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Autore: piccola_Calliope    16/06/2017    3 recensioni
La Bella e la Bestia è la mia favola preferita e questa storia è una mia personale rivisitazione, dove non c'è una fata, un sacrilegio o una rosa magica.
Ma c'è un ragazzo, prepotente, volgarotto, con una storia particolare dietro e una lei...
Una lei che inconsapevolmente gli insegnerà ad amare.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Troppi di noi non vivono i loro sogni perché stanno vivendo le loro paure.

(Anonimo)

Protetto!
POV. FIAMMA
All'ora di pranzo arrivo a casa con un umore non ben definito, non so se sono arrabbiata, se sono triste o indifferente al tutto...
A Riccardo.
Io non riesco a capirlo e questa cosa mi fa arrovellare la mente, lui è un pensiero invadente, pervasivo.
In più sono anche preoccupata per Andrea e Carlotta proprio non capisco cosa mi stiano nascondendo, vorrei tanto vederci chiaro.
-Che faccino-dice mia madre.
-Stressata per la scuola?-mi domanda mio padre.
-Una giornata strana-sbuffo.
-In che senso?-continua mia madre.
-Nulla-sorrido e vado al bagno a lavarmi le mani.
Sento suonare il campanello, sono sicuramente Gianmarco ed Eloisa.
Scendo di corsa e dopo due anni rivedo il mio fratellone.
Gli corro incontro e lui senza dire nulla mi afferra e mi fa volteggiare.
-Mi sei mancata piccola-sussurra mentre mi stringe.
Io scompiglio i suoi capelli castano chiari.
-Anche tu tantissimo-rispondo.
-Ciao Fiamma-Eloisa dietro di lui mi sorride.
Mi avvicino e abbraccio anche lei, Eloisa è sempre stata molto riservata, ha sempre bisogno di un imput non è una che ti abbraccia cosi come magari faccio io.
-Sei cresciuta tantissimo-afferma mio fratello scrutandomi.
-E tu sei invecchiato-rido di gusto.
-A questo proposito io ed Eloisa vorremmo dirvi una cosa-mio fratello sorride e prende per mano la sua compagna.
Tutti ci mettiamo in cucina.
-Io immagino cosa volete dirci-sorrido a 34 denti.
-La solita-Gianmarco ride.
Vedo Eloisa trafficare con la sua borsa e poi estrarre un test di gravidanza, immaginavo giusto.
-Presto saremo in tre-Gianmarco sorride.
Io mi fiondo su di lui e lo abbraccio.
-Sono davvero felicissima-bacio anche Eloisa.
-Divento nonno?-chiede ridendo mio padre.
-Pensa tesoro che nonni giovani, sono felicissima ragazzi-mio madre bacia sia mio fratello che Eloisa.
Presto sarei stata zia...
Io zia, mi sento già vecchia, però è proprio una bella notizia.
Lo vedo proprio mio fratello a fare il papà.
-Ti vedo a fare il papino-sorrido.
-In effetti sono pronto ho fatto da papino anche a te-mi fa sedere sulle sue gambe.
Chiacchieriamo un altro po' quando io poi mi ritiro in camera mia e mando un messaggio a Carlotta e Andrea.
''Domani visto che è sabato si esce e dobbiamo festeggiare, diventerò zia :D''
''Zia davvero? Sono felicissima tesoro'' risponde Carlotta.
''Povero quel nipote ahahahah, sono felice per te e la tua famiglia piccola'' risponde Andrea.
-Diventerò zia-affermo ad alta voce perdendomi ad immaginare il visino del mio nipotino.
Senza rendermene conto mi addormento...
''Ero stesa sul divano a guardare la tv, ero più grande, sembravo quasi una donna adulta, quando sento la voce di un ragazzo che mi chiama amore mi volto e mi trovo di fronte Riccardo.
-Hey-gli sorrido.
-Cosa dovevi dirmi di importante?-mi chiede carezzandomi la guancia.
