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Autore: Vanessa1995    25/05/2017    1 recensioni
Ned Stark, dopo la fine della ribellione, torna a casa con una bambina e sua madre.
Anni dopo Theon e Robb chiedono ad Emily di scegliere uno dei due, ma questa non vuole scegliere tra di loro e passa una notte con entrambi.
Poco dopo il corteo reale arriva a Grande Inverno ed Emily deve partire con loro, ma otto mesi dopo la ragazza dà alla luce una bambina, la cui nascita rischia di far crollare il regno nel caos.
Genere: Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cersei Lannister, Jaime Lannister, Robb Stark, Sansa Stark, Theon Greyjoy
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Capitolo 6

Ad Approdo del Re erano in corso i preparativi di un torneo per festeggiare la nomina di Eddard Stark a Primo Cavaliere del Re. Tuttavia quel clima di festa stava portando un po’ di grane pure: tra furti, stupri e un omicidio, le cose non stavano andando proprio per il verso giusto.
Nel tentativo di migliorare un po' le cose, il Lord di Grande Inverno aveva ceduto alcune delle sue guardie a quelle già presenti in città, sperando in quel modo che la situazione migliorasse, o perlomeno che ci sarebbero stati più uomini in giro e meno crimini di conseguenza. Sembrava che le prostitute, grazie a quel viavai di uomini, in compenso stavano facendo affari d’oro e in fondo potevano essere le uniche ad averci guadagnato da quel torneo.
Dal canto suo Eddard, del tutto ignaro che da lì a sette mesi sarebbe potuto diventare nonno, oltre che a ricoprire le sue mansioni stava indagando sulla morte del suo vecchio amico Jon Arryn, siccome la sua morte non lo convinceva del tutto e aveva pure modo di sospettare che la regina e la sua famiglia fossero coinvolti in essa. Si augurava che non fosse vero, però Jon d’altra parte prima di morire si era concentrato per chissà quale ragione sulla ricerca dei bastardi del re e lo Stark aveva deciso di fare lo stesso.
Quel giorno si recò in uno dei bordelli di Petyr Baelish per cercare la madre di una delle innumerevoli bastarde del sovrano. Non sapeva molto di lei, eccetto che lavorava come prostituta per Petyr. A quanto pareva, aveva giaciuto con Robert mesi addietro e non c’erano dubbi sulla paternità della sua creatura, di questo sia Arryn sia Petyr ne sembravano assolutamente certi.
Una volta entrato nell'edificio si ritrovò circondato da donne molto avvenenti, perlopiù mezze svestite e parecchio diverse tra di loro. Insomma, ce n’erano per tutti i gusti: magre, grasse, alte, basse, brune, bionde… Per la maggior parte in ogni caso si trattava di fanciulle belle e con indosso abiti piuttosto succinti che lasciavano poco all'immaginazione.
Tuttavia l’uomo non era interessato al sesso. Al contrario della maggior parte degli uomini che conosceva, era un marito fedele, probabilmente anche perché col passare degli anni aveva imparato ad amare sua moglie e in ogni caso quello non gli sembrava proprio il momento per pensare al sesso. Ignorò gli sguardi ammaliatori delle prostitute e raggiunse una ragazza che si trovava dietro a un grosso tavolo, in fondo all'atrio dell’edificio. Indossava un vestito elegante, non scollato come le sue compagne, e teneva i capelli raccolti in un’elegante pettinatura.
A prima vista in un altro posto e in un’altra situazione, come a corte, avrebbe potuto passare per una nobile o comunque una giovane con una certa posizione sociale.
« Cosa posso fare per voi signori? » evidentemente pensava che lui e l'uomo che lo aveva accompagnato, facente parte della sue guardia personale, fossero dei clienti venuti alla ricerca di un po’ di divertimento. « Siamo qui per vedere lord Baelish, dovrebbe essere al corrente del nostro arrivo. » spiegò con tono gentile. La donna annuì e sul suo volto apparve un grande sorriso.
« Prego, seguitemi, da questa parte. » li accompagnò attraverso alcuni corridoi, fino ad una porta di legno. Bussò, per poi girarsi verso di loro e sorridere nuovamente.
Dopo pochi minuti la porta si aprì e ne uscì il Maestro del Conio, che fece loro subito segno di entrare. La prostituta si congedò e si allontanò velocemente nel corridoio.
