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Autore: SwallBeth    04/10/2011    1 recensioni
In questa fanfiction non ci sarà un Harry Potter pronto a salvarci dal male e dal Signore Oscuro. Non ci saranno i suoi fedeli amici Ron e Hermione ad aiutarlo. Questa è la volta della gente normale, della gente comune. Siete sicuri di essere solo babbani? Sicuri che non sia tutto vero? Dopotutto, ricordatevi che c'è un po' di magia dentro ognuno di noi e questa volta non sarà solo un semplice sogno.
Bacchette alle mani, streghe e maghi!
Genere: Fantasy, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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Piano, parte I.



-L’hai detto ragazza!- Luke annuisce con vigore, con un luccichio negli occhi.
-Italia?- Sam è perplessa. -Ma dimmi un po’, tu come fai a saperlo?-
-Ho le mie fonti.- Risponde, alzando il mento. -Anni fa sono andato in vacanza nella capitale, ho girato tutta la parte sud e ho fatto amicizia con dei ragazzi del posto, figli di conoscenti di mio padre. Ci teniamo in contatto e qualche giorno fa uno di loro mi ha detto di aver sentito un uomo parlargli nella testa. E di un ragazzo che è scomparso all’improvviso. Mi sono informato e alla fine abbiamo.. capito. Senza Alessandro probabilmente non sarei arrivato dove sono ora.-
Annuiamo, coscienti del fatto che anche noi se non ci fossimo incontrati non saremmo arrivati sino a questo punto, soprattutto Marc.
-Bene, ma l’Italia non è la Gran Bretagna. E soprattutto, non è dietro l’angolo. Precisamente, dove viveva quel ragazzo?- Domando curiosa.
-Mai sentito parlare di Agrigento?-
-Sicilia?- Chiedo titubante.
-Esatto!- Dice. -Ma come fai ad essere così informata?- Aggiunge Marc, prendendo in mano dopo quasi un’ora il suo bicchiere di succo di frutta, e sporgendosi in avanti verso di me.
-Oh be’..  Da quando abbiamo fatto l’arte greca e in generale le forme d’arte, mi sono interessata ai luoghi in cui erano presenti templi o musei in questione..- Come mai mi sento così imbarazzata?
-Ah, non pensavo t’interessasse questa materia.- Dice, portando il bicchiere alla bocca e poggiando la schiena sulla sedia.
Scrollo le spalle. -Ora lo sai.- Dico, fingendo indifferenza. Ridacchia di rimando.
-Ma comunque- Continua Luke, interrompendo questo scambio d’informazioni. -Non è di certo a due passi da qua. E arrivarci richiederebbe tempo, e soldi soprattutto! Io pensavo..-
-Pensavi?- Dice Sam, giocherellando con la manica della sua giacca.
-Pensavo che sarebbe bello andare là, informarci, capire qualcosa. Dopotutto è grazie ad Alessandro se so tutto quello che vi ho detto e sono certo che saprebbe darci una mano.-
-Mia madre non mi manderebbe mai da sola con altri tre sedicenni..-
-Diciassettenni.- Aggiungono Marc e Luke all’unisono.
-..con una sedicenne e due diciassettenni in ITALIA!- Dice, scandendo l’ultima parola. -E per quale motivo? “Vado a indagare sulla vita di un ragazzo scomparso dentro un libro.”- Ride, scuotendo la testa. -Neanche se le mentissi dicendo che vado in gita scolastica.-
-E se non ce ne fosse bisogno?- Le dico, accennando un sorriso.
-Che intendi?- Chiede Luke aggrottando le sopracciglia.
-E se in gita scolastica ci andassimo per davvero?- Mi sporgo in avanti, osservando tutti e tre con una luce negli occhi e il sorriso sempre più grande.
-Ad Agrigento è presente uno tra i più importanti siti archeologici italiani, e in particolare il Tempio della Concordia, nella Valle dei Templi. Sono sicura che la professoressa Mason sarebbe entusiasta di portare il suo estremamente dotato gruppo di potenziamento di latino a osservare i luoghi di culto greci.- Faccio un sorriso malizioso, buttando indietro i miei capelli marrone scuro.
-Sei un genio.- Risponde Sam seriamente, annuendo con Luke.
-Non continuate o si monterà la testa.- Dice Marc, poggiando il suo bicchiere ormai vuoto sul tovagliolo, sul viso un espressione sarcastica.
Sorrido. -Ammettilo, è una genialiata.- Rotea gli occhi ridacchiando. -Certo, come no! Convincila tu la Mason a portarci prima di Natale all’estero per vedere delle rovine greche!-
Mi sporgo in avanti, pochi centimetri dalla sua faccia. -Puoi starne certo.-
 
