Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: tenacious_deep_soul 99    17/07/2017    2 recensioni
Tutti ci aspettiamo una vita migliore fuori dal nostro paese, anche Julie pensava che la sua partenza per la Corea avrebbe potuto fare della sua vita una vita stupenda. I suoi sogni crollarono di botto quando perse improvvisamente il lavoro a causa della poca clientela. Fortunatamente la sua migliore amica, Soyon, sarà in grado di aiutarla, trovandole una nuova occupazione: grazie a lei farà parte del cast di trucco e parrucco della BigHit, affiancando i tanto conosciuti Bts. La sua vita cambierà radicalmente. Se in meglio o in peggio? Questo dipende da lei...
Genere: Comico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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“Voglio trovarti immediatamente a casa stasera, chiaro!? Passerai dei guai seri se non ti rifai viva!”  queste le parole di quel messaggio inviatole la sera prima… l’unico in mezzo ad una lunga serie di frasi altrettanto minacciose ad averla scossa in maniera maggiore. Era proprio questo che turbava l’animo di Julie, non era stata in grado di confessare ai ragazzi le manie di stalking di Heejun e il modo che aveva di intimorirla, il che stava cominciando a danneggiare seriamente il suo stato di salute. Quella mattina non era pronta come al solito: stava ancora distesa nel suo letto a dormire come se non lo facesse da tempo, avvolta nel suo piumone bianco e dando l’impressione di essere un involtino primavera dai capelli boccolosi.
-Julie? Sveglia… è tardi, sono già le nove meno un quarto- le sussurrò Taehyung all’orecchio, scuotendola delicatamente con una mano poggiata sulla spalla. L’unica cosa che il ragazzo riuscì ad ottenere per dei buoni cinque minuti furono solo i suoi lamenti dai toni bassi e nasali.
-Dai, forza! Devi venire al lavoro con noi-
-Tae non mi sento bene, ho bisogno di rimanere a casa per oggi ti prego- disse lei ancora impastata col sonno mentre si portava la coperta fin sopra le orecchie.
-Hyung muoviti! Dobbiamo andare! Siamo in ritardo!- strillò Jungkook dal fondo del corridoio per poi dirigersi verso la camera della ragazza: -Amico, datti una mossa! Hai visto che ore sono!?-
-Kook smettila di trasformarti in mia madre! Certo che ho visto l’orario, altrimenti non starei qui dentro per cercare di svegliarla- disse indicando col pollice l’involtino bianco ripieno di piume dal quale uscivano delle ciocchette scombinate di capelli scuri.
-Ragazzi per favore, smettetela di fare casino e lasciatemi riposare- li supplicava lei, sperando che potesse riottenere la calma che animava la stanza fino a pochi attimi prima.
-Ma come "lasciatemi ripo-"?-
-Oh finitela, già che urlate di prima mattina! Vi si sente fino al piano di sopra! Non vedete come si sente? Basta!- li raggiunse Yoongi interropendo Kookie con i suoi soliti modi rozzi, stavolta rivelatisi utili, cercando di farli zittire una volta per tutte.
-Eh va bene, lo diremo noi al manager- sospirò alzandosi Taehyung che ormai aveva gettato la spugna.
-Tsk, scassapalle...- si sentiva bofonchiare Yoongi mentre scendeva le scale per la cucina con le mani dentro le tasche del pantalone nero a sigaretta.

-Julie?-
-Mh?- rispose lei ancora avvolta fra quel morbido ammasso di coperte.
-Noi stiamo andando in azienda, ok? Mi raccomando cerca di riposare-
-Grazie Jin. Ci vediamo più tardi-
Un tonfo reso sordo dalla presenza del piumone sulle sue orecchie le fece intendere che i ragazzi fossero già usciti dal dormitorio, lasciandola da sola in quella stanza semibuia. Qualche istante dopo un silenzio che sembrò durare un’eternità, la ragazza piombò fuori la testa dalle coperte dando l’impressione di essere una tartaruga mentre esce dal suo guscio; gli occhi socchiusi e la vista appannata per la miopia mista ad un pizzico di sonno rendevano senza senso ciò che la circondava: indossati gli occhiali sul naso si levò a sedere sul letto guardandosi intorno intontita completamente.
“Per oggi me la sono scampata ma… come farò i giorni successivi?” pensò lei osservando il cellulare posto sul comodino.
La prima cosa che vide quando accese lo schermo non fu l’orario scritto a caratteri cubitali, bensì la valanga di messaggi ammassati gli uni sugli altri in cerca di una sua risposta.
57, il numero maledetto di quelle minacce sempre più pesanti.“Fatti viva o sarai morta”
“Ti cercherò fino in capo al mondo e appena ti avrò trovata farò di
 
