In
risposta alla sfida di _Aras_
che
aveva richiesto una GeorgexKatie
in cui prompt doveva essere: «Un
semplice grazie sarebbe bastato». Non
credo di aver assolutamente centrato quello _Aras_ voleva, ma spero
che l'apprezzerà lo stesso. (:
Il pairing GeorgexKatie è one-sided.
«Vai ancora a caccia di rovine magiche in Irlanda?» domandò d'un tratto Angelina, giocherellando pigramente con l'ombrellino infilato nel suo Idromele.
«È il mio lavoro» rispose brevemente.
«Te la passi bene?».
«Direi di sì».
«Bene».
«Sì».
Rimasero in silenzio diversi minuti. Angelina continuò a sorseggiare dal proprio bicchiere, guardandosi attorno come se non avesse molta importanza che lei fosse lì, seduta ad un tavolo del Paiolo Magico con quella che era stata probabilmente una delle sue più care amiche. Nemmeno Katie era certa che quello fosse il posto doveva voleva essere, né che fosse proprio Angelina, in effetti, la persona con cui desiderasse parlare.
«Il servizio è parecchio migliorato negli ultimi anni» disse Katie con tono leggero. «E anche il Paiolo Magico sembra più allegro».
«Merito di Hannah» spiegò Angelina, indicando con un breve cenno del capo la giovane strega dai ricciolini biondi che si stava affaccendando dietro al bancone. «Ha rimodernato tutto, qui dentro».
«Hannah Abbott?» domandò, sporgendosi oltre la spalla di Angelina per poter osservare maglio la nuova titolare del Paiolo Magico. «Accidenti. Se non me lo avessi detto, non l'avrei mai riconosciuta».
«È Hannah Paciock, in realtà».
Katie dischiuse le labbra in un'espressione di muto stupore.
«Davvero Neville è--?».
«Quasi da quattro anni, ormai».
«E quella bambina seduta vicino alle cucine è--».
«Sì. L'hanno chiamata Alice».
Angelina sollevò gli occhi scuri dal legno del tavolo e la fissò con espressione imperscrutabile. Katie cercò di restituire un immagine di sé che fosse altrettanto decisa, ma sapeva che ogni suo tentativo si sarebbe rivelato vano. Il ruolo da eroina imbattibile era sempre toccato ad Angelina – la migliore sul campo di Quidditch, la più bella al Ballo del Ceppo, la più coraggiosa alla Battaglia di Hogwarts. Ed ora, quasi dieci anni dopo, signora Weasley.
«Lo sapresti, se solo avessi avuto la creanza di tornare a Londra, ogni tanto».
«Sai perché non sono tornata».
«No, Katie, non lo so» negò con durezza Angelina, scuotendo il capo. «Non so perché non sei più tornata. Sinceramente, non so nemmeno perché tu sia tornata adesso. Che cosa vuoi?».
«Non lo so. Secondo te, io come dovrei comportarmi, ora? Nei miei panni, Angelina, che avresti fatto?».
Angelina assottigliò gli occhi come un felino.
«Di cosa stai parlando?».
«Di te che te ne fotti completamente di me e sposi George».
Angelina si ritrasse come se Katie avesse appena tentato di scagliarle contro una maledizione. I suoi occhi neri dardeggiavano verso di lei carichi di furia e le mani che stringevano il bicchiere tremavano. Katie assottigliò le labbra, cercando di mantenersi quanto più controllata e rigida possibile.
«Tu che avresti fatto, Angelina?» ripeté.
«È per questo che accettasti quella proposta di lavoro in Irlanda?».
Katie tentò di accusare il colpo al meglio delle sue possibilità.
«No. Era indiscutibilmente un'offerta vantaggiosa».
Angelina annuì appena.
«Io amo George, Katie».
«No» sibilò fra i denti. «Tu amavi Fred».