-Diventeremo zii-dico felicissima.
-Zii?-chiede.
-Si Eloisa e Gianmarco aspettano un bambino-saltello sul divano.
-Saremo zii-sorridendo mi passa una mano fra i capelli e io mi accoccolo accanto a lui.
Poco dopo la scena cambia, io sono ancora più grande anche Riccardo lo è, ha una folta barba da uomo adulto ed è ancora più bello...Siamo in un giardino ed è una bellissima giornata di sole.
-Zio Ric-un adorabile bambino dai lunghi capelli neri pieni di boccoli corre verso Riccardo.
Riccardo sorridendo lo prende fra le sue possenti braccia.
-Piccolo andiamo dalla zia?-domanda Riccardo e il piccolo annuisce.-Amore guarda chi c'è? Il nostro nipotino-Riccardo mi sorride e poi posa le sue labbra sulle mie.''
Io mi sveglio urlando...
Non è stato un sogno, piuttosto un incubo, Riccardo cosi tenero con mio nipote fra le braccia...
Riccardo mio fidanzato.
Mio nipote lo chiamava zio.
-Piccola che succede?-mia mamma spalanca la porta.
-Mi sono appisolata e ho avuto un incubo-dico carezzandomi la fronte.
-Tutto bene ora?-domanda lei preoccupata, io annuisco.
Appena mia mamma mi lascia sola, prendo il telefono apro whatsapp e invio un audio in cui racconto questo incubo nel gruppo che ho con Carlotta e Andrea.
Poco dopo ricevo la risposta di Andrea, un altro audio di un minuto con lui che ride di gusto.
E poi arriva anche la risposta di Carlotta.
''Tesoro lasciatelo dire ma stai letteralmente impazzendo'' scrive.
-Già-affermo ad alta voce.

POV. RICCARDO
Il mattino seguente decido di non presentarmi a scuola, oggi è stato convocato mio padre e so già che quando tornerà sarà furioso.
Non voglio alzarmi dal letto, non voglio vedere nessuno e men che meno vedere i miei compagni.
Marta bussa alla mia porta.
-Non vieni a scuola?-mi domanda.
-Non mi va-dico coprendomi il volto con il cuscino.
-Papà si arrabbierà-mi dice.-So che poco ti importa però...-la interrompo.
-Antonio è stato convocato a scuola, si arrabbierà molto di più te lo posso assicurare-le dico.
-Perchè è stato convocato?-mi domanda.
-Marta va' farai tardi-affermo.
-Riccardo-so che vuole dirmi altro, ma io non voglio sentirla.
-Marta va'-ripeto.
Lei non dice nulla, chiude la porta e mi lascia solo.
Resto tutta la mattinata a letto a poltrire, a non pensare a niente...
All'ora di pranzo sento la voce di Marta e anche quella di mio padre che mi chiama a gran voce.
Indosso una maglia sui boxer e li raggiungo.
-Papà ti prego non esagerare-lo ammonisce Marta.
-No Marta, fagli dire quello che vuole, tanto poco mi importa-dico io.
-Eh certo! Poco ti importa-è furioso, come spesso è capitato, l'ho sempre e dico sempre deluso e a me va bene cosi.
-Rimproverami, dimmi che ti ho deluso, dai dimmi-sorrido con strafottenza.
-Perchè mi odi cosi tanto? Io vi sono stato accanto, forse non vi ho cresciuto nel modo migliore è vero, ma io c'ero quando vostra madre era a spassarsela chissà dove!-urla.
Io mi avvicino a lui minaccioso, non può e non deve insultare la mamma.
-Riccardo tua madre ti ha abbandonato-afferma.
Io continuo a spingerlo.
-Vi prego smettetela-urla Marta.
-Lo sai dov'è la tua amata mamma? In Spagna è lì che vive-mi dice.
-Da quanto lo sai?-domando.
-Da sempre, ha avuto un altra bambina, hai un altra sorella Riccardo, con la grande differenza che lei l'ha cresciuta a voi vi ha abbandonato-dice e io sento il cuore trafitto da un immenso dolore.