La stanza del proprietario di numerosi bordelli di Approdo del Re e dei Sette Regni si rivelò essere degna di un nobile, se non di un re: il letto era molto più grande di un normale matrimoniale; dappertutto spuntavano sete costose e dai colori sgargianti con un'aria decisamente costosa; i mobili presenti erano di legno e su di essi erano incisi diversi disegni.
« Una bella camera. » osservò guardandosi attorno Eddard. L'altro non rispose e raggiunse un tavolino di legno rotondo. Afferrò una brocca, rovesciando una parte del contenuto, che si rivelò essere del vino, dentro ad un calice. Poi si girò verso i suoi ospiti e lo allungò verso Ned.
« Gradite del vino, lord Stark ? » non si fidava particolarmente di lui, soprattutto dato che un tempo aveva amato profondamente sua moglie, forse ancora adesso in fondo, e perciò ne aveva pagato le conseguenze tempo addietro. Aveva sfidato suo fratello maggiore a duello per la mano di Catelyn, era sopravvissuto, ma in compenso si era procurato una grossa cicatrice e glielo aveva ricordato pochi giorni prima quando si erano incontrati per la prima volta al castello. In seguito alla morte di Brandon, bruciato vivo da re Aerys, aveva sposato lui Catelyn. La tragedia per la morte del fratello si era rivelata alla fine una fortuna, poiché in questo modo aveva trovato una moglie perfetta, che gli aveva dato cinque figli magnifici. L'amava profondamente e lui la ricambiava naturalmente.
« No, grazie. » sperò di non sembrare scortese, però preferiva non correre il rischio di essere avvelenato da lui.
« Come desiderate. Siete qui per la ragazza, non è vero? » domanda inutile, siccome conosceva perfettamente la risposta, ma annuì in conferma. « Perfetto, si trova poco distante da qua. Uscite, girate a destra e tre porte più avanti troverete la sua camera sulla sinistra. » spiegò. Ditocorto, come lo avevano soprannominato in molti, aveva gli occhi di un grigio screziato di verde, una piccola barba a punta sul mento e capelli scuri con alcune ciocche grigie.
Usciti fuori dalla camera dell'uomo, seguirono le sue indicazioni e trovarono con non tante difficoltà la camera, o perlomeno sospettavano fosse quella. Dalle stanze vicine si udivano gemiti dalla dubbia provenienza e preferiva non indagare. Bussò alla porta.
« Avanti. » entrò dentro alla stanza e trovò ad aspettarlo una ragazza piuttosto giovane e dai lunghi capelli chiari che teneva in braccio un fagotto, sicuramente la bastarda del suo vecchio amico. Vicino al letto matrimoniale, dalle dimensioni molto ridotte rispetto a quello visto prima, c'era una culla di legno.
« Sono lord Eddard Stark, Primo Cavaliere del Re. Lord Baelish ti ha avvertito della mia visita? » voleva evitare equivoci che si sarebbero rivelati imbarazzanti e in modo da fare in fretta. Sì, lord«« « Si, lord Baelish mi ha avvertito che sareste arrivato. » rispose stringendo a sé il suo prezioso fagotto.
« Vorrei vedere la bambina. So che Jon Arryn venne qua tempo fa a cercarla. » ancora non sapeva cosa stesse cercando quell'uomo, però aveva notato che i bastardi che aveva incontrato fino a quel momento avevano ereditato l'aspetto tipico dei Baratheon: capelli neri, occhi azzurri, ed erano pure molto alti.
La prostituta gli lasciò prendere in braccio la neonata e poté guardarla meglio, avendo la conferma di quello che già sospettava: possedeva i capelli neri e gli occhi azzurri di Robert. La restituì alla madre, che lo supplicò di convincere il sovrano ad incontrarla, siccome desiderava più di ogni cosa che vedesse la sua creatura, o meglio la loro creatura, siccome la considerava in tutto e per tutto la figlia del re. Da parte sua Ned dubitava che l'amico avrebbe accettato, tuttavia non ebbe cuore di deluderla e le promise che avrebbe senz'altro parlato con il cervo. Per giunta si era innamorata di Robert, o almeno così sospettava il lupo, e il sentimento la rendeva cieca.
Si recò in seguito da un fabbro e scoprì che il ragazzo che lavorava per lui, Gendry Waters, e a cui stava insegnando il suo mestiere non solo era un bastardo di Robert, ma era pure molto simile a lui nell'aspetto e non solo perché possedeva i tipici tratti dei Baratheon. Dopo averlo incontrato Ned fece una brutta realizzazione: tutti i figli della regina Cersei, che secondo le progenie passate avrebbero dovuto essere bruni e con gli occhi azzurri, oltre che possedere la tipica grande altezza dei cervi, sembravano aver ereditato unicamente l’aspetto della madre.

Qualche ora dopo.

