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Autore: Dalhia_Gwen    20/09/2017    4 recensioni
Tutte le ragazze hanno un'ambizione, lei compresa.
Ma la sua è qualcosa di particolare.
Inconsueta.
Singolare.
Lei voleva diventare un marinaio.
Genere: Avventura, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Duncan, Geoff, Gwen, Scott | Coppie: Bridgette/Geoff, Duncan/Courtney, Duncan/Gwen
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza | Contesto: Contesto generale
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Pirate Wedding Day - Cover





 









Chapter 11




 

Quando la fanciulla mise piede sul primo mattone del porto, stentava a credere di riuscire a stare dritta da sola, senza avvertire un irrefrenabile movimento ondoso sotto i suoi piedi: erano finalmente a Londra, la capitale inglese della Gran Bretagna.
E per essere la capitale, aveva esattamente tutte le caratteristiche: il molo era gremito di gente proveniente da ogni parte del mondo, mischiato tra coloro che ci lavoravano e coloro che erano di passaggio.
Regnava un caos infernale, cosicché il capitano pensò di dare raccomandazioni precise prima di perdere qualche membro per strada.
- Uomini, vorrei chiarire una cosa: non vi ho dato il permesso di venire con me a terra per lasciarvi dare sfogo a tutte le vostre voglie, per cui esigo un comportamento rigoroso mentre siamo qui, come ospiti del re. Io devo recarmi a corte, per concludere, e non tornerò prima di sera. Nel frattempo chi deve svolgere servizi di qualsiasi tipo, è libero di farlo, a patto che non combini nulla di osceno: in tal caso se la vedrà con me. Tuttavia, al mio ritorno voglio trovarvi tutti qui ad aspettarmi, intesi? - Duncan guardò i membri della sua ciurma uno alla volta negli occhi, mentre parlava, e Gwen non poteva fare altro che ammirare quel suo temperamento autoritario e rispettoso con cui aveva sotto controllo tutto l’equipaggio.
- Agli ordini, capitano! - dissero in coro e, dopo aver fatto un inchino, cominciarono a spargersi a macchia d’olio in tutte le direzioni.
 
La ragazza seguì con lo sguardo il capitano, che si fece scortare da due marinai, fino a quando la vista glielo permise, dopodiché anch’ella si allontanò dal luogo di ritrovo con l’urgente intenzione di voler fare compere.
 
Prima che potesse intraprendere qualsiasi iniziativa, prese per il polso il suo amico Geoff e gli si posizionò di fronte con un'espressione furba. Lui le rispose divertito e allo stesso tempo curioso di sapere cosa stesse passando per la testa al suo compagno. 
- Quel sorrisetto vispo non promette nulla di buono. - iniziò lui sorridendo. Lei fece di rimando. 
- Tu devi accompagnarmi in qualche posto a comprare degli indumenti. Non posso più continuare ad accettare i tuoi. – spiegò lei decisa, non mollando la presa dal suo polso. Il biondo la guardò stranito, tuttavia non se la sentì di rifiutare. 
- Hai abbastanza denaro con te? Londra è un po' caruccia per un pirata alle prime armi. - la informò con premura. A quell'affermazione Gwen sorrise, rimembrando la sorpresa nel trovare quella ricompensa così fruttuosa poche ore prima: avrebbe potuto sfamare la sua famiglia per due mesi con quel denaro, ed ella era a bordo da neanche 30 giorni.  
- Certo! Adesso però portamici, io mi perderei lungo queste strade a me sconosciute. Magari con te…- lo pregò con fare persuasivo, ma lui non era affatto uno stupido, e la fermò capendo già tutto. 
- Eh va bene, piccolo furfante. Ho afferrato il concetto, ti accompagnerò a fare spese. Ho una vecchia conoscenza che vende vestiti buoni a prezzi bassi. Ti porterò da lui. - le spiegò, e Gwen non poté fare a meno di esultare abbracciandolo. Poi le fece segno di seguirlo ed insieme si inoltrarono nella bella Londra. 
 
Si guardò intorno curiosa e attratta da quella moltitudine di persone che vivevano lí. Ogni via e ogni angolo erano sempre affollati, ed ella rimase stupefatta dalla densa popolazione. Niente a che vedere, si ritrovò a pensare Gwen, con la sua piccola e tranquilla Cleggan, in cui in determinate ore della giornata si poteva addirittura godere del silenzio che faceva padrone lungo molte delle sue strade.
Lì invece le sembrava che la città non riposasse mai.  
Geoff continuava ad attraversare le strade con passo deciso, fiero ed esperto di conoscere molto bene la città. 
- Non sei solo di passaggio da queste parti, non è vero Geoff? - gli chiese guardandolo con curiosità. Lui fece spallucce. 
- In realtà sono nato in una campagna vicino Londra, per cui quando potevo sgattaiolavo in città per visitarla. Mi aveva affascinato sin da piccolo, ma non ti nascondo che la maggior parte delle volte mi perdevo. E a casa erano botte. - le raccontò non nascondendo un sorriso radioso, rimembrando la sua infanzia.  
Anche lei rise, pensando che in realtà doveva essere stato una piccola peste da bambino, considerando i precedenti. 
- Eccoci arrivati! - esclamò soddisfatto, mentre le faceva segno verso una piccola bottega distante qualche passo. Gli occhi della fanciulla s’illuminarono colmi di aspettative.
 
