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Autore: fri rapace    17/05/2017    4 recensioni
“È una femmina! L'abbiamo chiamata Teddy, come il padre di Dora!”
Hermione strillò.
“Co...? Tonks ha avuto il bambino?”
“Sì, sì, è nata!” urlò Remus.
Tutti si congratularono con lui e Ron esclamò:
“Cavoli, una femminuccia!” come se non avesse mai sentito niente di simile.
“Sì... sì... una femminuccia,” ripeté Remus, stordito dalla felicità..."

(da Harry Potter e i Doni della Morte)
SPOILER HARRY POTTER E LA MALEDIZIONE DELL'EREDE!
Bellatrix Lestrange e Ninfadora Tonks danno alla luce i figli in una clinica segreta. A causa di un inaspettato attacco i neonati verranno scambiati: Bellatrix tornerà a Villa Malfoy col maschietto dei Lupin, mentre la piccola nata dalla Mangiamorte crescerà credendo che la cugina sia sua madre.
Genere: Commedia, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Delphini Riddle, Nimphadora Tonks, Remus Lupin, Teddy Lupin | Coppie: Bellatrix/Voldemort, Lucius/Narcissa, Remus/Ninfadora
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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CC CAPITOLO OTTO

Capitolo 8




Delphi tolse il pezzo di pergamena dalla tasca della divisa, lo rilesse e lo rimise a posto: l'appuntamento era per dopo cena, fuori dalla Sala Grande. Teddy non aveva indicato un orario preciso e lui si era stancato di aspettarla. Alcuni compagni di Casa gli passarono davanti lanciandogli occhiate incuriosite, seguiti da un gruppo di Grifondoro.
Voldemort Junior,” esclamò un ragazzo dall'aspetto famigliare.
Delphi riconobbe lo studente con cui si era azzuffato durante la cerimonia dello Smistamento.
Cosa vuoi?” sbuffò annoiato. Se Teddy non fosse arrivata in fretta avrebbe finito col litigare di nuovo con lui pur di passare il tempo.
Il ragazzo gli mostrò i lividi e le escoriazioni che gli aveva procurato Delphi.
Clarence e Stephan hanno provato a farli sparire con alcuni incantesimi che in passato avevano sempre funzionato,” disse accigliandosi.
Non stavolta, però,” lo anticipò Delphi.
Esatto,” il Grifondoro lo studiò con grande interesse. “Dipente da te, vero? È perché sei il figlio di Voldemort.”
Delphi aveva promesso di non dire nulla sul suo vero padre, perciò congedò il ragazzo con una scrollata di spalle e sbirciò nella Sala Grande: i professori stavano ancora cenando, tutti tranne uno, il Vicepreside. Finalmente vide Teddy alzarsi dalla tavola dei Serpeverde a dirigersi verso l'uscita.
Era ora...” disse lui, ma lei gli passò davanti senza degnarlo di uno sguardo. Delphi stava per protestare, quando la pergamena che aveva nella tasca gli strattonò la veste. La scritta era cambiata, ora diceva di seguire Teddy a distanza e senza dare nell'occhio.
Delphi fece di più, si nascose dietro un'armatura e mutò il proprio aspetto quel tanto che bastava a renderlo irriconoscibile. Il secondo piano del castello era deserto, così Delphi e Teddy accantonarono ogni precauzione.
Andiamo,” gli disse la ragazza, puntando la bacchetta sulla porta d'ingresso dello studio del padre e mormorando un incantesimo che Delphi non conosceva.