Dopo cena Eddard si ritirò nel suo ufficio per riflettere e cercare di risolvere i grossi debiti che il sovrano nel corso degli anni aveva accumulato, sebbene alla morte di Aerys le casse erano risultate piene di monete luccicanti. Proprio non riusciva a capacitarsi di come Robert avesse fatto a svuotarle, seppure in fondo credeva di conoscere la risposta a quella domanda: banchetti, tornei inutili, prostitute… I vari vizi del re dovevano aver svuotato sicuramente le casse dello stato, nonostante il predecessore del lupo avesse fatto del suo meglio per cercare di limitare i danni. Tuttavia, a quanto pareva, il sovrano aveva voluto fare spesso di testa sua e quindi aveva evitato di ascoltarlo.
Proprio in quel momento avvertì un bussare alla porta. Sollevò gli occhi grigi dai documenti e tirò un sospiro domandandosi chi potesse essere, siccome per quanto ne sapeva le sue figlie si trovavano nelle loro stanze e chissà cosa stava facendo Arya.
« Avanti! » esclamò curioso. Con sua grande sorpresa la porta si aprì rivelando una lunga chioma rossa e riccia, troppo chiara per essere quella della sua figlia maggiore. Emily appariva pallida e con un’aria mortificata, o qualcosa del genere. Sembrava un morto che camminava mentre avanzava con passo incerto verso di lui, strofinandosi le mani davanti a sé con fare nervoso. L’uomo la guardò preoccupato temendo il peggio.

« Come va? » chiese la riccia, che sembrava sempre di più un’anima in pena.
« Bene, ma tu sembra che hai appena visto un mostro. » osservò. « Cosa c’è che non va? » l’ultima volta che l’aveva vista avvicinarsi a lui e sua moglie con quella faccia aveva da poco strappato accidentalmente un vestito di Sansa. « Ti conosco bene. » ripensò con una certa nostalgia a quando l'aveva vista fare i primi passi nei corridoi del suo castello, su quelle gambe piccoline.
« Sono incinta! » per poco non gli venne un colpo e nella sua mente si frantumò l’immagine della bimba di un anno circa che camminava nei corridoi. I suoi occhi grigi si spalancarono e la guardò allibito. Non si aspettava proprio una simile rivelazione e pensò di aver capito male, anzi doveva per forza aver capito male.
« Come? » domandò infatti, sperando in cuor suo di ricevere una risposta differente. La riccia tirò un sospiro e abbassò lo sguardo con aria colpevole, sistemandosi una ciocca dietro all'orecchio destro. Fu allora che l'uomo capì di non aver compreso male.
« Sono incinta. » ripeté lei con più calma, ricominciando a fregarsi le mani con fare nervoso. L’uomo tirò un sospiro e cercò di calmarsi e trovare qualcosa di intelligente da dire.
« Va bene, deduco che non sia solo uno scherzo di pessimo gusto. » disse infine e a quelle parole la serva scosse la testa, sebbene continuasse a tenere il capo basso. Evidentemente il pavimento doveva essere parecchio interessate quella sera o, cosa più probabile, non aveva il coraggio di guardarlo in faccia. « Ce la caveremo, se lo vuoi tenere non penso che ci saranno problemi. » affermò con tono calmo. L’altra si limitò ad annuire. « Ora sarà meglio che torni nella tua stanza. Cerca di stare tranquilla e riposarti, dato che sei incinta. » aggiunse con tono paterno e lanciandole un debole sorriso che avrebbe dovuto essere incoraggiante.
Eddard passò la notte in bianco a domandarsi chi fosse il padre del bambino di Emily e preferiva tormentarsi con quel dubbio, siccome non trovava molto carino chiederglielo. Alla fine, verso l’alba, riuscì lo stesso ad arrivarci: Robb. Al contrario di sua moglie, che preferiva fingersi cieca, si era accorto del forte legame che sembrava legare i due ragazzi. Aveva un forte desiderio di tornare di corsa a casa e spezzare le gambe al primogenito per essere stato tanto impudente. Non sospettava che la giovane fosse andata a letto pure con Theon e quindi c’era la possibilità che il bambino potesse essere il suo.
Nei giorni seguenti il lord di Grande Inverno si preoccupò particolarmente per la salute di quella che credeva essere la futura madre del suo primo nipote. Non gli importava se sarebbe stato un bastardo o una bastarda, poiché si preoccupava di quel piccolo lupo in ogni caso. Del resto nel corso degli anni si era preso molta cura di Jon Snow, nonostante fosse il suo figlio illegittimo, e non vedeva come mai avrebbe dovuto trattare in modo diverso il suo futuro, in via del tutto ipotetica, nipotino o nipotina.

 

 

   
 
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