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The
promise ***
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- Epilogo
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- Sei anni dopo
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- «Lily, la colazione è pronta! Sbrigati o
faremo tardi!»
- «Arrivo, mamma!», erano passati ormai sei
anni dalla nascita della piccola Lily. Ormai era una bimba allegra e vivace,
con tanta gioia di vivere. Solare e socievole, come si era augurata sua
madre, conservando sempre però un velo di timidezza.
- «Quella bambina mi fa sempre fare tardi, è
una peste.»
- «Tranquilla, ora ci penso io: Lily se non
ti sbrighi papà si mangia i tuoi pancakes al cioccolato!»
- «Arrivo arrivo arrivo!»
- «Tu sai sempre come invogliarla a
sbrigarsi, Kei.»
- «Dovresti usare questo metodo anche tu,
cara la mia signora Hiwatari!», i due risero, ripensando a quanto le cose
erano cambiate dal loro incontro: due mesi dopo la nascita di Lily, Kei
aveva chiesto a Sara di sposarlo, ma la ragazza aveva gentilmente declinato
l’offerta per poter permettere al ragazzo di finire i suoi studi prima di
fare il grande passo.
- Accogliendo l’idea, il giovane si era
impegnato fino a conquistare la tanto sudata laurea in Giurisprudenza dopo
tre anni e mezzo di studio.
- Sara nel frattempo aveva continuato ad
occuparsi del locale, facendo contemporaneamente la mamma.
- I due vivevano ancora nella stessa casa,
lasciata però completamente libera da Lena: in quei sei anni anche la
giovane barista aveva finalmente trovato quello che era ormai il suo
fidanzato da quattro anni.
- Ma la cara bionda arrivava di consueto a
casa dei novelli sposi per stare più tempo possibile con la sua nipotina,
di cui era irrimediabilmente innamorata.
- Kei e Sara si sposarono in maniera semplice,
in una piccola cappella con solo i famigliari: gli zii e le cugine.
- Il giovane aveva aperto un piccolo studio
ormai ben avviato e si occupava di casi importanti e di routine, la gente meno benestante lo pagava come poteva: una volta un povero
imbianchino, che si era rotto la gamba sul lavoro ma la cui società non
voleva pagare le spese mediche, appena si fu ripreso imbiancò due stanze
della casa e la cucina per ripagare il debito con il giovane avvocato, che
gli fece ottenere il totale rimborso più gli extra. Sara era fiera di avere
un marito tanto generoso…
- Lei nel frattempo aveva trovato lavoro come
commessa part time in un negozio di vestiti, in modo da poter star dietro
alla piccola Lily senza ricorrere a delle bambinaie o cose del genere.
Finiva di lavorare giusto un paio d’ore prima che la piccola finisse la
scuola, così aveva tutto il tempo di andarla a prendere, fare commissioni
se vi era bisogno e tornare a casa.
- «Questo non è un metodo, tecnicamente si
chiama minaccia, mio caro marito.»
- «La solita pignola, fortuna che Lily non
l’ha presa da te.»
- «Eccomi, eccomi! Giù le mani dai miei
pancakes, papà!», Kei sorrise: ormai erano passati anni, ma ogni volta che
quella piccolina lo chiamava ‘papà’ il suo cuore batteva più forte:
quando compì cinque anni alla piccola fu spiegato che Kei non era il suo
vero papà e quest’ultimo era andato via perché non era stato pronto per
esserlo quando arrivò il momento.
- La piccola, intelligente e coscienziosa,
anche troppo per la sua età, rispose in questo modo:
- “Papà, tu invece sei sempre stato
pronto ad esserlo, vero?”
- “Certo, piccola, perché dici
questo?”
- “Se è così allora dell’altro non mi
interessa. Il mio papà sei tu e questo non cambierà mai.”
- Al sentir pronunciare tali parole il giovane argenteo aveva stretto forte la sua piccola, giurando che non l’avrebbe mai lasciata sola.
- Kei sorrise nel vedere la figlia mangiare
con gusto la colazione preparatagli dalla madre. Era il suo ritratto:
capelli biondo cenere e occhi blu profondi. Anche i lineamenti del viso
erano quasi identici a quelli di Sara, così come il sorriso.