Le giornate si stavano accorciando e la sera era calata già da un po', ma la luna piena illuminava a giorno la stanza. Delphi avvertì un respiro leggero venire dal basso, c'era qualcuno steso per terra!
Teddy...” iniziò, lei si voltò e si premette un dito sulle labbra. “Non zittirmi! Dove Merlino è tuo padre? Se è uno scherzo...” taque di botto. Sotto alla scrivania rilucevano quelle che sembravano due monete. Si spostarono verso di lui e dal buio sbucò un naso, poi un muso.
Ecco, lo hai svegliato!” s'indispettì Teddy e camminò verso quello che sembrava un grosso cane. Quando fu interamente alla luce Delphi capì di essersi sbagliato: il collo possente, le enormi zampe, il colore del mantello... la bestia era sicuramente un lupo.
Teddy grattò l'animale tra le orecchie e l'animale uggiolò di piacere, senza smettere di annusare l'aria. Presto spostò la sua attenzione su di lui e Delphi sentì le gambe farsi molli e allo stesso tempo un'inspiegabile attrazione.
Il lupo sorpassò Teddy e gli si fermò davanti, scuotendo la strana coda a ciuffo.
Gli piaci,” sussurò la ragazza, saettando lo sguardo da lui al lupo con grande interesse. “Di solito è molto territoriale e diffidente con chiunque tranne me e la mamma.”
Delphi avvicinò la mano alla bacchetta.
È pericoloso e tu lo sai, vuoi farmi uccidere?” mormorò con scarsa convinzione, pericoloso o meno quella era la Creatura Magica più affascinante che avesse mai visto.
È innocuo quando prende la Pozione Antilupo. Avevo ragione io sì o sì?” disse Teddy mettendo le mani sui fianchi, ma anche lei sembrava stesse recitando una parte. Stranamente non le importava più vincere la scommessa, cosa le interessasse adesso Delphi non riusciva a immaginarselo.
Il lupo mannaro lo toccò col muso e il ragazzo reagì d'istinto:
Lacarnum Inflamare!” pronunciò: la Creatura Oscura non indossava abiti e l'unica cosa che prese fuoco fu una pila di pergamene sulla scrivania.
“Oh, no no!” gemette Teddy, spegnendo il fuoco con un getto d'acqua. “Mio padre se ne accorgerà!”
Delphi indicò il lupo.
“Se ne accorgerà? Lui è qui, ha visto tutto!”
“Non essere sciocco, non ricorderà nulla di quello che è successo... non fosse stato così non ti avrei coinvolto!” Si frappose fra lui e il padre. “Cosa ti è saltato in testa? Sei stato sleale, papà è disarmato.”
Delphi batté le palpebre.
“È un dannato lupo mannaro! Ha le zanne, e gli artigli e...”
L'animale passò davanti alla figlia e leccò una mano al ragazzo.
“È simpatico,” borbottò lui, confuso.
“È davvero strano, è come se ti conoscesse...”
“Chiederò a mia madre se me ne prende uno!”
Teddy lo afferrò per il mantello e lo trascinò di peso fuori dallo studio, richiudendo il lupo mannaro nell'ufficio con un colpo di bacchetta.
“Chiederò a mia madre se mi compra un Metamorfomagus,” gli fece il verso in tono aspro.
Delphi avvertì una stretta al petto.
“Non è la stessa cosa e tu lo sai, smettila di farmi passare per ipocrita!”
“È la stessa cosa e tu sei ipocrita!”
“Sei arrabbiata perché volevi spaventarmi e invece ho fatto amicizia col lupo.”
Lei ci rifletté su.
“Ora non più... sono solo sorpresa. Tu non capisci quanto sia strano quello che è successo lì dentro, davvero... dovrò pensarci sopra.”

