, dio le sue labbra! Piene e invitanti. Poi passai ad osservare il sotto. Attavarsai con gli occhi la forma sinuosa del collo e mi ricordai com'era stato bello baciarlo e sentire i suoi gemiti. Poi il busto, il seno abbastanza grande, doveva essere una terza, il ventre piatto e infine le gambe. Snelle e sinuose. E se Blaise avesse avuto ragione? E se mi stessi innamorando di lei? No, impossibile, eppure... 
Mi avvicinai lentamente a lei ed entra nel suo campo visivo attraverso lo specchio. Mi posizionai dietro di lei e le scostai il capelli, lasciando scoperto il collo. Mi chiami e ci passai le labbra, senza baciarlo esattamente. Alzai lo sguardo verso di lei, sempre attraverso lo specchio, e la vidi con gli occhi chiusi. Sorrisi sulla sua pelle e lasciai una scia di baci umidi dalla spalla fino al lobo, che morsi lievemente. Lei gemette e buttò la testa all'indietro, lasciandomi maggior accesso al suo collo. 


Pov Hermione


Buttai la testa all'indietro, presa dal piacere di quei baci. Lui passò la lingua sulla mi gola, facendomi genere. Socchiusi un occhi per vederlo prendere la bacchetta e fare un incantesimo per insonorizzare la stanza. Richiusi gli occhi appena risentì le sue labbra sulla mia pelle. Lui mi afferrò per i fianchi e mi tirò a sé, prendendomi contro il suo corpo è facendomi ben sentire la sua eccitazione. Le sue labbra salirono sulla mascella e poi riscesero di nuovo sul collo. Cominciò a succhiare a mordere un punto particolarmente sensibile e mi lasciai sfuggire ennesimo gemito, seguito da un sospiro. Con poca delicatezza mi voltò e premette le labbra sulle mie. Schiusi immediatamente le labbra le nostre lingue si unirono, in una danza passionale. Si rincorrevano e si cercavano, per poi allontanarsi e cercarsi di nuovo. Mi accarezzò il palato mentre con le mani vagava per il mio corpo. Mi afferrò le cosce e io feci un piccolo salto perché lui mi potesse prendere in collo. Gli circondai la vita con le gambe e gli strinsi i fianchi, facendolo gemere a sua volta. Lo sentì camminare e lui si sedette sul letto, io a cavalcioni su di lui, le labbra ancora incollate. Draco raggiunse il bordo della canottiera e infilò una mano sotto, accarezzandomi il fianco nudo per poi salire verso il seno sinistro e poi stringerlo, facendomi sosirare. Ci staccammo un secondo perché lui potesse togliermi la canottiera e la lanciò da una parte della stanza, per poi riattaccarsi alle mie labbra. Si abbassò piano sul letto fino  ritrovarsi sdraito. Fece passare una mano giù per la schiena, poi per il sedere  e infine andò ad accarezzare la coscia nuda, per poi risalire. Mi scostai dalle sue labbra e scesi a baciargli il collo. Sospirò e grugnì lievemente, un verso virile che mi fece perdere ancora di più la ragione. Mentre gli baciavo il collo, con le mani andai ai bottoni della sua camicia, che sbottonai velocemente, felice che si fosse già tolto la giacca, e la feci scendere per le spalle, per poi bjttarla  insieme agli altri vestiti. Scesi ancora e passai le labbra sul petto e poi sull'addome, entrambi scolpiti da anni di Quidditch, appena arrivata all'inizio dei pantaloni depositai un bacio leggero.
- Hermione... - sussurrò lui. Continuai facendo una scia fino  ritrovarmi di nuovo sulle sue labbra. Poi Draco com un colpo di reni rigirò la situazione, ritrovandosi sopra di me e tra le mia gambe completamente nude. Passò una mano su e giù per la coscia, mentre con le labbra riprendeva a torturarmi il collo. Le mie mani continuavano  vagare per il suo petto e a ogni tocco la sua pelle fremeva. Piano si abbassò a baciare il petto, fece passare la mano libera dietro la mia schiena e sganciò il reggiseno nero, buttando anche quello da qualche parte nella stanza. Scese a baciarmi il seno destro e prese il capezzolo tra i denti e succhiandolo lievemente, facendomi genere forte. Poi passò all'altro. Continuò questa piacevole tortura per diverso tempo, finché non si abbassò sul ventre su cui passò la lingua. La sua mano raggiunse l'elastico dei pantaloncini e me li sfilò. Tornò su e mi vi baciammo, mentre con la mano massaggiava delicatamente la stoffa delle mutandine che nascondeva la mia intimità. Piano, senza staccare le labbra dalle mie, mi sfilò anche quell'ultimo indento e lo lanciò sopra la pila di vestiti. Un attimo dopo mi penetrò con un dito e gemetti sulle sue labbra. Soddisfatto ne aggiunse un altro e dopo che mi fui abituata cominciò a muoverli piano. Non avevo mai provato niente del genere, dato che con Ron la mia prima volta è stata molto semplice, qualche bacio e via, principalmente volevamo toglierci lo sfizio credo. Ma questo era tutt'altra cosa! 
Dopo non so quanti minuti tolse le dita e scese di nuovo, lasciando una scia di baci fino all'inguine. Fece passare la punta della lingua sulla mia femminilità e poi la penetrò lentamente. Io, intanto, ero in preda all'estasi e al piacere. Stringevo il lenzuolo tra le mani, gli occhi chiusi, il labbro inferiore stretto tra i denti per trattenermi. Sentivo che stavo per venire sotto i baci di lui. Ora capivo perché tutte quelle ragazze gli giravano dietro. 
Dopo un ennesima penetrazione, questa volta più profonda, non mi trattenni e urlai il suo nome venendo. Lui soddisfatto tornò su e mi baciò. Lasciai i suoi capelli e andai con le mani alla cerniera dei suoi pantaloni ed aprirla, per poi farli scivolare giù, insieme ai boxer. Draco non si deve attendere e mi penetrò con una spinta secca. All'inizio mantenne un ritmo lento per poi aumentare la velocità delle spinte. Lo assecondai muovendo il bacino e facendolo scontrare con il suo, facendo gemere me  e grugnire di piacere lui. 
Venemmo nello stesso istante, ripetendo il nome dell'altro all'infinito. Lui si buttò accanto a me e mi tirò a sè, poi prese la coperta e coprì entrambi. 
- Wow. - commentai appoggiando la testa sul suo petto. Cominciai a disegnare cerchi e cuori con il dito sul suo petto mentre lui ridacchiava per il mio commento. 
- Grazie. Anche tu non sei affatto male. - disse stringendomi maggiormente. Sorrisi e avevo la netta sensazione che lui avesse sentito. - Hai sonno? - 
- Sì. - risposi annuendo. Mi alzai su un gomito per poterlo guardare un attimo negli occhi. Oro e argento fusi. Fuoco e ghiaccio insieme. Una sensazione di calore mi pervase all'altezza del petto mentre lo guardavo. In quei giorni ero stata meglio con lui che con Ron per quei due anni in cui eravamo stato insieme. Con Draco mi sentivo bene, serena, felice, potevo essere me stessa senza alcun timore di essere giudicata, volevo passare ogni minuto con lui, a baciarlo e ad abbracciarlo oppure semplicemente così, a guardarlo senza dire una parola. Perché in fondo com'è quella frase babbana? " Gli occhi sono lo specchio dell'anima ". 
Era questo l'amore?
- Perché mi guardi così? - chiese lievemente divertito lui.  Scossi la testa e mi chinai per dargli un casto bacio sulle labbra. 
- Notte Draco. - sussurrai sulle sue labbra. 
- Notte Hermione. - rispose lui sorridendo. Mi accoccolai sul suo petto e chiusi gli occhi, pensando a quanto mi era sembrato bello e dolce il mio nome detto dalle sue labbra. Sì, era quello l'amore e ormai negare era inutile. Mi ero totalmente innamorata di Draco Lucius Malfoy. 