- Kei si perse a contemplare la sua bambina,
quando si sentì il campanello suonare: di sicuro era Lena, che avrebbe
accompagnato Lily all’asilo per quella mattina.
- Sara si pulì le mani e andò ad aprire,
trovandosi davanti la cugina sorridente come sempre.
- «Salve cugini, sono venuta a prendere la
mia nipotina!»
- «Zia Lena!», la piccola scese dalla sedia,
andando incontro alla zia che la abbracciò stretta prendendola in braccio.
- Kei scosse la testa sorridendo: Lily aveva
un vero debole per Lena, probabilmente dovuto al fatto che era, oltre ad una
zia, anche la sua baby sitter quando lui e Sara volevano passare qualche
serata da soli.
- «Allora, sei pronta per passare una bella
giornata con la tua zia preferita? Ho in mente dei bei programmino.», disse
Lena alla nipote che accolse l’idea con gioia: il giorno dopo Lena si era
offerta di badare a Lily in modo da lasciare Kei e Sara da soli per quella
sera… Forse sarebbe stata la volta buona.
- Lena fece scendere Lily, in modo che andasse
a prendere il suo zainetto e tutto ciò che la madre le aveva preparato per
passare la notte da lei.
- «Grazie mille, Lena, davvero.»
- «Oh di nulla, ma voi due vedete di
impegnarvi stasera!»
- «Lena, puoi evitare certe incitazioni.»
- «Cuginetto timido, in fondo non c’è
nulla di male. Scommetto che non sei mai stato così contento come in questo
periodo! Dopo tutto la parte del provarci è la più piacevole!», Kei
arrossì, fissando truce la cugina, vedendola poi ridere insieme alla
moglie: si divertiva sempre a provocarlo.
- «Dai Lena, ti posso assicurare che si sta
impegnando davvero.»
- «Grazie cara, sfotti anche tu.», Sara,
notando che il marito si era un po’ incupidito, fece per avvicinarsi a
lui, quando videro Lily scendere le scale con il suo zainetto per la scuola
e la borsa da portare da Lena.
- «Sono pronta, mamma!»
- «Mi raccomando, non fare arrabbiare la zia.»
- «E vedi di essere ubbidiente, non mangiare
troppe schifezze, chiaro?», Lily sbuffò alle raccomandazioni dei suoi
genitori, baciandoli poi entrambi sulla guancia e sorridendo loro prima di
uscire con la zia, che salutò i cugini con un occhiolino.
- «A volte Lena non la sopporto. Si diverte
sempre a provocare, come se non ci pensassi abbastanza.», Kei si sedette
sul divano della sala: lui e Sara avevano ancora una mezzora prima di andare
ognuno ai rispettivi posti di lavoro.
- La moglie gli si avvicinò, sedendosi sulle
sue ginocchia e cingendogli il collo con le braccia. Il giovane la abbracciò,
stringendole i fianchi e vedendola fissarlo amorevolmente: la amava quando
lo guardava in quel modo così dolce e rassicurante.
- «Kei, guarda che non ci corre dietro
nessuno: avere un figlio adesso o averlo ancora tra qualche anno è la
stessa cosa, l’importante è farlo per amore.»
- «Lo so, ma dobbiamo cogliere l’occasione
quando si presenta e tra il lavoro e Lily non ne abbiamo sempre tanto.»
- «Allora non perdiamone più del dovuto…»,
la giovane fece sdraiare il marito sul divano, mettendosi sopra di lui e
cominciando a baciargli il collo sotto le risatine di Kei.
- La prese in braccio e la condusse nella loro
camera, dove consumarono in maniera passionale e unica il sentimento che li
univa ormai da anni e che si faceva sempre più forte ogni giorno che
passava.
- Quando ebbero finito si ritrovarono
abbracciati teneramente, come quasi tutte le volte che facevano l’amore.
- «Stavolta sento di essere andato a segno!»
- «Chi può dirlo!»