L'effetto delle sue parole fu micidiale: Angelina si alzò di scatto e sbatté entrambe le mani sul tavolo. Il bicchiere di Idromele si infranse a terra con uno schianto e parecchi clienti si voltarono preoccupati verso di loro.
«Non osare...» la interruppe con voce glaciale. «Tu eri la mia migliore amica, ma io avevo bisogno di qualcuno che mi capisse. C'era solo George. C'eravamo solo noi. Solo noi, capisci? È successo e basta, poi tu sei sparita completamente senza darci una sola spiegazione».
«Sapevi che ero innamorata di George. Che diavolo volevi che facessi? La tua damigella d'onore, forse?».
Angelina rimase a fissarla senza muovere un muscolo, con le labbra strette fra loro e gli occhi socchiusi.
«Credevo che fosse soltanto una cotta adolescenziale».
«Hai creduto male» disse Katie, alzandosi a sua volta in piedi. «E ora, se non ti dispiace, non credo ci sia più niente da dire. Non so nemmeno per quale motivo io ti abbia chiamato, oggi. È evidente che non c'è più niente che io e te possiamo dire o non dire».
Afferrò il mantello e aprì di scatto la borsetta alla ricerca del portamonete: aveva una voglia matta di lasciarsi Angelina alle spalle quanto più in fretta possibile.
«Lascia stare, Katie» le disse. «Pago io».
«No» ribatté duramente, lasciando cadere un paio di monete sul tavolo. «Sono io ad averti invitato».
Si avviò di gran lena verso la porta senza aggiungere nient'altro. Non c'era niente da aggiungere.
«Un semplice grazie sarebbe bastato!» le urlò sprezzante Angelina.
Katie si bloccò e le rivolse uno sguardo carico di accusa.
«No. Non sarebbe bastato proprio niente».
Il pairing GeorgexKatie è one-sided.
*
Era la mia migliore amica
GeorgexKatie
926 parole
Katie
scrutò nuovamente l'amica: quei dieci anni non parevano
essere
trascorsi per Angelina con la stessa ferocia con cui erano trascorsi
per lei. La pelle scura era ancora liscia e lucente, il collo lungo e
affusolato, gli occhi vivi e spigliati senza nemmeno l'ombra di una
piccola ruga. Nonostante indossasse un comunissimo cardigan azzurro
piuttosto largo, Katie aveva notato immediatamente l'insolito
gonfiore del suo ventre.
Era la mia migliore amica
GeorgexKatie
926 parole
«Vai ancora a caccia di rovine magiche in Irlanda?» domandò d'un tratto Angelina, giocherellando pigramente con l'ombrellino infilato nel suo Idromele.
«È il mio lavoro» rispose brevemente.
«Te la passi bene?».
«Direi di sì».
«Bene».
«Sì».
Rimasero in silenzio diversi minuti. Angelina continuò a sorseggiare dal proprio bicchiere, guardandosi attorno come se non avesse molta importanza che lei fosse lì, seduta ad un tavolo del Paiolo Magico con quella che era stata probabilmente una delle sue più care amiche. Nemmeno Katie era certa che quello fosse il posto doveva voleva essere, né che fosse proprio Angelina, in effetti, la persona con cui desiderasse parlare.
«Il servizio è parecchio migliorato negli ultimi anni» disse Katie con tono leggero. «E anche il Paiolo Magico sembra più allegro».
«Merito di Hannah» spiegò Angelina, indicando con un breve cenno del capo la giovane strega dai ricciolini biondi che si stava affaccendando dietro al bancone. «Ha rimodernato tutto, qui dentro».
«Hannah Abbott?» domandò, sporgendosi oltre la spalla di Angelina per poter osservare maglio la nuova titolare del Paiolo Magico. «Accidenti. Se non me lo avessi detto, non l'avrei mai riconosciuta».
«È Hannah Paciock, in realtà».
Katie dischiuse le labbra in un'espressione di muto stupore.
«Davvero Neville è--?».
«Quasi da quattro anni, ormai».
