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Autore: lady_sayuri    27/07/2017    1 recensioni
Una misteriosa ragazza di nome Rose appare nella ormai tranquilla cittadina di Satan City per portare a compimento una missione importante. Incontrerà i Saiyan, con i quali restaurerà un bel rapporto; essi infatti sono fondamentali per portare a compimento il suo compito. Qualche tempo dopo, però, grazie soprattutto all'aiuto di Junior, Goku e gli altri Saiyan riusciranno a scoprire la sua vera identità. Infatti, la ragazza non è quello che sembra: sembra avere una correlazione con uno dei Saiyan. Riuscirà Rose a portare a termine il suo compito? E, soprattutto, chi è realmente?
La storia è ambientata tra la fine della Saga di Super C-17 e la saga dei draghi malvagi, dunque esattamente un anno dopo l'inizio della storia di Dragon Ball GT e poco prima della dipartita di Goku.
Genere: Avventura, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku, Gohan/Videl , Goten/Valese
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 46

 

 

«Che bello! Almeno adesso c’è qualcuno che mi capisce e che sa come ci si sente ad avere una ragazza più forte!» esclamò Crilin esaltato, guardando David.

«Perché, cambia qualcosa?» chiese Chichi, in tono scettico.

«Ma scherzi?! Cambia tutto!» affermò Crilin « Io molte volte mi sento in difetto perché è come se non potessi proteggerla… Anche perché di fatto, non posso. E questa non è una cosa molto positiva per un uomo. Non è molto bello sapere che lei è più forte di te!»

«Beh sì è vero» confermò David «Però è anche vero che io sono sempre tranquillo, quando siamo insieme ma soprattutto quando lei è da sola, anche perché so che almeno se la sa cavare benissimo senza di me.

Anzi, molte volte è positivo perché per esempio se vogliamo andare a fare una passeggiata io e lei di sera, oppure di notte, non ci facciamo nessun problema. Una volta è capitato che ci si era avvicinato qualcuno con cattive intenzioni, ma lei gli aveva dato un pugno e lo aveva lasciato a terra stordito»

«Beh questa è la cosa positiva delle nostre famiglie» disse Videl sorridendo «le nostre figlie non corrono praticamente nessun pericolo, qui sulla Terra. Perfino Bra, che non si allena, ha comunque una forza superiore a quella di noi terrestri, quindi non ha nessun tipo di problema per quanto riguarda la sicurezza!»

«Eh già!» disse Bulma, pensierosa.

«E dimmi» intervenne di nuovo Crilin, rivolto a David «anche Rose, quando si arrabbia, diventa insopportabile e ti urla contro come una matta esattamente come molte delle donne qui presenti?»

All’improvviso Crilin, che fissava David curioso in attesa della sua risposta, si sentì addosso gli sguardi minacciosi di Bulma, Chichi, Videl e C-18.

«Rose?!» disse David, sorridendo sarcasticamente «No no, assolutamente, anzi quando si arrabbia lei diventa… silenziosa. Il che secondo me è ancora peggio che se mi urlasse addosso… Perché almeno se una ragazza urla, capisci perché è arrabbiata, invece lei no…

Una volta, per esempio, è capitato che la avessi fatta arrabbiare: eravamo in macchina e lei all’improvviso si era ammutolita. Non diceva proprio più niente. Quindi io la guardavo intimorito perché non avevo idea di cosa le passasse per la testa…

Io le facevo delle domande e lei non rispondeva più. Mi ricordo che aveva gli occhi chiusi, si vedeva che era arrabbiata con me, ma non diceva proprio più niente…

Poi, all’improvviso, tutti i vetri della mia macchina esplosero, e lei, sempre continuando a stare in silenzio, uscì dalla macchina così, senza dire nulla, e se ne andò…

Io avevo provato a rincorrerla e farle delle domande, ma quella volta l’unica risposta che ricevetti fu “Lasciami in pace che è meglio”. E seguii il suo consiglio. Credo sia stata la cosa migliore che avessi mai fatto!»

«Perché? Sennò che cosa ti avrebbe fatto?» domandò Pan «ti avrebbe picchiato?»

«Picchiato? No no, Rose non mi ha neanche mai alzato un dito. Anche perché se lo avesse fatto, credo che a quest’ora non sarei neanche qui!»

Alcuni dei presenti ridacchiarono.

«Ah beh, allora meno male che non ha preso da sua nonna!» esclamò Goku con un mezzo sorriso «E’ stata fortunata!»

«Goku, che cosa vorresti dire? Che io sono petulante??» gli chiese Chichi, stizzita.

«Giusto un pochetto…» disse Goku ridacchiando.

«Mph» Chichi emise un o sbuffo infastidita «Non è assolutamente vero, e poi io mi arrabbio solo quando è necessario!»

«Se lo dici tu» disse Goku.

Scoppiò di nuovo una risata generale.

«No no, Rose non è per niente violenta» continuò a spiegare David «so che può sembrare una contraddizione visto che pratica arti marziali, però è così. Lei è veramente una delle persone più buone che io abbia mai conosciuto. Appena vede qualcuno in difficoltà, si sente sempre in dovere di andare ad aiutare»

«Già, ce ne siamo accorti» disse Gohan, sorridendo.

«Beh, è di famiglia!» disse Chichi, con aria orgogliosa.

«Quindi tu conosci anche Ellen, giusto?» gli domandò Pan.

«Certo» rispose il ragazzo «le conosco entrambe da quando eravamo piccoli: eravamo tutti e tre compagni di classe alle elementari.