***

Remus stava spiegando perché era sconsigliabile ridere alle battute di un Imp, soprattutto se si era in prossimità di un fiume, quando lo sguardo gli cadde nuovamente sul piccolo Lestrange.
Non riusciva a capire perché all'improvviso si sentisse tanto attratto da lui. Si impose di continuare con la lezione, ma gli Imp non gli erano mai sembrati tanto noiosi.
Delphini stesso ricambiava la sua curiosità o era solo una sua impressione? Remus colse l'occasione al volo quando il ragazzino fece un gesto con la mano.
Vuoi dei chiarimenti, Delphini?” domandò speranzoso.
Per Merlino se li voglio!” esclamò quello come se non aspettasse altro. “Lei sembra così normale, oggi.”
Remus percepì il pericolo, ma mantenne la calma senza troppa difficoltà.
Oggi?” ripeté guardingo.
Delphini annuì.
Sembra uno qualsiasi, mi aspettavo qualcosa di meglio da un lupo mannaro.”
Sono esattamente quello che sembro,” gli rispose gentilmente Remus. Pensava che quella del ragazzo fosse solo genuina curiosità, non aveva il tono maligno che ci si aspetterebbe dal figlio di Bellatrix Lestrange.
Andiamo, non sia ridicolo. Lei mi ha leccato la mano solo qualche sera fa, è stato così eccitante che non me la sono più lavata.”
Remus sogghignò tra sé e sé. Era preparato alle battutine sulla sua condizione, non lo mettevano in crisi come un tempo.
A meno che tu non fossi Trasfigurato in un dolce di Mielandia, escludo di averti mai assaggiato,” replicò serio, ma ridendo con gli occhi.
Oh, lo ha fatto, invece. Sono entrato di nascosto nel suo studio,” replicò tranquillamente il ragazzo.
Nell'aula si alzò un mormorio, l'aria era elettrica.
Remus s'irrigidì. “Ti ho leccato la mano,” ripeté atono.
Delphini scoppiò a ridere e continuò fino a che le lacrime gli scesero lungo le guance.
Lei era in forma di lupo, naturalmente,” spiegò quando si fu calmato. “Pensavo fosse scontato.”
La vista di Remus si offuscò e tutto si fece indistinto, tranne il ragazzo.
Sei entrato nel mio studio con... con la luna piena,” comprese. “Come? È protetto da incantesimi che tu non puoi...”
Lui no, ma Teddy sì, pensò immediatamente. Lei li conosceva e sapeva come neutralizzarli, ma non poteva essere stata sua figlia, non poteva accettarlo.
Delphini non si scompose:
Incantesimi da principianti, lei non sa chi sono io.”
Non ti ho fatto del male...” mormorò Remus.
No. Mi ha leccato le mani come un bravo cane.”
Remus si guardò attorno: le azioni del ragazzo lo avevano sconvolto abbastanza da fargli scordare che la discussione si stava svolgendo sotto lo sguardo attento di un nutrito gruppo di Tassorosso e Corvonero.
Vai dalla Preside,” ordinò seccamente a Delphini.
Il ragazzo arrossì come se lo avesse offeso.
Cosa? Perché, non è giusto!”
Remus lo guardò con ferocia e il ragazzino annicchilì, tutta l'aula piombò in un silenzio teso.
Delphini spinse indietro rumorosamente la sedia, alzò la mano che sosteneva che l'insegnante gli avesse leccato e lasciò l'aula tenendola sollevata come una bandiera.
Remus cercò di concludere dignitosamente la lezione e quando l'ora finì fu con grande sollievo che trovò rifugio nel proprio studio.
Ricordò che la mattina dopo la luna piena c'era puzza di bruciato nella stanza e si disse che doveva chiedere a Madama Chips se avesse notato qualcosa di sospetto.
Prese una manciata di Polvere Volante e si inginocchiò davanti al camino e dopo qualche istante riaprì gli occhi nel salotto di casa sua.
Tonks doveva essere appena rientrata dal lavoro perché aveva ancora addosso il mantello.
Ehi, Remus, che succede?” esclamò sorpresa quando vide la sua testa fluttuare nelle braci.
Dobbiamo rivedere gli incantesimi con cui sigillo il mio studio,” le spiegò senza preamboli. Teneva alla sua opinione, ma quello era più che altro un pretesto per sfogarsi con lei.
Non dirmi che qualcuno li ha violati,” intuì subito Tonks.
Remus riuscì solo ad annuire.
Chi?” gli domandò, ma lo disse come se già sapesse.
Delphini Lestrange.”
Tonks non nascose la preoccupazione.
Ti ha fatto del male o tu ne hai fatto a lui?”
Lui sostiene che io l'ho... ecco... leccato sul dorso di una mano.”
Tonks si accovacciò davanti al camino sbilanciandosi e finendo quasi per caderci dentro.
Oh, andiamo, mentiva!”
La sua certezza lo innervosì.
Come fai a dirlo? Quanti estranei hai visto interagire con me sotto pozione Antilupo?”
Tonks taque per un lungo istante.
Dora?” ringhiò lui, anche se la strega si nascondeva dietro un'espressione neutra quel silenzio era sufficiente a tradirla.
Nessuno. Circa.”
Circa?”
Una volta mia madre è entrata nella nostra stanza...” ammise Tonks.
Cosa? Perché non me lo hai detto?”
Ti saresti preoccupato per niente.”
Remus chiuse gli occhi e fece per premerci sopra i polpastrelli, quando ricordò che le sue mani erano rimaste a Hogwarts col resto del suo corpo.
Va bene, sorvoliamo. Qualcun altro?”
Harry.”
Ah, bene,” grugnì Remus, che iniziava seriamente ad arrabbiarsi. “Organizzavi dei party nelle notti di plenilunio?”
Ma non hai mai leccato nessuno.”
Questo sistema tutto.”
Remus...”
Non avresti dovuto permetterlo, Dora, io mi fidavo di te!”
Va bene, chiedo perdono. Teddy aveva paura che tu ti arrabbiassi e non volevo che ti spaventassi per niente...”
Remus si morse nervosamente il labbro inferiore.
Quindi è stata Teddy a farli entrare,” constatò.
Tonks aprì e richiuse la bocca.
Stai pensando che anche stavolta possa esserci il suo zampino,” intuì. “Se lei e Delphini sono amici, forse...”
Remus provò un'immediata sensazione di sollievo.
No, non direi che lo sono.”
Tonks non parve convinta.
Meglio così,” disse pensierosa. “Per sicurezza non dirle dei nuovi incantesimi, capito?”
Remus si allontanò dal caminetto prima ancora che lei terminasse la frase: di chi si doveva fidare se non poteva contare neppure sulla propria famiglia?