Aprirono lentamente la porta, accompagnati da un tintinnio di una piccola campanella che si trovava penzolante sulle loro teste. Davanti a loro gli occhi dovettero sforzarsi di abituarsi alla penombra che quella piccola sartoria emanava, cosicché iniziarono ad avvicinarci al bancone, e lì riconobbero la presenza di un uomo anziano, di bassa statura, alle prese con ago e filo per aggiustare un capo di abbigliamento. Quando anche lui riuscì ad individuarli in mezzo a quel buio grazie alla sua lampada posta sul vestito che doveva rifinire, si spostò gli occhiali sul naso, puntando i suoi occhi marroni sui due presenti.
- Corpo di mille balene…Geoff! Sei proprio tu! - esclamò il vecchio non appena riconobbe il ragazzo biondo accanto a sé che, in tutta risposta, gli sorrise allargando le braccia.
- In carne ed ossa, vecchio mio! Il mare ancora non mi reclama! - scherzò Geoff, mentre raggiunse l’uomo dietro il bancone e lo abbracciò calorosamente.
 
Gwen sorrise di fronte a quella scena: dovevano volersi molto bene entrambi, per poter essere così in sintonia.
 
Dopo essersi aggiornati degli ultimi eventi capitati e del motivo per cui i due ragazzi si trovavano a Londra, il biondino la presentò.
- Robert, ti presento Jordan, il nuovo arrivato nella ciurma. È fragile e pieghevole come una foglia, ma è allo stesso tempo così forte e determinato da essersi rivelato un buon acquisto da parte del capitano. - spiegò Geoff facendo poi l’occhiolino all’interessata.
Il vecchio la guardò sospettoso, soffermandosi sui lineamenti del suo viso, come se avesse notato in quella nuova figura qualcosa che fosse stonante con tutto il resto, tuttavia le rispose con un lieto sorriso.
- In cosa posso esservi utile, ragazzi? - chiese così Robert, dopo essersi tolto gli occhiali.
- Jo avrebbe bisogno di indumenti per la vita in mare. - spiegò Geoff prima che la ragazza potesse dire qualcosa.
- Perfetto, direi che per la tua statura ho ciò di cui hai bisogno. Seguitemi. -  rispose dopo averla squadrato per bene, dopodiché fece cenno di avvicinarsi a lui: si ritrovarono di fronte ad una fila enorme di vestiti, tra camice e pantaloni, dalle più disparate fantasie possibili.
Ella rimase scioccata dalla quantità di indumenti che quella piccola bottega, nonostante l’apparenza, avesse, così decise di sbirciare qualcosa.
- Grazie sig. Robert, darò un’occhiata ben volentieri. – disse in tono cordiale all’uomo, per poi vederlo allontanarsi assieme a Geoff, intento a condividere ricordi a loro cari.
 
Rimase dunque sola, in mezzo ad una miriade di tessuti di ogni fantasia e colore, non sapendo neanche da dove incominciare.
Si passò una mano su una guancia, pensando che avrebbe impiegato parecchio tempo da passare in quella bottega, così sconsolata provò a cercare qualcosa che, per iniziare, l’attirasse.
A un tratto la sua attenzione venne catturata da una camicia nera, molto sobria, che aveva delle corde pendenti ai lati dell’abbottonatura. La prese tra le mani, ammirandone la qualità, quando scoprì che poco distante vi era un’esposizione di abiti da donna.
 
Improvvisamente il suo lato femminile, per troppo tempo represso, riemerse imperterrito acclamando la sua vera natura, cosicché mossa da una forza sconosciuta si diresse verso il reparto femminile, rimanendone estasiata.
Erano tutti vestiti rifiniti nei minimi particolari, e ve ne erano per tutte le occasioni. Venne irrimediabilmente attratta da uno di color verde smeraldo dalla lunga gonna sontuosa, fatto interamente di raso: aveva una scollatura abbastanza accentuata, decorata con un pizzo dorato che andava a coprire le fantasie perverse che sarebbero nate in qualunque uomo, rendendolo accattivante ed elegante allo stesso tempo. Al livello della vita, il corpetto terminava con delle pietre incastonate e la sua apertura lungo la schiena lo rendeva provocante.
Sorrise spontaneamente, accarezzando quel bel vestito, immaginandoselo addosso e in presenza del capitano, attendendo impaziente che glielo sfilasse con i suoi modi rudi ma delicati allo stesso tempo.
Scosse la testa cominciando a ridere da sola: si sentì ad un tratto patetica, in quanto non avrebbe mai avuto tale piacere, né tantomeno avrebbe avuto la possibilità di comprarlo, dato che decise di diventare uomo agli occhi di tutti, compreso il capitano.
 