Mi ricordo che non ci consideravamo tanto, eravamo solo compagni di giochi. Però, c’era stata una volta che entrambe mi erano rimaste molto impresse: ricordo che era intervallo, e che avevo sentito delle voci di due persone che sembrava stessero litigando giusto dietro al giardino della scuola, quindi ero andato a vedere che cosa stesse accadendo. Mi ero appostato dietro ad un muretto per non essere visto; all’inizio la situazione mi pareva normale, perché avevo visto queste due bambine, una dai capelli castani e l’altra bionda, che si urlavano addosso perché stavano litigando. All’improvviso, però, mi ricordo che rimasi di stucco perché vidi che queste due bambine avevano cominciato a lanciarsi addosso quelle che adesso chiamerei onde energetiche, ma che allora non sapevo che cosa fossero. Vedevo queste sfere di luce che uscivano dai palmi delle loro mani e che andavano a  finire o su un albero o per terra provocando un piccolo boato, e poi avevo anche cominciato a vedere queste due bambine che si erano alzate da terra e che galleggiavano in aria, tirandosi calci e pugni, anche molto forti.

Io, osservando quella scena ricordo di essere rimasto terrorizzato, perché non mi aspettavo minimamente di vedere una cosa del genere!

Addirittura da quella volta in poi ricordo che evitavo di giocare con loro perché avevo cominciato ad avere paura di loro!» alcuni ridacchiarono «E comunque, fu da quel momento in poi che non me le sono mai dimenticate»

«E ci credo!» esclamò Bulma, sorridendogli «Comunque anche i loro padri, Trunks e Goten, erano esattamente così alla loro età! Sempre a fare combattimenti tra loro e a lanciarsi onde!»

«Sì, ma immagino che per voi sia normale vedere tutto questo. Ormai lo è anche per me, però all’epoca ero veramente rimasto scioccato!»

«Beh, anche io lo ero la primissima volta che conobbi Goku!» disse Bulma «Comunque, poi com’è che tu e Rose vi siete ritrovati?»

«Alle superiori avevamo degli amici in comune con i quali uscivamo entrambi assieme, quindi ci siamo rivisti. Entrambi ci ricordavamo dell’uno e dell’altro, anche se ci eravamo conosciuti quando eravamo molto piccoli»

«E –se posso chiederti- » intervenne Crilin «come mai poi ti sei messo con Rose e non con Ellen?»

«Beh, perché Ellen è completamente diversa da Rose.» rispose il ragazzo, come se la sua fosse la risposta più scontata del mondo «A me è sempre piaciuta Rose perché è una ragazza molto tranquilla, pacata, onesta, e poi perché è anche divertente e simpatica. Anche Ellen è molto simpatica, però lei è una ragazza molto espansiva, energica, ma soprattutto molto casinista: ne combina veramente tante, quella ragazza. E’ un vulcano: di solito è sempre in giro, fa sempre come le dice la testa, è molto impulsiva. Poi, diciamo che è una ragazza che ascolta molto poco i consigli degli altri –soprattutto quelli del padre- e ne combina di tutti i colori. Ma comunque è una ragazza molto intelligente, come il resto della sua famiglia, ed è anche molto solare, allegra…»

«Ma quindi le conosci bene entrambe?» chiese Bulma, leggermente stupita.

«Sì sì, io ed Ellen siamo molto amici»

«Eh beh, mica scemo!» intervenne il Genio delle Tartarughe, che fino a quel momento se n’era stato a dormire su una sedia a sdraio con uno sei suoi soliti “giornalacci” sulla testa «anche io, se avessi due ragazze così belle vicino a me, me le terrei strette come lui… Ah, quanto vorrei avere di nuovo la tua età, giovanotto, io sì che alla tua età…»

Non fece in tempo a finire la sua frase che ricevette una sberla da Chichi.

«Senti Genio, perché non torni a farti un’altra bella dormita? Preferisco non sapere che cosa facevi tu alla sua età!»

Tutti si misero a ridere di fronte a quella scena, compreso David, che conosceva già alla perfezione il carattere del Genio delle Tartarughe, per cui non rimase molto scandalizzato da ciò che aveva detto, anzi forse da ciò che il Genio stava per dire.

«Ma… i tuoi genitori sanno che sei qui?» gli chiese Videl, che, da madre, si mise per un attimo nei panni dei genitori del ragazzo, tutta preoccupata.

«No. Io sono praticamente andato via di casa poco più di un mese e mezzo fa per sfuggire da Ludir, come ben sapete. Sapete anche che mi sono nascosto e che poi ho fatto il viaggio nel tempo per venire qui, però loro non sanno niente di tutto questo. Un giorno ho solamente preso alcune delle mie robe e sono partito. Ho solo lasciato loro un bigliettino con scritto “Tornerò presto”, nient’altro»

«O mio dio, tua madre deve essere davvero in pena per te!» disse Chichi.

«Lo so. Però non ho potuto fare altrimenti. Non avrei mai potuto dire loro la verità, anche perché li avrei messi in pericolo, e poi non avrebbero capito»

«Ma loro conoscono Rose?» chiese Bulma.

«Sì, certo. E hanno saputo anche che ci siamo lasciati. Chissà, magari pensano che sono un pazzo e che sono scappato di casa per stare con lei!

Tra l’altro, che io sappia, mia madre e Rose si sentivano anche dopo che io e lei ci siamo lasciati, anche perché loro due hanno sempre avuto un ottimo rapporto»

«Tu hai dei fratelli?» chiese Chichi.

«Sì, un fratello più piccolo» fece una piccola pausa durante la quale parve riflettere su qualcosa, dopodiché disse: «Mi mancano già molto, però adesso non ci devo pensare.

L’unica cosa che importa, adesso, è portare a compimento questa missione, in modo da eliminare quel farabutto di Ludir e sperare di riuscire a tornare nel futuro sani e salvi»

   
 
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