***

Delphi aveva trovato il gargoyle a guardia dell'ingresso dell'ufficio della Preside ma il professor Lupin aveva scordato di dirgli la parola d'ordine. Decise che gli avrebbe concesso dieci minuti per raggiungerlo e porre rimedio all'errore, se non fosse arrivato in tempo si sentiva autorizzato a tornare a lezione come se nulla fosse successo. Sicuro che grazie all'espediente l'avrebbe passata liscia riuscendo oltretutto a far sentire Lupin un povero idiota, si smontò quando vide Madama Chips marciare verso di lui.
“Cosa stai aspettando?” gli chiese bruscamente.
“Il professor Lupin mi ha mandato dalla McGranitt senza spiegarmi come si fa a entrare nel suo ufficio...” rispose. Non poteva più sfuggire alla Preside, ma avrebbe fatto passare Lupin per idiota agli occhi dell'infermiera della scuola... meglio di niente.
La strega strinse le labbra fino a farle scomparire.
“Manico di scopa,” pronunciò rigida e la statua di pietra si spostò, rivelando una scala che si muoveva verso l'alto.
Delphi masticò un “grazie”.
“Prego,” replicò Madama Chips, facendo in gesto in direzione delle scale. “Parlerò dopo con la Preside.”
L'ufficio della Preside era una stanza molto ampia a base circolare. Delphi si stupì di trovare tanti cimeli di Quidditch, in una teca c'era persino un antico e rarissimo Bolide di pietra.
C'erano diversi quadri appesi alle pareti che ritraevano i Presidi di Hogwarts e stavano tutti sonnecchiando, tranne uno con un soggetto particolamente brutto che lo fissava sogghignando.
L'anno scolastico è appena iniziato e sei già qui. Tuo padre sarà orgoglioso di te,” commentò con malignità il dipinto.
Delphi era perplesso.
Come se lui lo sapesse...” sbuffò. Che ne sapeva quel tizio di suo padre?
Se non lo sa, lo scoprirà presto... è un insegnante, dopotutto.”
Delphi lo guardò storto.
L'ultima volta che ho controllato era ancora a Azkaban,” disse al ritratto che probabilmente era stato dipinto mille anni prima, quando non escludeva che suo padre, Lord Voldemort, avesse effettivamente lavorato a Hogwarts.
Il quadro fece per replicare quando la zia Narcissa entrò nello studio.
Ho saputo,” disse, tradendo una certa ansia. “Delphi, ti prego, cerca di comportarti bene con la Preside. Quello che hai combinato... ne parla tutta la scuola...”
Delphi s'impettì, orgoglioso, ma si sgonfiò subito dopo: lui era già famoso, quello che non voleva era essere espulso.
Va bene...” mormorò.