Gwen strinse più insistentemente il tessuto tra le mani, tentando invano di placare la rabbia che stava accrescendo dentro di lei, quando venne sorpresa da Geoff che la stava cercando per darle una mano.
- Hey Jo, cosa ci fai in mezzo ad abiti femminili? – le chiese turbato l’amico, osservandola attentamente. La ragazza, di fronte quelle parole, boccheggiò per un paio di secondi, scoprendosi imbarazzata e tentando di prendere del tempo per rispondere.
- Oh sì, mi sono ritrovato attratto da questi vestiti perché… - cominciò allora con una certa fatica, poi il suo sguardo cadde sulle sue mani poggiate ancora sul vestito, e pensò di giocare d’astuzia.
- Perché sono così morbidi e lisci da farmi immaginare la pelle di una donna. - concluse, fingendosi il più possibile eccitata.
D’altro canto Geoff la guardò scioccato, però poi scoppiò a ridere a crepapelle, facendo spaventare lei e Robert.
- Per tutti i bucanieri… Jo! Finalmente la tua impurità sta cedendo il posto alla lussuria! Sei pronto per vedere qualche lato proibito, amico! - esclamò come se fosse una cosa normalissima da dire quando vi erano persone estranee.
Gwen provò ribrezzo verso di sé, ma fortunatamente il suo interlocutore era troppo preso dai suoi pensieri perversi che ci cascò in pieno.
Ciò però sembrò non ingannare l’anziano Robert che la guardava sospettoso, trasmettendole la sensazione di essere scavata nell’animo.
La ragazza si sentiva dannatamente a disagio, e pensò di dover uscire da lì prima che la situazione potesse degenerare, così decise di prendere a caso i primi indumenti che le capitavano, tra camice e pantaloni, per poi accingersi verso il bancone.
Nel frattempo Geoff preferì aspettarla fuori, attratto dai sederi di un gruppetto di fanciulle che stavano passando di lì. Gwen roteò gli occhi vedendolo sbavare e fare il cascamorto con quelle oche, così pensò di tornare a guardare di fronte a sé notando che il sig. Robert, nel frattempo, l'aveva raggiunta. A quel punto gli allungò i soldi e fece per andarsene, quando sentì la sua presa su un polso.
Gli lanciò un’occhiata interrogativa, ma questi non le fece pronunciare alcuna parola sino a quando davanti i suoi occhi apparve da sotto il bancone il vestito che l'aveva stregata.
- Quegli occhioni non mi hanno mai fregato, sapevo che in te c’era qualcosa di strano, mia cara. - iniziò, alludendo che avesse capito che lei fosse in realtà una donna. Udendo quelle parole, Gwen sbiancò dal terrore, mentre l’uomo continuava a parlarle non accennando ad alcun ripensamento.
- Infatti ne ebbi la prova quando li vidi luminosi su questo vestito. Prendilo, consideralo come un regalo da parte mia per il tuo coraggio. Tuttavia, sta attenta a non farti sgamare. Sai, i lupi di mare sono tanto forti quanto sinceri, ma se mai decidessi di tradire la loro fiducia sanno essere spietati. Trova il momento giusto per rivelare chi veramente sei, e vedrai che avrai molte occasioni per indossare questo abito. - il vecchio Robert era così premuroso con lei che con quelle parole la spiazzò completamente.
Decise allora di fare tesoro del suo prezioso consiglio e, dopo aver esitato un po' a prendere con sé quell’abito femminile, coprì i suoi acquisti con una grande stoffa di lino ed infine, piena di gratitudine, lo salutò calorosamente.
- Grazie di vero cuore, sig. Robert. – disse la fanciulla quasi sussurrando, ricevendo un largo e commosso sorriso, dopodiché raggiunse Geoff per tornare indietro.





Angolo autrice:
buonsalve gente!
come mai aggiorno la storia in un giorno prima di sabato? Beh volevo farmi perdonare del ritardo con cui sto continuando la storia. Ad ogni modo, sabato ne avrete un altro!
Grazie di cuore a tutti coloro che seguono la mia storia e che sono arrivati fin qui: non ve ne pentirete ;)
  
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