te polvere”
“Posso farti fuori in qualsiasi momento mia cara, guardati intorno”

Quella situazione era sfuggita letteralmente di mano, per Julie era diventata insostenibile oltre che difficile da sopportare: non poteva continuare a nascondersi mentre Heejun brancolava nel buio, sapeva che prima o poi l’avrebbe presa e riportata dove giusto che per lui stesse; non poteva continuare a mentire ai bangtan accampando scuse di qualsiasi genere per non uscire e relegarsi dentro quattro mura fredde. Doveva prendere una decisione sul da farsi, stava già troppo male e rimanere in silenzio non avrebbe fatto altro che peggiorare le cose…

Anche per i ragazzi quella fu una giornata abbastanza stressante: i fanmeeting potranno risultare divertenti, sì, ma dopo un po’ di tempo ci si stanca di stare seduti ore ed ore su una sedia a firmare qualunque cosa passasse sopra il tavolo parlando con centinaia di fan urlanti prese da attacchi isterici. La vita da idol non era certo una passeggiata come tutti usano pensare…
-Ragazzi, devo parlarvi- disse il manager prima che la comitiva togliesse le tende e ritornasse in dormitorio.
-Abbiamo fissato un concerto per la prossima settimana, destinazione Tokyo. Non preoccupatevi per l’aereo, è stato già prenotato tutto- concluse lui sfregando le mani con fare sorridente, congedandosi dai ragazzi con un inchino ricambiato e lasciandoli liberi di rientrare, data la loro notevole stanchezza.
Di colpo i sette dovettero fermarsi poiché Hobie e Namjoon sentivano un urgente bisogno di andare in bagno: -Siete sempre i soliti bambinoni! Non riuscite a trattenerla?--Prova tu a stare tre ore e mezza con la vescica piena, Yoongi!-
-Lo sto già facendo, Monie-
-Andate, vi aspettiamo qui- risposero in coro Kookie e Jin, quasi fossero sincronizzati.
Attraversato un lungo corridoio illuminato si recarono alla toilette ma, prima che potessero fare il loro ingresso nel bagno, un bisbiglio di sottofondo attirò la loro attenzione: due ragazzi stavano appartati poco più avanti. Aguzzando la vista si poteva benissimo riconoscere Heejun il quale assieme all’altro tizio, sicuramente di sua stretta conoscenza, sembrava avere un’aria più che sospetta.
-Che starà dicendo secondo te?- chiese Namjoon con fare da detective. Nel momento esatto in cui egli pose la sua domanda all’amico ecco che i due sospettati presero a camminare verso di loro, molto probabilmente per entrare in bagno.
-Levati! Levati! Entra qua!- bisbigliò rapidamente Hoseok che, preso dal panico, spinse l’amico all’interno di una delle tante cabine.
-Devi per forza stare nel mio stesso bagno?-
-Shh!-. Quello gli tappò la bocca non appena avvertì il rumore di molteplici passi avvicinarsi alla toilette, accompagnati da voci talmente basse da sembrare intimidatorie alle orecchie di chi le udiva.
-Qui possiamo parlare tranquillamente Junyong-

-Chi cacchio è quel Junyong?- chiese Hoseok mentre Monie cercava di zittirlo.

-Allora Heejun, che cosa vuoi che faccia?-
-Voglio che tu la trovi: una volta fatto, riferiscimi dove si trova. Al resto ci penso io-
 
A quelle parole entrambi, l’uno con gli occhi spalancati e l’altro con la bocca ancora tappata, si scambiarono un’occhiata piena di turbamento.