***

-Professoressa, potrei farle una domanda?-
Corso di potenziamento. Dieci studenti. Prima parte del piano.
-Certo Elizabeth, dimmi.-
-Ecco,  mi stavo domandando..- Inizio, alzandomi dalla mia sedia e rimanendo accanto al mio banco. -Se fosse possibile, come classe, compiere dei viaggi d’istruzione.-
La Mason sembra piuttosto colpita e presa alla sprovvista. -Uhm.. Sinceramente signorina Hall, non so darti una risposta. Non è mai successo che un gruppo di potenziamento, di qualsiasi materia trattasse, abbia compiuto un viaggio istruttivo.-
Raccolgo il mio zaino, lo apro e ne tiro fuori un plico e una cartellina azzurra. -Ohh, capisco. Mi sta quindi dicendo che noi dieci ragazzi agli occhi del preside non siamo.. una classe?- Continuo, con un tono molto dispiaciuto e uno sguardo che batterebbe un qualsiasi cane bastonato.
‘E’ incalcolabile il livello di faccia di culo che quella ragazza può avere in certe situazioni!’ Dice a voce bassissima Sam, in modo da farsi sentire solo da Luke, seduto accanto a lei.
-Non una ..classe?- La professoressa sembra scaldarsi.
-Be’, sì. Un gruppo di ragazzi che non possono approfondire i propri studi con un viaggio d’istruzione, agli occhi degli altri non sono una classe. Ma forse mi sbaglio.- La butto lì, ma ormai la miccia è accesa.
E sembra bruciare.
Perché la Mason all’improvviso si alza in piedi, facendomi arretrare dal colpo, e con un pugno al cuore sembra essere stata punta sul vivo.
-Voi siete assolutamente una classe, la MIA classe.- Dice, con un’estrema convinzione. -E che non si dica il contrario, nemmeno dal vostro caro preside. E se quello che volete è una gita, una gita avrete!-
 BAAAM!
La classe è soddisfatta; Sam e Luke sorridono entusiasti, Marc annuisce con convinzione.
-Ben detto professoressa!- Continuo e colgo la palla al balzo. -E per l’appunto, ho preparato una brevissima ricerca su una rovina estremamente bella. Ecco, guardi qua.- Le porgo tre foto, ognuna con una differente inquadratura del sito.
-E’ il Tempio della Concordia, nella Valle dei Templi. Corrisponde all’antica città di Akragas, una delle principali del mondo antico, economicamente, politicamente e culturalmente. Vi sono altri dieci templi- Continuo, dandole cinque foto illustrate. -anche se questo, come le ho già detto, è il meglio conservato.-
La vedo sorridere, facendo scorrere le foto. -Sappiamo entrambe però che queste meraviglie sono piuttosto.. distanti.-
-L’Italia non è così lontana come sembra.- Dico, sorridendole.
-Italia? Ma è fantastico professoressa! Dobbiamo andarci assolutamente!- Una ragazza bionda in fondo all’aula sorride, entusiasta della proposta. Accanto a lei il compagno di banco e tutti gli altri sembrano approvare.
-Per favore signora Mason, non vediamo l’ora di andarci!- Dico, cercando di smuoverla.
-Sì sarà fantastico!-
-Professoressa ci porti!- Continuano i miei compagni.
-Come classe, DOBBIAMO!- Conclude Sam, alzandosi in piedi e battendo il pugno sul banco. Luke la ributta giù spingendola dalle spalle, ridacchiando.
-Oh e va bene, va bene! Vedrò cosa posso fare!-
Mi precipito ad abbracciare la professoressa; ricambia il mio abbraccio sorpresa, prima di staccarmi imbarazzata. Lei non lo sa, ma sta per fare veramente tanto. Per noi, per tanti altri!
-Sappiamo che non accetterà un no come risposta.- Continuo, avvicinandomi al banco. -E sarebbe perfetto poter andare verso la fine di ottobre!- Annuisco, approvando le mie parole da sola.
-Oh no!- Aggiunge all’improvviso Sam, sporgendosi verso la bancata opposta per guardarmi. -E’ Halloween, c’è la festa!-  La festa?  -Meglio i primi di novembre, sìsì!-
-Certo signorina Jones, vedrò di accontentarla.- Risponde la professoressa, roteando appena gli occhi. -Ma adesso direi che il nostro Catullo ha aspettato abbastanza, aprite il libro a pagina venticinque, sù sù!-
Mi risiedo sulla sedia, sprofondandoci soddisfatta. Una parte è andata; ora tocca convincere il preside.
-Complimenti.- Mi sussurra all’orecchio Marc, accanto a me. Sobbalzo appena, per poi sorridere.
-Puoi ammetterlo adesso.- Dico, girandomi, e ritrovandomi anche troppo vicina alla punta del suo naso.
-Cosa?- Domanda aggrottando le sopracciglia. Gli occhi gli diventano più piccoli, ma sempre così luminosi .. Ah sì, la domanda.
-Che la mia è una genialata.- Rispondo, sorridendo. Se mi dice che sono arrossita, giuro, lo prendo a colpi.
-Oh, no. Ti monteresti la testa.- Sorride, per poi allontanarsi e tirar fuori il libro dalla borsa.
 