-Tu menti-lo spintono.
-Mento?-domanda.
Si dirige in cucina e poi mi lancia in faccia delle buste.
Io le afferro sono due.
Sono lettere di mia madre, la prima è stata lasciata qui quando lei è andata via...
''Antonio, ho bisogno dei miei spazi, mi sento rinchiusa qui, ho bisogno di vivere''
Mi siedo e rileggo quella lettera lunghissima in cui le frasi che mi hanno colpito sono state quelle che riguardano questo bisogno di vivere di mia madre...
-Vedi Riccardo?-domanda mio padre.
Apro l'altra e contiene una foto di un altro uomo e di mia madre con una bambina, uguale a lei fra le braccia.
''Lei è Elisabetta, mia figlia.''
Questo c'era scritto dietro la foto...
-Lei non vi ha voluto!-afferma mio padre.
Io mi sollevo e lo spintono.
-Perchè non me l hai mai detto?-urlo.
-Volevo proteggerti Riccardo-dice.
-Io ti odio esattamente come odio lei adesso! E vorrei tanto che voi moriste entrambi-urlo.
Mio padre mi dà uno schiaffone che riesce a spaccarmi il labbro.
-Riccardo-Marta si avvicina a me.
Io salgo in camera indosso un paio di jeans, le scarpe, afferro il cappotto e vado via, vado al parco, ho un assoluto bisogno di stare solo.
Mia madre non mi ha voluto.
Mia madre, quella che io reputavo il mio angelo, mi ha abbandonato.

POV. FIAMMA
Quella mattina Riccardo non si presenta a lezione.
-Ti manca?-mi domanda ridendo Andrea.
-Ma smettila-sbuffo.
Non nego di pensarci fin troppo alla sua assenza.
Non devo pensarci, mi affliggo troppo per questo ragazzo, sarà stato pure quel sogno.
In ricreazione Marta mi si avvicina.
-Hey ciao Fiamma-mi sorride.
-Ciao Marta-ricambio il sorriso.
-Tuo fratello oggi che ha fatto?-domanda Carlotta accanto a me.
-Era di cattivo umore stamattina, non voleva alzarsi-ci dice.
-Come mai di cattivo umore?-domando.
-Fiamma, Riccardo è cosi, si sveglie e se decide che oggi è tutto nero, oggi è tutto nero-risponde la sorella.
-Non deve essere facile gestire un fratello cosi-afferma Carlotta.
-Riccardo è molto buono, ha solo paura di aprirsi troppo-dice Marta.
-Immaginavo-dico.
-Oggi litigherà di sicuro con mio padre-sospira preoccupata la dolce Marta.
-Come mai? Per ciò che è successo a scuola?-chiedo.
-Credo proprio di si-risponde.-Adesso vado-ci sorride e si allontana.
-Ma la mamma di Riccardo? Sentiamo nominare solo il padre-dice Carlotta.
-Non ne ho idea-rispondo.
Durante le ultime due ore di lezione non faccio altro che pensare a ciò che mi ha detto Marta a quel Riccardo è cosi...
-Hai pensato a lui tutto il tempo?-mi chiede Andrea mentre ci dirigiamo ai motorini.
-Oh non lo so Andre-sbuffo.
-Ha ragione Carlotta, tu vuoi salvare il mondo è più forte di te-il mio migliore amico mi sorride.-Vi passo a prendere stasera con la macchina di mia madre-mi fa l'occhiolino, mi bacia la guancia e poi va via.
Io come sempre mi dirigo al parco, vado spedita verso la mia panchina e ci trovo seduto lì Riccardo. Riccardo che si tiene il viso tra le mani.
Mi avvicino cauta a lui e senza dire nulla mi ci siedo accanto, lui sta piangendo lo sento singhiozzare.
-Riccardo-poggio la mia mano sulla sua spalla.
