Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |       
Autore: _Kidagakash_    15/09/2011    6 recensioni
[STORIA IN REVISIONE, STORIA AGGIORNATA SUL PROFILO]
. L'ho iniziata per caso, infatti ho un debole spudorato per questa coppia!
Cit. V Capitolo: "Perchè non avrei dovuto accettare?" disse retorica la riccia.
Non voleva essere una vera e propria domanda, ma fu così che Draco la interpretò.
"Perchè tra i tanti casini che ho adesso, ho paura che tu abbia vinto la sfida, Granger".
Il cuore di Hermione, in quel preciso istante, mancò un battito.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Druella Black, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Chapter 1
Chapter 1 - Chi la fa, l'aspetti

Come al solito, la Sala Grande era piena di studenti, in vista della colazione. I colori delle Case di Hogwards riempivano l'atmosfera di quell'enorme stanzone in quel mite mattino di fine settembre. Le grandi vetrate facevano spazio alla luce del mattino per far si che si intrufolasse in mezzo ai giovani allievi, abbracciandoli tutti col suo tepore. C'era un mormorìo indistinto creato dal parlare dei ragazzi, quasi tutti a discutere sulle lezioni di quel giorno, qualcuno mangiava, qualcuno si appoggiava al dorso della mano ancora appisolato. Harry, Ron ed Hermione entrarono aria un po' annoiata, sapendo che di lì a poco, qualche Serpeverde avrebbe fatto una battutaccia su loro come al solito. Esattamente quello che avvenne nemmeno un minuto dopo mentre si facevano largo tra gli studenti che ancora non avevano preso il prorpio posto ai quattro tavoli. Pansy Parkinson – come sempre – era seduta accanto a Draco Malfoy, che guardò sorridente prima per poi rivolgersi ad Hermione : << Era di tua mamma la divisa, Granger? >>  la Parkinson ghignò soddisfatta voltandosi verso il suo "adorato" Malfoy, come per condividere quella grande battuta, il quale aveva anche lui un ghigno schifato sul volto. Ma Pansy era troppo cieca per accorgersi che la causa era lei. Hermione quasi si dispiacque per lui. Di certo non doveva essere semplice vivere come uno scoglio con una cozza attaccata costantemente addosso.
<< Cielo, che idiota! I miei sono Babbani, razza di imbecille! Mia madre non ha mai avuto una divisa. Comprati un cervello! >> sbottò Hermione, ormai stanca delle continue frecciatine di Pansy Parkinson, che quasi sprofondò alla risposta di Hermione. Ron ed Harry, come alcuni Serpeverde e i rosso-dorati, si piegarono in due dalle risate.
<< Roaaar! >> disse Ron, imitando un leone con un mezzo sorriso sulle labbra. << Oggi sei pericolosa >>.
<< No, sono solo stanca di incassare sempre >> lo corresse Hermione.
Quella ridicola ragazza era sempre lì ad infastidirla, ma Hermione non si lasciò intimidire e sorrise ai due amici. Preferiva mantenere le apparenze e mostrare che tutte quelle noie non la toccassero minimamente, non disdegnava però concedersi qualche vendetta quando questa le si concedeva su un piatto d'argento. Erano al sesto anno, ormai i Serpeverde erano così a corto di idee sulle battute che facevano per schernirli che il trio aveva le risposte pronte per ogni singolo insulto che quelli avrebbero tirato fuori dal loro insulso repertorio di immaturità.
<< Già  tutto finito? >> chiese Harry, quando vide le labbra di lei curvarsi all'insù.
<< Si. Vedi, oltre al solito, è incavolata con me perché ieri a Rune Antiche ho preso una E >> spiegò Hermione << e lei solo una O >> disse imitando un piagnucolìo degno della Parkinson.
Guardò oltre Harry per ritrovarsi il volto di Pansy che la fissava, livida, le sorrise angelicamente e poi tornò ai volti sorridenti che aveva di fronte. Si sedette al tavolo dei Grifondoro non appena trovò un buco abbastanza grande da ospitarli, scivolando sulla panca mentre i suoi due amici si accomodavano alla sua destra.
<< Sei un genio. Non c'è nulla da fare. >> disse, sorridendo, un  Ron ammirato mentre agguantava del pane tostato.
<< E così gliel'hai fatta vedere a quella serpe lì, eh? >> disse Ginny, spuntata dal nulla, sedendosi accanto a lei a riempire lo spazio vuoto che c'era a sinistra.
<< Come dire... Piccole soddisfazioni >> sospirò la riccia, mentre si versava nel piatto una porzione di porridge.
La colazione passò serena, Pansy forse ritrovò un briciolo di cervello perchè non osò proferire parola, al contrario di Harry e Ron che si lamentavano di continuo perchè avevano troppi compiti.
