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Autore: Lory221B    16/08/2017    6 recensioni
Viaggio johnlock verso la fine dell'estate in 15 flash e one-shot sulla base di altrettanti prompts, di genere vario.
1) Out of school (teenlock)
2) Shopping for bathing suit
3) Meeting in an online game (teenlock)
4) Sunburn (Moon!Sherlock/Sun!John)
5) Broken air conditioning
6) Ice cream (potterlock)
7) Pool party
8) Beach towel (AU che più AU non si può)
9) Lost in museum (IndianaJohn!AU)
10) Fireworks (retirement!lock)
11) At the park
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Prompt: Shopping for bathing suit

Rating: verde




Un’impresa impossibile, una missione così ardua non gli era mai capitata.

Sherlock sentiva attorno a sé l’ansia, la frenesia e anche una certa aggressività che mai avrebbe pensato potesse liberarsi in un'assolata domenica d’estate.  I cartelli con la scritta sconti e la percentuale applicata strillavano l’inizio del periodo dei saldi e il detective si trovava nel bel mezzo di un centro commerciale ridotto a campo di battaglia per la lotta all’ultimo affare.
 
Sherlock si diresse prudentemente verso un angolo apparentemente meno frequentato del negozio di abbigliamento dove John lo aveva trascinato per comprare l’occorrente per l’imminente vacanza al mare. A quanto sembrava il buon dottore si era lamentato che la loro vita aveva bisogno di una pausa dallo stress metropolitano e senza nemmeno rendersene conto Sherlock si era trovato davanti la prenotazione per una crociera attorno al mondo.

Quando entrambi avevano setacciato il loro armadio scoprendo di non avere né costumi da bagno né abbigliamento leggero, John aveva preso il detective di peso e lo aveva caricato in auto per un po’ di “sano” - come lo aveva definito John - shopping.

Dopo dieci minuti di clienti irritanti e commessi che continuavano a chiedergli cosa cercasse, la pace dell’angolo che Sherlock aveva trovato, gli concedette un momento per raccogliere i pensieri e ricordarsi che John valeva una giornata in mezzo alla gente.

« Scusi » fece una voce calda maschile alle sue spalle « Questi li avete anche in nero? »

Sherlock si voltò sconsolato dall'essere disturbato, per trovarsi davanti un uomo sui trentacinque anni, biondo, abbronzato con in mano un paio di boxer grigi.

« Non credo di aver capito »

« Ho chiesto solo se avete questi boxer anche in nero » ripeté il biondo sorridendo: evidentemente doveva aver scambiato il detective per un elegante commesso.

« Credo siano lì » rispose Sherlock senza battere ciglio ed indicando un espositore « Americano? » aggiunse, una delle tante volte che le parole gli uscivano prima che avesse il tempo di bloccarle.

« Sì, si sente tanto l’accento? »

« Biondo, abbronzato, atteggiamento molto diverso dall’inglese medio…  Non mi serviva sentire l’accento che comunque non è così marcato. Madre inglese? » fece il detective, senza rendersi conto che agli occhi di chiunque sembrava stesse flirtando più che esercitando le sue facoltà intellettive.

« Esatto » rispose l’uomo illuminandosi « Posso offrirti un caffè quando stacchi? Ma forse non lavori qui, vero? »

Finalmente l’informazione arrivò al cervello di Sherlock che quando si rese conto quanto era accaduto, spalancò la bocca per lo stupore.

« Io non, cioè… »

« Sherlock? » John raggiunse il reparto intimo, passando in rassegna quella specie di Matthew McConaughey che già sentiva di odiare, fino alla faccia paonazza del detective che con tutta la sua intelligenza non aveva ancora imparato a destreggiarsi in simili situazioni, soprattutto da quando stava con John. Il fatto era comico, prima di essere "impegnato" non aveva mai dato peso a quante persone potessero trovarlo attraente o se ci stessero provando con lui ma ora stava con John gli sembrava assurdo che accadesse, come se dovesse essere evidente per tutti che ora aveva John e non fosse possibile avvinarsi con intenti romantici. Sherlock aveva uno strano modo di concepire i rapporti umani.

« Vieni Sherlock, dobbiamo comprare quel perizoma di pelle che volevi » fece John a voce più alta del normale prendendolo per un braccio e trattenendo a fatica una risata mentre guardava l’espressione oltraggiata del detective che nemmeno per scherzo avrebbe voluto essere associato a una cosa tanto kitch.

Il biondo americano era velocemente evaporato dopo che John gli aveva lanciato uno dei testati sguardi “giù le mani dal mio ragazzo” e per riprendere fiato dopo la corsa ai saldi il detective aveva proposto un bar perché sentiva l’impellente bisogno di un muffin.

« Ti ho preso due costumi, ho scelto io visto che sei sparito per farti rimorchiare » fece il dottore esibendo un improbabile paio di boxer lilla e verde fluorescente e uno fortunatamente  più anonimo azzurro.

« Non metterò mai quel costume! »

« Allora girerai nudo » rispose John, che stava cercando di vendicarsi in tutti i modi per gli ultimi pezzi di cadavere che aveva trovato in frigorifero, vicino le pappette per Rosie, ma Sherlock non lo stava più ascoltando, distratto da due bionde che stavano chiacchierando allegre osservando John. In particolare, una delle due continuava a guardarlo sorridendo in maniera che Sherlock avrebbe definito "ebete" e poco dopo si alzò puntando dritta al loro tavolo. Quando era arrivata circa a un passo da loro, Sherlock si schiarì la voce e incurante di quanto stesse dicendo John, probabilmente qualcosa riguardante la crociera, commentò in modo da poter essere sentito dalla bionda anche sopra il normale rumore del bar « Non mi sembra una grande idea una sveltina in bagno, John. Quando andremo a casa, se vuoi, potremo usare le manette »

John sbatté più volte le palpebre, non capendo il perché di quella assurda uscita finché non notò una persona immobile accanto a lor. Alzò la testa rilasciando un respiro frustrato prima di diventare un tutt’uno con il colore rosso del tavolo.

« Margaret, salve » fece John, cercando di sembrare naturale « Sherlock, ti presento la dottoressa Margaret O’Neil, la mia nuova collega » fece sottolineando la parola collega.

La bionda si congedò presto, ripetendo che non voleva disturbare e anche lei come l’americano evaporò velocemente, ma solo per non scoppiare a ridere in faccia al nuovo collega e al suo improbabile ragazzo.

« Emh, direi 1 a 1, ora possiamo smetterla con questo gioco puerile? » fece Sherlock, nascondendosi dietro la sua tazza di caffè.

« Non credo signor detective, raccontami un po’ la storia delle manette » rispose sornione, prima di scoppiare entrambi a ridere.


**** * *****
Angolo autrice
Scrivere una storia al giorno seguendo un prompt è più difficile di quanto pensassi ma eccomi qui con la seconda OS.
Ammetto che questo prompt era più nelle mie corde del primo, o almeno quello che mi ha ispirato è uscito più nel mio stile.
Grazie a chi sta leggendo, un abbraccio e grazie Mikimac per esserti subito buttata a recensire :))
   
 
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