Lui alza il viso, ha gli occhi cosi tristi e un labbro spaccato, quelle lacrime, quegli occhi tristi pesano cosi tanto, riescono a ferirti.
Riccardo alza gli occhi al cielo, non proferisce parola.
Si asciuga le lacrime, io non dico nulla, non so che dire.
-Lo sapevo che saresti venuta-dice.
-E volevi che questo succedesse?-domando.
Lui si volta e riprende a piangere.
-Fiamma sono triste-detto questo mi stringe a se.
Io un istante resto interdetta, ma poi ricambio il suo abbraccio e lo lascio piangere sulla mia spalla, lo sento cosi piccolo, cosi fragile, come vorrei togliergli questo dolore che lo affligge.
-Vorrei sparire-sussurra.
Io mi stacco da lui.
-Che succede? Vuoi parlarne?-ci vado cauta, so che lui non è tipo che si lascia alle chiacchiere.
-Devo andare-si alza.
-Riccardo ti prego resta, tu volevi che io arrivassi, tu volevi sfogarti con me-dico.
-Sei troppo presuntuosa-mi spintona contro la panchina e va via.
-Dannazione-do un calcio ad un albero.
Ma si può essere cosi? Si può essere cosi altalenanti? Riccardo Gucci mi farà impazzire.
Poi chi è stato a spaccargli quel labbro?
Perchè piangeva?
Mi dirigo nervosa verso il mio motorino e veloce mi dirigo verso casa.
Apro la porta nervosa come non mai.
-Che ti succede piccola mia?-domanda mio padre.
-Nulla, non ho fame-detto questo mi vado a chiudere in camera.
E sento ovunque il profumo di Riccardo, quel nostro abbraccio mi ha lasciato il suo profumo addosso, un profumo cosi buono.
Quella sera ho bisogno di divertirmi con i miei amici senza pensare a nulla.
Indosso un cortissimo abito verde, tacchi alti e boccoli fra i capelli, voglio divertirmi, voglio sentirmi bella, voglio staccare il cervello.
Appena entro in macchina Andrea fa un fischio.
-Che meraviglia-esclama.
Io gli sorrido.
-Ma non hai le gambe fin troppo scoperte?-domanda Carlotta seduta dietro.
-Sei passata a prendere prima lei? E non vi siete scannati?-domando sorpresa, solitamente Carlotta la passiamo a prendere insieme.
-Ci siamo limitati ad ascoltare la musica alla radio-risponde Carlotta.
-Veniva di strada dai-risponde Andrea, ma il suo toccarsi ossessivamente il naso la dice lunga, lo fa quando sta mentendo.
-Prima o poi dovrete dirmi cosa nascondete-dico io.
-Non nascondiamo nulla-Andrea si agita fin troppo.
-Va bhe stasera non voglio pensare a nulla, ma ne riparleremo-dico io.
Arriviamo al locale e da subito io e Carlotta ci mettiamo a ballare mentre Andrea resta al bancone al sorseggiare un cocktail.
Carlotta è fin troppo strana.
Ha la testa altrove.
-Lotta che succede?-chiedo.
-Nulla tesoro-mi sorride, ma il suo sorriso è falso, lei conosce perfettamente me e io conosco perfettamente lei, so che dietro quel sorriso nasconde qualcosa che la affligge.
Dovrò parlare seriamente con entrambi prima o poi.
Mi volto verso l'entrata e vedo entrare Riccardo.
-No non ci posso credere-sbuffo.
Carlotta guarda nella mia stessa direzione.
-E' cosi anche oggi hai visto il tuo amoruccio-ride di gusto.
-Ci siamo già visti-ammetto.
-Quando?-chiede lei.
-Lascia perdere-dico io.-Evitiamolo ti prego-affermo.
Riprendiamo a ballare esattamente come prima.
-Tesoro mi fa male la caviglia, mi siedo un pò-dice Carlotta.
-Allora adesso tiro a ballare con me Andrea-le sorrido e mi dirigo verso il biondo.