<< Beh, noi andiamo. Abbiamo gli allenamenti. >> cantilenarono i due mentre facevano per alzarsi. Harry gettò sul tavolo il tovagliolo con cui si era appena pulito le labbra mentre Ron, al contrario, rubò un'altra salsiccia non appena si mise in piedi. Hermione non poteva credere alle proprie orecchie: Il duo aveva passato 30 minuti buoni a chiederle consigli su alcuni compiti - o meglio, avevano accettato dei consigli quando lei si era rifiutata di farli copiare per l'ennesima volta. Il tempo per fare i compiti lo avevano, e anche il cervello, erano solo i tipici adolescenti che trovavano il loro stimolo in uno sport. Che siano Maghi o Babbani, lo sport sembra sempre essere più interessante e importante di tante altre cose. Era per questo che la riccia si rifiutava di farli copiare. Lei aveva una tonnellata di compiti in più, eppure riusciva a fare tutto quando loro avevano la metà del suo carico di lavoro.
<< Ma come?! Che senso ha lamentarvi se poi ve ne sbattete altamente di migliorare? >> chiese Hermione in una risata amara.
<< Le ragazze! >> dissero in coro Ron ed Harry mentre si scambiavano uno sguardo ed un'alzata di spalle, prima di voltarsi per andare via.
<< Hey! >> protestò Ginny, anche se quei due ormai non potevano sentirla. Era ovvio che si era sentita punzecchiata, Ginny faceva parte della squadra ed era anche una degli elementi più dotati.  Nelle risate, i due uscirono seguiti a ruota dalla rossa. La Professoressa McGranitt aveva indetto degli allenamenti speciali come inizio d'anno, era convinta che se avrebbero dato buoni frutti dall'inizio sicuramente sarebbero stati capaci di lottare durante tutto il campionato. Hermione li salutò con la mano da lontano per poi dedicarsi al suo succo di zucca . Pansy era ancora lì che di tanto in tanto la fissava, Malfoy le dedicò un ghigno come per congratularsi con lei per aver zittito la Parkinson, che anche lui doveva trovare insopportabile, probabilmente. Hermione bevve l'ultimo sorso guardando gli occhi argentei che la fissavano come per sfidarli e poi, a testa alta, si alzò per andare a Pozioni. Coi libri al petto si avviò al secondo piano. Salendo le scale le si impigliò il mantello della divisa sotto una scarpa e così inciampò, fortunatamente senza cadere.
<< Diamine! L'avevo detto che lo volevo più corto. >> disse a sé stessa ad alta voce, lisciandosi il mantello per sistemarlo. Il suo cuore mancò un colpo non appena si rese conto che non era sola. Tre voci si unirono all'unisono in una risata.
<< Chiedi a quello sfigato di Potter come si fa, magari lui le sa salire le scale >>. Malfoy, con Tiger e Goyle dietro di sé, sembrava divertirsi molto.
Hermione fece finta di non sentirlo, aspettando che il trio le passasse davanti. Si rimise in piedi pronunciando un incantesimo mentalmente, con la bacchetta puntata di spalle ai tre, fece comparire dell'acqua insaponata ai loro piedi, facendoli cadere rovinosamente al loro passaggio. Non ne andava fiera, non si colpisce alle spalle, non è da Grifondoro.Le sembrava che le prudesse il cervello quando Malfoy la infastidiva. Ma il nervosismoche le procurava quel dannato ragazzo, le faceva perdere la pazienza a volte. Succede anche ai migliori.
Coi libri di nuovo in petto, si fece largooltrepassando Malfoy ed i soui amici a meto alto.
<< Te la faccio pagare, lurida Mezzosangue! >> sentenziò Malfoy, intento a rialzarsi.
<< Perchè? Ho fatto qualcosa? >> chiese la riccia, voltandosi con un'espressione candida sul volto.
In fondo Draco non poteva dire di averla sentita pronunciare alcunchè.
<< Ah, forse ho dimenticato qualcosa, hai ragione, aspetta... >> e così dicendo scoppiò in una sonora risata, << chiedi a tua madre di farti vedere come si fa, forse lei lo sa come si cammina. Sta attento a dove metti i piedi, imbecille >> lo canzonò Hermione prima di girarsi nel verso opposto per andarsene, senza dare al biondo Serpeverde alcuna possibilità di replica.
Finalmente si era presa una piccola rivincita. Una rivincita personale, perchè quando c'era Harry con lei, era difficile farsi notare. Quei due si odiavano come due poli uguali di un magnete si respingono.