«E quella bambina seduta vicino alle cucine è--».
«Sì. L'hanno chiamata Alice».
Angelina sollevò gli occhi scuri dal legno del tavolo e la fissò con espressione imperscrutabile. Katie cercò di restituire un immagine di sé che fosse altrettanto decisa, ma sapeva che ogni suo tentativo si sarebbe rivelato vano. Il ruolo da eroina imbattibile era sempre toccato ad Angelina – la migliore sul campo di Quidditch, la più bella al Ballo del Ceppo, la più coraggiosa alla Battaglia di Hogwarts. Ed ora, quasi dieci anni dopo, signora Weasley.
«Lo sapresti, se solo avessi avuto la creanza di tornare a Londra, ogni tanto».
«Sai perché non sono tornata».
«No, Katie, non lo so» negò con durezza Angelina, scuotendo il capo. «Non so perché non sei più tornata. Sinceramente, non so nemmeno perché tu sia tornata adesso. Che cosa vuoi?».
«Non lo so. Secondo te, io come dovrei comportarmi, ora? Nei miei panni, Angelina, che avresti fatto?».
Angelina assottigliò gli occhi come un felino.
«Di cosa stai parlando?».
«Di te che te ne fotti completamente di me e sposi George».
Angelina si ritrasse come se Katie avesse appena tentato di scagliarle contro una maledizione. I suoi occhi neri dardeggiavano verso di lei carichi di furia e le mani che stringevano il bicchiere tremavano. Katie assottigliò le labbra, cercando di mantenersi quanto più controllata e rigida possibile.
«Tu che avresti fatto, Angelina?» ripeté.
«È per questo che accettasti quella proposta di lavoro in Irlanda?».
Katie tentò di accusare il colpo al meglio delle sue possibilità.
«No. Era indiscutibilmente un'offerta vantaggiosa».
Angelina annuì appena.
«Io amo George, Katie».
«No» sibilò fra i denti. «Tu amavi Fred».
L'effetto delle sue parole fu micidiale: Angelina si alzò di scatto e sbatté entrambe le mani sul tavolo. Il bicchiere di Idromele si infranse a terra con uno schianto e parecchi clienti si voltarono preoccupati verso di loro.
«Non osare...» la interruppe con voce glaciale. «Tu eri la mia migliore amica, ma io avevo bisogno di qualcuno che mi capisse. C'era solo George. C'eravamo solo noi. Solo noi, capisci? È successo e basta, poi tu sei sparita completamente senza darci una sola spiegazione».
«Sapevi che ero innamorata di George. Che diavolo volevi che facessi? La tua damigella d'onore, forse?».
Angelina rimase a fissarla senza muovere un muscolo, con le labbra strette fra loro e gli occhi socchiusi.
«Credevo che fosse soltanto una cotta adolescenziale».
«Hai creduto male» disse Katie, alzandosi a sua volta in piedi. «E ora, se non ti dispiace, non credo ci sia più niente da dire. Non so nemmeno per quale motivo io ti abbia chiamato, oggi. È evidente che non c'è più niente che io e te possiamo dire o non dire».
Afferrò il mantello e aprì di scatto la borsetta alla ricerca del portamonete: aveva una voglia matta di lasciarsi Angelina alle spalle quanto più in fretta possibile.
«Lascia stare, Katie» le disse. «Pago io».
«No» ribatté duramente, lasciando cadere un paio di monete sul tavolo. «Sono io ad averti invitato».
Si avviò di gran lena verso la porta senza aggiungere nient'altro. Non c'era niente da aggiungere.
«Un semplice grazie sarebbe bastato!» le urlò sprezzante Angelina.
Katie si bloccò e le rivolse uno sguardo carico di accusa.
«No. Non sarebbe bastato proprio niente».
Crack, fanon o canon?
Slash, Het, Threesome?
GOD SAVE THE SHIP!
I ♥ Shipping è un'idea del « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 »
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