- «Adesso però dovremmo… Oh cazzo, io sono
in ritardo! Ho un appuntamento con un cliente tra dieci minuti!» Kei si alzò
di corsa dal letto, sotto lo sguardo divertito della moglie: lei aveva
ancora un po’ di tempo per sistemarsi e andare al lavoro, tuttalpiù
avrebbe detto alla capo commessa che aveva trovato traffico portando la
piccola a scuola.
- Lo vide mettersi goffamente camicia e
pantaloni, per poi alzarsi, mettersi la vestaglia e aiutarlo e mettere la
cravatta.
- “Pagherò pegno, te lo prometto.”
- “Ci puoi scommettere! A stasera,
piccola.”
- “A stasera.”- si diedero un bacio a
stampo e il giovane, afferrando la sua ventiquattrore, si fiondò fuori di
casa andando al suo appuntamento.
- Sara andò in bagno a rinfrescarsi,
vestendosi e uscendo anche lei di casa, avviandosi verso il negozio in cui
lavorava. Aveva fatto amicizia con tutte, molto commosse anche dalla sua
situazione: non aveva problemi a nascondere la verità, dopo tutto non
c’era nulla di cui vergognarsi.
- Garland alla fine aveva esaudito il suo
desiderio e non si era più fatto vivo: per Lily nemmeno esisteva ed era
meglio che le cose restassero così per sempre. Suo padre era Kei e
nessun’altro… Ripensò al loro discorso della scorsa mattina: non aveva
detto niente per scaramanzia ma da qualche settimana si sentiva strana.
Aveva attacchi di nausea e sul lavoro era svenuta diverse volte, ma lo aveva
attribuito ad un male stagionale.
- Finchè quel giorno la sua collega, Mary, la
convinse durante la pausa di andare a comprare un test di gravidanza:
togliersi il dubbio non faceva male e se fosse stato negativo nulla sarebbe
cambiato, ci avrebbero riprovato.
- Durante la pausa pranzo andò in farmacia,
comprò il test e tornò al bar dove lei e le sue colleghe mangiavano quasi
tutti i giorni. Si diresse in bagno, chiudendo a chiave e seguendo tutte le
indicazioni del test.
- Ci vollero novanta secondi per avere
l’esito e quando comparve sul volto della giovane si formò un grande
sorriso pieno di gioia…
- “Sono incinta!!”- urlò alle sue
colleghe una volta tornata alla sala, che si alzarono per abbracciarla e
festeggiando l’evento con del dolce.
- La capo commessa le diede mezza giornata
libera per poter riposare e andare da Kei per dargli la bella notizia.
- “Avanti, vai a far prendere un bel colpo
al tuo maritino!”
- “Grazie ragazze, vi adoro!”- le abbracciò
ed uscì dal bar, dirigendosi verso lo studio di Kei con un taxi. Una volta
arrivata salutò la segretaria e si fece dire se suo marito era in ufficio;
per sua fortuna era appena tornato da un pranzo e stava lavorando su dei
documenti, ma era certa di non disturbarlo.
- Vide la donna, che superava la quarantina,
alzarsi e andarla ad annunciare.
- “Signor Hiwatari, c’è sua moglie
qui.”
- “Falla entrare, grazie Gretchen.”- Sara
si avviò verso la porta, salutando Gretchen e avvicinandosi al marito, che
scriveva su quelli che dovevano essere documenti legali.
- “Ciao, Kei.”
- “Ehi, come mai qui a quest’ora? È
insolito.”
- “Ho avuto mezza giornata libera dalla capo
commessa.”
- “Come mai?”
- “Bhe, perché devo farti venire un
colpo!”- Kei alzò gli occhi dalle scartoffie, osservando basito la
moglie: che cosa voleva dire? Cominciava ad agitarsi, nonostante sua moglie
non avesse abbandonato quel sorriso radioso.
- “In che senso?”
- “Kei… Sono incinta! Aspetto un
bambino!!”- Sara si alzò, andando da lui e abbracciandolo stretto. Kei
non sapeva cosa dire o cosa pensare, sapeva solo che quello era il momento
più bello della sua vita!
- Abbracciò e baciò sua moglie, facendosi
poi raccontare dei malori e della strana sensazione delle ultime settimane e
che finalmente aveva trovato il coraggio di fare il test per togliersi ogni
dubbio.