POV. RICCARDO
Protetto!
Volevo sapere cosa si provasse a farsi abbracciare da qualcuno di diverso rispetto a mia madre o mia sorella...
Ho abbracciato Fiamma, lei mi ha stretto a se e mi sono sentito protetto, come se nulla potesse toccarmi o ferirmi.
Avrei tanto voluto parlare con lei, dirle tutto, farmi ''coccolare', stare in silenzio stretto a lei, ma è più forte di me io non riesco a fidarmi degli altri.
La dimostrazione mi è stata data oggi da quella che io ho sempre reputato un angelo, io ho sempre creduto che tutta la colpa fosse di mio padre, quando invece mia madre, voleva spazio, voleva vivere e si è fatto un altra famiglia, con un altra figlia, senza cercarci più...
Non posso ancora crederlo, mia madre non mi ha voluto tenere con sé, si sentiva oppressa dalla vita con noi.
Adesso oltre ad odiare mio padre, posso iniziare ad odiare anche lei...
Lei non mi ha voluto. Lei mi ha abbandonato.
Tornato a casa, mi chiudo in camera, mi butto sul letto con la musica a palla nelle cuffie, non volevo sentire, nessuno.
Ero steso sul letto quando un volantino sul comodino attira la mia attenzione è il locale in cui l'altra volta ho incontrato Fiamma, oggi è sabato probabilmente sarà aperto e probabilmente Fiamma ci andrà ecco perchè alle 23:00 varco la soglia di quel locale.
Poco dopo la individuo con un cortissimo abitino verde ballare con Carlotta, poi Carlotta però si siede e lei tira a ballare Andrea, lui prima non sembra molto d'accordo ma poi la stringe a sé.
Non riesco a guardare quella scena senza provare uno stranissimo fastidio.
Fastidio dovuto poi a cosa?
Fisso Fiamma e varie volte i nostri occhi si incontrano.
Fiamma è proprio bella e stasera un po' di più.
Ad un certo punto Andrea deve stufarsi, torna al bancone...
-Solo soletto?-una bella moretta si avvicina a me.
-Hey-le sorrido.
-Posso tenerti compagnia?-mi domanda carezzandomi il petto.
Fiamma mi guarda disgustata e si mette a ballare con un tizio là vicino che ne approfitta subito per farle una velata carezza sul sedere.
-Un'altra volta magari-sorrido alla moretta e mi dirigo verso Fiamma.
Le arrivo dietro e poso una mano sul suo ventre e la stringo a me lei è di schiena, sbatte contro il mio petto.
-Lascia perdere quel ragazzo-sussurro al suo orecchio.
Lei si volta giusto un po' per accertarsi che sia io.
-Che vuoi?-domanda sbuffando.
-Non sei felice di vedermi?-le domando iniziando ad ondeggiare contro il suo corpo.
-Non voglio che tu mi stia cosi vicino-dice.
-Perchè?-sussurro ancora al suo orecchio, vedendo comparire la pelle d'oca.-Secondo me ti piace che io ti stia intorno-strofino il mio naso contro il suo collo e mi perdo nel sentire ancora quel suo dolce profumo di fragola.-Fragola-sorrido.
Lei si stacca malamente e io la attiro di nuovo verso il mio corpo.
Non rendendomi conto però dell'effetto che è riuscita a farmi...
Effetto di cui però lei si accorge lei, subito, la sua vicinanza mi ha ''emozionato'' fin troppo.
Si stacca da me.
-Riccardo-mi guarda sorpresa.
-Si succede quando un ragazzo balla con una ragazza, cosi-la attiro ancora contro il mio corpo.
Lei cerca di liberarsi.
-E' l'effetto che mi fai tu, il tuo profumo...Mi fai girare la testa Fiamma-sussurro lasciandole un bacio sul collo.
-Ma lasciami perdere-mi spintona e va via.
Io furioso torno dalla moretta e le ficco la lingua in gola.