Lei era profondamente orgogliosa, e nulla l'avrebbe spinta a piegarsi agli insulsi insulti di Malfoy e a rimanerci male come in assato. Era arrivato il momento dell'azione, pr lei. Malfoy credeva di essere superiore per il suo sangue "puro" ma, di sicuro, di puro in quell'anima non c'era nulla.
"Meglio essere puri di spirito che di sangue" - pensò orgogliosa e fiera di sè.
Entrò nell'aula di Pozioni e finalmente si sedette al suo posto, logicamente vuoto, in quanto Lavanda era ammalata e non poteva frequentare le lezioni.
La classe iniziò a popolarsi e Hermione aprì il suo libro, ripassando le ultime cose studiate.
<< Ma tu studi sempre, Granger? Ora capisco perchè nessuno ti si fila... >> ghignò Malfoy alle sue spalle.
<< Pensa a cercarti un posto, rammollito >> gli suggerì senza nemmeno voltarsi. Possibile che nemmeno la caduta di poco prima gli avesse fatto capire di lasciarla in pace? Senza speranze.
<< Te lo faccio vedere io il rammollito, sanguesporco che non sei altro! >> Malfoy tirò fuori la bacchetta, ma lei fu più veloce e si voltò per proninciare l'incantesimo con tono annoiato: << Expelliarmus! >>
In un attimo la bacchetta del biondo volò nelle mani della ragazza che la guardò con finto interesse.
<< Mi chiedevo, Malferret, io non ti prendo in considerazione, perchè tu lo fai? La tua sta cominciando a diventare un'ossessione nei miei confronti. Mi devo preoccupare? >> Lo guardò in tralice dalla sua posizione, un sopracciglio leggermene inarcato.
La classe intera si era ormai ordinata nei banchi e Draco Malfoy rimase inebetito ancora all'impiedi mentre il sangue gli saliva alla testa. Come aveva osato lei, tra tutti, togliergli la bacchetta? Per fortuna, gli altri studenti erano tutti presi dal loro chiacchierare e non si erano accorti di nulla.
<< Tieni >> gli disse Hermione facendo cadere la bacchetta di Draco a terra con un gesto pigro.

"Chi si crede di essere questa qui?" si chiese Draco. Lo aveva appena Disarmato disarmato davanti ad una classe intera - anche se stranamente sembrava che nessuno avesse notato nulla - , per non parlare di come la Granger aveva cominciato a reagire tutte le volte che c'era qualche parola (sempre la sua) che li facesse litigare. Certo, lei aveva più volte dato prova del suo coraggio da Grifondoro difendendo lei ed i suoi amici ogni volta che dovevano subire le angherie dei Serpeverde, ma sembrava che qualcosa fosse cambiato in lei, In ogni caso, non poteva sopportare un affronto di tale peso e perciò decise che l'avrebbe aspettata fuori dall'aula o in un momento di qualche ora buca per fargliela pagare. Non aveva alcuna intenzione di mettersi contro Lumacorno, che tra l'altro non sopportava perchè non lo considerava degno di partecipare al “Lumaclub". Non che gliene fregasse chissacché, ma suo padre era un Mangiamorte... la voce, probabilmente aveva raggiuto anche l'insegnante, perché non si spendeva minimamente in elogi per lui, almeno non come faceva Piton. Quest'ultimo, però, anche se aveva cammbiato materia di insegnamento, non gli sarebbe mancato nemmeno se avesse tirato le cuoia. Di recente Il Professor Piton era stato spesso ospite a casa della famiglia Malfoy, e da quel che aveva potuto sentire, sua madre era anche andato a trovarlo in quel buco di muro che chiamava "casa" nella fetida fogna di Spinner's End. Al ritorno ad Hogwarts, lui gli era stato attaccato addosso tutto il tempo, e ormai gli era chiaro quali fossero le intenzioni di Piton: voleva sapere cosa stesse architettando. Ma non glielo avrebbe rivelato.

<< Salve, classe, Buongiorno a tutti! >> esclamò contento il professore, non appena mise piede in classe, facendogli sfuggire la possibilità di ribattere. << Signor Malfoy si sieda, cosa fa lì impalato?! >> gli disse Lumacorno sfoggiando un sorrisetto di circostanza, mentre si dirigeva verso la scrivania per posare la valigetta ed una discreta quantità di libri che portava in un braccio. Goffo com'era, fece cadere alcune pergamene e fece per abbassarsi a riprenderle, prima di ricordarsi che era un mago e che poteva semplicemente agitare la bacchetta.
Draco si guardò intorno rendendosi conto che l'unico posto libero era quello accanto ad Hermione mentre tutti gli altri si erano seduti, lasciandolo l'unico ancora in piedi.Oh, no, non quello... Lei se ne rese subito conto e alzando gli occhi al cielo mormorò : << Andiamo bene...>>
   
 
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: _Kidagakash_