Pov Draco


Mi svegliai a causa di un raggio di sole che mi colpiva gli occhi. Afferrai la bacchetta che avevo poggiato sul comodino e con un incantesimo non verbale la chiusi. Poggiai di nuovo la bacchetta dove l'avevo presa e mi guardai intorno. La stanza era disseminata di vestiti, i nostri vestiti, e immediatamente le immagini della nottata precedente mi tornarono in mente. Abbassai lo sguardo e vidi Hermione che ancora dormiva serena sul mio petto. Immediatamente una sensazione di calore mi invase all'altezza del petto mentre guardavo quella meravigliosa ragazza. Non avevo mai provato qualcosa del genere. Passai una mano tra i riccioli lievemente disordinati e sorrisi. Mi sentivo felice, inspiegabilmemte sereno, e tutto questo grazie lei. Con lei mi sentivo bene, potevo essere .e stesso senza paura e lei era una delle poche persone con cui avevo abbassato la barriera con cui mi ero protetto per tutto quegli anni. Una barriera di indifferenza  e di arroganza. Avrei voluto passare ogni minuto con lei, senza mai lasciarla andare, per poterla baciare, abbracciare o anche solamente guardare negli occhi. Quegli occhi così diversi dai miei ma così dannatamente simili. Quegli occhi che mi avevano scavato dentro. Quegli occhi che avrei voluto vedere ogni giorno della mia vita, per sempre. 
Era questo l'amore? 
Piano la sentì muoversi e la vidi aprire gli occhi, che incontrarono i miei. Fuoco e ghiaccio insieme. Le accarezzai la guancia e lei si lasciò andare a quel tocco, chiudendo gli occhi. 
Sì, era quello l'amore e negare era inutile. Io, Draco Lucius Malfoy, mi ero completamente innamorato di Hermione Jean Granger. 
- Herm... - la chiamai in un sussurro. Lei aprì gli occhi e li puntò nei miei. 
- Sì? -
- Voglio dirti una cosa. - dissi prendendo un respiro. Lei annuì invitandomi  a continuare. Sorrisi lievemente e parlai. - Ti amo. - 
I suoi occhi si illuminarono di una luce che non le avevo mai visto e un enorme sorriso le si aprì sulle labbra che tanto amavo. - Anch'io. - rispose baciandomi. 
- Ripetilo. - la pregai sorridendo. 
- Ti amo. - ripeté e poi dopo un secondo riprese a parlare. - Ti amo, ti amo, ti amo... - la interruppi dandole un altro casto bacio sulle labbra. Pian piano più profondo e rifaciemmo l'amore, e ancora e ancora, incuranti di tutto e di tutti, dei nostri genitori, dei nostri amici e del mondo esterno. Ora eravamo solo io e lei. Draco ed Hermione. 




Allora? Che ne pensate? Vi ho fatto aspettare sì, ma guardate che capitolo che vi ho fatto! 
Ah! Piccolo chiarimenti sulla storia: 
1. Hermione è una Purosangue, quindi i suoi genitori sono maghi. 
2. Non preoccupatevi, in questo capitolo, Draco ha fatto l'incantesimo contraccettivo, solo non l'ho scritto. 


Grazie per la vostra pazienza e fatemi sapere cosa ne pensate. Non sono la copia più carina del mondo? 
Bacioni!  

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: xxlili_luna