Che si tratti per caso di…?


-Finalmente a casa! Questa giornata sembrava non finire più- esclamò Yoongi buttandosi di pancia sul suo amato divano, abbandonandosi alla morbidezza degli enormi cuscini rossi.
-Eccovi! Com’è andata oggi?- la voce di Julie appariva strana nonostante sul suo viso vi fosse spiaccicato un sorriso a trentadue denti; in quel momento era entrata nel salotto con in mano uno strofinaccio, intenta ad asciugare una tazza da latte bianca che aveva appena lavato.
-Noi ce la siamo cavata… e tu? Stai meglio?- chiese Hoseok venendole incontro e tastandole la fronte col dorso della mano per controllare se avesse la febbre.
-Sono ancora un tantino debole, penso di essermi beccata un raffreddore- deglutì pesantemente prima che ritornasse in cucina per riporre la stoviglia asciutta sulla mensola. Sembrava filare tutto bene quando improvvisamente il suono delle notifiche sul suo cellulare la fece sobbalzare, cosa che logicamente non passò inosservata agli occhi di Jungkook e Jin i quali la stavano aiutando ad apparecchiare la tavola.
-Julie, ti è arrivato un… due. Tre. Quattro. Cinq… insomma, hai dei messaggi sul cellulare- le fece notare il maknae indicando col dito il telefono e contando i messaggi ogni qual volta sentiva la solita suoneria che stava cominciando ad odiare.
-Oh, ehm si… si lo so-. I suoi movimenti si fecero scoordinati tutt’a un tratto e la voce, come le mani, cominciarono a tremarle tanto che fu costretta a rallentare per fermarsi definitivamente: -Non va bene, non va bene per niente!- esclamò lei scorrendo i messaggi sul cellulare.
-Sento odore di problemi, mi sbaglio per caso?- entrò Hoseok in cucina seguito dal leader, incuriositi dalla strana circostanza.
-Non ti sbagli Hobie… Heejun sta continuando a minacciarmi-
-In che senso “sta continuando”?-. Namjoon scansò la sedia dal tavolo e ascoltò attentamente ciò che la ragazza davanti a lui avesse da dire.
-E’ da qualche giorno che mi manda continuamente messaggi con minacce di morte… ecco, sono questi- Julie prese lo smartphone e trovata la valanga di sms lo sollevò in alto rivolgendolo verso i quattro ragazzi, sempre più disgustati nei confronti di Heejun alla sola vista di ciò che le aveva scritto.
Riportando a sé l’aggeggio elettronico sospirando, decise di confessare il perché fosse rimasta al dormitorio, facendosi spazio fra gli insulti contro quel pazzo maniaco che dominavano all’interno della stanza: -Non posso continuare a mentirvi… quella del raffreddore era solo una scusa, sono più sana di un pesce-
-Ho capito dove vuoi arrivare Julie. Hai paura ad uscire di casa, vero?-

Jungkook che si fa serio e dice qualcosa di intelligente? Chi è morto?

-Hai centrato in pieno, maknae. Non hai bisogno di preoccuparti Julie, noi siamo con te. Stai tranquilla, ti proteggiamo noi- affermò Jin con voce calda mentre le si inginocchiava di fronte.
Adorava rincuorarla, soprattutto perché avrebbe potuto sempre ammirare la bellezza del suo volto sorridente e pieno di speranza: il suo amore per lei era forte e sincero, anche se cercava di velarlo.
Hoseok ebbe un colpo al cuore quando riafforò dalla sua mente la conversazione origliata nei bagni…
Cosa fare adesso?

►Angolo autrice:
Salve mie care lettrici! Eccomi tornata dalle vacanze con un nuovissimo capitolo: mi auguro possa essere di gradimento dato che l’ho scritto a spezzoni… Come sempre, voglio ringraziare chi segue e recensisce la storia! Grazie davvero per le belle parole e i consigli che mi riservate, perché mi spronate ad andare avanti e fare sempre del mio meglio <3 Al prossimo aggiornamento!
Kisses – Giu :) 

 
  
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