***

Narcissa tirò un sospiro: quel bambino era indomabile, sua sorella avrebbe dovuto essere più severa con lui, o per lo meno permettere a lei di esserlo. Entrare nello studio dove riposava un lupo mannaro in una notte di luna piena, come gli era venuto in mente? Se fosse stato morso... non poteva pensarci, le implicazioni sarebbero state gravissime. Non solo il ragazzo, ma anche lei e la sua famiglia sarebbero stati in grave pericolo se il Signore Oscuro avesse scoperto quello che era successo all'Erede sotto la loro custodia.
Perchè ti sta così a cuore quel ragazzo?”
Narcissa sussultò, non era stato Delphi a parlare, il ragazzo stava studiando un bacile che riconobbe essere un Pensatoio all'altro capo della stanza. Si girò in direzione della voce e incontrò con lo sguardo il ritratto di Severus Piton appeso accanto a quello addormentato di Albus Silente. Piton era un traditore, ma era ancora in debito con lui: non aveva dimenticato che aveva stretto il Patto Infrangibile e difeso Draco nel corso del sesto anno scolastico del ragazzo.
Potrebbe essere altrimenti? Lo conosco da quando è nato,” spiegò gentilmente al dipinto.
Severus parve stupido.
Quindi tu e Andromeda Tonks vi siete riavvicinate,” constatò.
Andromeda? Cosa c'entra... non capisco...” balbettò Narcissa, ancora scossa dall'incontro con Teddy Lupin l'osservazione la punse sul vivo.
Severus strinse gli occhi, cosa stesse cercando di capire era per Narcissa un mistero.
Il piccolo Lupin è il nipote di Andromeda,” le disse infine come se ritenesse la spiegazione talmente ovvia da stare dubitando dell'intelligenza della donna.
Narcissa comprese l'equivoco.
Pensi che Delphi sia il figlio di Lupin e di Ninfadora.”
Mi sbaglio, forse?” chiese scettico Severus.
Non farti ingannare dai suoi poteri di Metamorfomagus,” lo avvertì Narcissa.
Fosse solo il colore grottesco dei suoi capelli... Somiglia molto al licantropo, purtroppo.”
Narcissa avvertì un'unica, violenta fitta al petto, ma fu solo un fugace attimo.
Delphi è figlio di Bellatrix e Rodolphus,” tagliò corto, l'osservazione del ritratto era semplicemente ridicola.
L'espressione di Severus era indecifrabile.
Ho sentito parlare di lui,” sibilò.
Narcissa si congedò con un cenno del capo e andò incontro alla Preside che era appena entrata nello studio, sperando nella sua clemenza.





Con enorme ritardo eccomi tornata ad aggiornare la ff. Purtroppo non riesco a risolvere il problema con Open Office e scrivere senza il correttore ortografico è piuttosto stressante per me XD La storia è molto vicina a una svolta, niente di troppo scontato, mi auguro.
Ringrazio tutte le persone che stanno seguendo la ff e in particolar modo quelle che recensiscono. Al prossimo capitolo,
Fri
   
 
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