- “Domani mattina andrò dal medico così
vedremo se va tutto bene.”
”Ti accompagnerò, promesso. Dobbiamo dirlo a Lily!” - “Lo faremo stasera, vedrai che sarà
contenta.”
- “Speriamo…”
- “Non essere pessimista anche adesso,
stiamo finalmente per avere un bambino.”
- “Lo so, scusami.”
- “Vieni qui…”- Sara baciò dolcemente
suo marito, pienamente ricambiata. Kei finì quel poco che restava del suo
lavoro ed insieme uscirono dall’ufficio, dirigendosi a casa di Lena: una
bella villetta tutta bianco immacolata dove la loro cugina viveva col suo
compagno.
- I due suonarono il citofono, sentendo la
voce di Lena invitarli ad entrare. Aprendo la porta di ingresso videro la
loro bambina andargli incontro e salutarli affettuosamente, raggiunti poi da
Lena.
- “Salve ragazzi, come mai qui a
quest’ora?”
- “Dobbiamo dare una bella notizia a Lily.”-
Kei fece l’occhiolino alla cugina, indicando la pancia di Sara e la
biondina capì al volo, sorridendo felice: finalmente ce l’avevano fatta.
- I tre andarono in salotto, mentre Lily tra
le braccia di suo padre si chiedeva che cosa dovessero dirle i suoi
genitori.
- “Piccola, fino adesso siamo stati solo noi
tre e le cose potrebbero anche andare bene così.”
- “E’ vero!”
- “Ma se invece di essere i tre
moschettieri, diventassimo i Fantastici Quattro ti piacerebbe?”
- “Cosa volete dire?”- Kei e Sara
sorrisero, vedendo la loro bambina così candida e innocente. Il giovane la
prese in braccio, mettendola sulle sue ginocchia.
- “Stai per avere un fratellino o una
sorellina, bimba. Sei contenta?”- Lily sembrò rifletterci su per qualche
minuto, per poi spostarsi su sua madre, sorridendole e mettendosi a parlare
alla sua pancia.
- “Ehi, devi essere femmina, perché non
voglio un fratello più piccolo! Sono fastidiosi!”
- Una grande risate pervase quell’ambiente
famigliare e felice.
- Kei e Sara baciarono la piccola, passando il
resto della serata a casa di Lena, felice come non mai per i cugini.
- Arrivata tarda sera decisero di tornare a
casa, mettendo Lily a letto e prendendosi qualche momento per loro due,
abbracciati sul divano e ascoltando musica a basso volume.
- “Sono così felice…”
- “Anch’io Sara, avremo un figlio nostro,
non posso ancora crederci.”
- “E sa qual è la cosa più bella?”
- “Quale?”
- “Che questa volta non devo scappare… Né
cercarmi un padre dentro un bagno pubblico di un bar!”
- I due risero, per poi abbandonarsi
all’amore e alla passione che li univa.
- Erano un famiglia e presto sarebbero stati
di nuovo genitori.
- Per Sara il lieto fine vi era stato, in
molti sensi.
- E sarebbe durato per sempre.
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- Ed eccoci arrivati
alla conclusione di questa storia ^-^ Ci ho messo un po’ a scriverlo perché
non volevo farlo troppo lungo e monotono e spero di essere riuscita nel mio
intento v.v
- Come avete potuto
vedere l’happy ending non poteva mancare: Kei e Sara felicemente sposati e
Lily è una bambina vivace e sveglia.
- E la consapevolezza
di un figlio futuro rende ancora meglio l’idea, direi xD
- Bhe, spero che
questo epilogo sia stato di vostro gradimento e mi farete sapere le vostre
opinioni^^
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- Ringrazio caldamente
tutte le persone che mi hanno seguito fino a qui e recensito^^ Grazie di
tutto il sostegno dimostratami e a chi ha recensito il secondo capitolo
risponderò domani, massimo dopo, perché adesso non ce la faccio proprio
=.= Sappiate che vi adoro e vi ringrazio di tutto <3
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- Un grazie anche a
chi ha solo letto e alle persone che l’hanno messa tra preferiti e
seguite^^ Grazie di tutto ^_^
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- Un bacio forte a
tutti^^
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- La cara Pad
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