***

-Di quale festa parlavi prima?- Le lezioni sono terminate e io e Sam siamo al parco, sedute sulle altalene, pranzando con un sandwich e una lattina di Coca Cola.
-Quale festa?- Domanda sorpresa- -Ma parlo della festa in maschera, tonta!-
Ah, già. Halloween. Ogni anno la nostra scuola organizza una serata per tutti gli studenti, permettendoci di usare la grande palestra come luogo di ritrovo.
-Potremmo anche non ..-
Sam si ferma all’improvviso. -Oh, no. Non pensarci neanche per scherzo. Noi- continua, indicando se stessa e me. –Andremo a quella festa. Ci maschereremo. Ci divertiremo. Non voglio sentire ma, non voglio sentire forse.- Detto questo riprende a oscillare sulla sua altalena.
-Ma lo sai come finisce ogni anno: qualcuno rischia il coma etilico, gli insegnanti se ne lavano le mani e poi..- Abbasso la testa, un po’ giù.
-E poi cosa?- Mi incita Sam.
-Non mi va di andarci da sola, ecco.-
Si gira a guardarmi negli occhi, per poi ridere di gusto. Ecco, dovevo immaginarlo. -Non ci trovo niente di divertente! Anzi, è piuttosto mortificante da parte tua!-
-Ma non si deve andare in coppia, non è la festa di Natale o di fine anno!- Continua a ridacchiare.
-Oh, certo. Eppure ogni anno succede il contrario, lo sai!-
-Bene, vorrà dire che ci andremo insieme, come amiche! Anche se.. non credo ce ne sarà bisogno.-
Il suo tono è preoccupante e la sua espressione è chiara: ha in mente qualcosa.
-Cosa vorresti dire?- Inizio ad avere un po’ di paura.
-Intendo dire- Si alza, tirandomi via dall’altalena. -Che qualcuno che potrebbe accompagnarti.. c’è!-
Aggrotto le sopracciglia; ma di chi diavolo .. Oh no.
-NO!- Le urlo, tirandomi via dalla sua presa e diventando all’improvviso color pomodoro. -Non pensarci nemmeno!-
-Ma dai Beth! Ammettilo che ti farebbe piacere!- Sul suo viso un’espressione divertita. Gode nel mettermi in queste situazioni!
-Mai!- Le dico ridendo. -Tu vedi tutto nel niente! Me e Marc.. Non se ne parla proprio.-
-Ma.. Se te lo dovesse chiedere?-
Ci penso un po’. -Non succederà mai.- Rispondo convinta.
-E se così non fosse?-
-Ci penserò!- Le dico, buttando le mani al cielo. -Più che altro.. Dimmi di te e Luke.- Ora tocca a me divertirmi un po’.
-Non c’è nulla da dire, il solito insomma.- Tira su col mento. Come no!
-Certo, certo. E io sono bionda! Guarda che ho visto che è cambiato qualcosa, vi rivolgete persino la parola!-
-Sì va bene- Ammette. -L’ho rivalutato un po’, si è scusato per avermi tirato la testata quel giorno e il fatto che sia nella nostra stessa situazione ha aiutato molto. Ma nient’altro.- Conclude, cercando di essere convincente.
-Va bene Sam, quando ti deciderai ad ammettere che ti piace, il mio numero lo conosci!-
Mi lancia la lattina vuota sulla spalla. -Puoi aspettare allora!-  Ridiamo, godendoci al meglio questi momenti di pace.
Prima della tempesta.
 
 








Spazio autrice.
Salve a tutti! (: Inizio subito mettendo in chiaro un punto: il corso di potenziamento. Avrei potuto scegliere QUALSIASI altra materia, anche più adatta, ma ho preferito il latino anche e soprattutto in riferimento alla mia vera professoressa (il cognome non è lo stesso ovviamente), una donna che apprezzo molto e che inevitabilmente è stata la prima a venirmi in mente come possibile punto di riferimento. Non tutte le scuole inglesi, ammetto di non essermi formata nel dettaglio, aderiscono allo studio della lingua latina e non sono nemmeno certa che a Newport questo avvenga, ma dopotutto è una storia inventata, il mio scopo non è essere precisa nel dettaglio e spero che possiate capirmi. xD 
A presto! :D
  
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