Io con Fiamma non so che fare, non so come prenderla, lei vorrebbe altro, ma io sono fatto cosi, una scopata e via.

POV. ANDREA
Dopo aver ballato mi avvicino a Carlotta.
-Non parlarmi-dice.
-Carlotta-la richiamo.
Non possiamo ignorare quello è successo prima e non posso nemmeno ignorare il suo viso corrucciato appena ho stretto Fiamma a me.
-Ti infastidisce?-chiedo.
-No-dice proiettando i suoi occhioni azzurri nei miei.
-Carlotta-sbotto.
-Si mi chiamo cosi-risponde acida.
-Fottiti-nervoso mi allontano ed esco dal locale.
Mi siedo su un muretto e penso a quello che è successo prima.
Mi stavo preparando per la serata quando squilla il mio telefono, nel veder comparire il numero di Carlotta perdo 20 battiti.
-Car Car Carlotta-rispondo balbettando.
-Puoi venire a prendere prima me? Avrei bisogno di parlarti-dice.
-Passo tra 10 minuti-le dico.
Lei senza dire altro riattacca.
Io la raggiungo, lei qualche secondo dopo mi raggiunge, è bella come sempre, indossa un pantalone nero e un top viola con i brillantini.
-Sei molto carina-le sorrido appena entra in macchina.
-Dobbiamo inventare un segreto che non centri nulla con quel bacio per Fiamma-mi dice straparlando.
-Ancora con questa cosa?-domando mettendo in moto.
-Lei sospetta e dobbiamo far in modo che la smetta-dice.
-E se le dicessimo che una notte ci siamo baciati? Ma abbiamo sbagliato, è stata una cazzata dettata dalla situazione-dico acido, riportando le sue parole.
-Andrea ti prego-Carlotta si innervosisce.
-Senti io non voglio più mentire-affermo.
-Fiamma inizierebbe a costruire castelli e renderebbe la cosa difficile tra me e te-mi dice.
-Difficile perchè?-chiedo.
-Perchè io e te ci odiamo-alza la voce.
-Tu mi odi, io non ti odio nemmeno un po'!-alzo la voce anche io.
-Andrea ti prego-sbuffa.
-Ma ti prego di cosa?-sono nervoso.
-Non ti ci mettere anche tu a complicare la cosa, troviamo una scusa-continua.
-Inventala tu-dico, io non voglio inventare nulla a me Carlotta piace e l'ho baciata per questo santissimo motivo.
Irrompe il silenzio tra di noi, un gelido silenzio.
Io fermo bruscamente la macchina.
-Ma sei impazzito?-sbraita lei.
-Carlotta io ti ho baciato perchè tu mi piaci! Carlotta tu mi piaci-dico proiettando i miei occhi nei suoi.
-Rimetti in moto-mi ordina.
-Vaffanculo Carlotta-urlo e rimetto in moto.
Ma non mi è permesso partire perchè le labbra di Carlotta sono sulle mie di nuovo...
Io rispondo subito al bacio, ma poco dopo lei si stacca.
-No cazzo non doveva succedere-scende dalla macchina.
-Carlotta-la raggiungo.
-Non dire nulla-detto questo entra dietro e non diciamo più nulla fin quando non arriva Fiamma.
E' evidente che Carlotta è attratta da me....
Perchè si ostina a non volermi? Perchè si ostina a respingermi?
Do un calcio ad un sasso.
Angolo autrice
Salve mie care :)
Nuovo capitolo...
Pieno di cose su...
Primo abbraccio tra Riccardo e Fiamma e diciamo che lui abbia abbassato un pò le difese, in discoteca ammette e dimostra d'essere attratto di Fiamma, il problema è forse in che modo...Fiamma nel frattempo fa sogni che vedono lei e Riccardo felici in un futuro.
E poi abbiamo Lotta e Andrea che nemmeno loro scherzano nel essere come il cane e il gatto. Spero che il capitolo sia di vostro gradimento, lasciate qualche commento se vi va.
Tanti saluti piccola_Calliope
  
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